Non può essere vero...

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Remus si svegliò presto, infreddolito ma riposato. Si stiracchiò, si alzò dal letto, e guardò i suoi tre compari. James aveva ragione, ne valeva la pena di alzarsi per primo. Sirius, nel letto a fianco al suo, dormiva scomposto, con le tende del baldacchino tirate solo a metà. Aveva i capelli sparsi sul cuscino e le labbra, vivide, mezze aperte. Dormiva profondamente. Per un attimo, Remus fu sfiorato dall'impulso di abbassarsi e svegliarlo con un bacio, poi si riscosse, arrossendo, e guardò gli altri. Peter aveva tirato le tende, ma il suo russare sommesso arrivava comunque fino al licantropo, che si stropicciò gli occhi. James era appallottolato su sé stesso, in un intreccio di arti e coperte. E stringeva il cuscino come se avesse avuto bisogno di una boa.
Solo allora, Remus si rese conto che la luce che entrava nella stanza era quasi innaturale, lattiginosa. L'ultimo si era dimenticato di tirare le tende davanti alla finestra la sera prima, e ora riusciva a vedere uno spicchio di cielo terso. Vi si avvicinò subito, e la vista mozzafiato lo colpì. Era il primo di dicembre, ed era arrivata la neve. Remus sorrideva come un bambino, col naso schiacciato contro la finestra, creando nuvolette di condensa sul vetro freddo. I prati erano enormi manti bianchi, la foresta era magnifica, alberi scheletrici ornati di ghirlande bianche a perdita d'occhio. Poi si ergevano le montagne, scure ma punteggiate di bianco, dietro alle quali delle nuvolette perlacee stavano sorgendo, come a seguire il sole. L'astro non era ancora alto, ma il cielo era già azzurro, come di zaffiri, e terso. Doveva aver fatto una tormenta durante la notte, una di quelle veloci, tra le quattro e le sette del mattino. E poi il lago, uno specchio scuro, che, in alcuni punti, cominciava già a ghiacciare. Remus sorrise, felice. Aveva nevicato, l'ultima luna piena prima delle vacanze era passata indolore e lui andava a una festa con Sirius. Così si riscosse, scivolò silenziosamente fra i letti, e tornò dal suo Black preferito.
Si chinò sul suo letto e gli posò un bacio leggero sulle labbra. Quello, ingrato, mugugnò nel sonno, poi aprì gli occhi e sorrise.
"Buongiorno Lunastorta"
"ha nevicato" Sirius saltò in piedi come una molla e corse, sbadigliando verso la finestra. Nel farlo, si schiantò contro il baule traboccante e semi-aperto di James.
Il tonfo fece sobbalzare Remus e svegliare di scatto gli ultimi due addormentati.
"Sirius, vaffanculo" Mormorò James, mettendosi a sedere. Poi, parve riflettere per un attimo, perso nel vuoto, e ripiombò a letto.
"Ha nevicato! È magnifico..."
"Davvero?" Peter era accorso con Sirius e stavano rimirando il panorama.
"Ok" borbottò la collinetta di coperte calde di nome James. Sirius alzò la testa di scatto e si voltò verso Remus. Si scambiarono un'occhiata preoccupata. James-amo il Natale-Potter che, non solo si alzava per ultimo, ma non reagiva alla neve?
"Tutto bene Potter?"
"Lasciatemi dormire"
"Nemmeno dopo le lune piene hai così tanto sonno, e ieri hai avuto "solo" I pattugliamenti, che c'è?"
"Fatti i cazzi tuoi"
"Mi farò Remus dopo, ora..."
"SIRIUS" urlò Remus, bordeaux dall'imbarazzo, recuperò un cuscino e glielo tirò in testa.
"Ecco, vedi, mi ha menato per colpa tua..." James si tirò su di scatto.
"Devo trovarmi una ragazza per il ballo." Dichiarò, alzandosi dal letto.
"Chiedi a Lily, so che ne sono successe di tutti i colori, ma potete inventare la balla che ci andate come amici e..." Disse, innocentemente, Remus.
"ha già un invito" Catastrofe, cataclisma, apocalisse, morte e distruzione. Un silenzio spettrale avvolse la stanza, pure Peter si diresse verso il letto di James. Bene, questo spiegava tutto...
"Chi è il figlio di puttana?" Si informò Sirius.
"Sam Corner"
"Ma se vola come mia nonna..."
"Lo so, ma non è importante..." Disse James, dopo essersi stiracchiato.
"James..." Mormorò Remus, ma quello percorse la stanza senza ascoltare.
"Troverò una sostituta"
E si rinchiuse in bagno. La situazione non era brutta, era disperata.

