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-Maledetta!- gridò Teresa dimenandosi e cercando di sfuggire dalla presa del ragazzo che la teneva per le braccia.
-Trevor, lasciami!-
Rose lo riconobbe, era Trevor White. Faceva parte della cerchia di amici di Rose e Thomas a Ilvermorny.
Trevor incrociò lo sguardo di Rose solo per un secondo, il tempo di piegare le labbra in un broncio, e lo distolse subito.
-Eccoci!- disse una voce facendo sobbalzare Rose.
In quel momento apparvero Madama Chips e il professor Vitious, ridendo tra loro come due scolaretti.
Il minuto professore si immobilizzò vedendo la scena davanti a loro, e l'infermiera anche.
-Che succede qui?- chiese dubbioso Vitious, mettendosi tra le due coppie di ragazzi.
Scorpius reggeva Rose per un fianco, e stava un passo avanti a lei. La rossa si accorse solo in quel momento che aveva tirato fuori la bacchetta.
Teresa smise subito di agitarsi, e Trevor la lasciò facendo un passo indietro imbarazzato.
-Niente, facevamo conoscenza- disse Teresa lisciandosi i capelli con le mani.
Lo sguardo che lanciò a Rose fu più ardente dell'inferno stesso.
-Voi siete i duellanti di Ilvermorny! Non vi aspettavamo prima di mezz'ora. Seguitemi, vi conduco in Sala Grande. La preside ha organizzato un banchetto eccezionale...- Vitious stava continuando a parlare, elencando le varie pietanze straniere che avrebbero trovato a tavola.
Prima di uscire dalla stanza, Teresa si voltò fissando si nuovo Rose.
La rossa, non seppe mai perché, si ritrovò a sorridere lasciandosi scappare una risata.
Cosa pensava di farle? Ucciderla con il potere delle sue occhiatacce?
Teresa arrossì dalla rabbia, e strinse i pugni prima di voltarsi e raggiungere Trevor e Vitious, che stavano già scendendo la scalinata a chiocciola.
-Siediti, Weasley- disse Madama Chips. Rose si era quasi dimenticata della sua presenza lì.
Obbedì, distendendo il ginocchio fasciato. Scorpius le mise una mano sulla spalla, in piedi accanto a lei, e Rose alzò la testa verso di lui sorridendogli.
Si rese conto solo in quel momento che il biondo aveva tirato fuori la bacchetta per affrontare Teresa, in caso Trevor non fosse riuscito a trattenerla.
Rose sentì un calore scaldarle il petto, e un moto di riconoscenza verso Scorpius.
-Buone notizie- disse Madama Chips dopo averle esaminato il ginocchio.
Rose abbassò lo sguardo e rabbrividì vedendo il sangue secco che lo ricopriva.
-La rotula si è solo spostata, non c'è nulla di rotto. Bevi questo e stringi i denti- disse l'infermiera porgendole un bicchiere pieno di un liquido ambrato.
Rose lo mandò giù facendo una smorfia, e fece per chiedere cosa intendeva con "stringere i denti".
Non ne ebbe il tempo.
Madama Chips le afferrò con una mano il polpaccio e con l'altra la coscia, e con uno scatto veloce le spostò la rotula.
Rose gridò, restando a bocca spalancata dal dolore.
Di sfuggita vide i presidi nei ritratti portarsi le mani alle orecchie con una smorfia.
-Fatto, potresti zoppicare per un'oretta ma almeno sarai in grado di camminare- disse la paffuta infermiera alzandosi di nuovo in piedi.
Rose sapeva di doverla ringraziare, ma proprio non ce la faceva a essere riconoscente di quel dolore.
-Venite, mancate solo voi al banchetto- li informò l'infermiera, dopodiché uscì dalla presidenza senza aspettarli.
Rose si alzò dalla cassapanca e fece un paio di passi. Il dolore la colpì come un grosso ago, ma fu più sopportabile di prima.
-Odio questa scala- borbottò lei guardando la scalinata a chiocciola.
-Rose- disse Scorpius affiancandola, la rossa si voltò notando che il biondo le si era fatto molto vicino.
-Mettimi le mani sulle spalle- disse piazzandosi davanti a lei.
Rose corrugò le sopracciglia confusa, ma obbedì.
Cosa aveva in mente?
-Reggiti- le sussurrò, dopodiché si abbassò prendendola per le cosce e tirandola su.
Rose lanciò un gridolino di sorpresa, e istintivamente allacciò le gambe attorno al busto di Scorpius.
Ora era qualche centimetro più in alto di lui, i loro visi vicini.
La rossa sentiva le mani di Scorpius tenerla per le gambe ed era ben consapevole di quanto quella posizione fosse... intima.
Un calore le salì in viso, per tutto il tempo Scorpius non staccò lo sguardo dal suo mentre percorreva la scalinata a chiocciola con Rose in braccio.
La rossa si rese a malapena conto del fatto che fossero fuori dall'ufficio della McGranitt.
Teneva le mani sulle spalle di Scorpius, e allungò le dita accarezzandogli i riccioli biondi che si incurvavano alla base del collo.
-Puoi... puoi mettermi giù, se vuoi- disse Rose piano, sentendosi arrossire ancora di più.
-Non voglio- le rispose Scorpius, con un tono di voce basso e intenso.
Rose si morse un labbro, e gli occhi grigi del ragazzo si abbassarono seguendo quel gesto.
Scorpius si spostò in fretta, e Rose si trovò ancora stretta a lui con la schiena premuta contro il muro in pietra.
In meno di un secondo il biondo si fiondò sulle sue labbra, baciandola con un'avidità che le tolse il fiato.
