La notte è buia e piena di terrori pt 1

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Sirius rise, facendo un giro su sé stesso.
"Allora?" Chiese, malizioso come al solito.
Era passato un mese. Un mese dalla settimana più tranquilla della vita di Remus. James e Sirius erano arrivati distrutti dopo ogni riunione con Frank, avevano avuto un uno sciocco bisticcio a metà settimana e Sirius aveva "fatto il bravo" perché Fleamont Potter era a scuola, e non voleva deluderlo. Si può morire d'amore, si?
Ovviamente, poi, James, Sirius e Peter avevano fatto di tutto per farlo impazzire. E doveva ammettere che anche Lily si era impegnata per rendergli la vita più difficile. C'era stata un'intera settimana di ribellioni interne alla squadra di Quidditch, per avere meno allenamenti. Poi, Sirius e Peter avevano fatto saltare le tubature del bagno delle ragazze del secondo piano. E, anche se loro si professavano innocenti, andare a infastidire Mirtilla malcontenta, il fantasma piagnucoloso che stava sempre in bagno a compiangersi (Sirius e James l'avevano presa in giro così tante volte dicendogli che se non si svegliava sarebbe finito come Mirtilla, che ora lei gli stava simpatica e gli faceva pena...a parte quando ci provava spudoratamente con Sirius, lì aveva l'istinto di ucciderla di nuovo) non era esattamente il modo migliore il modo migliore per non allagare la scuola. E non gli interessava che Sirius avesse solo rifiutato un appuntamento (si, invece, ne era stato fierissimo, ma non era dignitoso ammetterlo), non dovevano essere lì e basta. E poi era il bagno delle ragazze! La settimana dopo era partita l'isteria generale da compleanno, e, come al solito, James aveva scoperto tuti i loro piani di fargli una festa a sorpresa esattamente cinque minuti prima che la festa iniziasse, ma si erano divertiti lo stesso. L'unico effetto collaterale era stata la sfuriata della McGranitt contro di loro per il casino fatto in Sala Comune, ma, non era dato sapere come, Lily aveva salvato tutti. E poi c'era stato il primo d'aprile, e Lily li aveva pugnalati alle spalle, in quanto si era intrufolata nel loro camerone di prima mattina e li aveva svegliati a secchiate di acqua gelata. Infine, l'ultima settimana era stata terribile. Una verifica al giorno, non sapeva nemmeno se era legale. Sirius sosteneva di no. Mancavano tre mesi agli esami. E, ad Hogwarts, non ci sarebbero tornati mai più. Ovviamente, quello era stato il cavallo di battaglia del monologo con il quale Sirius l'aveva convinto a scivolare via dal camerone, lasciando Peter a dormire, per seguirlo nel bagno dei prefetti. Remus non sapeva più che aspettarsi, ma, forse, un po' di imprevisto gli faceva bene. E Sirius era l'emblema dell'intraprendenza e dell'imprevedibilità.  Il suo Sirius, che ora rideva e piroettava, illuminato parzialmente dalla luce bassa delle candele, mentre muoveva la bacchetta a tempo di chissà quale musica e riempiva la vasca di acqua, schiuma e bolle.
"Che ti devo dire? Bravo? Vuoi che applaudisca?" Disse, sarcastico, Remus, mentre i suoi organi interni iniziavano a fondersi in un'unica melma molto confusa e molto innamorata di quel cretino con gli occhi splendenti di gioia.
"No, mi basta he tu ti tolga un po' di vestiti di dosso" fece Sirius. Remus scosse la testa, abbassò lo sguardo e ridacchiò. Un maglione e una maglia del pigiama lo colpirono in testa. Presto seguiti da un paio di pantaloni. Quando riuscì a liberarsi della stoffa piovuta dal nulla ebbe una fugace visione di Sirius in mutande. Poi il cretino si lasciò cadere in acqua. Quasi per riflesso, Remus si lanciò verso il bordo della vasca. Sirius riemerse e il ragazzo dovette usare tutte le sue forse per rimanere concentrato e NON immaginarsi Sirius come una Sirena. Niente, troppo tardi.
"Muoviti!" Disse quello, appendendosi al bordo della vasca ed emergendo per un quarto.
"Sei stupido? Io..." balbettò Remus
"vaffanculo, Remus Rem" Decretò Sirius, immergendosi, e risalendo di scatto. Remus ebbe un unico istante di distrazione, assolutamente non a causa dei bellissimi muscoli di Sirius e...merda, lo stava baciando...e stava cadendo vestito in una piscina piena di schiuma.
