Scorpius sfogliò distrattamente il libro di storia della magia, mentre appoggiava il viso sul palmo della mano e sospirava.
Guardò di sfuggita il professor Ruf volteggiare sopra la cattedra con un tomo fantasma in mano, e il naso in esso.
Non riusciva capire come facesse a leggere così da vicino... né dove avesse trovato un libro fantasma sulla guerra dei goblin francesi.
Fatto sta che era immerso completamente in quelle pagine, leggendole alla classe con un tono basso e monotono che faceva venire sonnolenza dopo soli cinque minuti.
Non c'era da stupirsi che i Tassorosso stessero passando la lezione a chiacchierare, e i Serpeverde altrettanto.
La cosa sorprendente era che il professore non lo notasse nemmeno.
Scorpius spostò lo sguardo sul suo compagno di banco, Albus Potter, e lo trovò a giocare a gobbiglie con Edward Zabini: i due avevano unito i loro banchi e delimitato i bordi con i libri di testo, in modo che le biglie non finissero per cadere a terra.
-Accidenti Ed!- esclamò Albus tirandosi indietro e strofinandosi gli occhi blu mare -Questa l'hai fatta apposta- borbottò furioso.
-Certo Al, ho il potere oscuro di far spruzzare le biglie sotto mio ordine. Non lo sapevi?- ribatté Zabini scuotendo la testa e alzando gli occhi scuri al cielo.
Scorpius si stava annoiando terribilmente.
La sua unica distrazione sarebbe stata parlare con Pamela Bulstrode, seduta accanto a lui, ma avrebbe preferito avere una conversazione con una Meride... e no, non parlava la loro lingua.
Mentre aspettava che il tempo passasse, si ritrovò a soffermarsi a pensare.
E, senza alcuna ragione logica, la sua mente virò sulla Weasley.
Ricordò quando l'aveva incontrata nell'aula di Pozioni, il giorno prima, e di come la rossa stesse guardando il vuoto a occhi sgranati, come se potesse mostrarle i segreti dell'universo.
Scorpius si chiese a cosa stava pensando... cosa poteva esserci di così doloroso, da indurla in quello stato?
Ricordò anche il viaggio per arrivare al castello, e come il Thestral che trainava la loro carrozza avesse mostrato una certa simpatia per lei.
Rose li vedeva, il che poteva significare solo una cosa: la ragazza aveva visto morire qualcuno.
Per questo stava piangendo forse?
-Scorp- qualcuno lo scosse per la spalla, e Scorpius alzò il viso dal palmo della mano, girandosi verso Albus.
-L'ora è finita, vuoi restare qui?- gli chiese mentre il biondo notava tutti gli studenti alzarsi dai banchi.
Ripose i libri nella borsa e se la mise in spalla, mentre affiancava Albus uscendo dall'aula.
Notò che Zabini la Bulstrode erano un po' più indietro rispetto a loro, e si decise a chidere all'amico ciò che gli passava per la testa.
-Hey Al- iniziò mentre percorrevano i corridoi del secondo piano -Sai che ho visto tua cugina, l'altro giorno?-
-Amico, ho un centinaio di cugine. Specifica- rispose Albus ridacchiando.
-Rose-
Perché si sentiva così a disagio a pronunciare il suo nome?
-Quindi?- chiese Albus distrattamente.
-Beh mi è sembrata un po' strana... come se avesse qualcosa che non va...- Scorpius strinse la spallina della borsa a tracolla -Insomma stava a fissare il vuoto e piangeva. Credo che abbia visto qualcuno morire, anzi credo che avrebbe bisogno di uno psicologo...- Scorpius non fece in tempo a finire la frase, che Albus lo strattonò per il braccio facendolo voltare verso di lui e fermandosi in mezzo al corridoio.
-Edward, vai a farti un giro con Pamela- disse Albus senza staccare gli occhi da Scorpius, mentre i due ragazzi dietro di loro si bloccavano sul posto.
Tuttavia non se lo fecero ripetere, e li superarono lanciandogli occhiate confuse.
-Ascoltami bene- disse Albus puntando l'indice verso Scorpius e guardandolo duramente -Perché non lo ripeterò-
Scorpius inarcò un sopracciglio, e con uno scossone tirò via la manica che il Potter gli stava stringendo.
Che accidenti gli prendeva?
-Devi stare ben alla larga da mia cugina- gli disse assottigliando lo sguardo.
-Amico... ma che stai...-
Albus non lo fece finire -Dico sul serio. Tu sei come un fratello per me, lo sai, ma qui non transigo. Rose non è affar tuo, mi hai capito?- gli chiese guardandolo in un modo che fece rimanere Scorpius senza parole.
Albus si tirò indietro e Scorpius lo vide abbandonare l'espressione omicida che aveva, e mostrargli un sorriso.
-Andiamo, c'è Erbologia- disse, come se nulla fosse successo, e Scorpius si incamminò con lui domandandosi che accidenti gli fosse preso.
Niente prima di allora aveva mai scatenato una reazione del genere nel Potter, tranne forse quando lo aveva accusato di avere una cotta per Alice Paciock.
Doveva esserci qualcosa sotto...
"Rose non è affar tuo" era suonato come un ordine.
Purtroppo per Albus, Scorpius non era mai stato bravo a eseguire gli ordini.Rose volteggiò sulla sua scopa passando dentro l'anello centrale con una giravolta.
Adorava giocare a Quidditch con i capelli slegati, e sentire il vento tra di essi.
Adorava volare e planare con uno scatto, sentendo lo stomaco schiacciarsi contro la gabbia toracica.
Adorava guardare gli altri giocatori cercare di raggiungerla, calcolare il tempo di arrivo e schivarli per un pelo... non ci riusciva sempre, ma il brivido dell'incertezza la faceva sempre sorridere.
-Okay! Basta per oggi!- esclamò James da bordo campo, e la squadra planò verso il basso in picchiata.
-Non vieni?- le chiese Lysander, fermandosi in volo vicino a lei.
-Non ancora- rispose Rose.
Una volta che se ne fu andato, Rose fece passare una gamba dall'altro lato della scopa e si sedette su di essa mentre fluttuava immobile a venti metri da terra.
Guardava in lontananza il sole tramontare e buttarsi nel Lago Nero, facendo risplendere d'oro le sue acque scure.
Quando era in sella alla sua scopa, lontana dalla terra, si sentiva anche lontana da tutti i suoi problemi.
Non c'era niente di più pacifico dell'aria pulita e del silenzio.
Silenzio che venne purtroppo ben presto interrotto.
-Hey! Tocca a noi usare il campo!- gridò una voce da terra, e Rose abbassò la testa vedendo sette giocatori dalla divisa verde argento con le scope in mano.
Senza spostarsi dalla posizione in cui era, fece planare piano la scopa verso il terreno.
-Fuori cugina, non si spiano le tattiche di gioco- disse Albus, e i Serpeverde dietro di lui sghignazzarono.
-Le selezioni sì però, vero cugino?- chiese lei inarcando un sopracciglio e guardando Albus e Scorpius.
Appena incrociò gli occhi grigi di quest'ultimo però, distolse subito lo sguardo.
-Fuori, va' a parlare di ragazzi e trucchi con Dominique- disse Albus alzando gli occhi al cielo e indicandole con il pollice l'uscita del campo alle sue spalle.
Rose sbuffò, e ancora in volo sulla scopa volteggiò attorno al cugino.
Ma appena Albus si girò, Rose ruotò la scopa colpendo la testa del moro con la coda di essa.
-Hey!- gridò Albus voltandosi furioso -Mi ha appena sfidato! Lo avete visto tutti?- chiese Albus al resto della squadra, che li fissava con un sorrisetto.
-Paura, Potter?- chiese Rose con un ghigno.
A Scorpius scappò una risata appena sentì quella frase, ma Rose non seppe mai il perché.
-Ti rimetto in riga- rispose burbero Albus.
-Ti rimetto in riga, donna- lo scimmiottò Rose fingendo un tono maschile.
Appena suo cugino montò sulla scopa, Rose tornò a cavalcioni sulla propria e volò via.
Aveva Albus alle calcagna, che guadagnava velocità in fretta; essendo un Cercatore, era abituato a inseguire le cose in volo.
Rose lo schivò facendo una finta a sinistra, e rise vedendo l'espressione rabbiosa di Albus.
-Tutto qui?- gli chiese lei ridendo.
Si inseguirono per tutto il perimetro del campo, Rose teneva sempre Albus alla sua coda e si spostava a destra e sinistra quando il cugino cercava di sorpassarla.
-Ti butto giù da quella scopa! Fosse l'ultima cosa che faccio!- gridò Albus, ma la sua voce le arrivò attutita dal vento, così come la risata della ragazza.
Virò il manico della scopa verso il terreno, e volò rasente all'erba verso il resto della squadra a terra.
Voleva fare slalom in mezzo a loro, e poi volare sulle gradinate della platea.
Voltò la testa indietro verso Albus ridendo, e quando guardò di nuovo avanti vide qualcuno correre verso di lei.
Era una chioma biondissima, così vicina che Rose non riuscì a evitare l'impatto.
Scorpius spiccò un salto, e lui e Rose rotolarono cadendo a terra insieme alla scopa di lei, che le colpì dolorosamente la schiena.
-Ma sei deficiente?!- gridò Rose una volta che il mondo smise di girare, e dando uno spintone a Scorpius per levarselo di dosso.
-Grande placcaggio, amico!- esclamò Albus atterrando vicino a loro e dando il cinque al biondo.
Rose raccolse furiosa la scopa da terra, osservandola bene per assicurarsi che non avesse nemmeno un ramo fuori posto.
-Questa me la paghi- esclamò Rose raggiungendo Scorpius a falcate e puntandogli un dito al petto.
Il sorriso del biondo si allargò -Fatti una risata, Weasley. Non ti farebbe male- commentò lui.
Rose sussultò, e i suoi pensieri virarono a quando Scorpius l'aveva trovata nell'aula di Pozioni in lacrime.
-Cosa vorresti dire?- chiese cercando di non vacillare.
-Esattamente quello che hai capito- rispose Scorpius senza distogliere lo sguardo dal suo.
Si riferiva davvero all'aula di Pozioni.
La rossa si voltò subito, per non fargli vedere la delusione che provava, e si incamminò fuori dal campo in fretta con la scopa in spalla.
La delusione venne ben presto rimpiazzata dalla rabbia, e mentre tornava al castello si fece una solenne promessa.
Non avrebbe mai permesso che Scorpius Malfoy la vedesse di nuovo debole.
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FanfictionRosalie Minerva Weasley è tante cose. È molto bella, con i suoi ricci color rubino e gli occhi azzurro cielo. È una giocatrice eccezionale di Quidditch, ex capitano della sua squadra a Ilvermorny, e ora Cacciatrice in quella di Grifondoro. È una...