***
La neve aveva mandato la scuola in estasi, e Lily iniziava a trovare noiosa la follia che aveva pervaso la popolazione di Hogwarts. Si parlava già di vacanze, vischio e feste, senza contare che le ultime verifiche dell'anno si stavano avvicinando, e anche in fretta.
Non appena Alice aveva sentito la storia di Lily, la sua reazione era stata quasi scialba. "Poco male, sai che a lui non interessi..." Ma Lily stava male proprio per quel motivo...e, in più, ora doveva farsi invitare da Sam...e se avessero sbagliato tutto? e se lui non avesse minimamente voluto invitarla?
I nodi vennero al pettine durante la pausa pranzo. Lily aveva piluccato solo qualcosina, prima di andarsi a sedere sulle fredde scale di marmo, per punirsi e per ripassare Erbologia. Subito non lo notò, poi riconobbe che il Corvonero solitario, che le aveva quasi pestato una pergamena, era proprio lui.
"Ehi, Sam" Lo salutò, per poi pentirsi. Praticamente, non si conoscevano, che diritto aveva di chiamarlo per nome? Lui si voltò, stupito, a guardarla. Era un ragazzo alto, nella media, con gli occhi castani e i capelli scuri. E un sorriso stupito, ma cordiale, sul volto.
"Ciao Lily, giusto?"
"Esatto...senti, dovevo chiederti un favore..." Disse lei, arrossendo e radunando i suoi appunti.
"Con Erbologia? Io ho già finito tutto, anche se la verifica è la prossima settimana, no?" Chiese, parendo quasi scocciato. Lily lo scusò. Doveva essere stressante, per i Corvanero, sottostare a tutte le richieste di ripetizioni e compiti...soprattutto l'anno dei MAGO...
"Si, ...ma non parlavo di Erbologia..." Balbettò lei, ricacciando tutto in borsa.
"E allora di cosa?" Ora aveva davvero tutta l'attenzione del ragazzo...
"Ok, non so come sia stato possibile, ma Marlene, non so se..." Pessimo inizio Lily, pessimo...
"Si, la conosco. Alta, divertente, bionda...ne sarebbe quasi valsa la pena" Lily non si soffermò troppo sulla frase, anche se, in seguito, se ne sarebbe pentita.
"Ecco, mi ha detto che volevi invitare una grifondoro al ballo, è così?" chiese, sperando di non sembrare pazza.
"Si, vuoi sapere chi? La mia prima scelta sarebbe la Vance..." Disse quello, studiandola attentamente.
"Oh, merda. Esce con un Serpeverde...non sappiamo ancora né il nome né i dettagli" Spiegò Lily. Ecco, era finita. Poteva solo affogarsi nel lago nero.
"Ok...allora andando per esclusione...ah, pensavi che avrei invitato te?" Lily arrossì e lui ridacchiò.
"Senti, devo andare a questa festa di merda e non ho trovato nessuno, speravo..." Lily si era salvata la reputazione con una mossa scaltra, almeno a suo parere. Mai nessuno avrebbe creduto che, a lei, non dispiacessero più di tanto quelle feste. Noiose lo erano, ma Lumacorno ne sparava sempre qualcuna delle sue, e valeva la pena esserci...
"Ti farò questo favore, in cambio...posso chiederti un bacio?" Chiese lui, Lily arrossì nuovamente.
"Un..." Lily inorridì, poi si convinse che era la sua unica opzione. Una ragazza bionda, una certa caposcuola di sua conoscenza, aveva appena attraversato l'Entrata, e Lily si era ricordata di un particolare non indifferente. James era spontaneamente sceso nei sotterranei, senza fare casini, solo per parlare con Clara, qualche settimana prima. Che stupida, certo. Lei era una compagna davvero belle, meglio di Lily, sicuramente.
"Sono un buon baciatore, lo giuro" Rise Sam, e Lily si riscosse.
"Va bene" Non sapeva ancora di aver segnato la sua condanna a morte.
"Ci vediamo presto allora, ciao Lily"
"Ciao Sam" Concluse lei, risedendosi per le scale e salutando Peter, che stava salendo per la scalinata.

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