A differenza di Sirius, che pareva nato per nuotare come un anguilla ed essere sexy anche solo respirando, Remus dovette emergere sputacchiando e tossendo.
"SEI UN COGLIONE" Urlò, senza riuscire a non sorridere.
"Ti è piaciuto, ammettilo" Lo pungolò l'altro, senza levarsi quel ghigno dalla faccia.
"SIRIUS" Fece Remus, esasperato.
"Sei così bello" Mormorò, poi, Sirius, sognante, posando le mani sui fianchi di Remus e facendogli trattenere il respiro dalla sorpresa.
"SONO FRADICIO E COPERTO DI SCHIUMA E PENSO CHE TI UCCIDERÒ" Fece quello, voltando il capo e fingendosi offeso.
"puoi baciarmi un ultima volta prima di uccidermi?" certo che posso amore, pensò Remus girandosi per perdersi negli occhi grigi di Sirius.
"Ovvio, tesoro" Riuscirono a restare seri solo per i successivi tre secondi, poi scoppiarono a ridere senza freni. Non sapeva come, ma ora sta stringendo Sirius tra le braccia. E non si era mai sentito più giusto di così. Poi la pendola in corridoio batté le tre del mattino e un lampo di luce arancione illuminò debolmente la finestra. Remus la fissò incuriosito, levando la testa di scatto. Ovviamente, l'azione avvenne nell'istante in cui Sirius si chinava per baciarlo ancora. Ne venne fuori un movimento confuso, e un tentativo di limonare col mento di Remus.
"L'hai visto?" Chiese, incurante, il soggetto dell'aggressione.
"Cosa, il fatto che sei storto come lo schifo e continui a muoverti e..." Prese a lamentarsi Sirius, saltellando sulle punte dei piedi per raggiungere Remus, che stava nuoticchiando verso la finestra.
"Hai visto o no?" Chiese ancora, crucciandosi di quel mistero.
"Cosa? La vetrata della sirena?" Fece Sirius, decisamente offeso.
"No, c'è stata una luce, lì..." Borbottò Remus, issandosi fuori dall'acqua. I vestiti bagnati pesavano tantissimo, e gli si appiccicavano addosso come una seconda pelle. Sirius parve apprezzare.
"E che ti frega?" Chiese, sorpreso.
"Non può essere un lampo" Continuò a rimuginare Remus.
"Ci sarà qualcuno in cortile, calmati" Gli fece Sirius. Ora si fronteggiavano fuori dall'acqua, ma fradici allo stesso modo.
"Il mio sesto senso da lupo mannaro pericoloso mi dice che c'è qualcosa che non va. È tardi, Hagrid non esce mai così tardi, ne sono certo..."
"Ci sono James e Lily di pattuglia, saranno nei prati..."
"e perché dovrebbero uscire?" Chiese Remus.
"Che cazzo ne so io?" utile come al solito, il suo Sirius.
"ok"
"Vaffanculo" Fece, poi, grugnendo qualche altro gentile epiteto.
"Cosa?" Sorrise Remus, sorpreso.
"Andiamo a vedere che succede fuori, e se non c'è niente me la paghi...Fammi ragionare..." Borbottò, in risposta, Sirius.
"Sappiamo tutti e due cosa vuoi da me, non ho bisogno delle tue avances per capirlo" Lo prese in giro Remus, sfiorandogli una spalla con una mano.
"Allora non ne farò più" Lo minacciò l'altro, stringendo le dita di Remus fra le sue.
"E sappiamo tutti e due anche che non ne sei capace. Grazie"
"Non c'è di che"
Si avvicinarono furtivamente alla finestra, lasciando una scia schiumosa alle loro spalle, Remus recuperò la bacchetta dalle profondità fradice dei suoi pantaloni e sfiorò un tassello sul vetro. Uno spazio trasparente grosso quanto la sua mano aperta si schiarì sui pezzi colorati. La vista fuori era tutto fuorché nitida, ma i due se la fecero bastare. Stessero immobili per tre secondi, Remus sentì che Sirius, impaziente, stava fremendo per tornare ai suoi intenti iniziali, ma...questa volta non c'era modo di sbagliarsi, come un fuoco d'artificio silenzioso, una cascata di scintille rosse esplose sopra alla Foresta Proibita. Bastò uno sguardo, poi Remus scattò.
"Aspetta aspetta, sei fradicio..." fece Sirius, afferrandolo per un braccio appena in tempo, prima che quello scivolasse e cadesse al suolo.
"Sirius, ti pare..."
