Al Lumaclub

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James e Clara arrivarono nello Studio, decorato a festa, di Lumacorno, piuttosto presto, tanto che solo altre cinque coppie erano presenti. Nella mezz'ora successiva, però, la stanza si riempì e il professore ebbe il suo bel daffare a salutare e imbarazzare tutti. Con uno sguardo, James e Clara si intesero, fuggirono dalle sue grinfie e si rifugiarono dal buffet. La ragazza iniziò subito a guardarsi intorno.
"Potter, se succede qualcosa, lascia parlare me" Disse in tono secco, quasi spaventato. James stava per fare mezzo milione di domande, quando Regulus Black apparve davanti ai suoi occhi.
"Clara, che bello vederti, non sapevo che..." Disse il bastardo, ridacchiando alla vista di James. Assomigliava perfino a Sirius, ma con un qualcosa di viscido che il suo amico non aveva. Si trattenne dal prenderlo a pugni e iniziò a recitare mentalmente l'alfabeto per calmarsi.
"è una lunga storia, Reg, James qui moriva dalla voglia di invitarmi e non potevo dire di no..." Disse, altrettanto viscida, Clara. Non gli avesse appena specificato che stava per mentire, James ci avrebbe creduto. Era l'attrice migliore che avesse mai visto, era strabiliato.
"Interessante... Beh, immagino ci rivedremo presto, a quanto ho capito, mia madre vuole invitare un po' di persone a Natale..." Disse Regulus. James strabuzzò gli occhi, gli era appena venuto in mente cosa poteva dire a Regulus per fargli abbassare la cresta.
"Int...ahia" Clara doveva avere delle scarpe col tacco, sotto a quella gonna, perché aveva appena perforato un piede a James. Il ragazzo gli lanciò un'occhiata stranita, poi svanì nella mischia, tornando in un gruppetto di Serpeverde ridenti.
"Cosa non hai capito di: stai zitto?" Sibilò lei, rilassandosi all'improvviso.
"Hai idea di cosa ha fatto a Sirius? No, io..." Cominciò a recriminare James, Clara lo guardò esasperata.
"bene, se litigate ora a te non succede nulla, c'è il professore, a me, invece..." gli disse, e James capì che era vero. Lei rischiava molto di più di lui, si sentì quasi in colpa. Clara pareva tutto meno che fragile.
"Ci tieni a quella festa?" l chiese, cambiando discorso, curioso.
"No, ma ci tengo alle informazioni che gireranno a fiumi, come i commenti maligni della signora Black" spiegò lei, studiando attentamente delle tartine.
"Informazioni? Oddio, sei tipo una spia?" Fece eco James, ammirato.
"Non esattamente, ma è sempre meglio avere qualcosa in tasca. Caso mai andasse tutto storto, alla mia famiglia non potrebbe succedere nulla... e poi, hai idea della potenza che possa portare sapere i segreti di tutti?" Disse lei, compiaciuta.
"Vuoi dimostrarmelo o..." La prese in giro lui, ma lei lo fulminò.
"Non lancio i miei segreti al vento Potter, accontentati di far finta di essere palesemente innamorato di me" Lo riprese la ragazza, scegliendo, finalmente, una tartina e mangiandosela.
"Ehm..."
"Come non detto, ma parliamo di te, com'è che vai ancora dietro a Evans?" Chiese, con fare quasi inquisitorio, James abbassò lo sguardo, l'immagine di Lily, leggera nel suo abito vaporoso gli era, dolorosamente, tornata alla memoria.
"Non ho intenzione di...Ciao Philip" Philip arrivava sempre al momento giusto. Accanto a lui c'era Alice, in un adorabile vestito blu.
"Ciao James, Clara" Salutò lui, sorridendo, gentile e tranquillo come sempre.
"Ciao, tu sei Alice, vero? Quel vestito è adorabile" Disse Clara, convinta, stringendole la mano. La grifondoro arrossì e la guardò spaesata.
"Oh, io...Grazie." Balbettò, sorridendo piano. Alice era fatta così, sempre innocente e ignara del suo valore.
"Stavo per dimenticarmi, i pattugliamenti riprendono la settimana dopo il ritorno dalle vacanze" Li informò Philip.
"Grazie Patil, io..." Stava dicendo Clara, ma James aveva appena scorto un tassorosso di sua conoscenza, probabilmente solo, e mise, velocemente, in atto un piano.
"Hai già avvertito Thomas?" Chiese, curioso.
"No..." Rispose Philip.
"Vai tranquillo, facciamo noi" Clara gli perforò, di nuovo un piede, ma l'attenzione di James era stata attratta da tutt'altro. Sirius, con un sorriso a trentadue denti impresso sul volto, stava tenendo la porta a Remus, che lo guardava esasperato.
***

