39

1.1K 68 7
                                    

Rose si rigirò nelle coperte sospirando e diede le spalle al raggio di sole che era entrato dalla finestra, svegliandola.
Aveva troppo freddo per alzarsi e decise che sarebbe rimasta a dormire di più.
Finché non realizzò che giorno era.
Spalancò gli occhi e un sorriso le incurvò le labbra.
Scostò le coperte ignorando l'ondata di freddo che la travolse e si vestì in fretta.
Alice, con la quale divideva la stanza, non c'era, e Rose si chiese che ore fossero.
Afferrò la bacchetta dal comodino accanto a letto e pensò per qualche secondo a quale incantesimo usare per primo, ora che non aveva più addosso la Traccia.
Si schiarì la gola e focalizzò un pensiero felice.
Non fu difficile: le bastava pensare a un momento con Scorpius.
Pensò al bacio che si erano dati il giorno precedente in cortile, quando Rose gli aveva detto di amarlo e Scorpius aveva risposto "Avevo paura di non sentirtelo mai dire"
Al ricordo un calore le inondò il petto, e Rose agitò la bacchetta
-Expecto Patronum-
La scia argentata che fuoriuscì dalla punta prese la forma di un piccolo volatile, un pettirosso.
L'uccello svolazzò veloce attorno a Rose e la ragazza girò su se stessa per seguirlo con lo sguardo.
Allungò una mano e il pettirosso si posò sul suo indice, leggero come una piuma.
Rose non era mai riuscita a evocare un Patronus completo prima.
Questa piccola vittoria, il ricordo di Scorpius, e il fatto che fosse il suo compleanno, la riempivano di felicità.
Uscì dalla stanza e scese le scale con il piccolo pettirosso argentato che la seguiva svolazzandole attorno alla testa.
-Buon compleanno!- quella frase venne gridata da un coro, e Rose si immobilizzò sul penultimo gradino della scala guardando la sua famiglia che affollava il soggiorno.
Nonna Molly corse ad abbracciarla e Rose venne avvolta dal suo profumo di biscotti e casa.
Sua madre spuntò reggendo tra le mani una grande torta, ornata di panna azzurra e coperta da tante candeline bianche.
Rose sapeva che erano diciassette.
-Tanti auguri a te...- fu Alice a iniziare a cantare, in piedi accanto ad Albus e con quest'ultimo a tenerla stretta a sé per un fianco. Ben presto si unirono al coro anche i suoi nonni, i genitori, gli zii, e i cugini.
Rose li raggiunse con un sorriso a trentadue denti, il piccolo pettirosso svolazzava ancora attorno a lei più lucente di prima, nutrendosi di tutta quella felicità.
Quando la canzone finì, Rose prese un grosso respiro soffiando sulle candele.
Un paio non si spensero, ma Hugo accorse in suo aiuto spegnendole e facendole un occhiolino.
Mentre i suoi genitori andavano verso il tavolo rettangolare per riporvi la torta, Rose si guardò attorno cercando una familiare chioma di capelli biondi.
Non la trovò.
Guardò di nuovo con attenzione ogni persona nella stanza, dopodiché raggiunse Albus tirandolo per un braccio.
Il moro si voltò insieme ad Alice.
-Hai visto Scorpius?- chiese Rose.
Albus cambiò espressione e strinse le labbra.
-Scorpius se n'è andato stamattina presto-
Il pettirosso di Rose smise di svolazzarle  attorno e si dissolse come nebbia, sparendo.
Rose aprì la bocca per parlare ma non ne uscì alcun suono. Riusciva solo a guardare Albus incredula.
Il moro si voltò del tutto verso di lei, togliendo la mano dal fianco di Alice.
-È andato da suo padre. Non mi ha detto perché ma... deve essere qualcosa di importante. Scorpius non se ne andrebbe, non oggi almeno...-
Rose si ritrovò ad annuire guardando il parquet di legno, senza vederlo davvero.
Una morsa di disagio le strinse lo stomaco, e la felicità che l'aveva pervasa quella mattina sembrò solo un vago ricordo lontano.
Rose gli aveva detto di amarlo, e il giorno dopo Scorpius spariva?
-Rosalie! Vieni a tagliare la torta- le gridò sua madre dall'altra parte del soggiorno.
-No- il tono di Rose fece cessare il chiacchiericcio che invadeva la stanza, e tutti si voltarono a guardarla.
-Mettila in frigo, mamma, la taglierò quando ci saremo tutti- disse Rose con tono piatto, senza guardare nessuno di particolare.
-Rose... non so quando Scorpius tornerà, o se tornerà...-
Rose zittì Albus solo guardandolo. Il moro dovette aver visto qualcosa nella sua espressione, perché sussultò sgranando gli occhi blu mare.
-Lui tornerà- sentenziò Rose.
Dopodiché scattò afferrando al volo il cappotto rosso dall'attacapanni, e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle con uno scatto, senza curarsi di averla sbattuta.

MarkedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora