Al Ministero...

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Remus osservò, scioccato, il serpente. Era enorme, da dove diavolo era spuntato fuori? Possibile che l'avesse lasciato lì Narcissa, in qualche modo?
Ma i conti non tornavano.
Era troppo grosso, non ci stava materialmente nella stanza, come era possibile? E poi fissava James dritto negli occhi, come se sapesse quanto li ne fosse spaventato. Terrore, paure, fobie ma certo! Remus capì, e, mentre gli auror creavano una barriera di fronte ai ragazzi per fronteggiare la bestia e proteggerli, Remus sgusciò in avanti.
Gli adulti tentarono di fermarlo, ma lui riuscì a non farsi prendere e si posizionò di fronte al mostro. Doveva ammettere che era terrorizzante, ma lui sapeva...
"Ehi tu, cretino" Urlò, iniziando a saltellargli davanti. Il serpente girò la testa e si fissò su di lui. Con un sonoro CRACK cambiò forma. Ora, di fronte a Remus, c'era un disco luminoso, simile a una sfera di cristallo. Remus si bloccò, una morsa di terrore gli strinse lo stomaco. Il lupo dentro di lui si stava già svegliando e doveva usare tutte le sue forze per contrastare la luna. Si concentrò e poi: "Riddikulus"
La luna esplose, trasformandosi in un palloncino, poi Lupin forzò una risata e il Molliccio, sconfitto, scomparve. Si prese del tempo per riprendere fiato, e poi si voltò a guardare gli altri, dietro di lui.
James era ancora ghiacciato dallo spavento, ma lo guardava riconoscente. Sirius aveva un sorriso orgoglioso stampato in faccia che fece sentire Remus unico, speciale, ma che scomparve poco dopo. Sirius? Che gli succedeva? Ma i migliori erano gli auror. Lo guardavano strabiliati, sbalorditi, ad eccezione di Malocchio Moody. Remus si fece piccolo sotto al suo sguardo indagatore, temendo di aver fatto un qualche errore imperdonabile.
"la professoressa McGranitt mi aveva avvertito: attento a quei tre, sono intelligenti, ma non si applicano abbastanza. Signor Lupin, a quanto mi dicono, lei è l'asso in Difesa contro le Arti Oscure. Mentre lei, Potter, è il genio di Trasfigurazione e tu, Black, non ti impegni nemmeno a dare il massimo, ci arrivi in tutto come se stessi schioccando le dita. Domani mattina alle dieci verrete nel mio ufficio nella divisione auror, non tollero ritardi" dopo questa spiegazione enigmatica, fece un cenno a uno dei più giovani auror al suo servizio e se ne tornò nella capanna. Il giovane chiamò i ragazzi a sé e loro si avvicinarono, ancora scossi.
Un attimo dopo quello li aveva afferrati e si erano smaterializzati.
James emise un verso sorpreso, Sirius fece per voltarsi, andarsene, tornare indietro, ma era troppo tardi. Erano comparsi davanti a casa Potter e l'auror stava già suonando al campanello.

***
Mezz'ora dopo, quello se ne era andato. I ragazzi avevano spiegato ai coniugi Potter cos'era successo e l'auror si era complimentato con loro, ma James e Sirius erano visibilmente delusi. I Potter avevano provato a tirargli su il morale, ma non c'era stato verso. Così James aveva prontamente invitato Remus a cena e i tre si erano rifugiati in camera sua, per capirci qualcosa di più. James si chiuse la porta alle spalle con un tonfo sordo e attraversò la stanza a lunghi passi, per poi lasciarsi ricadere sul letto. Remus era rimasto in piedi, in un angolo, mentre Sirius si era stravaccato sul pouf sul tappeto.
"Sei stato grandioso" Disse Sirius a Remus, guardandolo in modo strano. Perfino James si rendeva conto che il suo amico avrebbe voluto dire o fare qualcosa di più, ma non ne aveva modo. Giurò a sé stesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere due dei suoi migliori amici fidanzati. Ma, in quel momento, doveva andarci piano.
"Vieni, Lunastorta" Disse James dando delle pacche sul letto. Remus sorrise e si sedette.
"Come diavolo hai fatto a capire che era un Molliccio?" Lo incalzò James. Remus sollevò le spalle.
"Non so, l'idea mi è piovuta in testa, perché ho notato come ti guardava e poi..."
"Era giusta, come al solito" Disse Sirius. Era proprio bravo a nascondersi, pensò James. Solo dopo aver saputo dell'innamoramento di Sirius per Remus poteva riconoscere l'orgoglio e le emozioni represse in quella frase. Sirius era cotto. Remus rise, di cuore, come James non lo sentiva fare da settimane. Notava tutti i giochi di sguardi tra i suoi amici e si sentiva proprio stupido per non essersene accorto prima. Quei due. Si sentiva vagamente come se lo stessero tagliando fuori, la conversazione tra loro andava avanti, e James restava indietro, ma non si sentiva escluso. Erano adorabili. E se James li vedeva così vicini, poteva significare solo una cosa: Remus non era indifferente a Sirius. Non in quel senso almeno. Dovette reprimere un sorrisino. Ah, ne avrebbe viste delle belle. Chissà...doveva assolutamente parlare a Remus. E poi sua madre ruppe l'incanto.
"Scusate ragazzi, JAMES NON PROTESTARE. Remus i tuoi genitori hanno risposto, tuo padre verrà a prenderti alle nove. Vi ho preparato dei biscotti, tra qualche ora vi chiamerò per cena. James Fleamont Potter non ti permetto di guardami così: dovrete assolutamente scendere tutti e tre e tu mi aiuterai a cucinare"
James fece una faccia schifata mentre Remus rideva e Sirius faceva qualche battuta poco carina a proposito di una cucina in fiamme. Perfino sua madre rise, e lo sguardo riconoscente di Sirius fece evaporare tutti i dispiaceri di James.
"E poi, caro, quando avrai una ragazza dovrai ben viziarla, o no?" Concluse sua madre, appoggiando il vassoio di biscotti sulla sua scrivania, sorridendo ai ragazzi e lasciando la stanza. James sentiva la vergogna che lo soffocava, ma sua mamma sembrò non rendersi conto di nulla. Sirius era diventato bordeaux nello sforzo di trattenere le risate e Remus non era da meno. I due si guardarono e scoppiarono a ridere. James si sotterrò nel cuscino.
Uffa, perché sua madre doveva essere sempre così? Tra un po' dava più fiducia a Sirius che a lui. I genitori tendono sempre a proteggere i propri figli e a trattare come adulti gli amici, più che i loro stessi pargoli. Trattare da adulti...convincere...
"REMUS" urlò James scattando in piedi.
"Che succede Ramoso?" Gli chiese quello, preoccupato, mentre James iniziava a girare per la stanza, avanti e indietro, tirando sospiri profondi.
"Qual è il piano, James?" Chiese Sirius, con un ghigno malizioso sul volto. Sirius lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo.
"So cosa fare...per la luna piena del 7" Annunciò James. Remus emise un verso di sorpresa, ma il ragazzo non si fermò. "Dobbiamo strutturarlo bene e vi dovete fidare di me. Se riusciremo a sembrare responsabili, funzionerà".
Sirius sbuffò e James scoppiò in una risatina, nervoso, osservando Remus.
"Spara" Disse quello, rassegnato.

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