"SEI SERIO?" Esplose Sirius a racconto finito.
"Si" mormorò James, lanciando una lunga occhiata lasciva fuori dalla finestra.
"Che ingiustizia" Fece Peter, stringendogli un braccio in segno di conforto, James apprezzò il gesto...
"Ha ragione" Decretò Remus. che adorabili che erano i suoi amici...sempre dalla sua parte.
"Grazie, ragazzi" Disse, ma in realtà la sua mente era già volata via, verso una ragazza dai fieri capelli rossi...che non vedeva da quella mattina prima di colazione.
"Non credo di essere stato chiaro. Lily ha ragione, almeno in parte..." Si spiegò Remus, e James rimase a bocca aperta. Si voltò di scatto a fissarlo. Ma come?
"No, ascolta..." Prese a recriminare, ma Remus lo fermò con un gesto del polso, pèer esporre la sua.
"Ho già ascoltato. Ti ha, molto gentilmente, implorato di non farle fare figure di merda di fronte a tuo padre, perché ci tiene a quel corso e..." Si certo, dicendolo mi ha fatto sentire indegno, stupido e...grazie Remus, grazie.
"No, ma scusami, non può dire, non mi farò più vedere con te, perché farei brutta figura" Esplose Sirius. Ecco, una piccola parte di James sapeva che Lily non aveva usato quelle parole esatte, ma l'effetto prodotto era stato quello.
"ma non è ciò che ha detto" Vi ci si aggrappò subito su Remus, studiandoli con sguardo comprensivo, ma anche un po' severo. Lui si stava schierando contro di loro? James ci aveva rimuginato su per tutto il giorno, una delusione e una rabbia così cocente da non permettergli più di usare la ragione.
"è ciò che intendeva" Decretò, incrociando lo sguardo di supporto di Sirius.
"James, ragiona" Lo implorò Remus, ma orami la rabbia era rinata dalle sue stesse ceneri.
"ma scusa, se ami una persona non ti mette in imbarazzo" Si intromise Peter.
"Esatto, grazie Pete" Confermò Sirius, fissando Remus con fare un po' interrogativo. Un pensiero sfuggente percorse la mente di James. C'era qualcosa di sbagliato nel suo migliore amico. Come se fosse stato teso, pareva una corda di violino sul punto di spezzarsi.
"Non è quello il caso" Balbettò Remus, arrossendo.
"Ma sai cos'è? Ieri sera siamo finiti a letto, e stamattina non dobbiamo più vederci? Non credo di meritarmelo" Ammise James, arrossendo.
"Siete...ah, dovevo capirlo" Fece Remus, ma il velo di imbarazzo si sciolse in fretta.
"Più che altro, non riesco a trovare una spiegazione logica..." Cercò di placarli Peter, riportando la conversazione al suo stadio originale. James sbuffò, insofferente.
"Sei sordo! Te l'ho già detto." Disse Remus, un po' esasperato.
"Sì ma io e te non faremmo così" Dichiarò Sirius. Una sorta di rossore malaticcio si espanse sul volto di Remus.
"Beh..."
"Cosa?" Chiese Sirius, scattando sull'attenti.
"Non ti arrabbiare, ma..." Oh, no, stava per finire malissimo, ragionò James. Il fatto era che nemmeno lui era in vena di fare da ambasciatore di pace tra i due.
"Ti metto in imbarazzo?" Chiese Sirius, strafottente.
"Si" Rispose Remus, alzando gli occhi al cielo. E solo James, che non era direttamente coinvolto nella conversazione, capì quanto quel commento, detto quasi per scherzo, avesse ferito il suo Sirius.
"Vaffanculo Remus Lupin" Disse secco, quello. E Remus inorridì a causa dell'errore, ma Sirius era partito per la sua strada.
"No, cosa...SIRIUS ASPETTA, LASCIAMI SPIEGARE" Realizzò, per poi cercare di afferrare il braccio di Sirius, scattato indietro e pronto ad andarsene nel corridoio.
"ME L'HAI GIÀ SPIEGATO, NO? E IO SONO SOLO IL BIMBO TARDO CHE NON CAPISCE UN CAZZO, VERO? CHE MALE C'È A STARE INSIEME? NESSUNO TI MANGERÀ VIVO. Certo, a meno che tu non..."
"Non avevo capito che eri serio!" Cercò di spiegare Remus. Come faceva a non averlo capito?
"Ah davvero? Che ti importa? Tanto la tua opinione vale più di tutto, quindi..." C'era un fondo di verità, ma Remus non si era mai imposto sugli altri...e sicuramente Sirius era l'ultimo a poter recriminare qualcosa.
"beh, certo, se tu non mi ascolti mai..." Fece Remus, veramente stufo.
"Ti senti quando parli? Passo il tempo ad ascoltare le tue paranoie!" Lo accusò Sirius, liberando definitivamente il braccio.
"E che cazzo c'entra?" Fece Remus.
"Cresci e ne riparliamo"
"L'UNICO BAMBINO CHE VEDO SEI TU" Esplose Remus. Sirius lo fissò negli occhi per un solo dolorosissimo istante, che valle più di mille parole. Poi girò sui tacchi delle scarpe e se ne andò-
"Remus..." Mormorò Peter.
"Sparisci" Fece quello. Ah, e dopo aver insultato e ferito Sirius, faceva pure la parte dell'offeso? James aveva appena radunato i pensieri per riuscire a rispondere a tono, che l'altro se ne andò nella direzione opposta. Col senno di poi, fu un bene che non avesse peggiorato la situazione.
"Oh, merda" Fece Peter, passandosi una mano fra i capelli biondicci, in un'imitazione perfetta, ma molto meno effettiva, di James.
"Da quando in qua Sirius se la prende così con Remus?" si chiese James, ragionando ad alta voce.
"Non ha senso...ieri li ho beccati..." Mormorò Peter, James inorridì di nuovo.
"NON LO VOGLIO SAPERE...Hai ragione... vado a cercare Sirius" decise James, più per avere un motivo per andarsene che per altro. Conosceva Sirius, e se voleva stare solo, avrebbe fatto tutto il possibile per evitarli. Se ne sarebbe andato a fare un giro sulla scopa per riprendersi, e poi avrebbe risolto le situazioni a mente fredda.
"Quello più ferito era Remus..." Constatò Peter, James sbuffò, memore della controparte che Remus aveva difeso.
"Bene, vattelo a prendere tu. E poi andate a fare comunella con Lily nel club dei perfettini rompicazzo. Ciao" Disse, deciso, per poi seguire la via di Sirius.
"James..." Mormorò Peter, ormai abbandonato da tutti.
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I Malandrini & Co.
FanfictionL'anno scolastico 1976-1977 alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è appena cominciato, e i suoi studenti non possono che giurare solennemente di non avere buone intenzioni. Gli equilibri instabili nelle relazioni dei ragazzi hanno iniziato...