Sirius si svegliò, ma non del tutto. Aveva la sensazione netta di essere abbracciato a qualcosa di caldo e solido, che gli dava sicurezza. Per un attimo permise alla morsa del sonno di avvolgerlo ancora, poi ricordò. Ma perché di notte parlava troppo? James, quel bastardo, lui lo sapeva, lui l'aveva fatto parlare. Il danno era fatto, tutti si sarebbero preoccupati troppo per lui. Ragionando su come uccidere James nella maniera più pulita e dolorosa possibile, il resto della chiacchierata notturna tornò alla sua memoria. Remus...
Un momento di sconforto lo avvolse, ma perché tutte le cose più tristi dovevano accadere a Remus? Perché lo tradivano tutti? Lui stesso in primis... sentì un crampo di disperazione, e poi decise che era ora di muoversi per provare, per lo meno, ad aiutare il ragazzo che amava. E a cui lui doveva ancora dire "ti amo". Il suo coraggiosissimo e bellissimo ragazzo, che gli aveva detto che lo amava. Sirius si mosse e un esclamazione di dolore lo sorprese. Chi aveva colpito?
"Sirius, credo che quello fosse il mio naso" rispose una vice impastata al suo fianco... e mentre Remus parlava, Sirius veniva dolcemente cullato dalla sua cassa toracica. Aveva dormito aggrappato a Remus? Probabilmente nemmeno lui se ne era accorto, se no sarebbe già saltato per aria dalla vergogna. Sirius sorrise, beh dai, la notte portava anche cose buone. Mosse un piede e tirò, inequivocabilmente, un calcio a qualcuno.
"Io ora ti sgozzo" Urlò James, saltando in piedi. Sirius aprì gli occhi a malincuore. Solo James poteva saltare in piedi appena sveglio senza svenire per un calo di pressione o dimostrare stanchezza. Di che droghe si faceva? Sirius si tirò a sedere impacciato e studiò la situazione.
Non sapeva come, nel sonno era scivolato addosso a Remus. Non che gli dispiacesse, ovviamente. E James, che nel sonno si muoveva come un anguilla, era finito in fondo ai materassi, dove Sirius era comodamente riuscito a prenderlo a calci.
"Vi prego" mormorò ancora Remus, mettendosi a sedere. Sirius si perse a guardarlo. Aveva un pigiama vecchio e spiegazzato, mezza coperta addosso, gli occhi gonfi e i capelli al vento, ma si muoveva con la solita tranquillità, che destabilizzava e calmava Sirius. Remus si passò una mano nei capelli e lasciò vagare lo sguardo nella stanza. Quando i suoi occhi, scuriti dal sonno, incrociarono quelli di Sirius, abbassò lo sguardo, arrossì debolmente e sorrise. Sirius si illuminò, James gli tirò un cuscino. Vendetta era stata fatta. Remus scoppiò a ridere e, solo allora, i tre si resero conto che Peter non si era ancora svegliato.
Con uno sguardo, James e Sirius si intesero e saltarono addosso al loro amico, ancora per poco, dormiente.***
Remus stava camminando tranquillo, con le mani nelle tasche, scrutando il mondo attorno a lui.
Diagon Alley era sempre stupefacente. Dava una punta di gioia, nel malumore di quelle giornate. La Signora Potter li aveva spediti tutti e quattro là, ufficialmente per comprare le cose utili al ritorno a scuola, due settimane più tardi, e, praticamente, per tenerli lontani dalla moto. I quattro si erano divisi i compiti: James era al Ghirigoro, Peter a riparare i loro calderoni e a rifocillare le loro scorte, Sirius da Ollivander e Remus cercava un bar libero. Diagon Alley era tranquilla, come era normale a metà agosto, ma dietro a tutto c'era un retrogusto amaro. Molti andavano di fretta, pochi bambini correvano per strada, qualche negozio aveva chiuso. La guerra era ufficiale solo nei loro cuori e Remus si rendeva dolorosamente conto di come, per qualcuno era tutto normale e per altri la normalità non esisteva più. Famiglie morte e nessun colpevole arrestato, nati babbani scomparsi e mangiamorte in libertà. Vivevano in un mondo di matti: tutti sapevano cosa accadeva e pochi reagivano di conseguenza. Era uno stato di allerta costante, nessun punto importante era ancora stato colpito, e così solo l'angoscia latente colpiva i maghi inglesi.
Ma per i Malandrini era tutti reale.
Dolorosamente, Remus ripensò a Sirius e al suo fratellino perduto. Non sapeva come, ma i suoi pensieri divennero molto più dolci al solo ricordo del suo risveglio con Sirius al suo fianco. Remus sorrise, era stato un momento così fugace che non aveva nemmeno avuto il tempo di imbarazzarsi, e tanto bello e naturale da rallegrargli la giornata.
Diagon Alley lo spiazzava e lo calmava, ma non poteva certo dire lo stesso dei suoi amici, sperava con tutto sé stesso che non si mettessero nei guai.
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I Malandrini & Co.
FanfictionL'anno scolastico 1976-1977 alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è appena cominciato, e i suoi studenti non possono che giurare solennemente di non avere buone intenzioni. Gli equilibri instabili nelle relazioni dei ragazzi hanno iniziato...