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-Rose!-
La ragazza si bloccò di colpo, sussultando, e si girò sorpresa di vedere suo padre.
Ron Weasley era accanto a sua moglie e indossava un caldo maglione cremisi con una "R" ricamata sul petto, fattogli da nonna Molly.
Hermione invece aveva un sobrio tailleur color crema, i ribelli capelli castani erano stati domati da uno stretto chignon.
Rose sorrise e si voltò correndo verso di loro per abbracciarli.
-Cosa ci fate qui?- chiese lei.
-Assistiamo alla prima prova del Torneo. Abbiamo ricevuto il gufo di Bagman ieri sera sul tardi, che ci informava che avresti duellato per prima- spiegò Hermione con un mezzo sorriso.
Rose sospirò, distogliendo lo sguardo.
-Che succede, Rosalie?- chiese Hermione aggrottando le sopracciglia.
Rose esitò, abbassando la testa -Niente...- mormorò piano.
-Io andrò a trovare Neville, non lo vedo da una vita. Ci vediamo dopo, tesoro?- chiese Ron facendole un sorriso comprensivo, e mettendole una mano sulla cima della testa per scompigliarle i capelli.
Rose annuì e guardò suo padre allontanarsi.
-Ora me lo dici?- insisté Hermione.
Rose, ora che erano da sole, sentì le parole fuoriuscire senza un freno -Si aspettano tutti grandi cose da me... ma se non fossi all'altezza? Se Elvira e Julian sbagliassero a scommettere su di me? Se non fossi in grado di proteggere Scorpius qualora le cose dovessero mettersi male? Se fossi un disastro?- disse Rose di getto, sentendo gli occhi pizzicare per le lacrime.
Hermione sorrise comprensiva, e le posò delicatamente una mano sulla spalla -Io credo che ci sia un motivo se sei stata scelta tu per questo torneo-
-È stata una casualità...-
-Il caso non esiste- sbottò Hermione con fermezza -E poi, bimba mia, tu sei coraggiosa come tuo padre e brillante come lo ero io alla tua età. Non avere dubbi...- Hermione le accarezzò i capelli con una mano, dopodiché l'attirò a sé abbracciandola -...sei stata scelta per questo Torneo perché sei in grado di affrontarlo-
Rose inspirò il profumo familiare di sua madre, e chiuse gli occhi cingendole i fianchi con le braccia.
Sorrise. Hermione Granger aveva sempre saputo dire la cosa giusta per farla stare meglio; nessun'altro al mondo riusciva a consolarla meglio di lei, e Rose trovò che il suo arrivo quel giorno fosse una fortuna.
-Hai letto la Gazzeta stamattina?- chiese Rose, guardandola di sottecchi, una volta che si staccarono.
Hermione scoppiò a ridere, e si incamminò con la figlia per i corridoi del castello.
-Non ho creduto a una sola parola, tranquilla. Dopotutto... sapessi che inferno fece passare Rita Skeeter a me, il quarto anno! Sua figlia sembra la sua degna erede!-
Rose abbozzò un sorriso -Hai... hai saputo di Scorpius?- chiese lei debolmente, dopo un po' che camminavano.
Hermione annuì -Immagino sia stata Teresa a cancellare la sua memoria-
-Esatto- confermò Rose con un sospiro -E, come se non le bastasse, è ancora intenzionata ad uccidermi-
Hermione voltò la testa verso di lei, osservandola con i caldi occhi color quercia -Lui ti manca?-
Rose abbozzò un sorriso triste e tornò a guardare davanti a sé.
Il suo cuore mancò un battito e trattenne il respiro quando vide Scorpius insieme ad Albus, appoggiati al portone della Sala Grande.
-Mi manca- confermò Rose guardandolo -Così tanto che è come se mi avessero spezzato a metà, e si fossero presi una parte di me-
Hermione le posò una mano sulla spalla, sospirando -Figlia mia...-
-Zia Mione!- esclamò d'un tratto Albus, accorgendosi di loro.
Staccò le spalle dal portone e corse verso Hermione, insieme a Scorpius.
-Che bello vederti! Zio Ron? E mio padre?- chiese Albus con un sorriso.
Rose incrociò gli occhi grigi di Scorpius e si sentì arrossire.
Era più che sicura che il biondo avesse  letto la Gazzeta del Profeta, e, anche non l'avesse fatto, di certo i pettegolezzi che giravano per tutto il castello dovevano ormai essere giunti alle sue orecchie.