"Si" Disse quello, secco, trascinandolo lungo il bordo della vasca. Recuperò la sua bacchetta e fece uno strano movimento, poi la porse a Remus. Un flusso d'aria calda prese a uscire dalla punta della bacchetta e ad asciugare i vestiti di Remus, che era ancora in divisa scolastica. Ogni tanto a lui e Sirius capitava di avere notti così, senza sonno, durante le quali parlavano fino alle cinque. Il mattino dopo nemmeno James riusciva a rimetterli in piedi. Ma in quel momento forse era una fortuna. Sirius si rivestì, infradiciandosi, ma a lui non importava. Si riprese la sua bacchetta e scialacquò fino alla porta. Remus lo seguì.
"Che facciamo?" Chiese, trepidante.
"Andiamo a vedere" Rispose Sirius, enigmatico.
"Sei stupido, dobbiamo avvertire i professori" Si infervorò Remus.
"Ci ucciderebbero"
"Diciamo di averlo visto dalla finestra in dormitorio"
"No stavo pensando che...Se qualcuno stesse facendo qualcosa di illegale di notte, non spedirebbe scintille in aria no?" Sirius sapeva essere geniale. A mesi alterni.
"Oh, vero..."
"E James e Lily sono di pattugliamento stasera. Basterebbe trovarli...oppure lo sanno già." Disse Sirius, aprendo la porta del bagno dei prefetti.
"Non capisco"
"James non sparerebbe mai scintille in aria. Ma Lily si"
"Secondo te sono loro? Lily non andrebbe mai in un bosco" Mormorò Remus, mentre la situazione iniziava a delinearsi anche nel suo cervello.
"Già"
"Che rompicapo"
"Cazzo" gridarono in coro.
"Se fosse un messaggio d'aiuto?"
***

Lontano lontano, in una radura sul ciglio del lago, nel fango e nascosti dagli alberi, una ragazza urlò.
E un'altra persona cadde in acqua, ma questa volta non era una calda piscina.
Il lago aveva dei punti di strapiombo, nei quali, pur vicino alla riva, il terreno scendeva di botto, e le profondità erano in grado di risucchiare qualunque cosa. James non aveva fatto abbastanza attenzione. Per i primi cinque secondi, l'acqua ghiacciata lo stordì, e dimenticò perfino come ci era caduto dentro, e lui non poté fra altro che lasciarsi trascinare a fondo dal suo pesante mantello. Poi, una massa informe ruppe la superfice sopra di lui, in un tuffo sconsiderato. Fece per muoversi, per risalire, e il mantello lo strozzò. Un lampo dorato schizzò dall'alto verso il fondale, illuminandolo per un fugace momento. Le affilate dita di un avvicino, risalito fra le lunghe alghe, gli avevano catturato il mantello. Cercò di non farsi prendere dal panico, prese freneticamente a slacciare la stoffa, cercando di non pensare alle fibre del suo corpo che urlavano per avere un po' ossigeno. La sagoma su di lui scagliò un'altra fattura, e colpì la creatura, nell'istante in cui James si liberava e dava una gambata verso l'alto. Lui e Lily riemersero insieme, tossendo e sputacchiando e cercando con tutte le loro forze di non affogare.
"affogati insieme, il traditore del suo sangue e la sanguemarcio" rise una voce femminile nel buio. Fu allora che ricordò, e la rabbia gli riscaldò gli arti intirizziti dall'acqua ghiacciata.
Intorno a loro c'era solo silenzio ora, anche l'ultima di loro se ne era andato. Lily si issò sulla riva e gli tese la mano. Erano fradici, coperti di melma, tremavano e battevano i denti...e ora erano soli. Lily lo abbracciò stretto, come per incrinargli le costole.
"Sono..." Mormorò, al suo orecchio, in una vampata di fiato caldo.
"Se ne sono andati. Siamo soli" Fece James.
"Ho avuto così tanta paura, quando sei caduto in acqua" Singhiozzò la ragazza. "temevo...temevo che..."
"Lily, amore mio, guardami negli occhi" Le disse, a mezza voce, per calmarla.
"James" Sospirò lei, tenendolo stretto.
"Sto bene. E ti amo"
"torniamo al castello" Disse Lily, più come una domanda che come un'affermazione.
"Dobbiamo dare l'allarme?" Fece, poi, James, senza rendersi conto che due cose importantissime erano avvenute mentre lui rischiava d'affogare.
La prima era che due ragazzi in procinto di fare cose illecite in una piscina avevano visto il segnale e stavano già allertando chi di dovere. E la più importante...dopo che il capo dei pazzi aveva spedito James a mare e dispero gli altri, una ragazza dai capelli biondi aveva fatto in modo che loro due non restassero soli.

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