86

879 60 14
                                    

Rose prese un profondo respiro, osservando l'imponente arena nerastra davanti a sé.
La consapevolezza di doverci entrare per l'ultima volta la rallegrò, ma appena si ricordò che avrebbe dovuto duellare contro Elvira e Julian, l'entusiasmo le colò a picco.
-Hey- disse Scorpius, prendendole una mano.
Rose sorrise sentendo il familiare formicolio sulla pelle, laddove lui la toccava, e voltò la testa verso il biondo.
-Sei nervosa?- chiese Scorpius con un mezzo sorriso.
Il sole si specchiava nei suoi capelli facendoli brillare come oro, e gli occhi grigi sembravano più chiari e limpidi che mai mentre la guardava.
Aveva iniziato a fare caldo, e Scorpius si era arrotolato le maniche della camicia fino ai gomiti; Rose aveva lasciato scivolare parecchie volte lo sguardo sulle sue braccia.
-Molto, è la finale...- mormorò Rose.
Scorpius le si avvicinò, posandole un bacio sulla fronte.
-Non m'importa se vinceremo o perderemo- le disse lui, abbassando il viso verso il suo e guardandola sereno -Perché io ho già vinto- aggiunse lui, dopodiché le sfiorò il viso con una mano e si chinò per baciarla.
Il cuore di Rose mancò un battito, e la ragazza ricambiò il suo bacio con un sorriso.
Quando Scorpius si tirò indietro, gli chiese -Dici davvero...? Se dovessimo perdere o se non fossi all'altezza... se facessi schifo o...-
Scorpius le prese di nuovo il viso tra le mani, e le si avvicinò finché le punte dei loro nasi non si toccarono -Dico davvero. Voglio solo che questo Torneo finisca, per poter stare con te senza rischiare di perderti ancora, okay? Non voglio nient'altro-
Rose annuì, e si sentì un po' meno in ansia.
-Anch'io non voglio nient'altro- disse poi stringendogli forte una mano.
Scorpius sorrise -Andiamo, mettiamo fine a questa cosa-
Entrarono dalla porticina in legno e attraversarono il solito cunicolo, facendosi luce con i Lumos delle bacchette.
Appena spuntarono nella grossa arena, la luce accecò Rose e la ragazza si sentì di nuovo disorientata dalle grida della folla sulle tribune e della piccola banda musicale.
La finale sembrava star raccogliendo molto più entusiasmo dei duelli precedenti.
Dopodiché notò subito un'altra importante differenza: il pavimento non era in gommapiuma.
Il terreno dell'arena era frastagliato, pieno di rocce probabilmente ignifughe, uguale a quello che c'era stato la sera in cui aveva affrontato il drago a inizio Torneo.
Era evidente che Bagman voleva aumentare la difficoltà nella finale.
-Benvenuti! Benvenuti alla finale di questo Torneo!- gridò Bagman con la bacchetta puntata alla gola, per amplificare il volume della sua voce.
Rose lo vide alzarsi in piedi nella cabina dei commentatori; indossava uno smoking multicolore, completo di papillon viola.
-Si sfideranno le scuole di Hogwarts e Castelobruxo! I vincitori porteranno a casa un premio di mille galeoni a testa, e una formazione da Auror presso il nostro Ministero. Prego, datevi la mano come da tradizione!-
Rose sentì lo stomaco attorcigliarsi come se avesse mangiato una scodella di vermi vivi, mentre si avvicinava al centro del campo insieme a Scorpius. Passarono accanto a grandi massi, e saltarono rocce più piccole e appuntite che spuntavano dal terreno.
Rose alzò lo sguardo davanti a sé e vide che Julian ed Elvira indossavano l'uniforme violetta di Castelobruxo.
La rossa cercò di osservare solo Elvira e la sua bella gonna viola a balze, e di non dare nemmeno un'occhiata per bene a Julian.
La ragazza le si mise di fronte, con un'espressione seria, e le diede la mano. Rose gliela strinse, e con un mezzo sorriso notò che Elvira aveva il palmo sudato come il suo.
Tuttavia poi dovette scambiarsi di posto con Scorpius, e non poté più evitare di guardare Julian in faccia.
Aveva evitato quel momento per giorni, si era costretta a non rivolgere mai lo sguardo nella sua direzione, sempre, ma in quel momento lo guardò.
E fu come se le avessero dato un pugno in pieno petto.
Rose restò senza fiato appena incontrò i suoi occhi verdi, e pensò che sarebbe stato meglio se lo sguardo di Julian fosse stato ostile... ma non lo era.
Il brasiliano la guardò con la stessa curiosità e avidità, mentre si stringevano la mano, come se anche lui si fosse costretto a non guardarla per giorni.
Rose si sforzò di distogliere lo sguardo dal suo, e affiancò di nuovo Scorpius.

MarkedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora