54

923 59 16
                                    

-Durmstrang non mi piace per niente- borbottò Ron Weasley, scrutando il proprio calice di burrobirra come se non si fidasse del suo contenuto.
Rose vide sua madre, seduta accanto a lui, cercare di nascondere un sorriso.
-Mi sono persa qualcosa?- chiese Rose inarcando un sopracciglio, e voltandosi verso suo zio Harry.
Il Potter ridacchiò -Tua madre non ti ha mai parlato della sua vecchia fiamma, Victor Krum?- chiese guardando Hermione divertito.
-Victor Krum? Il famoso Cercatore della Bulgaria?- chiese Scorpius rizzandosi a sedere sulla propria sedia.
-Proprio lui- rispose Harry.
-Mamma!- sbottò Rose -Uscivi con...-
-Ma insomma, Rosie!- la interruppe suo padre -Non vedo che motivo ci sia di tirare fuori vecchie storie ormai morte e sepolte sotto un'enorme montagna di sterco di drago!- sbottò Ron alzando le braccia al cielo, e facendo ridere tutti i presenti della tavolata.
-Krum mi accompagnò al Ballo del Ceppo, siccome tuo padre non aveva avuto il coraggio di invitarmi- la informò Hermione con un sorriso, lanciando poi uno sguardo di scuse al marito, il cui viso era diventato di svariate sfumature di rosso.
-Io vado a riempirmi il calice- borbottò Ron alzandosi dalla tavolata risentito, e portando con sé il proprio boccale.
-Tasto dolente- commentò Harry con un ghigno.
-Sei andata al Ballo del Ceppo con Victor Krum- mormorò Rose, ancora perplessa, guardando sua madre con gli occhi sgranati e appoggiandosi allo schienale della sedia.
-Avrei preferito esserci andata con tuo padre, ma non vuole credermi- disse facendo spallucce -Tu, piuttosto, hai già un vestito per il ballo?- le chiese Hermione.
Rose, che stava bevendo dal suo boccale proprio in quel momento, si sentì andare la burrobirra di traverso e prese a tossire attirando l'attenzione di tutte le persone nel locale.
Scorpius, seduto accanto a lei, le diede delle manate sulla schiena per calmare l'eccesso di tosse.
-Mamma!- sbottò Rose con voce roca -Non scherzare-
Hermione inarcò un sopracciglio scuro -Ti accompagno a Diagon Alley a comprarne uno?-
Rose sbuffò e guardò il fondo del suo boccale ormai vuoto -Credo che raggiungerò papà- annunciò alzandosi e allontanandosi in fretta dal tavolo.
Raggiunse il bancone e trovò suo padre con i gomiti poggiati su di esso, a guardare un punto imprecisato di fronte a sé e ignorando il boccale che aveva riempito.
-Un altro, grazie- disse Rose allungando il proprio bicchiere alla vecchia Madama Rosmerta.
-Dai, non fare quella faccia- disse Rose dandogli una gomitata.
Ron abbozzò un sorriso, e lasciò cadere gli occhi azzurrini su di lei.
-State bene insieme- disse suo padre, picchiettando un dito contro il manico del boccale.
Rose arrossì -Papà! Ma che dici... non stiamo nemmeno insieme...-
Ron lanciò un'occhiata dietro di sé, al tavolo dove Hermione, Harry e Scorpius erano seduti -Ho visto come ti guardava, durante vacanze di Natale-
Rose inarcò un sopracciglio, sorpresa, senza sapere come replicare.
Ron sospirò e prese  in mano il proprio boccale, staccando i gomiti dal bancone in legno
-Avevate quel genere di amore che non si cancella, e se si cancella...  non lo si fa mai del tutto- mormorò Ron sovrappensiero.
-Accidenti papà, l'alcool tira fuori il tuo lato filosofico?- scherzò lei.
Dentro di sé però, sapeva che il padre aveva ragione. Lei lo amava ancora, e ormai stava iniziando a pensare che, anche se Scorpius non avesse riavuto i ricordi, una parte di lei lo avrebbe continuato ad amare lo stesso.
Ron schioccò le labbra sbuffando -Andiamo, torniamo al tavolo- disse lui mettendole una mano sulla spalla, e guidandola per il locale facendosi largo tra la folla.
-Sì, te lo garantisco!- esclamò Harry guardando Scorpius; Rose notò che avevano entrambi le guance arrossate dalla burrobirra e dalle risate -Albus è terrorizzato dalle anatre! Una volta, da piccoli, io e Ginny abbiamo portato i ragazzi a Primrose Hill, sulle sponde di un laghetto artificiale; appena un'anatra gli si è avvicinata, Albus è corso via...-
-Me lo ricordo quel pomeriggio a Primrose Hill!- esclamò Rose mentre si sedeva al tavolo -Avevamo sette anni. L'anatra si è messa a rincorrerlo e Albus si è dovuto arrampicare su un albero per sfuggirle. Non riusciva più a scendere!-
Scoppiarono tutti a ridere. Rose, bevendo la sua burrobirra, osservava Scorpius con la coda dell'occhio quando era certa che il biondo non la stava guardando.
Diversi boccali dopo, quando era ormai sera, uscirono dai Tre Manici di Scopa.
-Noi andiamo, abbiamo affittato delle stanze al Paiolo Magico per la durata del Torneo- spiegò Hermione con un sorriso.
Rose annuì e salutò i suoi genitori e suo zio.
Quando si voltarono, Rose si lasciò scappare un sospiro di sollievo -Secondo te lo avranno notato che sono un po' brilla? Ho cercato di non barcollare mentre li abbracciavo- disse Rose ridacchiando, mentre lei e il biondo tornavano al castello.
Scorpius scoppiò a ridere e perse l'equilibrio finendo addosso a Rose e rischiando di far cadere entrambi.
-Eri assolutamente normale- le assicurò lui ridacchiando, e Rose non gli credette nemmeno un po'.
-Dobbiamo stare attenti- sussurrò la rossa, quando ebbero superato i cancelli del castello. Non si spiegò perché parlava piano, siccome non c'era nessuno con loro, ma il biondo si chinò ugualmente verso di lei sussurrando a sua volta.
-Attenti a cosa?-
-Alla vecchia arpia della McGranitt- sussurrò Rose di rimando, rischiando di inciampare nelle sue stesse scarpe -Il coprifuoco è scattato da un po'-
Scorpius, a quelle parole, si guardò attorno stupefatto, come accorgendosi solo in quel momento che attorno a loro era buio.
Entrarono di soppiatto nel castello.
Rose perse l'equilibrio e andò a sbattere contro una statua, e Scorpius dovette tapparsi la bocca per soffocare le risate.
-Shhh! Ci farai scoprire!- sussurrò Rose, ma la sua voce rieccheggiò comunque per il corridoio.
-Malfoy e Weasley-
Rose impietrì e vide un'espressione stupefatta dipingersi sul viso di Scorpius, mentre guardava allarmato dietro le spalle della rossa.
Rose si voltò, vedendo niente popò di meno che la preside in piedi davanti a loro, con addosso un accappatoio rossiccio.
-Avete idea di che ore siano?- chiese loro scrutandoli severamente.
-No- rispose subito Rose.
La McGranitt sospirò, e stranamente la ragazza vide un sorriso rugoso incuvarle le labbra.
-Immagino abbiate festeggiato la vittoria contro Durmstrang... quindi per stavolta chiuderò un occhio-
Rose sgranò gli occhi -Davvero?-
-Sì, Weasley, davvero. Ora tornate nelle vostre sale comuni- e, detto ciò, la preside si voltò andando via.
Rose si voltò verso Scorpius e si guardarono allibiti per qualche secondo.
-Accidenti, questa non me l'aspettavo- mormorò lui -Dovremmo fare come ha detto e...-
-No- disse subito Rose -Vieni con me-
Prese Scorpius per mano e lo trascinò su per diverse rampe di scale, correndo.
-Rossa, i sotterranei sono in basso...- borbottò lui, ma Rose non lo ascoltò.
Arrivati al settimo piano si fermarono di fronte al ritratto di Barnaba il Babbeo bastonato dai Trolls.
Rose camminò avanti e indietro per tre volte, e sollevò la testa sentendo l'ormai familiare scricchiolio della pietra che si sfalda e si trasforma.
Appena apparve la nera e lucida porta delle Stanza delle Necessità, Rose spinse un'anta aprendola e fece un cenno del capo a Scorpius.
Il biondo entrò con lei, guardandola confuso, e Rose richiuse la porta alle loro spalle.
-Dove siamo?- chiese lui.
Rose osservò il pavimento in gommapiuma viola, e i muri coperti da un'unica grossa vetrata a specchio, che rifletteva l'immagine dei due ragazzi.
Ebbe un dejavù della prima volta che Scorpius la portò lì.
Ricordò come lei aveva guardato quegli specchi, vedendo nel loro riflesso che Scorpius guardava lei.
-Ci siamo allenati qui per il Torneo, a duellare- spiegò Rose passeggiando fino al centro della stanza, seguita dal biondo.
-Ti è... familiare?- chiese lei esitando, e voltandosi verso di lui.
Scorpius aveva un'espressione seria e si guardava attorno con le sopracciglia agrottate -Non saprei... forse-
Rose annuì -Siediti- gli disse, mettendosi a sua volta a gambe incrociate sul pavimento.
Scorpius ubbidì e Rose si sdraiò incrociando le mani sulla pancia e guardando il soffitto a cupola.
Desiderò che la luce nella stanza di affievolisse e che il soffitto si trasformasse in un cielo stellato.
Anche quella volta avvenne, e, mentre Scorpius si sdraiava accanto a lei, Rose ruotò la testa per guardarlo.
-Eravamo esattamente qui- disse lei, incantata dal modo in cui la luna sopra di loro bagnava d'argento i capelli di Scorpius -Ci siamo sdraiati così, dopo un duello, a guardare le stelle. Tu volevi convincermi a mangiare uno strano gelato che si chiamava Dragoste-
Scorpius sollevò le sopracciglia, sorpreso -Chissà che accidenti avevo in mente quella volta. È assurdo-
Rose strinse le labbra e distolse lo sguardo, tornando a guardare il cielo.
-Ho pensato che... forse ricreare delle situazioni che abbiamo vissuto, potrebbe aiutarti a ricordare- disse lei debolmente.
-È stata una buona idea sì, anche se per ora non sta funzionando- rispose lui.
Rose sospirò e strizzò gli occhi cercando localizzare le varie costellazioni.
-Rose- disse Scorpius dopo un po'.
La ragazza girò la testa verso di lui, appoggiando la guancia contro il pavimento.
Avere Scorpius così vicino le provocò una stretta al petto; la leggerezza che la burrobirra le aveva dato, tuttavia, non riusciva a sopprimere il dolore della sua mancanza.
Scorpius la guardava con serietà, quasi concentrandosi, e Rose sentì nascere in lei la speranza che Scorpius stesse ricordando qualcosa.
-Io non ti inviterò al ballo- disse il ragazzo.
-Cosa...?- chiese lei confusa.
-Forse ti aspetti che io ti inviti al Ballo del Ceppo ma, è giusto che tu sappia, che non lo farò-  disse Scorpius.
Rose si sentì andare il viso a fuoco dall'imbarazzo -No! Ma certo che no, non mi è passato per la testa nemmeno una volta, figurati se mi aspettavo una cosa del genere!- rise, meccanicamente, cercando di dissimulare l'imbarazzo e il dispiacere.
In realtà ci aveva fantasticato su eccome, ma considerò che era meglio tenerlo per sé stessa.
-Ascolta- disse Scorpius sollevandosi su un braccio e puntellando il gomito sul pavimento -Non andrò al ballo con te perché non sarebbe giusto. Non sarebbe giusto nei tuoi confronti... capisci? Perché forse per te potrebbe significare qualcosa... mentre per me no- Scorpius distolse lo sguardo, prendendo una pausa -Perché io... io ti vedo solo come un'amica- finì lui, sempre senza guardarla.
Rose temette che il ragazzo potesse sentire il rumore del suo cuore che si rompeva. Perlomeno lei lo percepì. Usò tutte le sue forze per far restare la propria espressione impassibile, sebbene sentisse lo stomaco accartocciarsi dolorosamente se stesso.
-Certo, non ti preoccupare- Rose sorrise, cercando di renderlo convincente.
-Io... credo che sia meglio che andiamo- disse poi Scorpius tirandosi su a sedere.
-Vai- disse Rose, sentendo il viso dolerle per lo sforzo di mantenere il sorriso -Io resto qui-
Guardò le stelle sopra di lei, vedendo con la coda dell'occhio Scorpius alzarsi.
Il biondo parve esitare una volta raggiunta la porta della stanza, restò con la mani sopra di essa per qualche secondo, ma poi si decise ad aprirla.
Fu solo quando l'ebbe chiusa dietro di sé, che Rose poté dare libero sfogo ai singhiozzi e lasciare che la sua espressione si deformasse dal dolore.

MarkedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora