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-Non ti preoccupare, sto andando a ritirarmi- disse Rose, abbassando lo sguardo a terra.
Scorpius sollevò le sopracciglia dalla sorpresa.
-Non puoi farlo- disse lui subito -La McGranitt è stata chiara. Siamo stati scelti, non possiamo tirarci indietro- aggiunse lui avanzando di un passo verso di lei.
Rose abbozzò un sorriso -Troverò un modo per convincerla, mi sostituirà con qualcun altro- la determinazione mista a tristezza nel suo sguardo lo disarmò, e guardò la Rossa schiudendo le labbra.
-Per caso c'è altro?- chiese lei inarcando un sopracciglio color ciliegia.
-Perché hai paura di duellare?- le chiese Scorpius di getto. Sapeva che era la domanda peggiore che potesse farle, ma aveva bisogno di sapere.
Per qualche motivo che non riusciva a spiegarsi, Rose per lui era un mistero.
Non era mai stato così curioso di conoscere davvero qualcuno, di sapere i suoi segreti, e si chiese se fosse stato l'ammonimento di Albus a far scattare quella reazione...
-Non ho paura di duellare- ribatté Rose alzando gli occhi al cielo -Semplicemente... non sono all'altezza. Tutto qua- aggiunse facendo spallucce, ed evitando di guardarlo.
-Non me la bevo- disse Scorpius fronteggiandola -Ti ho vista. Sei persino più brava di me negli incantesimi, ma durante il duello... ti è successo qualcosa. Credi che non ti veda, quando cerchi di non lasciarti travolgere dalla cosa? Quando ti toglie il fiato? Quando corri in bagno a vomitare anche l'anima?- chiese Scorpius sostendendo il suo sguardo, e quando vide i suoi occhi sgranarsi si rese conto di aver detto troppo. Di averla spaventata.
Rose indietreggiò di un passo, il volto era una maschera di sorpresa e paura.
-Stai alla larga da me!- gridò prima di voltarsi e correre via.
Scorpius sospirò passandosi le mani nei capelli per la frustrazione.
-Dannazione- mormorò stringendo i denti.
-Lasciala perdere. È tutta matta quella lì- disse Mirtilla Malcontenta apparendo di fianco a lui, e facendogli un sorriso smielato.
Scorpius fu lì per lì per ribattere, ma scelse di andarsene dal bagno e ignorare quel fantasma civettuolo.
Tornò in Sala Comune e mise meccanicamente la divisa da Quiddich, non riuscendo a smettere di pensare allo sguardo che aveva visto in Rose.
Era stato come un pugno nello stomaco, e aveva provato l'irrazionale impulso di abbracciarla e dirle che sarebbe stata meglio, prima o poi.
-Accidenti- sbottò Scorpius mentre si allacciava le scarpe.
La verità era che la rossa gli aveva ricordato terribilmente se stesso, nel periodo in cui Astoria era venuta a mancare.
C'era stato Albus, il suo migliore amico, a impedirgli di cadere a pezzi.
Non poteva fare a meno di chiedersi chi ci fosse per Rose. La ragazza parlava con tutti, ma non sembrava in confidenza con nessuno.
Quel dolore era impossibile da gestire da soli, e lei ne sarebbe stata sopraffatta prima o poi.
-Scorp, ci sei?- disse qualcuno facendolo sobbalzare, e il biondo alzò la testa trovando Albus in piedi davanti a lui.
-Vieni, la squadra è giù al campo- disse il Potter, squadrandolo con gli occhi blu scuro.
Scorpius annuì e si mise la scopa in spalla uscendo dal dormitorio con Albus.
-Come è andata la lezione di Vitious?- chiese, dopo un po' che camminavano.
-Bene- rispose Scorpius, ma fu restio ad aggiungere altro.
Albus gli aveva detto di stare alla larga da sua cugina, e non poteva certo dirgli che la stava pensando in continuazione e in modo ossessivo.
Né che avesse gli occhi più grandi e belli che aveva mai visto.
-Ti vedo strano... è successo qualcosa?- insisté Albus fermandosi in giardino prima del campo da Quidditch, e voltandosi verso di lui.
Scorpius sapeva di non poter fare finta di niente per sempre, e sapeva di potersi fidare di Albus... ma riguardava Rose. Non sapeva come avrebbe reagito.
-Scorp, fai sul serio?- chiese Albus, e il biondo notò che il suo silenzio stava innervosendo il Potter.
-Okay! Ma non ti incazzare...- disse subito alzando le mani al cielo.
-Che hai combinato?- chiese dubbioso Albus.
-Si tratta di Rose- disse subito Scorpius, e vide Albus irrigidirsi e stringere ancora più forte il manico di scopa che aveva in spalla.
Inarcò un sopracciglio scuro, invitandolo a continuare.
-Beh... la lezione di Vitious non è andata molto bene per lei. Anzi per niente- disse Scorpius. Vide Albus sospirare e aggrottare le sopracciglia.
-Amico, in sintesi... Merlino! Ha lo stesso sguardo che avevo io quando è morta la mamma- disse Scorpius passandosi una mano tra i capelli.
-Rose ha... passato un momento difficile- mormorò Albus spostando il peso da una gamba all'altra, a disagio.
-Passato? Non mi sembra affatto che sia passato- insisté Scorpius.
-Amico, arriva al punto per favore- disse sbrigativo Albus.
-Non riesce a duellare, dovresti vederla... e io...- prese un profondo respiro, cercando di scacciare dalla mente l'immagine della ragazza appoggiata al lavandino del bagno, tutta tremante -Al io credo che non abbia nessuno. Insomma, io avevo te quando mamma è...- fece una pausa -...ma lei chi ha, ad impedirle di crollare?-
-Che t'importa?- chiese Albus brusco -Ha risvegliato la crocerossina che è in te, per caso?-
-Albus- disse Scorpius duramente, ricambiando lo sguardo di sfida del moro -Dovresti sapere che non posso rimanere indifferente a queste cose, non dopo averle vissute io stesso-
Albus scattò buttando a terra la scopa e puntò un dito contro il petto di Scorpius, guardandolo con una furia che gli fece venir voglia di indietreggiare.
-Tu non hai la minima idea di cosa abbia passato Rose! Okay? Non lo immagini nemmeno!- Scorpius sentì montare la rabbia a sua volta, e fece per spostare il dito che Albus gli puntava al petto, ma il Potter gli diede uno spintone appena Scorpius lo toccò.
-Ti ho detto di stare lontano da lei per un motivo, cazzo!- gridò Albus, e numerose teste in cortile si voltarono verso di loro.
-E qual è il motivo, allora?- gridò Scorpius a sua volta.
-Non sono affari tuoi!- gridò Albus -Non puoi ignorarla e basta?-
-Come fai tu e la tua famiglia, vero? Ignorarla e lasciare che cada a pezzi?- ribatté Scorpius stringendo i pugni, pronto a colpire Albus se la situazione fosse degenerata.
La sua frase però fece rimanere Albus a bocca aperta, e Scorpius vide chiaramente di averlo ferito.
Il biondo non si fermò -Pensavo fossimo amici, che potessimo dirci tutto, allora perché non me lo puoi dire?- chiese cercando di calmarsi e non urlare più, avevano attirato sin troppo l'attenzione.
-È una cosa grossa Scorp, lo sa solo la famiglia. Anzi Rose nemmeno sa che noi lo sappiamo...- scosse la testa sospirando, e afferrando il manico di scopa da terra -...muoviti, il resto della squadra è già in campo- Albus si voltò incamminandosi verso lo stadio, senza aspettare che Scorpius lo seguisse, e il biondo rimase spiazzato per qualche secondo prima di incamminarsi.
Non ricordava nemmeno l'ultima volta che lui e Albus avevano litigato in quel modo, e Scorpius non riusciva a capacitarsi di aver scatenato lui la lite... per una ragazza poi!
Se non fosse stato in pubblico, si sarebbe preso a schiaffi da solo.

Rose aveva provato a convincere la McGranitt in ogni modo, ma la preside non aveva voluto sentire ragioni.
L'unico modo per non partecipare al Torneo era farsi espellere da Hogwarts, e Rose non poteva arrivare a tanto.
Ancora non sapeva come avrebbe affrontato la prossima lezione di Vitious ma aveva deciso che era meglio non pensarci.
Stava giocando con Alice a scacchi da più di due ore, per distrarsi.
-Accidenti!- esclamò la mora sgranando gli occhi verdi, mentre il cavallo di Rose distruggeva il suo alfiere con gli zoccoli.
-Hey, secchione- intervenne Lily buttandosi sul divano accanto a Rose e osservando la scacchiera dubbiosa.
-Sbaglio o state giocando la stessa partita da mezz'ora?- chiese la più piccola dei Potter, chinando la testa color carota sul gioco e guardandolo dubbiosa.
-È uno scontro tra titani, ogni mossa va ragionata almeno dieci minuti!- esclamò Alice agitando le mani in aria senza distogliere lo sguardo dalla scacchiera.
-Comunque- disse Lily con un tono divertito -Non avete idea di cosa è successo!-
-Fammi indovinare, Peeves ha lanciato un'altra caccabomba nell'ufficio di Gazza?- chiese Alice ridendo, e ordinando al suo pedone bianco di spostarsi in avanti di una casella.
-Ancora meglio- cantilenò.
Rose lanciò un'occhiata a Lily e vide i suoi occhietti verdi luccicare dalla trepidazione di annunciare quel gossip.
-Scorpius e Albus. Da quanto ho sentito hanno litigato, mio fratello gli avrebbe dato addirittura uno spintone. Pamela Higins dice che erano a tanto così dal picchiarsi...- Lily alzò la mano tra loro lasciando un piccolissimo spazio tra indice e pollice.
Alice fece schizzare le sopracciglia verso l'alto -Cosa? Loro due? Impossibile! Per cosa mai avranno litigato?- chiese la mora continuando a squadrare la scacchiera.
-È questa la notizia succulenta... i testimoni dicono che stavano litigando per una ragazza- cantilenò Lily, rimarcando l'ultima frase e abbassando la voce con fare civettuolo.
Rose vide chiaramente Alice mutare espressione, e distogliere lo sguardo dal gioco.
-Ah, davvero?- chiese inarcando un sopracciglio, e prendendo a staccare a pezzetti lo smalto dalle unghie.
-Da quel che ho sentito Albus avrebbe caldamente invitato Scorpius a stare alla larga da lei. Vorrei proprio sapere chi sia! Ho provato a chiedere a mio fratello, ma mi ha liquidata malissimo...- Lily sbuffò imbronciandosi e incronciando le braccia al petto.
-Regina in C3- disse distrattamente Alice, e i suoi occhioni verde scuro corsero nuovamente da Lily.
La più piccola dei Potter non aggiunse altro però.
-Scacco matto- disse Rose, e Alice abbassò lo sguardo sulla scacchiera con una smorfia.
-Non mi va più di giocare- dichiarò, mentre i pezzi rotti sul tavolo si riaggiustavano per magia.
Rose trattenne un sorriso mentre riordinava il gioco, e osservò per bene la mora alzarsi di scatto e afferrare un libro a caso su una mensola, sedendosi su una poltrona e affondandoci la testa.
-Si comportano in modo strano, quei due- disse Lily guardando pensierosa le fiamme nel camino -L'ultima volta che hanno litigato è stato per chi dovesse mangiare l'ultima caramella Mou, al primo anno-
Rose si bloccò con la scacchiera tra le mani, e pensò a come Hugo avesse messo il suo nome nella boccia, a come Scorpius le avesse letto dentro con una facilità disarmante, e a come Alice si fosse innervosita per via di Albus.
-Sì...- mormorò Rose -...si comportano un po' tutti in modo strano-

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