Conversazioni su per le scale

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"SVEGLIA POLTRONE" Urlò qualcuno vicinissimo all'orecchio di Sirius. Il ragazzo cadde dal letto dallo spavento. Risate multiple lo ferirono e si decise che, una volta per tutte, avrebbe ammazzato James.
"Che ora è?" Biascicò stropicciandosi gli occhi e rimettendosi a sedere sul letto.
"Mezzanotte, l'ora delle streghe" Rise James. Sirius stava per dire qualcosa di davvero poco carino, quando un grido complessivo lo colpì e gli scaldò il cuore.
"BUON COMPLEANNO"
"Voi tre, vi odio. Potevate anche lasciarmi dormire, almeno il giorno del mio compleanno, invece no, perché siete degli str..."
"E dai, allora rimando indietro i regali" Lo minacciò James.
"Rimandi, eh?"
"Ieri ci sono arrivati due gufi, con annesso pacchetto, per te. Da Andromeda e da Alphard" Spiegò Remus, con un sorriso sornione stampato in volto.
"State scherzando?"
"L'ha detto Remus, quindi no. Buon compleanno Felpato" Esclamò James, lanciandogli il suo regalo. Sirius rise e lo scartò. Era una giacca di pelle, particolare, di moda babbana, ma gli piaceva, e due guanti neri, che avrebbero lasciato le dita scoperte. "Per la moto" Spiegò James.
"James, sei un genio" Disse Sirius, sorridendo e passando le mani sulla pelle liscia e nera come la pece.
"Ecco a te" ridacchiò Peter, era un buono da Zonko, il negozio di scherzi. Venti articoli senza pagarne nemmeno uno.
"Buon Compleanno, amore mio" Gli sussurrò Remus all'orecchio, Sirius divenne bordeaux e aprì il pacchetto. Era una scatola e dentro c'erano parecchie cose. una ventina di foto, parecchi biglietti di treni e autobus, una carta di cioccolata, varie pergamene di schizzi e chiacchere durante le lezioni, una penna, una boccetta d'inchiostro, qualche carta delle cioccorane, varie foglie secche schiacciate e una foglia di mandragora. "Sono tutte le cose che mi fanno pensare a te" Gli mormorò ancora Remus, mentre James e Peter si passavano le foto e ridevano. l'avrebbe baciato...e perché no. E sinceramente, fu il regalo più bello fra tutti.
"ehi, Black, mica abbiamo finito. Puoi prenderti una stanza per te e Remus dopo. Mia madre mi ucciderebbe se non te lo dessi ora..." Lo rabbonì James. Euphemia gli aveva mandato qualcosa?
"T-tua madre..." balbettò Sirius, con voce rotta. Lui aveva già rovinato le vite così tanto ai Potter, e loro gli mandavano pure regali?
"I miei ti hanno fatto un regalo? Ovvio" rispose James, con un sorrisone a trentadue denti.
Era una torta. La torta più buona che i malandrini avessero mai mangiato. E poi c'era un pacchettino, sempre da parte loro, contenente un diario "per i tuoi ricordi più belli..." ma già solo il fatto che i Potter avessero pensato a lui gli fece venire le lacrime agli occhi.
Andromeda gli aveva spedito un manuale. "Fatture e contro fatture per tutti i gusti", tanto interessante che James cercò di rubarglielo più di una volta.
E, infine, da Zio Alphard, un orologio. Era tradizione regalare un orologio al diciassettesimo compleanno, ma nessuno dei malandrini ne aveva ricevuto uno. Quello di Fleamont sarebbe passato a James alla sua morte, Remus aveva una madre babbana e le tradizioni si erano un po' perse, e la madre di Peter non aveva abbastanza soldi da comprargliene uno.
Sirius non l'avrebbe mai ammesso, ma quel quadrante di metallo gli diede una gioia immensa. Finalmente, là fuori, c'era qualcuno per lui. Anche se, appena formulato quel pensiero, i primi volti che apparvero davanti ai suoi occhi non furono quelli della cugina o del prozio, ma Euphemia e Fleamont Potter.
***
Lily aveva riletto quattro volte la lettera da Lyall Lupin per Remus e si era commossa sempre. Remus gli aveva spiegato tutta la storia nei dettagli e lei era così felice per lui che temeva di scoppiare. Lei e James avevano passato un altro pattugliamento in assoluto silenzio, ma non era lui quello che la stupiva di più.
Era Marlene. Pareva essersi messa in testa qualcosa di particolare e ridacchiava sotto i baffi tutte le volte che qualcuno glielo faceva notare. Si era resa conto presto che quella per James era stata davvero solo una cotta ed era tornata al suo interesse amoroso di sempre Sam Corner, Battitore di Corvonero. Lily era allibita, i due amori della sua vita erano stati distruggenti, mentre Lene riusciva a ridere e scherzare passando da un ragazzo all'altro. La risposta della ragazza era stata: "Ma Lily, è palese, per Potter dovevo essere solo una distrazione, lui è già innamorato..."
Così il retrogusto geloso era rimasto e Lily continuava a non parlare a James, e a evitare Remus tutte le volte che pareva sul punto di chiedere qualcosa di più su di lei.
Intanto, era passata anche la settimana del compleanno di Sirius, piena di malandrinate e sgridate varie, ma nessuna parve sgorgare in una punizione. Lily era stupefatta, solo quei quattro potevano salvarsi così da qualunque cosa, o forse era solo perché Sirius non era stato avvicinato nemmeno una volta, neanche per sbaglio, da suo fratello. Nemmeno in occasione del suo diciottesimo compleanno.
I realtà, proprio in quei giorni, Lily ricevette una delle sorprese più grandi della sua vita.
Era in Sala comune e stava ridendo dei piani di Dorcas per far bere della pozione polisucco a Emmeline e farla trasformare in Sirius, tanto per farle passare la sua, di cotta, quando un bel gufo reale bussò col becco alla finestra della sala. Un ragazzino del primo anno si affrettò a farlo entrare. Il volatile planò sulla spalla di Lily, che fu piacevolmente sorpresa da suo nuovo peso. L'uccello aveva una lettera legata alla zampa. Lily si affrettò a slegarla e, per poco, non le cadde di mano.

I Malandrini & Co.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora