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Rose alzò lo sguardo verso l'orizzonte: l'oceano era grigio e piatto, e il cielo sopra esso completamente bianco.
Il lungomare di Coney Island era stranamente deserto, e non si intravedeva nessuno nemmeno sulla spiaggia.
Rose non era sola: c'era Thomas accanto a lei.
-Le previsioni danno pioggia- disse il ragazzo infilando le mani nelle tasche dei jeans e alzando il viso verso il cielo.
Rose sentiva che c'era qualcosa di sbagliato in quello scenario, ma non riusciva a capire cosa.
Per quanto provasse a trovare un senso a ciò che la circondava, e un lembo di verità sembrava riemergere, quello sgusciava subito via lasciandola confusa e frastornata.
-Non abbiamo un ombrello...- disse Rose piano.
-Non serve: tu ami la pioggia- Thomas abbassò il viso verso di lei sorridendole dolcemente, e alzò una mano per accarezzarle una guancia.
Rose aggrottò le sopracciglia: avrebbe dovuto sentire un fremito, un calore in viso, uno sfarfallio nello stomaco...
La rossa però non sentì niente.
-C'è qualcosa che non va...- mormorò Rose guardando Thomas.
Un'immagine apparve come un flash: il ragazzo steso a terra in una pozza di sangue.
Fu un lampo, durò solo un battito di ciglia, ma Rose sussultò ugualmente.
-Sì, c'è qualcosa che non va- rispose Thomas piano, abbassando la mano che le accarezzava la guancia.
Il moro si voltò verso l'oceano, e incrociò le braccia dietro la schiena.
-Io devo andare, Rosalie- mormorò senza guardarla, sovrappensiero.
Rose spalancò la bocca dallo stupore -Cosa stai dicendo? Thomas di che stai parlando?-
Lui abbassò di nuovo la testa verso di lei, aveva uno sguardo sofferente -Rose, io devo andare. E anche tu-
La rossa stava scuotendo la testa, senza capire una sola parola di cosa Thomas stesse dicendo.
-Mi sono trattenuto troppo a lungo... Rose devi fare una cosa per me- si voltò verso di lei mettendo le mani sulle sue spalle.
Rose percepiva la paura annidarsi dentro di lei, e in qualche modo sapeva che ciò che Thomas avrebbe detto avrebbe cambiato ogni cosa. Sentiva che nulla sarebbe più stato come prima.
-Devi lasciarmi andare- disse Thomas abbassando il viso verso di lei.
Rose sussultò -Cosa? No! Che stai dicendo?- provò l'istinto di indietreggiare, ma Thomas la teneva stretta.
-Devi andare avanti Rose, devi vivere la tua vita senza di me- continuò Thomas, aveva in viso l'espressione più seria e concentrata che gli avesse mai visto.
-Perché?- chiese Rose sentendo gli occhi riempirsi di lacrime, e sbattendo le palpebre per farle scendere in modo da non vedere più sfocato il suo viso.
-Perché io sono morto, Rose-
Quella frase cambiò tutto. La ragazza ricordò ogni cosa, e quello che le era parso un flash... era la verità.
D'un tratto prese coscienza di non starsi davvero trovando sul lungomare di Coney Island, di non essere in America, e di non avere davanti a sé il vero Thomas.
-No, sono io per davvero- disse il ragazzo con un mezzo sorriso, come leggendole nel pensiero -E ti sto chiedendo di lasciarmi andare. Rose io non ti incolpo di cos'è successo, io non ti odio... non potrei mai, sei l'unica ragazza che abbia amato davvero-
Rose sentì il dolore scavarle dentro al petto, e le lacrime presero a scivolare sulle sue guance senza sosta.
-Mi... mi dispiace- mormorò con un filo di voce.
-Hai passato abbastanza tempo a soffrire per me- disse Thomas, avanzò poi di un passo prendendo Rose e stringendola tra le braccia mentre la ragazza si aggrappava ai suoi fianchi, premendo il viso contro il suo petto.
-Tu... te ne andrai davvero?- chiese con un filo di voce, tuttavia una parte di lei sapeva già la risposta.
-Sì, stavolta per davvero. Vorrei poterti dire che veglierò dal cielo su di te ma... purtroppo non potrò farlo. C'è solo un posto che mi aspetta, per via dei crimini che ho commesso, e quel posto non è il Paradiso- Rose si strinse a Thomas ancora più forte, e il fiato le si ruppe in un singhiozzo.
-Ti ho amato davvero- disse Rose cercando di placare il tremore che scuoteva il corpo.
-Lo so, e so anche che non mi ami più. Devi permetterti di essere felice, devi andare avanti senza di me- le rispose Thomas accarezzandole la schiena scossa dai singhiozzi.
-È un addio, questo?- aveva paura di chiederglielo, ma doveva farlo.
-Sì, Rose, è un addio. Prenditi cura di te, e stai lontana dalle pozioni per la tua incolumità...- Rose sapeva che avrebbe dovuto ridere, ma non ci riuscì.
Strinse gli occhi e prese un profondo respiro.
Con una forza che non sapeva nemmeno di possedere, fece un passo indietro lasciando la presa sul ragazzo.
Alzò il viso verso il suo per vederlo un'ultima volta, e gli fece un sorriso.
Thomas sorrise a sua volta, e le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Visto? Sapevo che eri abbastanza forte da farcela- dopodiché le diede un bacio sulla fronte.
-Addio, Rose Weasley- sussurrò.
-Addio, Thomas Wickham- e appena sussurrò quelle parole, Rose seppe che il ragazzo davanti a lei era sparito.

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