Julian spuntò da dietro le spalle di Rose, portandole alle narici il suo dolce profumo mentre le passava accanto.
Rose sbattè le palpebre trovandolo davanti a sé, e richiuse le labbra sentendo la bocca improvvisamente asciutta.
-Mi concedi questo ballo?- chiese Julian facendole un elegante inchino, e prendendole una mano per poi portarsela alle labbra e baciarla.
Rose arrossì violentemente.
-Non che io abbia molta scelta...- borbottò lei, abbastanza piano da non farsi sentire dalla preside che camminava vicino a loro.
Alzò un avambraccio, come se dovesse enunciare un giuramento, e drizzò la schiena mentre Julian faceva lo stesso.
I loro palmi si sfiorarono, mentre giravano in cerchio lentamente, e Rose osservò il contrasto tra la sua pelle pallida e la carnagione bronzea di Julian.
-Contatto visivo, Weasley! È fondamentale!- la rimbeccò la preside spuntando tra loro e alzando con una mano il mento di Rose.
Gli occhi di Julian si fissarono nei suoi, di un verde così irreale da farla restare senza fiato, e d'un tratto trovò che fosse incredibilmente facile guardarlo.
Perché in fondo le era mancato guardare quei familiari occhi, che erano diventati una costante delle sue giornate.
Cambiarono braccio, alzando il sinistro e avvicinando i palmi mentre giravano piano in senso antiorario.
Era solo sua l'impressione che ci fosse dell'elettricità, dell'energia che correva tra i loro palmi che si sfioravano appena?
Era più intenso di qualsiasi ballo avesse mai provato prima, e d'un tratto capì cosa la McGranitt intendesse con la semplice intimità dello sfiorarsi.
Julian piegò le labbra in un lieve sorriso, che si estese fino agli occhi facendoli brillare come due smeraldi.
-Finalmente mi guardi- commentò Julian mentre cambiavano braccio e giro -Ti hanno dovuta costringere, ma è meglio di niente-
Rose sbuffò, con un mezzo sorriso -Come se ti cambiasse qualcosa- mormorò lei.
Stavano semplicemente girando in cerchio, ma Rose riuscì a inciampare nei suoi stessi piedi rischiando di cadere addosso a un'altra coppia.
Julian la afferrò in tempo, rimettendola dritta, e Rose cercò di calmare i battiti impazziti del suo cuore.
-Ti sbagli- disse lui, mentre tornavano a far sfiorare i loro palmi e girare in cerchio -Mi mancava il colore dei tuoi occhi-
Rose sussultò, sentendo un calore salirle in viso, e si stupì di come Julian le avesse quasi letto nel pensiero.
-Sono ancora arrabbiata con te- gli fece notare Rose, guardandolo fisso negli occhi, come il ballo richiedeva.
-E io lo sono con me. Abbiamo un'altra cosa in comune- rispose lui con un sorriso ribelle. Lo stesso sorriso che aveva avuto prendendola di peso tra le braccia, senza chiederle il permesso, il giorno in cui si erano conosciuti.
Cambiarono braccio, alzando il palmo destro, e Julian le si avvicinò facendo quasi combaciare i loro gomiti e chinando il viso verso il suo -Non avrei dovuto urlarti addosso quelle cose, è imperdonabile- mormorò lui, avvolgendola con il suo profumo tropicale.
Rose trattenne il fiato mentre Julian indietreggiava di nuovo di un passo.
-Non avresti dovuto immischiarti della mia vita privata...- rispose Rose, cercando di non lasciarsi distrarre -...non sono affari tuoi chi bacio o meno-
Julian sorrise abbassando per un istante la testa, e riportando poi gli occhi verdi nei suoi -È stato più forte di me- ammise lui, riavvicinandosele di nuovo e facendo combaciare le loro braccia sollevate.
-Non posso sopportare che ti ferisca- mormorò lui, abbassando le ciglia nere mentre la guardava.
-Menendez! Semplice intimità dello sfiorarsi!- tuonò la preside spuntando di nuovo davanti a loro e facendoli separare.
Julian indietreggiò di un passo, con un sorrisetto, e drizzò di nuovo la schiena tornando a camminare in cerchio e facendo sfiorare i loro palmi.
-Non lo farà- disse Rose riportando gli occhi nei suoi -Era davvero un bacio d'addio-
Julian inarcò un sopracciglio castano rossiccio -Ti arrendi quindi?-
Rose lo guardò storto -Mi ha detto che non mi ama, né potrà mai farlo senza i suoi ricordi. Posso sperare solo in un miracolo ma... di solito i miracoli non succedono a me-
Julian sbattè le palpebre sorpreso, come se quell'ultima forse lo avesse colpito.
La preside batté le mani per richiamare l'attenzione -Forza! Ora passate alla seconda parte del ballo! Piede sinistro indietro, passo in avanti, sinistro di lato e destro di lato; ripetere!- esclamò la preside.
Rose tornò a guardare Julian, e il brasiliano sorrise di nuovo.
Si mosse così in fretta che Rose non lo vide nemmeno, e d'un tratto le strinse una mano, portando l'altra sul suo fianco e attirando la ragazza a sé.
Rose si scontrò contro il suo petto, trovando il ragazzo a un palmo dal suo viso, più vicino di quanto lo avesse mai avuto.