-Ron è andato a cercare Neville, e c'è anche tuo padre, sì. Harry è da Hagrid a prendere una tazza di the- rispose Hermione ad Albus.
Rose continuava a guardare Scorpius senza sapere bene come comportarsi.
L'ultima cosa che gli aveva detto era stata che aveva bisogno di lui, e non sapeva come il biondo potesse averla interpretata.
-Dovremmo andare- disse Scorpius, lo sguardo distante e indecifrabile fisso nel suo -Bagman ci vuole all'arena con largo anticipo-
Rose annuì e si voltò verso sua madre.
Hermione sorrise -Sarò in platea a fare il tifo per te- le disse mettendole una mano sulla spalla.
Dopodiché la donna si voltò verso il biondo.
-Ciao, Scorpius- disse cortese -Troverai anche tuo padre tra gli spettatori, anche se dubito che voglia sedersi vicino a noi-
Un lampo di stupore corse sul viso di Scorpius, e i suoi occhi grigi si spalancarono -Capisco- mormorò, per nulla contento.
Hermione gli sorrise con dolcezza -Non preoccuparti, io Ron e Harry faremo il tifo anche per te. Dopotutto, sei di famiglia ormai-
Rose ebbe la soddisfazione si vedere le guance di Scorpius velarsi di rosa per l'imbarazzo, e trattenne un sorriso.
-A dopo, mamma- disse Rose dandole un bacio sulla guancia, dopodiché affiancò Scorpius e insieme uscirono dal castello.
Dopo un po' che camminavano in silenzio tra le verdi colline, lasciandosi la scuola alle spalle, Rose si decise a prendere parola.
-Mi dispiace tantissimo per l'articolo della Skeeter!- esclamò di colpo, facendo sussultare il ragazzo.
Scorpius sbuffò -Non lo hai mica scritto tu, non hai di che dispiacerti-
Rose sospirò abbassando il capo -Sì ma... se tu non avessi avuto a che fare con me, forse allora...-
-Già, ma a quanto pare ho a che fare con te- la interruppe Scorpius bruscamente.
Rose notò che guardava dritto davanti a sé con la mascella contratta dalla tensione e le sopracciglia aggrottate.
-È così, no? Anche se non mi ricordo nulla di te... tu...- Scorpius strinse le labbra e infilò le mani nelle tasche della tunica nera, con uno scatto rabbioso.
-Io... cosa?- chiese Rose in un soffio, guardandolo di sottecchi mentre camminavano.
-Tu sei ovunque- rispose Scorpius a denti stretti.
Il ragazzo si fermò di colpo voltandosi verso di lei, e Rose ebbe l'istinto di indietreggiare di fronte alla sua rabbia.
-Io vorrei andare avanti con la mia vita, come se nulla fosse, ma non posso!- esclamò lui, avvicinandosele di un passo e stringendo gli occhi mentre la guardava -Tu sei ovunque, maledizione! Nell'aula di Pozioni, in quella di Trasfigurazione, sul campo da Quidditch, in Sala Grande, in questo benedetto Torneo e persino quando dormo io...!- Scorpius s'interruppe stringendo i denti, diede un calcio a un sasso che volò a qualche metro di distanza -Come se non bastasse il senso di vuoto che sento! Ti rendi conto di quanto sia frustrante aver perso la memoria? Di come io continui a sentirmi vuoto e incompleto, e vederti non fa che aumentare questa sensazione, mi sembra di impazzire! Non posso nemmeno guardarti senza che mi ricordi il fatto che non ricordo! Che mi manca qualcosa!-
Scorpius la guardava con una tale furia da farle sprofondare lo stomaco.
Avrebbe voluto piangere e prendere a pugni qualcosa contemporaneamente.
-Credi che per me sia facile, forse?- gridò lei, e Scorpius indietreggiò di un passo quando Rose avanzò -Credi che io non mi senta così? Credi che mi faccia bene vederti ovunque? Perché, notizia dell'ultima ora, io sto mille volte peggio di te!- gridò lei puntandogli un dito al petto -Perché io ricordo tutto! Perché io ricordo ciò che eravamo, e tu no! Quindi non venirmi a dire che non puoi sopportare di vedermi, perché non sai come ci si sente ad amare ancora qualcuno per cui sei un'estranea!-
Rose aveva preso Scorpius per le spalle e stringeva la sua divisa tra le mani con forza.
Avrebbe voluto prenderlo a pugni, baciarlo, o affondare il viso sulla sua spalla e piangere. Quel miscuglio di emozioni la spaventò.
La rabbia sul viso di Scorpius era scomparsa. Il biondo mise le mani sopra le sue, e Rose allentò la stretta sulla sua divisa.
-Che cosa dovremmo fare, allora?- chiese Scorpius piano, abbassando le loro mani ma tenendole ancora tra le sue.
La guardava in attesa, sinceramente interessato, come se sperasse che Rose avesse davvero una risposta.
-Ti farò tornare la memoria- disse Rose con sincerità -In un modo o nell'altro io ci riuscirò, e tu non ti sentirai più così... me lo permetterai?- chiese Rose guardandolo fisso, e respirando il suo profumo come fosse la sua aria -Lascerai che io provi a farti ricordare?-
Scorpius sbattè le palpebre sorpreso. A quella distanza Rose poteva vedere le screziature azzurre dei suoi occhi, la curva delle ciglia dorate e le sue labbra screpolate dal freddo.
-Sì- sussurrò Scorpius -Credo che sia la cosa migliore... per entrambi-
Rose sorrise, e il sollievo le procurò un groppo in gola.
Le sue mani strette tra quelle di Scorpius le riportavano alla mente ricordi ormai lontani, ma felici. Avrebbe voluto più di ogni cosa cancellare i pochi centimetri che li separavano e baciarlo...
Una luce accecante e un forte crack la riscossero da quei pensieri.
Rose e Scorpius si allontanarono di scatto, e videro a pochi passi da loro Erica Skeeter, che stava abbassando la macchina fotografica da davanti al viso, mostrando un perfido ma abbagliante sorriso. La sua immancabile piuma di fenice svolazzava insieme a un taccuino accanto alla sua testa, scribacchiando velocemente.
-Oh! Siete così carini! Avete qualche dichiarazione da fare? Una breve intervista? Magari un bacio portafortuna prima del duello o...-
-Tu!- esclamò Rose stringendo i denti dalla rabbia -Razza di...-
-Lascia perdere- disse Scorpius prendendola per le spalle -Non darle la soddisfazione di avere altro da scrivere-
Rose si voltò verso di lui, e annuì.
Ripresero a camminare, passando accanto alla bionda giornalista che sghignazzava divertita.
Rose provò l'impulso di spiccare un salto e afferrare il taccuino e la piuma, per poi bruciarli, ma si trattenne.
-Quell'arpia...- borbottò Rose una volta che si furono allontanati, quando ormai avevano raggiunto l'arena.
-Non ci pensare, resta concentrata. Dobbiamo battere Durmstrang- disse Scorpius.
Videro una grossa tenda color panna accampata fuori dall'arena, e vi si avvicinarono trovando il professor Vitious fuori da essa.
-Eccovi! Entrate, su su!- disse lui scostando i lembi di tessuto e sparendo al suo interno.
Rose e Scorpius lo seguirono, sbucando dentro quello che aveva tutta l'aria di uno spogliatoio.
C'erano panche in legno vicino  alle pareti del tendone, lavagne sparse qua e là e kit di prontosoccorso accostati in un angolo.
-Seduti- disse Vitious indicando una panca -Finché la prova non avrà inizio, riprenderemo le basi del duello. Ecco, come potete vedere su questo schema che ho fatto...- il professore prese a parlare indicando la lavagna scribacchiata di gesso biancastro.
Rose cercò di prestare più attenzione possibile, ignorando la morsa di nausea e tensione che le stringeva lo stomaco sempre di più.
Vitious ripeté loro alcuni incantesimi di base, gli ricordò di mantenere alta la guardia e come bilanciare il peso corporeo mentre lanciavano gli incantesimi.
Dopo un po', Rose iniziò a percepire un consistente chiacchiericcio dall'arena, segno che era già piena.
-Andate... rendete onore alla scuola- disse loro il minuto professore di Incantesimi, con un sorriso che spuntava da sotto i baffi a manubrio.
Disse loro anche di togliere la tunica nera, che avrebbe potuto impedire i movimenti più complessi.
Rose rabbrividì sentendo il freddo pizzicarle la pelle e trapassarle la camicia biancastra, come fosse fatta di carta.
Uscirono dalla tenda, ed entrarono nell'arena dalla piccola porticina in legno.
Mentre percorrevano lo stretto cunicolo, Rose stringeva in mano la bacchetta sentendo i palmi sudare dalla tensione.
Quando uscirono, la luce accecò Rose per un istante, e le grida dagli spalti la assordarono.
