La settimana finì senza troppi danni, e Sirius si riprese in fretta dalla brutta notizia. Era ancora di umore grigio, per non dire nero, ma stava bene, e James, Remus e Peter si erano messi il cuore in pace.
Era sabato pomeriggio, ed erano affondati nel libro di trasfigurazione da un ora, quando James si arrese.
"Basta, stop, time-out" Disse, massaggiandosi le tempie e guardando fuori dalla finestra. Negli ultimi tre giorni c'erano state altre tempeste, e ora i prati erano coperti da trenta centimetri di neve. Il lago, invece, era ricoperto da una sottile lamina di ghiaccio, che brillava e chiamava James, inclemente.
"James, ti prego...ancora mezz'ora e potresti anche prendere una E la prossima settimana" Lo implorò Remus, senza alzare la testa dal suo tema. Anche Peter era concentratissimo, mentre Sirius si era appena risvegliato, e guardava James con aspettativa.
"Mi sono rotto" Esclamò quell'ultimo.
"ance io" Concordò Sirius
"Tu sei sempre stato rotto..." Constatò Peter, ritirando i compiti e aspettando l'idea immancabile di James. "Dai, Remus, pure io ho capito tutto..." Protestò, poi.
"Peter, altro che Remmie Rem, ti amo" Declamò Sirius, James sorrise e finalmente attirò l'attenzione di Remus.
"e che vorreste fare?" Chiese quello, sbadigliando.
"tu guarda e impara" Rise James, balzando in piedi.
"No, James...Sirius non...Peter almeno tu...Vi odio, vengo anche io" Urlò Remus, ritirando la loro roba e spedendola, con un incantesimo, nel loro dormitorio.
***Venti minuti e molte grida di sciarpe, cappelli e guanti dopo, i quattro stavano camminando nella neve, ben coperti e pronti a organizzare qualcosa.
"Il ghiaccio è abbastanza spesso?" Chiese James, osservando pensieroso il lago. Adorava pattinare sul ghiaccio, e, con Sirius, era uno spasso.
"Non lo so, ma potremmo ispessirlo con..." Iniziò a ragionare Sirius, soffiandosi sulle mani per riscaldarle.
"James Potter e Sirius Black, non passerò il mio sabato in Infermeria mentre voi vi rimettete dall'ipotermia, va bene?" Ordinò Remus, i due sbuffarono e risero.
"Grazie Godric" Esclamò, poi, James. Aveva avuto un'idea, una di quelle belle, a prova di bomba.
"Sei scemo?" Lo apostrofò Sirius, con un ghigno sul volto.
"Si, comunque, e se facessimo la battaglia di palle di neve più grande che Hogwarts abbia mai visto?" Propose James, Peter annuì contento.
"Potrebbe starci..." ammise Remus.
"Noi e Tassorosso, contro Serpeverde e Corvonero" Disse Sirius.
"Idea migliore, tutti contro tutti" Decise James.
"ci stiamo tutti?" Chiese, poi, Peter, guardando, ansioso, Remus.
"Non verranno mai più tutti, solo chi conta." Constatò quello, con una luce d'avventura nel occhi. Sirius sorrise.
"Come diffondiamo l'idea?" Chiese, poi, guardando James con aspettativa.
"Faccio io" Decise quello, partendo alla volta del castello
"Aspetta James, vengo con te" James si voltò, Remus stava arrancando nella neve per seguirlo.
"Io e Peter iniziamo a cercare nascondigli e fortini" Gli urlò, dabbasso, Sirius.
"Il Platano è off-limits" Ordinò Remus, prevedendo le idee del suo ragazzo.
"REMUS?!" Rispose, infatti, quello, deluso.
"no, fanculo, mio platano, mie regole" Decise, facendo ridere tutti.
***James e Remus vagavano per il castello senza una meta.
"Ho, per lo meno, il diritto di sapere che stiamo facendo?" Chiese il secondo, togliendosi la sciarpa.
"Cerchiamo i capiscuola" Spiegò, laconico, James.
"Ah...oddio James, sei un genio" Riconobbe quello.
"Modestamente..." Rise James, facendo per imboccare le scale.
"Ma devo andare in bagno" Remus bloccava sempre tutti i suoi piani con cose più o meno futili.
"Che palle che sei Remus" Si lamentò James, guidando il suo amico fino ai bagni maschili del primo piano.
"Dillo alla mia vescica" Protestò quello.
"La tua vescica fa schifo" urlò James.
"Ti ringrazia e dice che hai ragione" gli urlò contro Remus, svanendo in uno dei vani dei gabinetti.
James rimase solo di fronte allo specchio. Aveva il cappello oro e rosso di Grifondoro pericolante sulla testa, coi capelli mossi e spettinati che spuntavano da tutte le direzione, le guance rosse e la sciarpa attorno al collo. Si mise a fare boccacce aspettando Remus, quando una porta si aprì.
"Thomas, magnifico, cercavo proprio te" Salutò, voltandosi verso il Tassorosso. Quello pareva un po' smunto, forse triste. Ma che era successo?
"Davvero?" Chiese, stupito, per poi riservare uno dei suoi soliti sorrisi cordiali a James, mentre si avvicinava ai lavandini per lavarsi le mani.
"Si, stiamo organizzando una mega battaglia di palle di neve, chi verrebbe dei Tassorosso?" Spiegò il grifondoro.
"Non ne ho la minima idea, ma posso chiedere" Thomas era sempre una certezza.
"Stai bene? Sembri un po' pallido" Si informò, poi, James, preoccupato.
"Certo che sto bene" Rispose l'altro, un po' troppo in fretta.
"Fatto, allora, dove hai intenzione di...ah, ciao Thomas, stai meglio ora?" Remus era riemerso. Thomas era stato male? James cominciò a studiarlo con attenzione, mentre l'altro sfuggiva al suo sguardo.
"Cosa? Cosa? Cosa?" Chiese, allora, James, ma Thomas lo ignorò.
"Si, grazie Remus" Rispose. Quindi i suoi amici complottavano contro di lui rubandogli ulteriori amici? Ragionò James. Qualsiasi cosa avesse avuto Thomas, parlarne con Remus lo aveva aiutato. Dopotutto, Remus sapeva sempre come aiutare tutti...
"Ma che ti è..." provò a chiedere ancora, per pura curiosità.
"Una delusione..." Disse Thomas, scoccandogli un'occhiata nervosa.
"Amorosa?" Si informò James, che aveva sempre fiuto per i problemi altrui. Anche perché, se no, vivere con Sirius sarebbe stato impossibile.
"Si" Ammise quello. Un'ondata di comprensione e compassione lo avvolse.
"Ti capisco" disse, sincero, James. Thomas gli scoccò un'occhiata allibita.
"si, è vero, siete entrambi sfigati, ma i casi sono completamente diversi" Precisò Remus, ed entrambi si concentrarono su di lui.
"In che senso?" Chiese James, curioso.
"James, Remus mi ha assicurato che ci vai con Clara perché te l'ha chiesto lei..." disse Thomas a mezza voce.
"Oh, si, è comparsa come una pazza per invitarmi, per poi..." Lo interruppe James, felice di raccontare quella storia. Forse, Thomas avrebbe capito che cavolo intendeva fare la ragazza.
"ma a te lei non piace, vero?" Gli chiese, invece, quello.
"Che ti devo dire? È una bella ragazza, ma non è il mio tipo" Precisò James, guardando allibito Remus che ridacchiava e Thomas, che si era irrigidito e poi calmato di colpo.
"la prossima volta, specifica prima che non è il tuo tipo, grazie, credo di aver preso un infarto." Disse quello, con un mezzo sorriso fintissimo. James non capì che intendeva
"E perché mai...OH, CAZZO, TI PIACE CLARA?" Urlò, fulminato. Thomas arrossì
"io...cioè..." Era rosso come un pomodoro e balbettava impacciato, tutti segni che James conosceva bene. Mamma mia, Thomas e Clara... ma lei l'aveva rifiutato? O lui non si era proprio esposto?
"Oh, mio Dio scusa, ti giuro che mi invitato lei e che io non ho alcun interesse per lei e che non la bacerei nemmeno sotto al vischio" precisò poi, di colpo, facendo ridere Remus, il bastardo che gli faceva fare solo figure di merda.
"Grazie...ora vado a chiedere, dove ci troviamo?" Chiese Thomas, James lo guardò allibito.
"Per cosa?"
"mega battaglia di palle di neve?" Giusto, se ne era dimenticato completamente. Ormai Remus era appoggiato al muro e rideva senza controllo.
"Oh, già, ma non..." No, ora aveva un argomento più succoso. E Clara?
"No, non voglio parlare di Clara" Decise l'altro. James acconsentì.
"Ok, alle quattro e mezza nei prati? Dalla capanna di Hagrid?" Buttò lì, Remus fece un cenno di assenso.
"Ci sarò" Confermò Thomas.
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I Malandrini & Co.
FanfictionL'anno scolastico 1976-1977 alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è appena cominciato, e i suoi studenti non possono che giurare solennemente di non avere buone intenzioni. Gli equilibri instabili nelle relazioni dei ragazzi hanno iniziato...