Rivelazioni della Vigilia

1.4K 70 7
                                    

La giornata del 24 dicembre fu, se possibile, più caotica del solito. I ragazzi finirono di impacchettare la loro roba (James, ovviamente, fu il primo a finire e ad aiutare gli altri, lamentandosi pesantemente del disordine di Sirius) e poi salirono sull'Hogwarts Express, pronti a tornare a casa. Remus e Lily, come tutti i prefetti, furono costretti a fare il giro del treno, e i ragazzi iniziarono ad analizzare, almeno nelle loro teste, la serata precedente senza il loro Lunastorta.
James guardava fuori dal finestrino, apparentemente concentrato sul panorama, ma, dentro di sé, stava rivivendo i momenti della sera prima, in particolare ciò che era successo dopo uno suo certo commento sulle stelle...
Peter tentava inutilmente di coinvolgerli in una conversazione, ma Sirius voleva aspettare Remus, almeno per descrivere il combattimento. James non aveva mai visto Sirius così felice nell'ultima settimana, e non poteva che esserne contento. Non osava ancora ampliare il discorso sul suo coming out frettoloso e forzato della sera prima. Doveva essere Sirius ad aprire il discorso. James non vedeva l'ora di essere a casa. Amava Hogwarts, ma i suoi genitori gli mancavano molto. Era un adolescente, ovviamente litigi e punizioni non mancavano, ma erano una famiglia affiatata. E poi Sirius meritava di passare un bel Natale, più di tutti loro messi assieme.
"Felpato, preparati. Mangeremo fino a scoppiare" ridacchiò James, tornando coi piedi per terra.
"Non riuscirò mai a ripagare questo fav..."
"Non è un favore. E, credimi, lo ripagherai salvandomi dalle chiacchere di mia mamma" Disse James, osservando gli amici. Lui e Sirius erano l'uno di fronte all'altro, acconto al finestrino, ma Sirius era disteso occupando due sedili. Peter si era stravaccato di fianco a James e aveva iniziato a raccontare un qualche aneddoto sul Natale a casa Pettigrew. Erano uno di quei momenti di serenità, tutti assieme, che James amava, fino a quando a qualcuno non veniva un'idea. E da un'idea a passare notti insonni per avere un piano ci voleva davvero poco. I tre continuarono a parlare allegramente del più e del meno, aspettando Lunastorta.

***
Remus stava camminando al fianco di Lily nel corridoio. Erano in silenzio da dieci minuti, ma era piuttosto nomale, riuscivano a capire entrambi quando il silenzio era imbarazzante, o quando era solo una scusa, per non dire "Ok sto pensando anche ad altro". E per loro andava bene così.
"Remus, hai mai baciato qualcuno?" Chiese Lily, a sorpresa.
Remus si fermò scioccato a fissarla. "No...perché?" Chiese, senza capire a che punto voleva arrivare lei. Le ragazze erano troppo complesse e misteriose per i suoi gusti.
"Ok" Disse lei. dopo un altro po' a pensare continuò: "Ipoteticamente, che consiglio daresti a due persone che si sono appena baciate, ma non ne hanno parlato e non sanno come iniziare il discorso?" L'imbarazzo nella sua voce era palpabile, ma Remus era felice. In primo luogo, perché se Lily si fidava così tanto di lui, significava che erano davvero diventati amici e che il loro rapporto era cambiato tantissimo nelle ultime due settimane. E poi, perché significava che James si era fatto avanti, e dall'espressione sognante, velata dall'imbarazzo, di Lily, poteva solo dedurre che anche a lei non era dispiaciuto.
"È tutta un'ipotesi, vero?" Chiese beffardo. "Io suggerirei alla mia amica di dare tempo al mio amico, perché lui ci sa davvero fare con le parole, anche se, a un primo sguardo non sembra...Oppure di incominciare lei il discorso. Lui potrebbe morire d'imbarazzo e risultare banale, ma dice sempre ciò che pensa davvero. Mi piacete insieme"
"Remus! Era un discorso ipotetico!" Esclamò lei ridendo. "grazie"
"Nulla" Rispose lui, sorridendole. Gli serviva una amicizia in cui complicità non volesse solo dire: abbiamo un piano in atto, come tanto piaceva a James.
"E a te com'è andata la serata?" Chiese, cautamente, lei, osservando gli scompartimenti pieni.
"Bene" Remus stava cercando di non pensare a Sirius da tutto il giorno, senza successo. Lui continuava a comparirgli davanti al momento sbagliato, solitamente urlando che i suoi calzini preferiti erano spariti e che se li avesse trovati nel baule di Remus, l'avrebbe ucciso. Ah, il suo Sirius. Ma non poteva funzionare, a Sirius Black non poteva piacere un ragazzo. E poi lui era bruttino, sfregiato, un nerd...funzionavano come amici, non voleva rovinare tutto sul più bello. Ma, nel profondo del suo cuore, le sue speranze non erano spente, anzi, ogni giorno si facevano strada. Remus sapeva che sperare faceva male, ma era il miglior antidolorifico contro le pene d'amore che potesse mai essere esistito.
"Mio Dio se sei riduttivo. Come fa ad essere andata bene? L'hai passata leggendo da solo e poi lottando!" Continuò lei, indagatrice. "Sono felice che tu e Sirius abbiate fatto pace"
"Anche io" e ridacchiarono di nuovo. Il giro del treno era quasi finito, e Remus non vedeva l'ora di essere con i suoi amici.
"Lily, come stai? Tu e Piv...Severus..." Remus si era corretto all'ultimo. Non poteva chiamare Piton Pivellus di fronte a Lily.
"Non ho voglia di parlarne" disse lei, sincera, intristendosi un po'. "In realtà lui...era una brava persona...sarebbe finito nei Mangiamorte in qualunque caso...Mi dispiace tanto per lui" Concluse lei. Avevano anche finito il giro. Remus la salutò, la osservò entrare nello scompartimento delle sue amiche, e si girò per tornare indietro, pronto a bloccare qualunque idea malsana che i suoi amici potevano aver elaborato.

I Malandrini & Co.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora