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Scorpius sorrise, una scintilla di divertimento gli brillò negli occhi grigi.
-Sei proprio testarda- disse lui scuotendo la testa con una risata.
Rose sbuffò alzando gli occhi al cielo -Voglio solo ripassare un paio di incantesimi-
Erano stati dimessi dall'infermeria da solo un giorno, eppure Rose aveva insistito per allenarsi a duello nella Stanza Delle Necessità.
Quella sera stessa la preside li aveva convocati nel suo ufficio per qualcosa che aveva a che fare con il torneo, e Rose voleva essere sicura di arrivarci sufficententemente preparata.
Se la McGranitt avesse chiesto loro di duellare, per dimostrare che si stavano effettivamente allenando anche senza il professor Vitious?
-Senti- iniziò Scorpius mettendo via la bacchetta nella tasca della tunica nera -Ho acconsentito a questa pagliacciata solo perchè volevo stare un po' da solo con te qui, ma scordati di duellare-
Rose assottigliò lo sguardo -Mi hai presa in giro, quindi?-
-E tu stai usando la scusa dei duelli, per non affrontare ciò che ti ho detto in infermeria?- la accusò Scorpius, freddamente.
La rossa distolse lo sguardo sentendo un calore salirle alle guance, e mise via la bacchetta a sua volta.
-Non sono una codarda- chiarì lei, incrociando le braccia al petto -Se vuoi parlare, parliamo-
-In realtà volevo solo chiederti dove preferivi andare domani- rispose Scorpius prendendo a passeggiare verso di lei con le braccia incrociate dietro la schiena.
La bocca di Rose si seccò dalla tensione al pensiero che domani avrebbero avuto un appuntamento vero e proprio, a Hogsmeade.
-Uhm...non saprei, non ci ho pensato- mentì lei.
Ci aveva pensato eccome invece, per tutto il giorno.
Era stata così tanto con la testa tra le nuvole che il professor Paciock le aveva urlato addosso chiedendole per quale assurda ragione stesse per buttare i vasi di passiflora dalla finestra della serra, invece di riporli sul tavolo.
-Ottimo!- esclamò Scorpius con un sorriso smagliante -Mi stai lasciando carta bianca, perfetto-
Rose inarcò un sopracciglio -Non dirmi che vuoi portarmi davvero a mangiare quello strano gelato da Florian Fortescue... perchè dovresti prima sapere che ho tante allergie- disse lei con una punta di panico nella voce.
Scorpius scosse la testa, e i riccioli biondo sole gli ricaddero disordinatamente sulla fronte -Non ti preoccupare, ho in mente qualcosa di migliore-
-Posso sapere cosa?- chiese Rose con sospetto, sperando con tutta se stessa che Scorpius non volesse portarla a prendere il the al salone di Madame Piediburro, il rifugio delle coppie felici. Rose era certa di non poter reggere l'imbarazzo.
-Assolutamente no- rispose Scorpius tossendo una risata, e guardandola come se avesse chiesto una sciocchezza -Che sorpresa sarebbe, sennò?-
-Non mi piacciono le sorprese- mormorò Rose, ed era vero.
La facevano sentire insicura. E se la sorpresa di Scorpius non le fosse piaciuta? Avrebbe dovuto fingersi contenta... lui lo avrebbe notato?
-A cosa pensi?- le chiese lui, e Rose sollevò lo sguardo notando che il ragazzo l'aveva affiancata.
-A cosa avrà da dirci la McGranitt- mentì lei.
-Andiamo a scoprirlo, è quasi ora- Scorpius le fece un cenno con la testa verso l'enorme portone nero dai ricami barocchi d'onice, e Rose annuì seguendolo.
Una volta fuori dalla stanza si trovarono nei corridoi bui e deserti del settimo piano, la gran parte degli studenti erano rientrati nei loro dormitori e Rose e Scorpius non incontrarono quasi nessuno.
I pochi ancora in piedi lanciavano loro strane occhiate quando li incrociarono, e Rose non se ne stupì: la bravata di Scorpius era sulla bocca di tutti in quei giorni.
-Oh, non te l'ho detto...- mormorò Scorpius dopo un po' che camminavano in silenzio - ...mio padre mi ha minacciato di togliermi l'elfo domestico, se non ti avessi lasciata perdere-
Rose non riuscì a trattenersi, e scoppiò a ridere -L'elfo domestico? Avete degli elfi domestici?- chiese incredula.
-Ne abbiamo diversi, il Maniero è grande...-
-Sono contenta di star aiutando un piccolo elfo a riacquistare la libertà, allora- annunciò Rose con un sorriso.
Scorpius sorrise a sua volta -L'ho detto anche io, mio padre è montato su tutte le furie. Credo di avergli fatto venire almeno una decina di capelli bianchi in più. Poi è passato a dirmi che sono un idiota, che tu sei pericolosa, che sono la vergogna della famiglia bla bla bla. Sarebbe più credibile se non me lo dicesse per ogni stupidaggine- Scorpius scosse la testa divertito, e il sorriso di Rose le morì sulle labbra.
-Non mi sembri un figlio così terribile... non capisco- mormorò Rose dispiaciuta.
Non conosceva bene Scorpius, ma da quel che aveva potuto vedere in quelle settimane la sua media scolastica era impeccabile.
Era nella squadra di quiddich della sua casata, e faceva parte del Lumaclub del professor Lumacorno, in quanto suo pupillo. Inoltre, oltre la spericolatezza del Lago Nero, a Rose non sembrava che Scorpius fosse un piantagrane.
-Nemmeno io. Anzi... credo di sì, anche se non ne posso avere la certezza- Scorpius si strinse nelle spalle, infilando le mani nelle tasche della divisa.
-Che vuoi dire?- domandò Rose fermandosi e voltandosi verso di lui.
Erano arrivati davanti ai due gargoyle in pietra che presidiavano l'ingresso della presidenza, Scorpius si fermò vicino a lei e Rose rimase per un secondo incantata da come i raggi della luna bagnassero d'argento i suoi capelli. Si riscosse subito, però, notando l'espressione seria di lui.
-Penso che la morte di mia madre l'abbia cambiato. Lei era tutto per lui... e non stento a crederlo. Mia madre era una donna incredibilmente bella, dolce, compassionevole...- Scorpius fece una pausa, e Rose lo vide guardare il corridoio e sbattere velocemente le palpebre, come per ricacciare indietro le lacrime. La rossa provò l'istinto di abbracciarlo, ma si trattenne -...perderla l'ha distrutto. È diventato un uomo duro, burbero, arrabbiato con il mondo. Non mi tratta più come faceva prima. A volte penso che non riesca nemmeno a guardarmi. La forma dei miei occhi, delle labbra... somigliano troppo a mia madre. Per fortuna passo gran parte del tempo qui, e nelle vacanze di Natale Albus mi invita a passarle con lui. I Potter e i Weasley dovrebbero odiarmi, per come mio padre si è comportato con loro ai tempi della scuola. Per fortuna sembrano non farlo, sono brava gente-
-Ma certo! È ridicolo, nessuno potrebbe odiarti per via di tuo padre, non dopo averti conosciuto- scattò Rose con fermezza, e lo sguardo di Scorpius saettò di nuovo nel suo.
La piega dura delle sue labbra si addolcì, e le sorrise.
-Rose mi dispiace per averti detto quella cosa in infermeria... non vorrei averti spaventata. Lo so che è troppo presto, non... io non...- Scorpius si bloccò. Rose notò che sembrava stesse avendo una lotta interiore, come indeciso se continuare a parlare o meno.
Scosse la testa, e i riccioli biondi brillarono sotto ai raggi della luna -No- disse con convinzione -Non intendo rimangiarmi ciò che ti ho detto in infermeria. Mentirei. Solo... non scappare, ti prego-
Rose arrossì, ebbe l'istinto di distogliere lo sguardo da quello di Scorpius, troppo intenso e sincero, ma non lo fece.
-Non importa- disse Rose con un mezzo sorriso, cercando di allegerire la tensione elettrica che si era creata tra loro -Scommetto che lo hai detto a tutte- scherzò lei, dandogli una piccola gomitata e sperando di sfuggire alla serietà della conversazione.
Scorpius sollevò le sopracciglia sopreso -Come, scusa?-
Rose fece spallucce -Beh la tua repuazione con le ragazze ti precede... Dominique mi ha detto che...- si interruppe, rendendosi conto che aveva portato il discorso nella direzione peggiore che poteva prendere.
Scorpius strinse le labbra, e aggrottò le sopracciglia contrariato.
-Non è vero che lo dico a tutte!- sbottò lui, improvvisamente arrabbiato.
Rose indietreggò di un passo, pentendosi di avergliene parlato.
-No, scusami. Lasciamo perdere...- tentò lei debolmente, ma Scorpius si voltò completamente verso di lei fronteggiandola.
-Rose io non sono così...- si interruppe chiudendo gli occhi e sospirando pesantemente -...okay, probabilmente lo ero. Anzi, lo ero eccome- ammise lui sbuffando, e alzando la testa per guardare i gargoyle alle spalle della ragazza.
-Ti chiedo solo di fidarti di me-
-Conosco Dominique da una vita, e te da poche settimane. Di chi dovrei fidarmi di più, secondo te?- gli fece notare Rose, seguendo l'istinto.
Era razionale pensare che avrebbe dovuto fidarsi di più di sua cugina nonchè sua amica, che di Scorpius.
Il biondo la guardò rassegnato, alzando gli occhi grigi al cielo -Immagino di dovertelo dimostrare, allora-
Rose ricambiò il sorriso che gli era spuntato sulle labbra -Sì, temo che dovrai- rispose lei facendogli un occhiolino.
-Ti diverti, vedo- disse Scorpius con un ghigno, colmando la distanza che li separava con un passo.
Mise una mano sulla guancia di Rose, e la rossa trattenne il respiro.
Poteva udire chiaramente il cuore batterle più forte contro lo sterno, rimbombare in ogni centimetro della sua pelle, e si chiese se la mano di Scorpius sul suo viso potesse sentirlo.
-Arrossisci spesso- le fece notare abbassando il viso verso il suo, e osservandola da vicino con i suoi grandi occhi chiari.
Se possibile, Rose si sentì il viso andarle ancora più a fuoco.
D'un tratto ebbe la consapevolezza che Scorpius l'avrebbe baciata.
Erano pericolosamente vicini, riusciva a sentire il calore del suo corpo anche attraverso i vestiti e il suo fiato le solleticò le labbra.
Rose chiuse gli occhi e trattenne il respiro, sentendo il cuore batterle all'impazzata.
Qualcuno si schiarì la voce, e Rose e Scorpius sobbalzarono allontanandosi con uno scatto. Rose sentiva freddo laddove la mano del biondo non le teneva più la guancia.
Si guardarono attorno, e Rose ci mise qualche secondo abbondante a capire che doveva guardare in basso.
Il professor Vitious li squadrava dall'alto dei suoi settanta centimetri, con le labbra contratte dalla disapprovazione sotto gli enormi baffi a manubrio grigiastri.
-Le relazioni tra compagni di duello non portano mai nulla di buono, vi avverto- disse lui seriamente, dopodichè si voltò verso i due gargoyle sussurrando la parola d'ordine.
Rose lanciò un rapido sguardo a Scorpius, e si affrettarono a seguire entrambi il professore di Incantesimi su per la scalinata a chiocciola.
-Minerva- disse Vitious appena entrarono nell'ufficio della preside.
L'alta e anziana strega aveva il viso sollevato verso il ritratto di Albus Silente, e si voltò appena i tre entrarono.
Rose notò che in un angolo della stanza, vicino alla grossa torretta di vetro che conteneva i ricordi del pensatoio, c'era anche Rubeus Hagrid.
Rose trovò che formassero una combriccola piuttosto buffa: un mezzo goblin, un mezzo gigante, un'assassina, una preside centenaria, un biondo sfavillante e tanti presidi morti nei ritratti.
A Ilvermorny non aveva mai visto nulla di simile, e Rose si trovò a sorridere.
-Rosalie!- esclamò Hagrid alzandosi dalla sua seggiola e venendole incontro facendo tremolare il pavimento sotto i suoi pesanti passi.
Era alto più di due metri, e Rose sparì nel suo cappotto di pelliccia appena il mezzo gigante la abbracciò.
-Quanto tempo! Non ti vedo da quando eri una robina minuscola, non più alta di un Asticello! Somigli tanto a tuo padre! Sì sì! Ma immagino sarai intelligente come la cara Hermione. Per Alisecco! Sembra passato un secolo, mi ricordo ancora di quanto i tuoi genitori erano piccoli come goblin, perbacco! Sto invecchiando!- esclamò lui iniziando a parlare a ruota libera.
-Rubeus, avrai tempo per chiacchierare dopo, quando li porterai all'arena- gli ricordò la preside con un sospiro.
Rose si irrigidì appena sentì quelle parole.
-Arena?- chiese in un sussurro, spostando lo sguardo allarmata verso il professor Vitious.
-È per questo che vi abbiamo convocati- disse il piccolo professore, incrociando le braccia davanti a sé.
-L'arena è pronta- esclamò Hagrid orgoglioso, sistemandosi il cappotto marroncino.
-Non solo questo- aggiunse la McGranitt. Quella sera indossava un vestito arancione scuro, di velluto, abbinato a un cappello a punta nero -Domani arriveranno le coppie di duellanti delle altre scuole-
Lo stomaco di Rose ebbe un sobbalzo, e si voltò verso Scorpius. Il biondo le lanciò uno sguardo altrettanto allarmato.
-Da Beauxbatons, Durmstrang, Ilvermorny, Castelobruxo e Mahoutakoro- concluse la preside.
Lo sguardo di Rose si perse in un angolo della stanza, pensando ai duellanti che sarebbero arrivati dalla sua vecchia scuola.
-Ora il professor Hagrid, insieme al professor Vitious, vi condurranno a visitare l'arena- li informò la preside.
Rose annuì e uscì dall'ufficio della McGranitt come in trance, pensando che il momento era arrivato decisamente troppo presto.

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