Rose lo strinse ancora di più, se possibile, muovendo le labbra rapide sulle sue. Quando Scorpius si staccò e prese a lasciarle una scia rovente di baci sul collo, Rose rabbrividì senza riuscire a trattenere un sospiro.
Scorpius si fermò, il viso nell'incavo del suo collo, e Rose lo sentì prendere un profondo respiro.
-Ci conviene andare in Sala Grande...- tirò su la testa avvicinandosi all'orecchio di Rose -...prima che io perda del tutto il controllo-
Rose rabbrividì di nuovo, chiudendo gli occhi.
Quelle parole non avevano fatto altro che metterle lo stomaco ancora più in subbuglio, e Rose si morse un labbro pensando a cosa sarebbe successo se Scorpius....
Cercò di scacciare quel pensiero, che le fece venire d'un tratto più caldo di prima.
Si rese conto di avergli conficcato le unghie nelle spalle, e allentò la presa delle gambe strette attorno ai suoi fianchi.
Scorpius la fece scivolare giù rimettendola in piedi e Rose barcollò appoggiandosi al muro.
Le sembrava di essere appena scesa da una montagna russa, le gambe erano molli e si sentiva in fibrillazione.
Era come se fosse ubriaca, ubriaca di lui.
Alzò lo sguardo incrociando gli occhi grigi di Scorpius, e li trovò così ardenti di desiderio che dovette trattenersi dal prenderlo per le spalle e baciarlo di nuovo.
Rose arrossì ancora di più, imponendosi un minimo di autocontrollo sebbene si sentisse la testa vuota e leggera.
-Ci conviene andare, sì...- sussurrò lei
"E conviene anche che smetti di guardarmi così, santo Godric" questo però lo tenne per sé.
Per fortuna Scorpius non era un legilimens.
Il biondo annuì e abbassò lo sguardo indietreggiando di un passo.
Rose si staccò dal muro, il cuore le batteva ancora veloce come un martello pneumatico; percepì appena il dolore al ginocchio quando ripresero a camminare.
Riusciva solo a vedere con la coda dell'occhio il ragazzo accanto a lei, e la mano sinistra le prudeva tanto era il desiderio di stringere la sua...
Scorpius parve leggerle nel pensiero, perché la prese per mano.
La rossa voltò la testa di scatto, ma Scorpius continuava a guardare dritto davanti a sé mentre camminavano, con l'accenno di un sorriso sulle labbra.
Quando arrivarono davanti alle porte spalancate della Sala Grande trovarono i tavoli pieni, solo qualche studente ritardatario era arrivato insieme a loro.
Camminarono piano fino alla tavolata dei Grifondoro. Rose si sentiva ancora come se fosse in alto mare.
-Ci vediamo dopo, passo a prenderti davanti al ritratto della Signora Grassa alle cinque- le disse Scorpius fermandosi in piedi di fronte a lei.
-Cosa?- chiese Rose corrugando le sopracciglia.
Scorpius sorrise -Ti sei già dimenticata che oggi pomeriggio abbiamo un appuntamento, io e te?-
Rose sgranò gli occhi, se lo era decisamente dimenticata.
-Oh... ehm, okay... ho gli allenamenti alle tre, dovrei finire alle quattro, il tempo di prepararmi... ehm si, ci vediamo alle cinque, si si...- si era dimenticata anche tutti gli impegni di quella giornata, James l'avrebbe uccisa se fosse mancata agli allenamenti di Quiddich.
Scorpius sorrise inclinando la testa da un lato e guardandola con una strana luce negli occhi.
Con la punta delle dita le accarezzò uno zigomo, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Rose trattenne il fiato sentendo il suo cuore fare di nuovo le capriole.
Quando Scorpius le si avvicinò, accostandosi al suo orecchio, Rose temette di non riuscire a reggersi ancora in piedi.
-Ti avrò tutta per me, dopo- le sussurrò, Rose chiuse gli occhi trattenendo il fiato.
Stava facendo decisamente troppo caldo, decisamente.
Per fortuna Scorpius si spostò e se ne andò dirigendosi verso la tavolata dei Serpeverde.
Rose cercò di non restare imbambolata a fissarlo, e si voltò mettendosi a sedere sulla panca tra Alice e un altro ragazzo.
-Tutto bene, Rose?- le chiese Dominique, seduta davanti a lei.
Rose alzò lo sguardo, come cadendo dalle nuvole.
-Oh, sì sì- si passò nervosamente una mano tra i capelli.
-Sembri... accaldata- mormorò Alice, osservandola da vicino con uno sguardo indagatore.
Rose si lasciò scappare una risata, che suonò stridula e decisamente forzata.
-Conosci già Julian e Elvira, immagino. Si sono seduti al nostro tavolo, dicono di conoscerti- disse Dominique facendole un cenno.
Rose si voltò notando che il ragazzo seduto accanto a lei era proprio Julian.
La guardava con uno strano sorriso, gli occhi verdi splendevano luminosi tra le lunghe ciglia nerastre.
-Ah sì, li conosco- rispose Rose agitando una mano in aria e voltandosi subito.
Si portò i capelli dietro alle spalle, dato che aveva ancora caldo, e si mise a fissare il piatto di ottone davanti alle sue braccia.
-Querida, todo bien? Il ginocchio?- le chiese Julian.
Rose non si voltò. Riusciva ancora a sentire i baci di Scorpius sul suo collo, ciò che le aveva sussurrato all'orecchio...
Rabbrividì di nuovo.
-Sì, tutto bene- rispose distrattamente.
In quel momento non avrebbe prestato attenzione nemmeno se Bred Pitt fosse stato seduto vicino a lei.
Non poteva non pensare al fatto che più tardi avrebbe avuto un appuntamento con Scorpius... e che non era stato solo lui sul punto di perdere il controllo, prima.
Ma anche lei.

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