Portò l'altra mano sulla sua spalla, esitando, e cercando di impedirsi di farla tremare.
-Sei nervosa, querida?- le chiese Julian abbassando il viso verso il suo.
Era così, dunque? Era riuscito a sentire il suo cuore martellare nel petto dall'agitazione e l'aveva scoperta?-
-No...- mormorò Rose deglutendo -È che... non so ballare. Non sono capace-
Era vero, ma era anche vero che sentire Julian così vicino a sé le faceva venir voglia di mettersi a correre e buttarsi nella fontana in cortile, per placare il calore che le era salito in viso dall'imbarazzo.
-Ti guido io- le disse Julian.
Presero poi a ballare, e Rose riuscì ad eseguire la prima sequenza di passi senza inciampare.
Dopo pochi secondi però, pestò il piede di Julian e vide il ragazzo spalancare gli occhi verdi.
-Scusa!- esclamò Rose mortificata -Te l'ho detto che non sono capace...-
Julian scosse la testa, ridendo, e ripresero a fare i passi da capo.
-Mi perdoni, quindi?- le chiese Julian accostandosi al suo orecchio.
Rose rabbrividì, e desiderò prendersi a schiaffi da sola siccome Julian aveva sicuramente sentito quel brivido.
Decise che doveva decisamente alleggerire la tensione, prima che il cuore le uscisse dal petto.
-Forse per la giusta quantità di churros potrei perdonarti- disse Rose facendogli un occhiolino.
Julian scoppiò a ridere, attirando l'attenzione di altre coppie che ballavano attorno a loro.
Si interruppe, appena Rose gli pestò un piede di nuovo.
-Scusa!- ripeté lei mentre il ragazzo si piegava a metà dal dolore, senza però lasciarle la mano.
-Devi lasciarti andare- disse Julian tirandosi su, e rimettendosi davanti a Rose -Devi sentire la musica... sei troppo tesa, rilassati. - disse lui piegando il capo verso di lei.
Rose s'irrigidì ancora di più sentendo la sua mano sul fianco spostarsi e sfiorarle la schiena, mentre l'attirava a sé.
Rilassarsi? Iniziava a sentirsi girare la testa dall'ansia, di certo non poteva rilassarsi in un ballo così intimo.
-Per fortuna non andrò al ballo- disse lei distogliendo lo sguardo -O il mio accompagnatore si sarebbe ritrovato con i piedi viola dai lividi-
Julian rise scuotendo la testa, e Rose tornò a guardarlo inarcando un sopracciglio.
-Non lo sai, querida?-
-Cosa non so?- domandò lei
-I campioni del Torneo sono obbligati a parteciparvi, e aprono anche le danze- spiegò Julian.
Rose sgrano gli occhi spalancando la bocca, e inciampò nei piedi di Julian aggrappandosi alle sue spalle per non cadere, ma finendo per trascinarlo giù con lei.
Caddero entrambi sul pavimento, in un groviglio di gambe e braccia, e attorno a loro molti scoppiarono a ridere.
-Ti serviranno delle lezioni extra, Weasley- la informò la McGranitt, mentre Rose accettava la mano che Julian le stava porgendo per tirarsi su.
-Fantastico- borbottò Rose, rimettendosi dritta e lisciando le pieghe della gonna con le mani.
-Farò una figuraccia di fronte all'intera scuola... ma che dico, all'intera Inghilterra siccome la Skeeter aspetta solo un mio passo falso per un altro articolo- mormorò Rose sconsolata, mentre si riavvicinava a Julian mettendogli una mano sulla spalla, e stringendo l'altra che le porgeva.
Il ragazzo sorrise mentre riprendevano a ballare -Sono sicuro che se ti allenassi abbastanza prima del ballo... ahi!- esclamò poi sussultando, e portando indietro il piede che Rose gli aveva pestato di nuovo.
La rossa emise un verso strozzato dalla frustrazione, e abbassò la testa dalla vergogna stringendo gli occhi.
-Sono un disastro... scappa, se tieni ai tuoi piedi- disse lei con enfasi.
Julian rise, e le rimise una mano sul fianco attirandola a sé mentre riprendevano il ballo.
-E se ti chiedessi...- mormorò Julian con un lieve sorriso, e a Rose parve, per quanto illogico lo trovasse, che il brasiliano fosse arrossito.
Le lasciò il fianco portandole la mano sotto il mento, con sua sorpresa, e smettendo di ballare.
-Rosalie... è il tuo nome completo, vero?- chiese lui, e Rose trovò sin troppo intenso il modo in cui aveva pronunciato il suo nome.
Annuì, rendendosi vagamente conto che stavano attirando molti sguardi.
-Ebbene, Rosalie, verresti al Ballo del Ceppo con me?-
Rose restò a bocca aperta dalla sopresa e inspirò l'aria di colpo con un verso strozzato.
Julian invece mantenne lo stesso sguardo fermo, lo stesso sorriso spavaldo, e Rose pensò che in quel momento lui fosse molto più Grifondoro di lei.
-Io...- iniziò Rose, senza sapere bene cosa dire.
Un'esclamazione di stupore interruppe quel momento, e Rose si girò vedendo che era scoppiata una rissa.

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