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Alice Paciock scrutava la folla che si era riversata nel corridoio, cercando una familiare testa dai capelli color cioccolato fondente.
Camminava affianco a Lily, la quale continuava a parlarle ininterrottamente di come Lysander l'avesse salvata da uno schiopodo sparacoda. Alice pensò che fosse un bene che Lily non avesse ancora notato quanto era distratta.
Sarebbe stata dura spiegare che era perché la sera prima aveva baciato suo fratello.
Il cuore di Alice ruzzolò, producendo un battito più forte degli altri, appena ricordò il loro bacio in riva al Lago Nero.
-Secondo me gli elfi avranno preparato cose strane da mangiare... sai, le lumache per gli studenti di Beaubatonx, o la Paella per quelli brasiliani. Chissà cosa mangiano i bulgari... agnelli crudi? Sembrano così tosti...- disse Lily, e Alice sorrise cogliendo quella frase, e tornando alla realtà.
-Le lumache si chiamano Escargot- disse Alice con un sorriso, continuando a scrutare la folla che si dirigeva verso la Sala Grande -E non sono affatto disgustose. Le ho provate andando in vacanza in Francia con mio padre...- Alice si interruppe, bloccando il pensiero che stava per fare capolino nella sua mente.
Non pensava mai a quella vacanza, per paura che i ricordi riaffiorassero. Erano passati anni eppure Alice sapeva che se ci avesse ripensato allora i ricordi sarebbero tornati a galla in un lampo.
Era stata dura all'inizio... tenere a bada gli incubi...
La mora venne percossa da un brivido.
-E com'è la Francia?- chiese Lily guardandola incuriosita con i grandi occhi verde giada.
Alice strinse le labbra distogliendo lo sguardo -Carina- disse semplicemente.
Sperò che Lily non si ostinasse a continuare il discorso, e per fortuna non lo fece.
-Chi stai cercando, comunque? Lo sai che Domi è insieme ad Adam Andrews, e Rose è con Scorpius insieme agli altri duellanti- le chiese Lily, e Alice distolse subito lo sguardo appena intercettò quello indagatore della piccola Potter.
-Oh nessuno... ehm... volevo solo vedere gli studenti nuovi- improvvisò lei con una risatina.
La verità era che si sentiva terribilmente in ansia di rivedere Albus.
Come si sarebbe comportato, dopo quel bacio?
Era una grossa incognita.
Alice si chiedeva se avrebbe dovuto fare finta di niente, o far iniziare lei il discorso e chiedergli cosa aveva in mente di fare al riguardo...
-Oh guarda, ci sono Albus e James lì!- esclamò Lily, indicando con la mano qualcuno al fondo del corridoio, e Alice sentì lo stomaco annodarsi mentre gli si avvicinavano.
Albus si voltò, il suo sguardo si piantò subito in quello di Alice e si esibì in un sorriso da mozzare  il fiato.
-Al sembra stranamente felice oggi, chissà che gli prende...- borbottò Lily mentre i suoi fratelli le raggiungevano.
- Chissà...- mormorò distrattamente Alice. Non aveva ancora distolto lo sguardo da quello di Albus, che le si avvicinava con passo deciso.
James accanto a lui gli disse qualcosa, ma Albus annuì brevemente senza mai staccare gli occhi da quelli di Alice.
La mora si sentì arrossire, e pensò che se Albus avesse continuato a guardarla in quel modo, di certo non avrebbe potuto nascondere a Lily ancora per molto ciò che era successo.
Quando Albus e James furono di fronte a loro, schivando due Tassorrosso del secondo anno, Albus si avvicinò con uno scatto a Alice.
Le mise una mano dietro al collo e fece combaciare le loro labbra ancora prima che Alice potesse spiccicare parola.
Fu un bacio breve, ma intenso. Alice sentì ogni terminazione del suo corpo sfrigolarle di elettricità mentre chiudeva gli occhi.
Quando Albus si tirò indietro, le esibì un sorriso affascinante -Buongiorno- disse con un tono basso e vibrante.
Alice temette di andare in iperventilazione in quello stesso momento.
Accanto a loro udirono un verso strozzato, e Alice si voltò notando che Lily li guardava con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata.
-Coooooosa?!- esclamò sconvolta guardando a turno Albus e Alice, ancora avvinghiati.
Sembrava non trovare le parole, e la bocca le si apriva e chiudeva come quella di un pesce ma senza emettere suono.
-Beh non so voi, ma io ho una fame da lupi- disse Albus mettendo una mano sulla spalla di Alice e iniziando a camminare con lei.
La mora vide James e Lily seguirli più indietro, la più piccola dei Potter sembrava ancora traumatizzata.
-Questo non me l'aspettavo- mormorò Alice ridacchiando.
Alzò il viso trovando quello di Albus vicino al suo, i suoi occhi blu come l'oceano nel suo punto più profondo la incantarono facendola inciampare nei suoi stessi piedi.
Albus sorrise afferrandola per un fianco prima che cadesse, e Alice ridacchiò con lui.
-Tu! Sei una pessima amica!- esclamò Lily dietro di loro.
Sembrava che lo shock fosse passato, notò Alice, e ora Lily aveva le guance rosse per la rabbia e la fissava con gli occhi sbarrati.
-Esci con mio fratello! E non mi hai detto nulla!-
Alice si strinse al fianco di Albus, pronta a nascondersi dietro di lui se la situazione fosse degenerata.
-Beh non è che usciamo insieme- disse Alice con una risatina.
-Guarda che quello di ieri sera era un appuntamento in piena regola- la informò Albus abbassando il viso verso di lei, mentre le stringeva ancora una spalla.
-James, tu ne sapevi niente?- chiese Lily guardando il maggiore dei Potter a bocca aperta.
Alice incrociò lo sguardo di James per un istante, e lo distolse in fretta.
Il ragazzo non sembrava né sorpreso, né felice... anzi, aveva un'espressione quasi delusa.
-No, non me lo immaginavo nemmeno- rispose James con tono freddo.
-Okay, ora possiamo andare in Sala Grande invece di stare in mezzo al corridoio?- chiese Albus inarcando un sopracciglio.
-Non finisce qui!- rispose Lily indicandoli con il dito, e superandoli dando quasi una spallata ad Albus.
-L'ha presa bene, insomma- mormorò Alice con un sorriso.
-Non sono affari miei- disse James avvicinandoglisi, Alice trattenne il fiato vedendo il suo sguardo glaciale -Ma sei sicura di quello che fai?- le chiese abbassandosi verso di lei.
La ragazza avrebbe voluto indietreggiare.
-Esatto fratello, non sono affari tuoi- intervenne Albus staccandosi un po' da Alice per fronteggiare James.
I due si guardarono senza battere ciglio, la tensione tra loro era palpabile. -Andiamo- sussurrò Alice tirando Albus per un braccio.
Il moro si esibì in un ghigno, senza staccare gli occhi da quelli del fratello, dopodiché si voltò affiancando Alice.
-Era necessario?- bisbigliò Alice guardandolo di sbilenco.
-Sì, assolutamente- rispose Albus soddisfatto.
Entrarono in Sala Grande, e Alice notò subito che al centro di essa c'era un piccolo gruppo di ragazzi dalle uniformi colorate.
Gli studenti seduti ai tavoli non facevano che guardarli e bisbigliare tra loro, e Alice provò pena per quel gruppo di estranei messi in mostra come trofei.
-Strano, non vedo Scorpius e Rose- disse Albus.
Alice aguzzò la vista mentre si avvicinavano, cercando la chioma rossiccia dell'amica.
Albus aveva ragione, non c'erano.
Un ragazzo dall'uniforme azzurro cielo si voltò verso di loro, e fece per dargli di nuovo le spalle quando si bloccò di colpo.
Tornò a guardarli, sgranando gli occhi grigi.
Alice smise di camminare trattenendo il fiato, e Albus si voltò a guardarla confuso.
-No! Non ci credo!- esclamò Alice portandosi una mano alla bocca spalancata dalla sorpresa.
Quei tratti così familiari, la forma degli occhi, il labbro inferiore più carnoso di quello superiore, il color mogano dei capelli...
Erano passati molti anni, eppure in quell'istante sembravano nulla.
-Lucien?!- esclamò Alice sorpresa.
Il ragazzo sorrise e corse verso di lei.
-Alice!- esclamò prendendola tra le braccia e sollevandola da terra.
Le fece fare una piccola piroetta e Alice emise un gridolino di sopresa aggrappandosi alle sue spalle.
-Sei davvero tu?- chiese, una volta che l'ebbe rimessa a terra -Accidenti... sei cresciuto così tanto! Ma quanto sei diventato alto? O sono io che sono nana?-
Lucien rise -Sei tu che sei bassa- disse lui.
Alice si imbronciò -Grazie mille, eh!- gli diede un pugno sulla spalla, e Lucien rise ancora più forte.
-Accidenti, non pensavo che ti avrei mai rivisto... è passato tanto tempo... quanto?- mormorò Alice.
-Sette anni- rispose prontamente Lucien -Sei diventata incredibilmente bella, non pensavo fosse possibile- disse lui indietreggiando di un passo per guardarla bene.
Alice ridacchiò -Ma smettila!- gli diede un altro pugno sulla spalla.
-Speravo di vederti. Quando sono stato scelto per il torneo e mi hanno detto che Hogwarts lo ospitava... ho subito pensato a te- confessò lui passandosi una mano nei capelli castani e abbassando lo sguardo.
-Io invece non ci ho pensato... beh insomma, tra tutte le persone della tua scuola proprio tu... dev'essere destino-  disse Alice sorpresa.
Lucien annuì  -Senz'altro-
Restarono a guardarsi per un paio di secondi, finché qualcuno non si schiarì la gola facendoli sobbalzare.
-Non mi presenti il tuo amico?- chiese Albus affiancando Alice e mettendole una mano sul fianco.
La ragazza guardò quel gesto e notò lo sguardo contrariato di Albus.
-Oh certo. Lui è Lucien, ci siamo conosciuti tanti anni fa quando andai in vacanza in Francia con mio padre- disse Alice, si sentiva su di giri dalla felicità, ma quando intercettò la smorfia di Albus il sorriso le morì sulle labbra.
Si voltò verso Lucien -Lui è Albus... è...- si bloccò, non sapendo se era il caso di finire la frase.
Albus sarebbe stato d'accordo?
-Sono il suo ragazzo- disse subito lui, facendo eco ai suoi pensieri -Lieto di conoscerti, Lulù- aggiunse porgendogli una mano, con un ghigno.
Il ragazzo sbattè le palpebre confuso -Ehm, veramente mi chiamo Lucien...-
-È quello che ho detto- ribatté Albus e, dall'espressione di Lucien, Alice capì che gli stava stringendo la mano con un po' troppa forza.
-Lucién!- una ragazza con la sua stessa uniforme, dalla pelle d'alabastro e capelli neri, li raggiunse.
Era di una bellezza sconvolgente.
-Viens!- esclamò tirandolo per un braccio.
-Vai, Aline. Je vais te rejoindre- le rispose Lucien.
Aline lanciò uno sguardo scocciato a Alice e Albus, e si allontanò con i capelli neri che le rimbalzavano sulle spalle.
-Temo di dover andare a sedermi, il banchetto sta per iniziare- disse Lucien voltandosi verso Alice, e la ragazza annuì.
-Che peccato- commentò Albus.
Alice sentendo il suo tono acido, avrebbe voluto tirargli una gomitata.
Lucien fece un sorriso a Alice -Ci vediamo dopo?- le chiese.
Albus aprì la bocca per rispondere, ma Alice gli pizzicò il fianco senza farsi vedere, per farlo tacere.
-Certo, ciao- disse lei con un sorriso.
Lucien guardò il ragazzo accanto a lei -Ciao Albus- disse facendogli un cenno col capo, mentre si voltava per andarsene.
-Ciao Lollo- rispose Albus ricambiando il cenno con freddezza.
Lucien corrugò le sopracciglia confuso, dopodiché scosse la testa voltandosi e raggiungendo Aline.
Si andarono a sedere al tavolo dei Serpeverde.
-Al!- sbottò Alice dandogli uno schiaffetto sul braccio -Non sei stato per niente gentile!-
Albus sgranò gli occhi -Scusami? Compare dal nulla un tuo ex, e io devo essere pure gentile?-
Alice scoppiò a ridere scuotendo la testa, finché due gocce di lacrime non le si accumularono agli angoli degli occhi.
-Io e Lucien non siamo stati insieme- disse lei ridacchiando.
-Ah no? Allora come mai siete così... intimi?- Albus disse l'ultima parola in un sussurro, come se avesse pronunciato una bestemmia.
Il sorriso di Alice le morì sulle labbra.
Distolse lo sguardo -Lui... non posso raccontartelo qui...- bisbigliò Alice.
-Perché?- chiese Albus confuso, togliendo il braccio dal fianco di Alice e indietreggiando di un passo.
-È personale, Albus. Te ne parlerò ma... non ora, ti prego.- disse Alice curvando le sopracciglia, e guardandolo addolorata.
Albus però aveva un'espressione dura, gli occhi blu scuro erano così freddi e impersonali da sembrare neri.
-Perché non me ne puoi parlare ora? È successo qualcosa tra voi, ammettilo!-
-Albus!- sbottò Alice sentendo montare l'irritazione -Puoi mettere da parte la gelosia per un secondo e ascoltarmi? È una cosa personale...-
-Gelosia?- esclamò Albus sconcertato. Si esibì in una risata fredda, senza alcuna nota di divertimento -Ma figurati! Io geloso? È ridicolo!-
-E allora perché sei così arrabbiato?!- esclamò Alice alzando le braccia al cielo.
-Non sono arrabbiato!- le gridò Albus in faccia, dopodiché si voltò allontanandosi a lunghi passi e dirigendosi verso la tavolata dei Serpeverde.
-Mio fratello ha un caratteraccio- commentò Lily. Alice non si era nemmeno accorta di avere la piccola Potter affianco.
-Sì, purtroppo lo so- rispose Alice.
Tuttavia non poté non sentirsi triste guardandolo allontanarsi.
Avrebbe dovuto parlargli al più presto... ciò implicava raccontargli il suo più grande segreto, ma se voleva far funzionare le cose tra loro allora Albus doveva saperlo.
Alice ci rimuginò su, mentre si dirigeva alla sua tavolata con Lily, e si rese conto che non lo aveva mai detto a nessuno.
Ma per Albus, per quanto sarebbe stato difficile, lo avrebbe fatto.

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