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Rose poggiò il viso sul palmo della mano, guardando annoiata il calderone in peltro davanti a sé.
Lumacorno aveva assegnato loro il compito di preparare un Distillato di Morte Vivente, e aveva voluto mantenere le coppie di sempre.
Ciò significava che Rose era ancora la vicina di banco di Scorpius.
Il biondo, come promesso, si stava impegnando per ignorarla; Rose invece non faceva che mordicchiarsi il labbro e ripensare al loro bacio.
E di tempo per sognare a occhi aperti ne aveva eccome, siccome Lumacorno aveva consigliato caldamente di far preparare la pozione unicamente a Scorpius.
Forse si ricordava ancora del calderone che Rose aveva bruciato mettendolo sul fuoco senza riempirlo...
Sospirò e si voltò per osservare Alice, qualche fila più indietro di lei.
Era ancora in coppia con Albus, e sembrava nervosa e tesa come un elastico.
Nei banchi accanto ai loro c'erano Julian ed Elvira, e Rose sobbalzò incrociando lo sguardo di lui e trovandolo a fissarla.
Si girò subito verso la propria pozione, vedendo con la coda dell'occhio che Scorpius stava sfogliando il suo libro rigirandosi la bacchetta tra le dita.
Si chiese se le avrebbe mai più rivolto la parola...
-Bonjour, Scorpius- disse una fastidiosa e acuta voce accanto a loro.
Rose sollevò la testa di scatto e vide che Aline si era avvicinata al loro banco, poggiandovi i gomiti e invadendo lo spazio vitale di Scorpius.
-Avresti delle radici di Valeriana da condividere con me e Lucién?- chiese Aline sbattendo gli occhi come una bambola, e facendogli un sorriso smielato.
-L'armadio delle scorte è in fondo alla classe- le rispose Scorpius in tono neutro.
-Oh ma è vuoto- disse Aline sporgendosi ancora di più sul banco, e passandosi una mano tra i capelli neri.
Rose si costrinse a smettere di fissarli, e si sollevò sulle punte per guardare la colorazione che la pozione aveva assunto: un bel color ribes.
Era ora di aggiungere le dieci gocce di assenzio, e decise che le avrebbe aggiunte lei, siccome Scorpius sembrava preso dal tagliare radici di valeriana per Aline.
Mentre versava la fiala, gli occhi di Rose corsero di nuovo verso di loro.
Aline stava facendo passare le lunghe unghie sulle dita di Scorpius, facendogli complimenti sul modo in cui tagliava le radici.
Rose strinse le labbra e la sua mano ebbe un fremito. Sgranò gli occhi, notando che non aveva versato solo dieci gocce, ma bensì tutta la fiala di assenzio nel calderone.
Si affrettò a prendere il mestolo e mescolare per farla amalgamare, sperando che non si guastasse.
La pozione però prese un brutto colorito verde acceso, e Rose si sentì seccare la bocca al pensiero di dover dire a Scorpius che aveva rovinato la sua pozione.
-E sai, potremmo andare al ballo insieme. Scommetto che sei un ottimo ballerino- continuò Aline, con un gomito poggiato sul banco di Scorpius, e un sorriso malizioso sulle labbra piene e rosse come un bocciolo di rosa.
La pozione emise un inquietante gorgolìo, e prese a fumare di una nuvoletta sottile e verdastra.
Rose tirò fuori il mestolo; spalancò la bocca rendendosi conto che si era sciolto, e che la ragazza era rimasta con una piccola asticella di plastica in mano.
-Ehm... Scorpius...- si voltò verso di lui, cercando di attirare la sua attenzione, ma Aline la interruppe.
-Ti dispiace? Stiamo parlando- disse lei acida, riprendendo poi a parlare di come aveva vinto il concorso di Miss Marsiglia duemilatredici, in Francia.
Scorpius distolse lo sguardo da quello di Aline, e sgranò gli occhi grigi notando anche lui la pozione che era aumentata di volume.
Incrociò lo sguardo allarmato di Rose, e sembrò prendere consapevolezza della gravità della situazione.
-E la corona che mi misero era fabbricata dai folletti, tant'è che era di un argento finissimo...- continuò Aline, senza accorgersi di nulla.
Successe tutto molto in fretta.
Scorpius afferrò Rose e si tirarono indietro giusto in tempo, siccome che la pozione esplose con un sonoro Pop, spedendo la sostanza verde sul banco e addosso ad Aline.
La francese si tolse dal banco agitando un braccio in aria e strillando con tutto il fiato che aveva in corpo.
Piccole bolle rossicce si stavano formando sul suo braccio, laddove la pozione le era schizzata addosso bruciandole la manica della camicia e la pelle.
Il libro di pozioni di Scorpius prese letteralmente fuoco, e il banco si sciolse creando un buco al centro, facendo colare la pozione verdastra anche sul pavimento.
-Per la barba di Merlino! State tutti bene?- gridò Lumacorno raggiungendoli di corsa.
Rose era ancora aggrappata a Scorpius, e, appena se ne resero conto, si allontanarono di scatto distogliendo lo sguardo.
-Ça fait mal! Fa male!- piagnucolava Aline saltellando sul posto e agitando un braccio in aria.
Lumacorno la affiancò e alzò poi la testa sui due ragazzi -Presto, delle alghe Kelpie!-
Scorpius superò Rose in un lampo, dirigendosi verso l'armadio delle scorte.
Lumacorno, con un colpo di bacchetta fece sparire sia il calderone e sia la pozione che stava sciogliendo il loro banco; dopodiché afferrò l'alga che Scorpius gli porgeva e la srotolò sul braccio di Aline.
-Mi dispiace davvero tantissimo io...- tentò Rose, avvicinandosi cauta di un passo.
-Lo hai fatto apposta!- gridò Aline guardandola con odio.
-Le assicuro che la Signorina Weasley è un disastro naturale in pozioni, un vero non talento- intervenne Lumacorno, cercando di trattenere un sorriso sotto i voluminosi baffi grigi a manubrio. -Signor Finnegan! Accompagni la Signorina Belletrand da Madama Chips-
Dopodiché, appena se ne fu andata, Lumacorno si voltò verso Rose mettendo le mano sui fianchi e guardandola severamente.
-Com'è successo?-
Rose, sentendosi addosso lo sguardo di tutta la classe, arrossì abbassando la testa -Potrei aver messo qualche goccia di troppo di assenzio...-
-Le assegno un Troll in questa lezione!- disse Lumacorno con durezza -E se pensa di poter dare i G.U.F.O. nella mia materia, si sbaglia di grosso!-
-Grazie, professore- disse Rose, cercando di nascondere un sorriso.
-Non è divertente! Forza, ricominciate la pozione da capo- disse Lumacorno.
Dopodiché con un Reparo aggiustò il cratere nel banco e fece apparire un altro calderone.
-Professore... il mio libro...- tentò Scorpius, indicandogli il libro di pozioni che stava ancora bruciando sul banco.
Lumacorno lo spense con un Aguamenti.
-Temo sia irrecuperabile, Malfoy- disse Lumacorno, dopodiché si voltò e ordinò agli altri studenti in classe di riprendere a lavorare.
-Merlino, non finiva più l'ora di pozioni!- esclamò Rose, uscendo in cortile insieme a Lily, Alice e Dominique.
-Ancora non ci credo che hai trasformato il Distillato di Morte Vivente in un super acido corrosivo- disse Lily scoppiando a ridere di nuovo, e asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi verdi.
-E che lo hai versato addosso alla francesina!- aggiunse Alice ridendo a sua volta.
-È lei che si era allungata sul banco di Scorpius come una Pianta Tentaculum! Se non lo avesse fatto...- Rose fece spallucce.
In realtà le dispiaceva che Aline si fosse fatta male, non l'aveva fatto minimamente apposta; inoltre Lumacorno le aveva messo un altro T, il che aveva spedito sotto terra la sua irrecuperabile media in pozioni.
Le ragazze si fermarono alla fontana circolare in cortile, e Rose tirò fuori dalla borsa una pergamena, l'inchiostro e la sua piuma.
-A chi scrivi?- chiese Lily curiosa, allungando il collo per sbirciare il suo foglio.
-Devo aggiustare un torto... l'unico che passo sistemare- mormorò Rose, piegando poi la pergamena a forma di busta, e rimettendo la piuma e la boccetta di inchiostro nel borsone.
Alzò il viso verso il cielo, e si portò i mignoli delle mani agli angoli della bocca, soffiando con forza.
Produsse un lungo e forte fischio, che fece fare a Dominique una smorfia di fastidio.
-Merlino, non potevi andare in guferia e basta?- borbottò la bionda, sistemandosi i capelli lisci come seta con le mani.
-E a che servirebbe avere un gufo addestrato, sennò?- chiese Rose con un mezzo sorriso, socchiudendo gli occhi per osservare il cielo.
Huginn apparve come una piccola e scura macchia in lontananza, che si ingrandì man mano che si avvicinava.
Planò gracchiando, e atterrò sul bordo della fontana accanto a Rose.
-Portalo al Ghirigoro- disse lei al gufo, porgendogli la lettera.
Hugin la afferrò con il becco, e dispiegò le ali brune per rimettersi in volo.
-Ci sei, Rose? Andiamo?- chiese Alice alzandosi dal bordo della fontana, e striacchiandosi.
-Dove?-
-La McGranitt ha aggiunto una lezione oggi, nell'aula di Trasfigurazione. Non l'hai sentito?- chiese Alice sorpresa.
Rose richiuse la bocca.
Aveva passato gran parte della giornata a pensare al bacio con Scorpius e al litigio con Julian, non aveva sentito gran che di ciò che la circondava.
-Ma abbiamo già avuto Trasfigurazione oggi! Vorrà farci fare un test a sorpresa?- chiese Rose mentre lei, Lily, Alice e Dominique iniziavano a incamminarsi.
-Se così fosse, sono spacciata- commentò Dominique piegando le labbra carnose in un broncio -Il mio puntaspilli somiglia più a un knarl che a un riccio... non che ci sia grande differenza... ma per la McGranitt a quanto pare c'è!- esclamò lei sbuffando.
Rose sorrise, ridacchiando insieme a Lily.
Impiegarono poco tempo a raggiungere l'aula di Trasfigurazione, siccome si trovava al pian terreno, e quando vi arrivarono trovarono la porta chiusa.
-Potremmo essere in un leggero ritardo?- chiese Rose confusa.
-Impossibile... forse è davvero un test a sorpresa- commentò Alice pensierosa, aggrottando le sopracciglia scure.
Rose si fece coraggio e abbassò la maniglia della porta, spalancandola, mentre le ragazze sbirciavano dentro da dietro le sue spalle.
La classe era piena di studenti in piedi, che chiacchieravano tra loro ridendo e scherzando; i banchi erano spariti, forse smaterializzati via, e della preside non c'era neanche l'ombra.
Entrarono, richiudendosi la porta alle spalle e guardandosi attorno confuse.
-Rosa!- esclamò una voce, sventolando un braccio tra la folla.
Elvira le raggiunse insieme a Julian, e Rose distolse immediatamente lo sguardo dal suo appena lo incrociò.
-Dov'eri sparita? È tutta la mattina che cerco di parlarti ma scappi via tra una lezione e l'altra come se avessi le ali ai piedi!- esclamò Elvira guardando Rose con sospetto mentre stringeva gli occhi scuri.
-Ehm... sì... hai ragione... io...- Rose arrossì mentre cercava di creare una frase dal senso compiuto, ma senza riuscirci, perché sentiva su di sé lo sguardo di Julian.
Evitò accuratamente di guardarlo e inventò una rapida scusa con Elvira.
La brasiliana lanciò uno sguardo sospettoso a lei, e poi a suo fratello, ma non commentò.
Si mise a parlare con Dominique di scarpe, e Rose si voltò subito verso Alice cercando di iniziare una conversazione ma notò che era troppo tardi.
La mora era stata affiancata da Lucien, stavano già parlando allontanandosi insieme con sorriso stampato in faccia.
Rose a quel punto si voltò per cercare Lily, ma la vide già in lontananza con Lysander, con la schiena poggiata al muro e il ragazzo accanto a lei a ridere per qualcosa che aveva detto.
Rose si rese conto che era da sola, e che Julian la stava ancora guardando.
Cercò di non farsi prendere dal panico, e incrociò le mani dietro la schiena iniziando a camminare per superarlo.
Julian però le si piazzò di fronte, bloccandole la strada, e Rose rischiò di andare a sbattere contro il suo petto.
-Possiamo parlare?- le chiese lui.
Rose indietreggiò di un passo, fingendo di guardare incuriosita la folla nell'aula.
-Ho da fare- rispose Rose, dopodiché fece qualche passo a destra per superare Julian, ma il brasiliano le si parò di nuovo davanti.
-Vuoi evitarmi per sempre?- le chiese avvicinandosi di nuovo.
Rose girò la testa e cercò di ignorare il suo buon profumo tropicale e speziato.
-Non ti sto evitando- disse lei facendo spallucce.
-Querida, non mi guardi nemmeno-
Era vero.
Rose abbassò la testa sospirando, e si passò sulla divisa le mani improvvisamente sudate dal nervosismo.
L'ultima immagine che aveva di Julian erano i suoi occhi verdi furiosi, e i bei lineamenti contratti dalla rabbia. Non riusciva a guardarlo senza ricordarselo. Una parte di lei sentiva già la sua mancanza, l'altra aveva paura di rivedere di nuovo quello sguardo.
Per fortuna non ebbe la possibilità di rispondergli.
-Ci siamo tutti!- esclamò la McGranitt da dietro di lei, sull'uscio della porta.
Indossava una sobria tunica bordeaux, con un cappello a bombetta del medesimo colore, e guardava gli studenti con un sorriso rugoso in viso.
Rose notò che era affiancata da Argus Gazza, il vecchio e burbero custode, che al contrario guardava gli studenti come se fossero carcasse in putrefazione, con una smorfia disgustata.
-Dividetevi in due gruppi! Le signorine alla mia destra, e i signorini alla mia sinistra!- esclamò la preside.
Gli studenti si divisero come uno spartiacque e la preside vi passò in mezzo, raggiungendo il fondo dell'aula.
Rose si diresse subito a destra, verso Alice, Lily, Dominique ed Elvira, ben lieta di sfuggire alla conversazione con Julian.
-Mai visto un Grammofono così grande!- esclamò Elvira e Rose allungò il collo notando che era vero.
La preside era in piedi insieme a Gazza, vicino a un piccolo mobile sul quale era appoggiate un imponente Grammofono dorato dall'aria molto antica.
-Vi starete chiedendo perché vi ho convocati qui, voi del quinto anno- iniziò la preside, alzando un palmo della mano per far cessare il chiacchiericcio.
-Ormai saprete che a breve si terrà il Ballo del Ceppo. Tradizionale del Torneo Tremaghi, il Ballo del Ceppo viene svolto in onore di ogni Torneo di Magia, da innumerevoli secoli ormai- disse la preside iniziando a passeggiare con i palmi delle mani incrociate, tra i due gruppi di studenti che la seguivano con lo sguardo.
-È mio compito insegnarvi a danzare- disse la professoressa McGranitt, pronunciando con enfasi l'ultima parola, quasi assaporasse miele.
-Mi aspetto una tecnica come minimo buona da ciascuno di voi, inoltre esigo che durante il Ballo manteniate un comportamento serio e rispettoso davanti ai nostri ospiti...-
Rose si accorse che effettivamente, nel gruppo dei ragazzi, c'erano anche Hizaki, Dimitri e Trevor, oltre a Lucien e Julian.
Rose guardò il proprio gruppo, individuando Teresa, Akira, Elena e Aline, che ostentava un braccio fasciato tenendo arrotolata la manica della camicia fino al gomito.
-Vi mostrerò un ballo tradizionale, dopodiché dovrete scegliere un compagno...- disse la preside, rivolta alle ragazze -...ed esercitarvi-
Raggiunse il centro della stanza e i suoi occhi sporgenti e azzurrini corsero tra i ragazzi -Mi serve solo... Signorino Weasley!- esclamò la preside indicando con un dito Hugo -Vuole unirsi a me, prego?-
Il ragazzo sgrano gli occhi nocciola e divenne preda di innumerevoli mormorii e risatine.
Rose trattenne una risata vedendo che il viso di Hugo si era chiazzato di varie tonalità di rosso; avanzò a testa bassa verso la preside, con lentezza, come se potesse mangiarlo.
-La prima parte del ballo...- annunciò la preside mettendosi davanti a Hugo -...consisterà nella semplice intimità dello sfiorarsi- spiegò lei con enfasi; le orecchie di Hugo divennero rosse quanto il viso, e qualche risata si levò nell'aula.
-Alzi il braccio destro- disse la McGranitt, mentre faceva a sua volta lo stesso -No... non sopra la testa. Il palmo deve essere disteso a livello della spalla... ecco, così, come se dovesse fare un giuramento- disse lei sistemando il braccio di Hugo, che si muoveva rigido come un pezzo di legno.
-Ora io, mettendo il braccio come il suo, sfiorerò il palmo della sua mano con la mia. Gireremo in cerchio, una volta- spiegò la preside posizionandosi insieme a Hugo.
-Importantissimo mantere il contatto visivo- disse l'anziana strega severamente, mentre Hugo cercava di guardarsi la punta delle scarpe.
I loro palmi si sfiorarono per tutto il tempo mentre facevano un giro in tondo, con lentezza.
-Ora con l'altro braccio, in senso antiorario- disse la preside alzando la mano sinistra e quasi unendola a quella di Hugo.
Il minore dei Weasley sembrava voler sprofondare dalla vergogna, e i suoi occhi correvano impauriti per la sala invece di focalizzarsi su quelli della preside.
-E ora... il ballo vero e proprio. Prego, signorino Weasley, metta l'altra mano sul mio fianco- ordinò la McGranitt mentre afferrava la mano destra di Hugo e la stringeva nella propria.
-D...dove?- chiese Hugo sgranando gli occhi, con un'espressione terrorizzata in viso.
-Allunghi il braccio, coraggio- disse la preside.
Hugo aveva l'espressione di qualcuno che avrebbe potuto vomitare da un momento all'altro.
Si levarono dei fischi e delle risate dalla classe, appena Hugo mise la mano sul fianco della preside.
-Maestro Gazza, le dispiace?- chiese la preside allungando il collo verso Gazza, in piedi davanti al Grammofono.
Il vecchio custode mise su un disco in vinile, e dall'imbuto dorato fuoriuscì la melodia di un lento valzer.
-Piede sinistro indietro, ora un passo in avanti, sinistro di lato, destro di lato... un, due, tre... un, due, tre...- disse la preside iniziando a ballare insieme a Hugo.
-Tutto chiaro?- chiese poi lasciandolo e guardando la folla.
Hugo ne approfittò per correre via e nascondersi in mezzo al gruppo di ragazzi.
-Forza, scegliete un cavaliere e provate la prima parte del ballo, della semplice intimità dello sfiorarsi- esclamò la preside battendo le mani.
Il gruppo di ragazze si mischiò subito all'altro, e Rose non poté che restare a guardare le sue amiche con un poco di invidia.
Dominique era insieme al suo tanto desiderato Adam Andrews, Lily con Lysander, Alice insieme a Lucien ed Elvira, anche se non ne sembrava molto contenta, ballava con Arnold Finnegan.
Non poté fare a meno di seguire Aline con lo sguardo.
La ragazza fronteggiò Scorpius, con in viso un sorriso mozzafiato, e alzò una mano come pronta a fare un giuramento.
Il suo palmo quasi combaciò con quello del biondo, mentre passeggiavano in cerchio guardandosi negli occhi.
Rose invidiò la postura perfetta della ragazza, il modo in cui i capelli neri risaltavano la sua pelle color panna, e la fierezza e compostezza che manteneva nel ballo.
Rose si costrinse a distogliere lo sguardo, a ricacciare giù il magone che sentiva in gola, e a non fissarli mentre ballavano.
Doveva accettarlo. Lei e Scorpius si erano promessi di stare lontani, ed era esattamente quello che stavano facendo.
Per quanto male facesse... lui non era più suo; ed era libero di ballare con un'altra, o starci insieme.
-Weasley! Non ha ancora un compagno?- esclamò la preside piazzandosi davanti a lei, e guardandola sorpresa.
Rose fece per aprire bocca e dirle che lei al ballo non ci sarebbe nemmeno voluta andare, che era sempre stata una frana nella danza; tuttavia la preside parlò prima di lei.
-È una fortuna che sia rimasto libero un giovanotto per te... signorino Menendez! Venga! Ballerà con la signorina Weasley- disse la preside agitando un braccio per richiamare qualcuno dietro Rose.
"Oh Merlino Santissimo" pensò Rose sgranando gli occhi "Ditemi che non è vero"

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