Quattro ragazzi e quattro canzoni

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(Lettura consigliata ascoltando, in ordine, Crazy little thing called love, Somebody to love, Fat bottomed girls e Don't stop me now. Tutte dei Queen)

La Sala Comune pareva impazzita. James, fiero di sé, aveva calcolato bene quanto Whiskey Incendiario aggiungere alla burrobirra. Ora erano tutti abbastanza alticci da ridere a crepapelle per nulla e troppo sobri per avere sonno o effetti collaterali. Avrebbe voluto battere il cinque a Sirius, ma non riusciva a trovarlo nella folla. I mobili erano stati spostati ai lati della stanza e il giradischi faceva bella figura al centro. Erano riusciti a mettere un po' di canzoni magiche, a stregarlo per trasfigurare il vinile in qualsiasi traccia si volesse ascoltare. Poi, Remus aveva fatto partire i Queen e la Sala era esplosa. Peter gli passò accanto, bofonchiando qualcosa a proposito di un certo languorino topesco e James scoppiò a ridere senza freni, per poi caracollare in pista. Aveva i capelli sudati e sconvolti, era in maniche di camicia e aveva la cravatta legata in testa a mo' di bandana. E gli occhi che splendevano, come diceva Remus, in modo pericoloso.
Gli, ormai, familiari accordi della chitarra invasero il suo spirito, un sorriso enorme gli illuminò il volto e iniziò a girare su sé stesso, schioccando le dita a ritmo.
This thing called love I just can't handle it
Si mise a canticchiare, ah quanto era vero...quella piccola pazzia chiamata amore...
This thing called love I must get round to it
I ain't ready
Si buttò al centro e batté le mani, attirando l'attenzione di tutti.
Crazy little thing called love
Riprese a cantare, con voce roca e appassionata, schioccando le dita e dondolando.
This thing (this thing)
Called love (called love)
It cries (like a baby)
In a cradle all night
It swings (woo woo)
It jives (woo woo)
It shakes all over like a jelly fish
I kinda like it
Prese per mano la prima persona che si trovò di fronte e se la tirò dietro, ballando a ritmo e ridacchiando. La Sala li seguì colmando tutti gli spazi possibili.
Crazy little thing called love
La ragazza fece ondeggiare i lunghi capelli biondi come il grano e si voltò a guardarlo. Era Marlene. James le sorrise, si ricordava vagamente da una festa passata che era una brava ballerina, ed era tutto ciò di cui lui aveva bisogno in quel momento. Ballare e non pensare.
There goes my baby
She knows how to rock 'n' roll
Marlene scoppiò a ridere e stette al gioco.
She drives me crazy
She gives me hot and cold fever
Then she leaves me in a cold cold sweat
James, che quasi non riusciva a seguire il flusso dei suoi pensieri e certamente non stava controllando ciò che stava facendo, le appoggiò delicatamente una mano su un fianco e se la tirò vicino.
I gotta be cool, relax, get hip
And get on my track's
Lei lo guardò sorpresa, poi fu animata da un sorriso vero e pieno, di quelli capaci di rendere felice qualunque giornata. Gli prese le mani e iniziò a ballare con lui. Sempre più vicini.
Take a back seat, hitch-hike
And take a long ride on my motorbike
Muovevano I fianchi a tempo, lei fece una giravolta, lui le tese una mano. La migliore distrazione della sua vita, pensò James.
Until I'm ready
Crazy little thing called love
Si bloccarono all'unisono e cantarono la strofa a squarciagola. Marlene profumava di deodorante al mughetto ed emanava un forte odore di Whiskey, lui non doveva essere messo meglio. Si sentiva come su un altro mondo. In cui nulla era importante, tranne ballare. In cui le conseguenze non esistevano e bastava mettere un piede dopo l'altro, al posto giusto, per essere felici. Non importava come o con chi, solo per sé stessi.
Partì un altro assolo di chitarra. I due si divisero continuando a ballare vicini, quasi per caso. Marlene gli si avvicinò di nuovo, mentre le voci ripartivano, e James si disse: perché no?
I gotta be cool, relax, get hip
Riprese a schioccare le dita a tempo, sempre più vicini. Marlene era rossa in volto, ma sorrideva. Probabilmente era l'effetto del caldo, ormai asfissiate, nella Sala.
And get on my track's
Take a back seat (ah hum), hitch-hike (ah hum)
And take a long ride on my motorbike
James la fece girare su sé stessa, poi la lasciò per un attimo
Until I'm ready (ready Freddie)
Cantò di nuovo, forte, scoppiando a ridere e riavvicinandosi a lei, mentre i capelli biondi le danzavano intorno. Era bella, non come Lily, ma...James si chiese come mai fosse da lui, avrebbe potuto avere qualunque ragazzo...poi la canzone catalizzò di nuovo tutta la sua attenzione e smise di pensare.
Crazy little thing called love
This thing called love I just can't handle it
This thing called love I must get round to it
I ain't ready
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love yeah yeah
Muovevano le braccia si giravano intorno e James sorrideva, rideva, per un attimo fuggente parve dimenticare chi avesse davanti. Chiuse gli occhi e quasi la vide, Lily, che ballava con lui. Marlene gli fece rimettere i piedi per terra avvicinandoglisi di nuovo.
E il nome della canzone continuava a ripetersi e a sfumare con la musica. James fece un ghigno e rubò un bicchiere da un vassoio vicino, lo svuotò, poi si rese conto che lei stava parlando.
"Ok, ti sembrerò pazza, ma..." quasi balbettava, James le sorrise accondiscendente. Aveva il cervello fuso, che mai poteva volere Lene da lui?
"Dimmi pure, qualunque cosa. Balli bene, sai?" disse, passandosi una mano nei capelli e lasciando vagare lo sguardo per la Sala. Eccolo, Sirius era ricomparso, giù dalle scale del dormitorio, che cavolo era successo?
"Verresti a Hogsmeade con me?" Disse la ragazza, tutto d'un fiato. James cadde dalle nuvole.
"Perché no" Non sapeva nemmeno come, ma aveva accettato. Solo dopo si rese conto che poteva essere un'idea furba, almeno avrebbe dimenticato Lily...
"Magnifico, io...oh, devo andare..." balbettò lei, con un altro enorme sorriso ad animarle le labbra.
"Sabato alle dieci davanti al portone?" Propose James, chiedendo come sarebbe stato baciarla. Se, finalmente, avrebbe estratto Lily dalla sua testa.
"Perfetto...grazie" Rise un'ultima volta la ragazza, per poi dirigersi verso le sue amiche.
"Nulla, nulla" disse James, quasi distratto. Mentre un'altra canzone cominciava e lui ci si buttava dentro, deciso a non pensare al casino che stava piantando in aria.

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