"Vedi, Remmie Rem? Non siamo ancora morti" Scherzò Sirius, facendo un cenno di saluto a James, dall'altro lato della sala. Remus sbuffò.
"Illuminante Sirius, non so che farei senza di te...Buonasera Professore" Disse, sarcastico. Intanto, Lumacorno li aveva placcati, gioviale e roseo come al solito.
"Signor Black, Signor Lupin, che piacere vedervi. Signor Black, mi pareva di avervi avvertito che avreste dovuto avere una dama..." Disse, ridacchiando, con un tono quasi di rimprovero.
"...O un cavaliere, esattamente Professore. Temo che il qui presente Signor Lupin si vergogni di me. Vieni qui, se no non si capisce che stiamo insieme. Ora mi scusi, ma aveva promesso a James di rovinargli la vita e la reputazione a questa festa, quindi dobbiamo andare" Remus era stato catturato da Sirius, e ora stava venendo trascinato in qua e in là per la stanza, alla ricerca di James, che ora era scomparso. La gente gli lanciava fugaci occhiate e si sentiva come se tutti stessero parlando di loro, ma nulla avrebbe potuto tranquillizzarlo e imbarazzarlo di più della faccia stupita e attonita del professore. Sirius ridacchiava al suo fianco, nessuno stava andando dritto da lui a insultarlo, la serata procedeva a gonfie vele.
"Ramoso, dove ti eri cacciato?" Chiese Sirius, salutando James, che stava discutendo, sottovoce, con Clara.
"Sapete che dovrei parlare io e che vi aspetto da un'ora..." si lamentò quello, mentre la ragazza li fissava incuriosita.
"Lupin, non sapevo fossi invitato..." disse. Gli ricordava un serpente. Bellissimo, sinuoso, ma pericoloso con i suoi nemici. E Remus non sapeva come prenderla.
"No, l'ho invitato io." Sirius aveva preso in mano la situazione. Remus gliene fu grato e gli sorrise.
"Immagino che siano l'eccezione" fece Clara, Sirius e Remus si guardarono allibiti, ma James scoppiò a ridere.
"Clara, puoi smettere per un attimo di capire tutto al volo? Sei preoccupante" rispose, sarcastico.
"Black, sono stata invitata a qualcosa per Natale a casa tua, che mi devo aspettare?" cambiò discorso la ragazza, concentrandosi su Sirius. Remus gli strinse un braccio, per rassicurarlo.
"Teste di elfi domestici morti e esseri spaventosi come i miei a parte... la noia più totale" Rispose lui, senza guardarla in faccia.
"Non credo che ci sopravvivrò..." Sbuffò lei, alzando gli occhi al cielo e catturando un bicchiere di punch da un vassoio.
"Abbott? Una sepreverde purosangue che non vuole andare a una festa natalizia di ultima moda, quindi del 1800, a casa della nobile e antichissima casata dei Black?" Rise Sirius, James rischiò di sputare dal bicchiere in cui stava bevendo.
"Siete tutti così stupidi, o Lupin è l'unica eccezione?" Chiese lei, invece, facendo arrossire e sorridere Remus. Incredibile, pareva simpatica. Forse non tutti i Serpeverde erano malvagi, rifletté Remus
"Chi avete incontrato finora?" Chiese, sviando la conversazione.
"Tuo fratello, Alice e Philip, voi due...tutte amicizie discutibili..." Rispose James, fingendosi deluso.
"Signor Potter, la stavo cercando da dieci minuti, allora, tuo padre come sta?" Tuonò Lumacorno, da sopra la spalla di Sirius. Remus trattenne una risata vedendo la faccia schifata di James.
"Bene, sa è ancora vivo e non ha fatto esplodere il laboratorio, quindi..." Il ragazzo si era ripresa in fretta, e ora Clara pareva interessatissima. Sirius spinse dolcemente Remus di lato e i due si defilarono, sotto lo sguardo inquisitore di James, che ora doveva sorbirsi quello sproloquio.
***

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