Alzò la testa e vide i palchi pieni zeppi di persone.
Molti studenti ondeggiavano in alto striscioni con lo stemma di Hogwarts, di Grifondoro e di Serpeverde.
Un gruppetto era in piedi e suonava una canzone ritmata e allegra con tromboni, flauti e tamburi.
L'arena era tornata a essere circolare e dal piatto pavimento in gommapiuma viola; al centro di essa Rose vide Elena e Dimitri.
-Benvenuti a tutti alla prima sfida!- esclamò Bagman con la bacchetta puntata alla gola. La sua voce risuonò per tutta l'arena sovrastando il chiasso del pubblico e la banda musicale.
-Duellanti di Hogwarts, date la mano ai duellanti di Durmstrang- disse Bagman, in piedi nella cabina rialzata dei commentatori.
Rose e Scorpius si avvicinarono finché i quattro ragazzi non furono gli uni di fronte agli altri.
Rose notò che indossavano la divisa di Durmstrang: pantaloni e giacca di pelle marroncina, impellicciati alle maniche e al colletto da quello che sembrava un coniglio grigiastro.
Rose diede la mano a Elena, che la guardava duramente come il giorno prima, mentre Scorpius a Dimitri.
Si scambiarono, e quando Rose strinse la mano del bulgaro le parve di sentire le ossa scricchiolare da quanto era forte la sua presa, come intenzionato a spezzarle le dita.
-Per vincere dovrete stordire gli avversari per quindici secondi, costringere uno dei due ad arrendersi oppure impadronirvi della bacchetta dell'avversario, se ci riuscite!- ricordò Bagman con freddezza -In posizione!-
Rose affiancò Scorpius prendendo un gran respiro, e si allontanarono dai due bulgari di un paio di passi.
La ragazza aveva di fronte Elena, che la teneva già sottotiro con la bacchetta, e Scorpius fronteggiava Dimitri.
-Al mio tre!- gridò Bagman -Uno... due... tre!-
Rose alzò la bacchetta rapidamente, e parò un lampo di luce proveniente da Elena.
Indietreggiò mentre la ragazza faceva ondeggiare la bacchetta, producendo un incantesimo dopo l'altro.
Rose vide con la coda dell'occhio lampi colorati voltare tra Scorpius e Dimitri, ma non osò guardare direttamente. Doveva concentrarsi sul proprio duello.
La bulgara sembrava voler combattere solo in attacco, scagliando velocissima un incantesimo dopo l'altro senza permettere alla rossa di contrattaccare.
Era una strategia semplice: se l'avversario era impegnato a lanciare un Protego dopo l'altro, non poteva evocare altri incantesimi.
Rose schivò il lampo del suo Stupeficium, facendo una rapida piroetta su se stessa, e sentendo il calore della magia sfrecciarle accanto.
"Expulso!" pensò, mentre spiccava un salto per schivare un'altro schiantesimo.
Un fulmine partì dalla punta della sua bacchetta, ed Elena si gettò di lato per schivarlo, finendo per cadere a terra.
Rose non la colpì: solo pochi minuti prima Vitious aveva ricordato loro che era importante mantenere rispetto e integrità nei duelli.
Mai colpire alle spalle, mai colpire un avversario disarmato, mai colpire un avversario inerme.
Elena recuperò la sua bacchetta e si tirò in piedi guardando la rossa furiosa.
Rose si rimise in posizione, puntandole la bacchetta contro, e appena Elena si mosse, Rose spostò il peso del corpo in avanti, attaccando.
-Stupeficium!-
Elena fu costretta ad evocare un Protego, e Rose continuò ad attaccare lanciando lampi rossi di continuo mentre avanzava.
La bulgara avrebbe potuto continuare a produrre scudi, perciò serviva un incantesimo più potente.
"Bombarda Maxima!" pensò Rose, agitando la bacchetta.
L'esplosione andò a schiantarsi contro lo scudo di Elena, frantumandolo come fosse vetro, e spedendo la ragazza a qualche metro di distanza.
-Serpensortia!- esclamò Rose evocando un serpente a sonagli dalla punta della bacchetta.
Ne creò una decina, che presero a strisciare velocemente verso la bulgara.
Elena si tirò a sedere e indietreggiò con un grido.
Alzò la mano tremante che impugnava la bacchetta -O... Oppugno!- esclamò.
I serpenti si voltarono tornando rapidi verso di Rose.
-Vipera Evanesca!- disse lei in fretta, e i rettili vennero bruciati, lasciando sul pavimento in gommapiuma delle strisce di cenere grigiastra.
-Incendia!- gridò Elena, senza più sforzarsi di utilizzare incantesimi non verbali.
-Aguamenti!-
La scia di fuoco della bulgara si scontrò con quella d'acqua di Rose.
Mantennero il contatto, senza interrompere l'incantesimo.
Rose strinse i denti; sapeva che l'Aguamenti, se correttamente utilizzato, poteva diventare un incantesimo molto potente.
Il turbine d'acqua si separò in due filoni semi trasparenti: uno teneva a bada il vortice di fuoco, e l'altro si allungò superandolo e ondeggiò come una frusta, andando a colpire Elena.
Il suo incantesimo si ruppe, e la ragazza venne travolta dall'acqua.
Rose era tesa come una corda di violino dalla concentrazione; indirizzò le due fruste d'acqua ad accerchiare la ragazza, e la intrappolò in una sfera trasparente.
Rose vedeva Elena agitarsi al suo intero, scalciando con gambe e braccia.
Sarebbe presto affogata, se Rose avesse mantenuto l'incantesimo.
La rossa sollevò la bacchetta e la sfera d'acqua si librò in alto, sempre più su.
Dopodiché sciolse l'incantesimo.
Elena precipitò verso il basso, da molti metri, facendo rieccheggiare un grido nell'arena.
-Immobilus!- esclamò Rose, spedendo un lampo trasparente verso di lei.
Elena si congelò a mezz'aria, a meno di un metro dal pavimento, dove si sarebbe senza dubbio andata a schiantare se Rose non l'avesse fermata.
Fluttuava completamente immobile, Rose, avvicinandosele, vide congelata sul suo viso l'espressione di sorpresa e paura.
-Expelliarmus!- esclamò Rose.
La bacchetta di Elena volò via dal suo pugno, cadendo a terra con un rumore secco.
-Accio!- esclamò Rose, e il sottile pezzo di legno volò dritto verso di lei.
Rose lo afferrò con un saltello, trovandosi con due bacchette in mano.
Il rumore di un corno la assordò per un istante, e la ragazza si voltò verso la cabina dei commentatori vedendo Bagman alzarsi in piedi.
-Elena Vasiklov ha perso- esclamò, facendo risuonare la sua voce nell'arena, dopodiché si sedette di nuovo sulla sua comoda poltrona imbottita.
Rose si voltò verso Scorpius e Dimitri, vedendo che il duello dei due era ancora in corso.
Il biondo era molto abile, e parava un incantesimo dopo l'altro, lanciandone a sua volta.
Entrambi usavano unicamente incantesimi non verbali.
Rose era tentata di intervenire in aiuto di Scorpius, per combattere Dimitri insieme, ma si trattenne.
Quella era la sua battaglia, era giusto che la combattesse da solo.
Rimase a osservare i lampi volare tra i due, finché Dimitri non fece una finta e colpì Scorpius a una spalla con una luce violetta, facendolo volare all'indietro.
Il biondo atterrò a qualche metro di distanza e si lasciò scappare la bacchetta di mano.
Rose sentì il cuore stringersi nel petto dalla preoccupazione, e trattenne il fiato.
Si voltò verso Dimitri e vide un lampo attraversargli gli occhi scuri.
Avrebbe potuto, con un Accio, prendere la bacchetta di Scorpius e far finire il duello.
Tuttavia il sorriso sadico che si dipinse sul suo viso fece capire a Rose ciò che Dimitri voleva fare.
Avrebbe colpito Scorpius mentre era a terra, per ferirlo fisicamente.
Quando Dimitri sollevò il braccio, preparandosi a colpire, Rose agitò la propria bacchetta in fretta.
-Glacius!- esclamò, puntandola verso Dimitri.
Il braccio del ragazzo che reggeva la bacchetta si bloccò ancora alzato, e Rose vide chiaramente una lastra si ghiaccio crescergli sopra, dal gomito fino al polso, immobilizzandolo.
Dimitri guardò sorpreso il suo braccio rigido e congelato, mentre lo riabbassava, e i suoi occhi scuri saettarono in quelli di Rose con rabbia.
Sempre guardandola, Rose gli vide colpire il ghiaccio con il palmo dell'altra mano. Un movimento rapido, forte, che fece frantumare tutto ghiaccio sotto quel colpo, liberandolo.
Rose sussultò, stupendosi della sua forza. Guardò istintivamente verso Scorpius, per accertarsi che stesse bene, e quell'attimo di distrazione le costò caro.
