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-Cosa?- chiese Dominique sgranando gli occhioni neri, Alice sputò l'acqua che stava bevendo inzuppando Hugo che le scoccò uno sguardo omicida.
-Malfoy ti ha buttato giù dalla scopa?- chiese la bionda, sebbene fosse esattamente quello che Rose le aveva detto.
-Ma cos'ha? Cinque anni?- chiese Alice ridacchiando.
-È quello che mi sto chiedendo anche io- rispose Rose con un sorriso.
Le tre ragazze si voltarono verso il tavolo dei Serpeverde, e Rose vide che Scorpius le stava già guardando.
Fece un occhiolino alla rossa, e lei gli mostrò il dito medio con un sorriso.
-Rose!- esclamò Dominique dandole una spallata e ridendo a crepapelle.
-Io lo trovo un saluto molto creativo. Aspetta... hey! Fratello!- gridò la più piccola dei Potter girandosi verso le Serpi.
-Ciao!- esclamò Lily salutandolo allo stesso modo di Rose.
Scoppiarono a ridere vedendo la faccia confusa di Albus e si girarono.
-Ad ogni modo, dovrai fargliela pagare nella partita contro Serpeverde- disse Alice agitando in aria la forchetta mentre parlava.
-E cosa può mai fare? Colpirlo in testa con la pluffa?- chiese Dominique inarcando un sopracciglio biondo.
-Mi inventerò qualcosa- rispose Rose per concludere il discorso. Avevano parlato più che a sufficienza di Scorpius Malfoy per i suoi gusti.
-Ad ogni modo, tra pochissimo la McGranitt selezionerà la coppia di duellanti di Hogwarts!- esclamò Alice tutta raggiante.
-Chissà chi saranno gli sventurati- commentò Rose.
-Che intendi?- chiese Lily guardandola confusa.
-Beh... non so voi, ma questo Torneo di duelli tra scuole.. mi ricorda troppo il Torneo Tremaghi. Credo che sarà pericoloso- rispose Rose facendo spallucce.
Era esattamente quello il motivo per cui non si era iscritta.
-Beh, per mille galeoni io correrei il rischio- si intromise Hugo con un ghigno.
-Questo spiega perché non ti hanno smistato in Corvonero, fratellino- disse prontamente Rose, alzando gli occhi al cielo.
-E con quella lingua lunga mi sorprende che tu non sia in Serpeverde, sorellina- rispose Hugo, e si abbassò di lato, invadendo lo spazio vitale di James, per schivare una pagnotta lanciatagli da Rose.
Un tintinnio invase tutta la sala, e Rose si sporse verso il tavolo dei professori mentre calava un silenzio di tomba.
La McGranitt fece correre la bacchetta in aria, e le fiamme tremolanti delle candele si fecero minuscole dando una sfumatura sinistra alla Sala Grande.
-Il tempo delle iscrizioni è terminato. Ora selezionerò i due duellanti che rappresenteranno Hogwarts.- la voce della vecchia strega era terribilmente seria, aveva gli occhi di tutti addosso mentre usciva da dietro il tavolo dei professori e si avviccinava alle due grandi bocce di vetro.
Puntò la bacchetta verso la boccia azzurrognola e i foglietti al suo interno schizzarono fuori fluttuando velocissimi in aria attorno alla strega.
La preside allungò una mano prendendone uno e fermando la sua corsa, e con un colpo di bacchetta rispedì gli altri fogli all'interno della boccia.
-Il mago che parteciperà al torneo è...- persino Rose trattenne il fiato dalla curiosità, mentre la donna apriva il foglietto davanti agli occhiali rotondi.
-Scorpius Malfoy- annunciò.
Il tavolo dei Serpeverde esplose di gioia, i ragazzi saltarono dalle panche urlando e sporgendosi per dare il cinque a Scorpius, che aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
-Ti pareva che usciva lui- borbottò Rose, ma nel chiasso della sala nessuno la sentì.
La preside alzò un braccio in aria, e il tavolo dei Serpeverde dovette contenere la sua gioia.
-Silenzio! Ora estrarrò la duellante donna- disse la preside, e calò un nuovo silenzio carico di elettricità e aspettative.
I foglietti schizzarono fuori dalla boccia rossa, ballando nuovamente attorno alla preside.
Rose diede un morso alla sua mela, chiedendosi se la scelta sarebbe ricaduta tra i Corvonero, dopotutto l'intelligenza nei duelli era fondamentale.
-La strega che parteciperà al torneo è... Rose Weasley!- gridò.
Un boato si sollevò dal tavolo dei Grifondoro, tuttavia Rose non lo sentì.
Il suo cervello andò in stand by. Vedeva con la coda dell'occhio le persone muoversi e urlare ma senza sentirle.
La mela le cadde di mano con un tonfo rimbalzando un paio di volte per terra, come a rallentatore, e rotolando via.
Rose trattenne il fiato mentre una sensazione di orrore puro le invadeva il petto.
"No" pensò "è un incubo"
Non era possibile che la preside avesse appena estratto il suo nome, doveva esserci uno sbaglio.
Che scherzo era mai quello?
Scosse impercettibilmente la testa mentre la paura le faceva provare un gusto amarognolo in bocca.
"Reagisci, maledizione!" pensò con rabbia, e di colpo le urla nella sala si fecero reali e la ragazza tornò in sé, sentendo anche mille mani darle pacche sulle spalle.
Si alzò tremante dal tavolo dei Grifondoro e fece un paio di passi in avanti.
Pensava che sarebbe svenuta, che le ginocchia non avrebbero retto il suo peso e lei sarebbe scivolata a terra.
Eppure, con un'energia a lei sconosciuta, riuscì a mettere un piede davanti all'altro e camminare verso la preside.
Le si fermò davanti, mentre la strega la guardava con un'espressione indecifrabile, e le prese di mano il biglietto.
Era il suo nome e cognome, nero su bianco, eppure non lo aveva scritto lei.
-No...- mormorò scuotendo la testa -No...- ripete incredula, lasciando andare il foglio che ondeggiò nell'aria come un'amaca prima di toccare il suolo.
Rose si voltò sentendo la bile salirle in gola, e camminò in fretta fuori dalla Sala Grande.
Sapeva che la stavano fissando tutti, eppure non le importava.
Accelerò fino a spalancare le grosse porte in legno, e corse per il corridoio deserto per arrivare al primo bagno che trovò.
Si appoggiò ad un lavandino mentre la vista le si appannava e il respiro accelerava.
Un terrore puro e primordiale la invase, la testa le pulsava ad ogni battito del suo cuore, e la rossa si piegò in due sentendo la cena risalirle in gola.
Aprì il rubinetto e fece scorrere un po' d'acqua sciacquandosi la bocca e bagnando i polsi, sperando di riprendersi.
-Qualcuno ha messo il mio nome lì- disse dopo qualche respiro profondo, prendendo finalmente consapevolezza della cosa.
Chi poteva mai averle fatto questo? A chi poteva interessare se lei partecipava o meno...
Poi Rose alzò la testa guardando il suo riflesso allo specchio, e capì.
Capì chi era stato.
-No...- mormorò incredula.
Scostò le mani dal lavandino e uscì dal bagno come una furia, tornando spedita verso la Sala Grande.
In quel momento non si sentì più confusa, né debole, ma una rabbia cieca la animava facendole prudere le mani.
Vide gli studenti riversarsi fuori dalla sala, e indietreggiare lasciando spazio alla rossa di passare.
-Rose!- la chiamò Albus, ma lei passò accanto a lui e Scorpius senza guardarli; individuò subito suo fratello nella folla.
-Tu!- urlò, resistendo alla tentazione di afferrare la bacchetta e schiantarlo.
Vide il fratello spalancare gli occhi castani e guardarla spaventato.
E faceva bene ad avere paura.
Rose, con una rinnovata forza, lo afferrò per il colletto della divisa spostandolo di peso e incollandolo al muro.
-Hai messo tu il mio nome lì dentro! Dimmi la verità!- urlò lei a un palmo dal suo naso, e Hugo alzò le mani in segno di resa.
-Rose l'ho fatto per te. Hai bisogno di una cosa del genere, per andare avanti, dopo Thomas...-
-Non azzardarti a pronunciare il suo nome!- urlò lei stringendo la presa sulla divisa del fratello.
-Tu non sai cosa sia meglio per me! Solo io lo so, razza di idiota!- esclamò lei.
Avrebbe voluto dargli un pugno, e si scostò lasciando il fratello e passandosi le mani nei capelli, stringendone le radici con forza mentre si voltava e prendeva un profondo respiro.
-Mi dispiace, Rose- disse Hugo affiancandola, e la ragazza si scostò allontanandosi.
-Non è vero- disse guardandolo duramente.
Rose notò anche la presenza di Alice, Dominique e Lily accanto a Hugo.
La fissavano tutte con tanto d'occhi, e la rossa si vergognò della scenata che aveva appena fatto.
Non voleva parlare né vedere nessuno.
Corse in Sala Comune a prendere la sua scopa, e se la mise in spalla percorrendo i corridoi con la testa piena di pensieri.
Tuttavia non poteva permetterselo: pensare l'avrebbe fatta cadere in un precipizio.
Non ricordava la strada fatta per arrivare al campo da Quidditch, ma quando vi arrivò salì in sella alla sua scopa e volò più veloce che poté.
Schizzava qua e là a zig zag, concentrandosi sul vento nei capelli e sulle sensazioni che il volo le trasmetteva.
Cercò di dimenticare, di lasciar andare via la rabbia... eppure si sentiva un peso grosso come un macigno sul petto, che non voleva saperne si spostarsi.
Scese in picchiata con la scopa e atterrò sul manto d'erba, cadendo a sedere.
Era buio pesto quando Rose si accovacciò a terra, stringendosi le ginocchia al petto e poggiandovi sopra la fronte.
-Mi dispiace- sussurrò mentre il groppo in gola le bloccava il respiro, e un singhiozzo le scuoteva le spalle.
"Non me ne faccio niente delle tue scuse" sibilò la voce di Thomas al suo orecchio.
Rose avrebbe voluto stringersi ancora di più, così tanto da scomparire.

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