35

1.2K 79 14
                                    

-Non ci siamo ancora presentati ufficialmente. Io sono Lucien- disse un ragazzo dai capelli color cioccolato, scostandosi dal gruppo e porgendogli una mano.
Scorpius gliela strinse con un mezzo sorriso -In realtà... ho sentito parlare di te. Da un amico- mormorò Scorpius.
Ricordava distintamente come Albus avesse definito Lucien un damerino effemminato.
Lucien ridacchiò -Oh, lo so. Fidati- rispose con un tono così sincero che inquietò Scorpius. Dal suo sguardo era come se lui sapesse davvero ciò che Albus gli aveva detto in confidenza.
Scorpius scosse la testa, e passò oltre.
Hizaki gli fece un cenno con il capo, gli occhi a mandorla e infossati lo guardarono curiosi.
-Mi piaciono i tuoi capelli- gli disse con uno spiccato accento giapponese, infilando poi le mani nelle tasche della sua tunica color gesso.
-Oh... grazie- rispose Scorpius confuso, passandosi una mano tra i riccioli biondi. Da come Hizaki fece correre lo sguardo sul suo corpo, Scorpius intuì che i capelli non fossero l'unica cosa che apprezzava.
-Ciao- disse semplicemente Dimitri, il bulgaro, dopodiché si voltò guardando il muro con un cipiglio che gli corrugava le sopracciglia. Scorpius non si era aspettato nulla di diverso da lui, non aveva l'aria di un tipo particolarmente socievole.
-Tu sai già chi sono, chico- gli disse Julian appoggiando le spalle alle parete, quando Scorpius si voltò verso di lui.
Julian lo guardava con un ghigno, come di sfida, gli occhi verde foglia scintillavano tra le folte ciglia corvine.
Un moto di rabbia pervase Scorpius, e il biondo provò l'istinto di rovinargli quel bel faccino a suon di pugni.
-Forse non sai chi sono io- sibilò Scorpius raddrizzando le spalle e posizionandosi di fronte a lui.
Julian sghignazzò -Sei il duellante di Hogwarts. C'è per caso algo más?- 
Scorpius lo odiava, era ufficiale. Odiava la sua sfacciataggine, la sua pelle bronzea, i suoi occhi, e il suo disgustoso fascino che non mancava di ostentare.
-Sì, c'è altro-  Scorpius strinse i pugni dalla rabbia -Devi smetterla di provarci con la mia ragazza, idiota-
Lucien, Hizaki e Dimitri si voltarono verso di lui, ma Scorpius mantenne lo sguardo fisso in quello di Julian.
-Non so di chi stai parlando, chico-
Scorpius cercò di non farsi dominare dalla rabbia, sebbene gli pizzicassero i palmi delle mani dal nervosismo.
-Parlo di Rose, e tu lo sai bene-
Julian inarcò un sopracciglio, e piegò le labbra in un sorriso che mise in mostra una fila bianchissima di denti perfetti.
Il brasiliano si scostò dal muro, fronteggiando Scorpius senza togliersi dalla faccia quel fastidioso sorrisetto.
-Oh, lei- disse l'ultima parola gustandola come un dolce -La tua ragazza? Quella dea? Oh non credo proprio- rise lanciando uno sguardo divertito a Lucien, Hizaki e Dimitri.
-Come, scusa?- chiese Scorpius pensando di aver capito male, anzi, sperando per il suo bene che avesse capito male.
-Rose non è la tua ragazza, è decisamente troppo bella per te. Non lo sai? Lei è prácticamente già mia. Ho anche sentito che le rosse sono muy ardientes... ti farò sapere, chico- dopodiché gli fece un occhiolino sollevando in paio di volte le sopracciglia con fare allusivo.
Scorpius scattò, e una furia accecante lo pervase prima di riuscire a fermarla.

Rose Weasley stava correndo per i corridoi del primo piano con la scopa in spalla. Si era cambiata il più in fretta possibile infilando la divisa da Quidditch, con la paura che il gruppo di ragazzi fosse già al campo senza di lei.
Fu quando svoltò l'angolo, trovandosi davanti all'ingresso della Sala Grande, che fermò la sua corsa spalancando la bocca dalla sorpresa.
Julian assestò un pugno colpendo la tempia di Scorpius, e il biondo ricambiò con un calcio al fianco di quest'ultimo facendo piegare il brasiliano con un grido.
Rose si lasciò cadere di spalla la scopa,  e cominciò a correre verso di loro.
-Fermi! Che state...- non fece in tempo a finire la frase. Si era messa in mezzo ai due, e un pugno la colpì in pieno viso incendiandole il naso dal dolore.
Si portò le mani alla faccia piegandosi in due, e vide delle gocce scarlatte cadere sul pavimento in pietra, vicino ai suoi piedi
-Rose! Accidenti... stai bene?- fu Scorpius a chiederlo, Rose vide le sue scarpe e quelle di Julian entrare nel suo campo visivo.
-Ma che problemi avete!?- gridò Rose tirandosi su, e squadrandoli furiosa.
Avevano entrambi i capelli scompigliati e le divise stropicciate, Julian aveva un labbro spaccato e Scorpius un graffio sul sopracciglio biondo.
Sgranarono gli occhi guardandola, e Scorpius boccheggiò a corto di parole.
-Rose mi dispiace tanto... se ti avessi vista io...- Rose si voltò, prendendo un fazzoletto di stoffa dalla tasca e portandoselo sotto al naso.
Il dolore era tremendo e la ragazza strinse forte gli occhi facendo cadere un paio di lacrime.
-Che sta succedendo qui? Spostatevi, forza!- 
Rose impietrì e si voltò vedendo la McGranitt farsi largo tra la piccola folla di studenti che li circondava.
L'anziana strega s'immobilizzò restando a bocca aperta di fronte alla scena.
-Malfoy, Weasley e Menendez! Seguitemi!- tuonò la preside, e stavolta gli studenti si spostarono come uno spartiacque per farla passare.
Rose, Scorpius e Julian la seguirono camminando qualche passo dietro di lei. La rossa raccolse la scopa da terra, mettendosela sotto un braccio
-Rose...- Scorpius provò a toccarle una spalla, ma Rose si scostò alzando un braccio per respingerlo. Con l'altra mano teneva il fazzoletto premuto sotto al naso, il tessuto biancastro era già macchiato di rosso.
-Querida, io conosco un incantesimo che ti sistemerebbe...-
-Vaffanculo, Julian!- urlò Rose voltandosi per guardarlo furiosa.
-Weasley! Ma che modi sono! Cinque punti in meno a Grifondoro!- esclamò la McGranitt sbiancando.
Salirono la scalinata a chiocciola entrando nel suo ufficio, e la preside fece apparire una terza sedia di fronte alla grossa scrivania.
-Sedetevi- ordinò, mentre si metteva a capo di essa.
Rose prese posto sulla sedia in mezzo, alla sua destra aveva Julian e a sinistra Scorpius.
Vide con la coda dell'occhio il biondo guardarla, ma Rose tenne lo sguardo fisso davanti a sé.
-Bene, chi vuole spiegarmi cos'è successo?- chiese la preside sospirando, e incrociando le mani rugose davanti al viso mentre li guardava uno ad uno.
-Ha iniziato lui!-
-Imbécil! Ha iniziato lui invece!-
-Sei un bugiardo!-
-Tu sei un bugiardo, cabeza de choto!-
-Vieni qui a dirmelo, se hai il coraggio!-
Le voci di Scorpius e Julian si ribaltavano una sull'altra, e la preside si alzò dalla sedia battendo i palmi delle mani sulla cattedra.
Rose sobbalzò e i due ragazzi affianco a lei si zittirono.
-Weasley, puoi dirmi tu cos'è successo?- chiese con calma la McGranitt tornando a sedere.
-Non lo so. Quando sono arrivata loro si stavano già picchiando e io mi sono messa in mezzo, guadagnanomi questo- la rossa scostò il fazzoletto dal viso, indicandosi il naso con l'indice.
-Avvicinati- disse la preside brandendo la bacchetta, e Rose obbedì.
-Epismendo!-
La ragazza sentì subito il suo naso smettere di pulsare dal dolore, e tirò un sospiro di sollievo.
