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Rose prese un profondo respiro, dando le spalle a Scorpius e avanzando di tre lunghi passi.
Si voltò nuovamente verso il biondo e lo trovò già in posizione di attacco, con la bacchetta puntata contro di lei e il braccio sinistro alzato verso l'alto.
Rose notò che aveva uno sguardo concentrato e fermo, la mascella ben definita era rigida e le labbra rosee serrate.
La ragazza provò a ricordare com'era  Scorpius al suo secondo anno, come fosse cambiato e cresciuto, ma si rese conto che non l'aveva mai considerato abbastanza da ricordarlo.
- Vuoi guardarmi ancora un po', o ti metti in posizione?- le domandò Scorpius piegando un angolo della bocca in un sorriso.
Rose sentì un calore salirle in viso, e distolse lo sguardo puntandogli la bacchetta contro.
Nessuno dei due sembrava intenzionato a muoversi, così Rose gli fece un cenno dicendo -Prego, prima le signore-
Scorpius rise e spostò il peso del corpo in avanti lanciando un rapido incantesimo non verbale.
Rose non evocò uno scudo ma fece una piretta su se stessa, sentendo la scia calda e argentata dell'incantesimo passarle affianco.
-Ti alleni per il balletto, Weasley?- chiese Scorpius divertito.
Rose scostò i capelli dal viso con un cenno del capo, e si trattenne dallo sbuffare.
-Invidioso, Malfoy? Vuoi che ti insegni qualche trucchetto?- gli fece un occhiolino civettuolo, che sembrò divertire Scorpius ancora di più.
Rose si mosse di scatto, agitando la bacchetta sopra la testa e puntandola contro il biondo -Incendio!-
Lui sgranò gli occhi, ma reagì subito -Aguamenti!-
Le fiamme provenienti dalla bacchetta di Rose entrarono in contatto con il getto d'acqua di Scorpius, e dalla loro unione si creò un muro di vapore biancastro che avvolse i due come nebbia.
Un lampo rosso sbucò dal nulla, e Rose evocò rapida un Protego mentre strizzava gli occhi cercando di vedere attraverso il vapore la figura di Scorpius.
Appena lo individuò gli lanciò uno Stupeficium, che il biondo parò in fretta.
-Ventus!- esclamò Rose, e una folata d'aria fece svanire la nebbia attorno a loro impedendo a Scorpius di usarla per nascondersi.
Il biondo fece qualche passo abbassando la bacchetta, piegò la testa all'indietro guardando Rose divertito.
-Sta' in guardia! Stiamo duellando!- lo rimbeccò lei guardandolo il malo modo.
-Che cos'hai in mente...- chiese Rose in un sussurro, più a se stessa che a lui.
-Serpensortia!- esclamò Scorpius muovendosi in fretta.
Dalla punta della sua bacchetta si materializzò un enorme serpente a sonagli, che atterrò sul pavimento davanti a Rose sibilando e scuotendo la coda dalla punta dorata.
La mente di Rose valutò subito più opzioni insieme: avrebbe potuto far scomparire il serpente, trasformarlo in un pesce oppure...
-Oppugno!- gridò agitando la bacchetta, e il serpente si fermò mentre mostrava le zanne pronto ad attaccare.
Rose lo vide ruotare su sé stesso, e dirigersi in fretta verso Scorpius.
-Piscifors!- esclamò lui, facendo un salto all'indietro ed evitando che il serpente gli azzannasse la caviglia.
Il rettile divenne un pesce argentato, che ricadde sul terreno saltellando sul posto alla ricerca di acqua.
-Non male- osservò Scorpius alzando la testa sorpreso.
Il biondo si mise di nuovo in posizione di attacco, e lanciò ben tre incantesimi non verbali che Rose parò indietreggiando man mano di un passo.
Mentre stava per rialzare la bacchetta, Scorpius la colpì.
-Tarantallegra!- Rose sgranò gli occhi, e sentì le sue gambe prendere vita propria e iniziare a saltellare e muoversi a ritmo di una musica immaginaria.
-Lo avevo detto che ti allenavi per il balletto- la derise Scorpius piegandosi in due dalle risate.
-Finite Incantatem!- esclamò Rose puntando la bacchetta verso i suoi piedi.
Smise di ballare e sbuffò mentre riprendeva fiato a grosse boccate.
Scorpius le lanciò un incantesimo di disarmo, che Rose schivò ruotando su se stessa, e mentre tornava in posizione dovette evocare in fretta un Protego per difendersi da un altro schiantesimo.
-Levicorpus!- esclamò Rose.
Scorpius non riuscì a bloccare l'incanto e venne sollevato da terra per le gambe, fluttuando a mezzaria a testa in giù.
I capelli biondi sfioravano il terreno, e lui provò a dimenarsi cercando di sfuggire alla presa dell'incantesimo.
-Finite Incantatem!- ma la sua bacchetta non produsse alcunché.
-Spiacente, questo incantesimo ha un preciso controincantesimo... che a quanta parte non conosci- disse Rose piegando la testa da un lato, e guardando il ragazzo divertita.
-Liberacorpus!- esclamò poi, e Scorpius ricadde a terra sulla schiena con un gemito di dolore.
-Incarceramus!- una fune lunghissima apparve dalla sua bacchetta attorcigliandosi attorno a Scorpius e legandolo stretto mentre il biondo si dimenava.
La bacchetta gli era sfuggita di mano, e Scorpius cercò di rotolare su un fianco mentre era ancora imbavagliato dalla corda.
-Ho vinto- lo informò Rose piegandosi sulle ginocchia e guardandolo soddisfatta.
Scorpius sospirò pesantemente smettendo di agitarsi, e ruotò la testa verso di lei.
-Okay, okay, adesso liberami però- sbuffò lui scocciato.
Rose colpì la corda con la bacchetta ed essa scomparve, permettendo di nuovo a Scorpius di muoversi.
Il ragazzo si alzò faticosamente da terra, passandosi una mano tra i capelli scompigliati.
-Accidenti, sicura fosse un Incarceramus? Sembrava più un tranello del diavolo, quella corda-
Rose lo sapeva bene: aveva perfezionato l'incantesimo in modo che più la persona si agitava, e più la fune stringeva la presa.
-Hai duellato bene... senza paura- notò Scorpius piegandosi per raccogliere la sua bacchetta da terra.
-È vero... non sono più andata nel panico. Forse è la sicurezza di avere un pavimento in gommapiuma- rispose Rose lasciandosi ricadere seduta per terra, e sentendo la morbidezza del lattice sotto di sé.
-Voglio una rivincita- disse Scorpius lasciandosi ricadere davanti a lei con un sospiro.
-Domani notte- Rose fece spallucce, chiedendosi che ore fossero.
Si sentiva stanca dopo il duello, e aveva le palpebre pesanti.
Si distese sulla schiena sentendosi comoda come su un materasso vero, e guardò il cielo nuvoloso e nero sopra di lei.
Desiderò che la luce nella stanza si  spegnesse e che il cielo si rasserenasse facendo vedere tutte le stelle che conteneva.
La Stanza esaudì il suo desiderio, e Rose incrociò le mani sulla pancia mettendosi a ossevare le stelle.
Sentì Scorpius sdraiarsi accanto a lei, ne percepì il profumo d'aria fredda e neve e le parve di trovarsi davvero all'aperto a guardare le stelle.
-Esci con me, rossa- sussurrò Scorpius, e Rose lo vide con la coda dell'occhio voltare la testa verso di lei.
Rose si voltò a sua volta, poggiando la guancia sul morbido pavimento, e trovando gli occhi grigi del ragazzo vicini ai suoi.
-No- sussurrò lei, piegando le labbra in un sorriso.
-Ho sentito che Florian Fortescue ha inventato un nuovo gusto gelato. Si chiama Dragoste ...- Scorpius sussurrò l'ultima parola, facendola alleggiare nell'aria per qualche secondo -...dicono che abbia lo stesso effetto del profumo dell'Amortentia. Assume il gusto di ciò che ami di più, è un gelato da prendere in coppia-
Rose sorrise guardandolo beffarda -Allora dovresti proprio trovarti una ragazza con cui mangiarlo-
Scorpius sbuffò -Ti credi divertente?-
-Non lo credo, lo sono- rispose subito Rose facendogli un occhiolino.
Tornò a guardare le stelle sopra di sé, con un lieve sorriso che le aleggiava ancora sulle labbra.
Scorpius allungò un braccio vicino al suo, e Rose sentì le sue fredde dita prenderla per mano.
Abbassò lo sguardo: le dita di Scorpius si intrecciavano tra le sue, e il suo pollice le accarezzava il dorso della mano.
Rose fece per scostarsi, ma il biondo la trattenne stringendo la presa -Rose, ti sto solo tenendo una mano. Non significa niente, no?- chiese lui inarcando un sopracciglio, quando la rossa gli lanciò un'occhiataccia.
-Niente- ripeté Rose.
In realtà sapeva benissimo che quella era una bugia bella e buona: percepiva la presenza del ragazzo steso accanto a sé anche senza guardarlo, e le terminazioni nervose della mano che gli stringeva sembravano amplificate.
-Dovrei... dovremmo tornare ai dormitori- disse Rose dopo un po', sentendo le palpebre farsi sempre più pesanti.
-Resta. Guardiamo ancora un po' le stelle- sussurrò Scorpius piano, con un filo di voce che non guastò affatto il torpore e la tranquillità di quel momento.
Roso notò di sfuggita, prima di addormentarsi, che Scorpius non guardava affatto il cielo... ma lei.

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