Dimitri ne aveva approfittato per attaccare, e Rose sentì una mano invisibile stringerle il corpo trascinandola in avanti, verso il bulgaro.
Strinse forte la bacchetta nel pugno e provò a puntare i piedi, ma in pochi secondi si trovò di fronte a Dimitri, che la guardava con un'espressione così furiosa da farle paura.
-Finite incant...- Rose provò a liberarsi, ma Dimitri si mosse più in fretta.
Sollevò il braccio sinistro, libero dalla bacchetta, e lo abbassò di colpo sul viso di Rose.
La ragazza si sentì svuotare i polmoni dallo shock. L'incantesimo che l'aveva attirata verso Dimitri scomparve, e Rose venne buttata a terra dalla forza del pugno che le colpì il viso.
Sentì un orecchio fischiare, e il pavimento ballò sotto ai suoi occhi mentre si tirava in ginocchio.
La testa le pulsava di dolore a ritmo del suo cuore impazzito.
-Hey tu!- gridò una voce.
Scorpius si era alzato in piedi, reggendosi la spalla ferita con una mano, e guardando Dimitri con odio.
Se gli sguardi potessero uccidere, gli occhi grigi di Scorpius avrebbero già incenerito il bulgaro.
-Sono io il tuo avversario, razza di codardo!- gridò Scorpius.
Rose vide Dimitri indietreggiare allontanandosi da lei, con un ghigno, e puntare la bacchetta verso il biondo.
Mentre Rose si alzava in piedi, indietreggiando per non rimanere coinvolta nel loro duello, vide che qualcosa era cambiato.
Scorpius, sebbene ferito, attaccava con molta più forza e velocità di prima.
Dimitri parve in difficoltà, mentre evocava un Protego dietro l'altro.
Scorpius impiegò pochi secondi per disarmarlo.
La bacchetta di Dimitri volò dietro di lui, e, mentre il bulgaro si voltava, Rose vide riflesso nei suoi occhi il lampo dorato dell'incantesimo di Scorpius, che lo colpì in pieno petto.
Il bulgaro venne spinto a qualche metro di distanza, e Scorpius puntò la bacchetta a terra
-Accio!-
La bacchetta di Dimitri volò nel pugno di Scorpius, e il suono del corno assordò di nuovo Rose.
-Dimitri Dotorov ha perso. Hogwarts vince il duello!- gridò la voce di Bagman.
Gli studenti sugli spalti esplosero in grida, esultando, e Rose si voltò verso Scorpius.
Il biondo guardava duramente Dimitri rialzarsi; gli lanciò la sua bacchetta, che atterrò rotolando vicino al bulgaro.
Rose si accorse che Elena era ancora sospesa a mezz'aria, doveva l'aveva lasciata, e si affrettò a liberarla dall'incantesimo.
-Stai bene?- chiese voltandosi, quando Scorpius la raggiunse.
Il biondo aveva la camicia orrendamente macchiata di rosso sulla spalla.
Scorpius, invece di rispondere, le prese il mento con due dita sollevandole la testa e girandola lievemente.
Rose si sentì pulsare il viso dal dolore, e vide sfocato per qualche secondo, mentre Scorpius la osservava con un cipiglio corrucciato.
-Vieni, finiamo questa cosa- disse lui.
Si avvicinarono ai due bulgari, e, come tradizione voleva, diedero loro la mano.
Rose restituì la bacchetta a Elena dopodiché strinse la sua mano tesa.
La ragazza non la guardava più furiosa, anzi, aveva in viso un lieve sorriso divertito.
Rose e Scorpius si scambiarono, e la ragazza allungò una mano verso Dimitri.
Il bulgaro però, a differenza di Elena, la guardava con rabbia e disgusto.
Abbassò il viso verso la mano tesa di Rose, ma, invece di stringerla, fece una cosa che lasciò la ragazza senza parole.
Dimitri sputò sulla mano che gli offriva, e Rose spalancò la bocca dallo sdegno.
Non le era mai successo qualcosa di simile in vita sua.
Con un verso di disgusto si strofinò la mano sulla gonna scolastica e si sentì prendere per le spalle da Scorpius.
Alzò la testa e vide il biondo spostarla delicatamente di qualche passo, senza però guardarla.
Teneva lo sguardo puntato su Dimitri.
Gli si mise di fronte, dopodiché scattò rapidamente e gli diede un pugno in faccia.

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