-Politio- disse poi la preside, e Rose seppe che le aveva pulito il sangue che le era colato fino al mento.
La ragazza appoggiò di nuovo la schiena contro lo schienale della poltrona, rimettendo il fazzoletto in tasca.
-Sareste in grado di dirmi civilmente il motivo di questa rissa?- chiese la McGranitt guardando Julian e Scorpius a turno.
Rose fece lo stesso, e li vide tacere e guardare imbronciati davanti a loro.
-Molto bene. Menendez, eri stato informato delle regole di questa scuola prima di venire qui... Malfoy, verranno tolti venti punti a Serpeverde. E tutti e tre sarete messi in castigo-
-Come?- chiese Rose corrugando le sopracciglia -Ma io non c'entro!-
-Oh credo che tu c'entri eccome con questa storia, Weasley. Dovrò mandare un gufo alle vostre famiglie...-
Rose vide con la coda dell'occhio, alla sua destra, Julian rizzarsi sulla sedia.
-Señora, temo che nel mio caso dovrà inviarlo alla direttrice di Castelobruxo-
La preside sollevò lo sguardo dai fogli di pergamena che stava scribacchiando, la piuma le resto sospesa a mezz'aria.
-A meno che non voglia allarmare un orfanotrofio babbano. Credo proprio ci sia qualche legge che lo vieti- continuò Julian appoggiando di nuovo la schiena contro la poltrona e facendo spallucce.
Rose lo stava fissando con le labbra schiuse dalla sopresa, e quando Julian la guardò la ragazza vide per la prima volta i suoi occhi seri e cupi. Nessuna scintilla di malizia o gioia li illuminava.
La rossa distolse lo sguardo imbarazzata, e vide che la McGranitt era sopresa quanto lei.
-Molto bene... ehm... vi accompagno in Biblioteca. Madama Pince ha molti scaffali da riordinare, sconterete la punizione con lei- la preside si alzò e Rose fece altrettanto.
-Ahora? Ma avevamo una partita di Quidditch...- protestò Julian.
-Mi sa proprio che la vostra rissa l'ha fatta saltare- borbottò Rose roteando gli occhi.
-Seguitemi- la preside si incamminò facendo finta di non averli nemmeno sentiti.
Rose venne affiancata da Scorpius. Il biondo teneva lo sguardo basso e le mani infilate nelle tasche dei pantaloni.
Ora che la sua rabbia era sbollita, la rossa voleva che lui le parlasse... o anche solo che la guardasse.
Prima in corridoio aveva respinto la sua mano per un moto di rabbia, ma non ce l'aveva davvero con lui.
-Scorpius- sussurrò per non farsi sentire dalla preside, che camminava qualche metro davanti a loro.
Provò a toccargli un braccio, ma Scorpius si scostò accelerando il passo e superando la ragazza.
Rose inghiottì il senso di delusione che la pervase, mentre fissava le spalle ricurve del biondo davanti a sé.
-Lo siento- disse la voce di Julian accanto a lei, facendola sobbalzare -È comprensibile... ce l'avrà con se stesso-
Rose corrugò e sopracciglia confusa -Di che parli?-
Julian fece spallucce sistemando il colletto della camicia malva che spuntava dalla giacca viola scuro -Tu non lo avrai visto, ma il pugno che ti è arrivato era suo- le spiegò Julian.
-Ma non è stato intenzionale... anzi è stata colpa mia, mi sono messa in mezzo all'ultimo e...-
-Querida- la interruppe Julian -Sei stata una sciocca, lasciatelo dire. Non ci si butta in una rissa come se nulla fosse, specialmente se sei una ragazza-
Rose sgranò gli occhi sussultando -E cosa avrei dovuto fare? Lasciare che continuaste a picchiarvi?-
Julian si voltò verso di lei, inarcando un sopracciglio -Sì-
Rose sbuffò -Non dire scemenze- accelerò il passo lasciando indietro Julian e affiancò Scorpius, anche se il biondo non sembrava ancora intenzionato a guardarla.
Camminarono in silenzio fino a raggiungere la biblioteca.
Rose notò che era deserta, fatta eccezione per Madama Pince. La vecchia donna sedeva dietro la massiccia scrivania in mogano, e fece un sorriso rugoso appena vide la McGranitt.
-Hanno una punizione da scontare-  spiegò alla bibliotecaria -Falli stare qui almeno per tre ore-
Madama Pince spostò gli occhi traslucidi e scoloriti su di loro, e tolse gli occhiali da lettura abbandonando il sorriso che aveva riservato alla preside.
-Potete iniziare da laggiù in fondo, troverete molti libri sparsi per terra e sui tavoli. Buon lavoro-
Rose osservò la preside andarsene e seguì Scorpius verso l'ultimo scaffale della biblioteca.
Julian si fermò al penultimo, e la ragazza osservò il biondo raccogliere tanti libri impolverati da terra e poggiarli sui tavolini rotondi accanto alla grande vetrata colorata che dava sul Lago Nero.
-Hey... come stai?- chiese Rose piano, prendendo a sua volta dei libri.
-Dovrei chiederlo io a te- rispose Scorpius, con un tono così duro e freddo che lasciò Rose interdetta a guardarlo.
Non le aveva mai parlato così, senza il classico calore nella sua voce, senza la scintilla negli occhi grigi quando la guardava...
-Hey- Rose colmò la distanza che li separava, e afferrò Scorpius per un braccio prima che potesse voltarsi.
-Guardami- si ritrovò a sussurrare. Scorpius non l'aveva mai ignorata così, e Rose si rese conto solo in quel momento di quanto la cosa la turbasse.
Ormai si era abituata all'affetto con cui la guardava il ragazzo, e si ritrovò a sentire la mancanza di quegli occhi grigi nei suoi.
Di norma, sarebbe stata spaventata da ciò. Avrebbe avuto paura dell'effetto che Scorpius le faceva, come lo era stata settimane prima...
Ma Rose aveva deciso di dargli la sua fiducia, di lasciarsi completamente travolgere da ciò che provava per lui.
Scorpius sospirò, e abbassò il viso verso il suo inchiodandola con i suoi begli occhi grigi. Sembravano più scuri, come nuvole cariche di pioggia, e forse era questo il colore che assumevano ogni volta che il biondo era tormentato.
-Sei arrabbiato con me?- chiese Rose, senza sapere bene cosa dire. Le si era svuotata la mente appena il ragazzo l'aveva guardata, e ogni pensiero che aveva era svanito all'istante.
-Non con te, mai con te- rispose Scorpius, e per  un istante il suo sguardo si addolcì. Alzò una mano, come per toccarla, ma sembrò ripensarci e abbassare il braccio sulla copertina di una pila di libri sul tavolino.
Rose ricordò di nuovo ciò che Julian le aveva detto, riguardo al fatto che Scorpius ce l'avesse con se stesso, e poggiò una mano sopra quella del biondo. La trovò fredda come il ghiaccio.
-Non è colpa tua-
-Sì, invece- ribatté lui stringendo le labbra in una linea dura -Ti ho ferita... io... non puoi sapere come mi sento-  disse sbrigativo, distogliendo lo sguardo.
Rose sentì le sue sopracciglia contrarsi dalla frustrazione -Quindi? Vuoi fare così per sempre? Non guardarmi mai più?- sbottò lei.
-No ma...-
-Perfetto. Allora togliti dalla faccia quell'aria tormentata e dammi un bacio- Rose arrossì immediatamente appena disse quelle parole, ancora di più quando Scorpius si voltò verso di lei.
Il biondo sorrise, guardandola di nuovo con dolcezza, e ridacchiò.
Le prese il viso con due dita e fece combaciare le loro labbra.
Rose sentì che avrebbe potuto sciogliersi sotto il suo tocco, e si aggrappò alle sue spalle chiudendo gli occhi e sentendo il cuore batterle con più forza nel petto.
Quando Scorpius si spostò, accarezzandole una guancia e portandole i capelli dietro le orecchie, Rose si sentì di nuovo come se fosse in alto mare, senza riuscire a formulare un pensiero o una frase.
-Forza, abbiamo una punizione da scontare- disse Scorpius indietreggiando di un passo.
Rose annuì e lo guardò con la coda dell'occhio sorridendo, mentre prendeva una pila di libri dal tavolino.

MarkedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora