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-Sei stata increíble!- esclamò Julian andando incontro a Rose una volta fuori dall'arena, insieme a Elvira, Dominique, Alice, Lily e Hugo.
La abbracciò sollevandola da terra e facendole fare una giravolta, mentre Rose rideva e si aggrappava alle sue spalle per non cadere.
-Per un attimo ho temuto fossi bruciata viva, Rosa!- disse Elvira abbracciandola, una volta che Julian l'ebbe rimessa giù.
-Devi insegnarmi il trucchetto dello scarafaggio! Mi sarà utile con James e Albus- esclamò Lily, e i suoi occhi verdi scintillarono all'idea.
-Tesoro!- sua madre apparve tra i ragazzi, e Rose la abbracciò.
-Sei stata così ingegnosa! Sono fiera di te!-
Hermione parve commossa, e si asciugò gli angoli degli occhi color corteccia mentre si allontanava.
Rose sorrise e si voltò guardandosi attorno, e cercando una familiare chioma di capelli biondi.
Vide Scorpius insieme ad Albus, uscire dall'arena e iniziare a scendere la collina. Cercò di non dare peso alla delusione di vederlo andare via senza nemmeno salutarla.
-Ti piace il vestito, quindi?- chiese Hermione, e Rose voltò la testa di scatto tornando a guardarla.
-Oh! Ehm, sì molto...- mentì lei. La madre sembrava così entusiasta che non se la sentiva di rovinarle l'umore.
-Sta mentendo- esclamò Lily con una risatina -Non l'ha nemmeno guardato e ha infilato direttamente la scatola sotto il letto-
Rose lanciò uno sguardo di fuoco alla più piccola dei Potter, mentre il gruppo ridacchiava.
Anche Hermione rise, e Rose se ne stupì.
-Oh! Sei proprio mia figlia!- esclamò poi abbracciandola di nuovo, così forte da rischiare di farla soffocare.
-Non mi sono presentata! Io sono la madre di Rose- disse poi staccandosi dalla figlia, e porgendo la mano a Elvira e Julian.
-Piacere, Elvira- disse le ragazza con un sorriso, prima di portarsi una piccola Ape Frizzola alle labbra.
-Julian. Io sono quello che porterà sua figlia al ballo; immagino che glielo abbia detto- esibì un sorriso affascinante alla donna, e Hermione sgranò leggermente gli occhi.
-No, in realtà non mi ha accennato nulla...- mormorò Hermione confusa.
Rose si sentì andare il viso a fuoco, e scambiò un'occhiata con Alice, trovandola a sorridere divertita con il viso nascosto nella sciarpa dei Grifondoro.
-Oh! Ma guarda come si è fatto tardi!- esclamò poi Rose, dato che Julian aveva iniziato a raccontare a Hermione che pessima ballerina Rose fosse.
-Ciao, mami- diede un rapido abbraccio alla donna, dopodiché affiancò Alice e iniziò a scendere la collina quasi di corsa.
-Per Merlino! Sei incorreggibile!- esclamò Rose appena Lily le raggiunse, e la più piccola dei Potter sorrise compiaciuta.
Raggiunsero la Sala Comune, e si formò subito un gruppo diretto a Hogsmeade, composto da Hugo, Alice, Lily, James, Lysander, Lorcan, e Julian.
Solo Rose, Dominique ed Elvira restarono nella Sala Comune ormai deserta.
-Non capisco perché non posso andare anche io a Hogsmeade, mi merito di festeggiare la vittoria!- borbottò Rose incrociando le braccia al petto, e lasciandosi ricadere sul divano davanti al camino.
-Perché manca pochissimo al ballo, e tu danzi ancora da schifo- la informò Dominique piazzandosi davanti a lei con le braccia incrociate al petto, e un'espressione severa.
-Ha ragione, Rosa- concordò Elvira, seduta accanto a lei a gambe incrociate sul divano, a mangiare Api Frizzole.
Rose sbuffò -Tu perché non sei con Julian e gli altri?- le chiese inarcando un sopracciglio.
Elvira scrollò le spalle -Ho incaricato Julian di farmi una scorta di dolci e poi...- la brasiliana fece correre velocemente gli occhi verso la bionda -...vederti pestare i piedi a Dominique è più divertente-
-Su! In piedi!- ordinò la diretta interessata, mettendo le mani sui fianchi.
Rose sospirò e si mise davanti a lei, sollevando per metà il braccio destro come se dovesse fare un giuramento, mentre la bionda faceva altrettanto.
I loro palmi si sfiorarono e le due ragazze presero a camminare in cerchio guardandosi.
Rose inciampò e rischiò di finire a gambe all'aria, ma Dominique la afferrò per la tunica in tempo tirandola su.
-Rose, è la parte più semplice del ballo!- si lamentò la bionda.
-Non è affatto semplice- borbottò Rose incrociando le braccia al petto e sbuffando.
-Sì invece, lo è- s'intromise Elvira, portandosi i capelli color sciroppo d'acero dietro alle orecchie.
-Ah si? Perché non lo fai tu, allora. Voglio proprio vederti!- esclamò Rose dando le spalle a Dominique, e facendo un breve occhiolino a Elvira.
La ragazza sollevò la testa di scatto e in un lampo posò la scatola di Api Frizzole accanto a sé.
-Certo. Nique, mi concedi questo ballo?- chiese Elvira alzandosi in piedi e facendo un breve inchino alla ragazza.
Dominique sgranò gli occhi neri, e schiuse le labbra piene e rosee.
-Ehm, sì certo. Rose guarda bene come si fa, almeno impari qualcosa... si spera...- aggiunse poi a bassa voce.
Rose si sedette di nuovo sul divano, mentre Elvira si posizionava davanti a Dominique.
Alzarono entrambe i palmi della mano destra, facendoli sfiorare mentre giravano in cerchio.
-Mantieni sempre il contatto visivo nella prima parte- le ricordò Dominique, senza staccare gli occhi da quelli della brasiliana.
Abbassarono il braccio fermandosi una di fronte all'altra, per poi sollevare quello sinistro e avvicinarlo mentre giravano in senso opposto.
-Semplice... intimità dello sfiorarsi- aggiunse poi Dominique.
Elvira la guardava con sicurezza, con un mezzo sorriso così familiare che Rose ammutolì.
Era lo stesso sguardo e sorriso di Julian; affascinante, enigmatico, sicuro di sé. In quel momento più che mai, Rose notò quanto si somigliassero.
-E ora la seconda parte...- disse Dominique smettendo di girare.
Restò con le mani sollevate, esitando, come senza sapere cosa fare.
Elvira la anticipò prendendole una mano e mettendo l'altra sul fianco della bionda.
Dominique la afferrò per una spalla, con un po' di imbarazzo, e Rose notò che le due ragazze erano alte uguali ora che le vedeva una di fronte all'altra.
-Piede sinistro indietro... destro avanti... sinistro di lato... destro di lato...- disse Elvira, anticipando Dominique mentre iniziavano a muoversi e danzare.
La bionda distolse lo sguardo abbassando il viso, ma Elvira tolse la mano sul suo fianco e le sollevò il mento con due dita.
-Mantenere sempre il contatto visivo- ricordò Elvira, ripetendo le parole di Dominique.
La bionda strinse le labbra, e sul suo viso dall'ovale perfetto si dipinse un'espressione improvvisamente concentrata.
Rose però vide con chiarezza che era arrossita. Sarebbe stato impossibile non notare le guance rosate che spiccavano sulla sua pelle diafana.
-Ecco, è tutto qua- disse poi Dominique tirandosi indietro di scatto e sciogliendo il ballo con Elvira.
Si portò la cascata di capelli biondi dietro le spalle, voltandosi verso Rose.
-Alzati, proviamo di nuovo- disse Dominique.
Ripresero a ballare, e Rose le pestò di nuovo ogni due per i tre i piedi, ma notò che la bionda era diventata molto più seria e rigida rispetto a prima.
Dopo un quarto d'ora si stancò, e interruppe le prove dicendo di aver bisogno d'aria.
Uscì dalla Sala Comune con passo svelto, e Rose tornò a sedersi accanto ad Elvira sospirando.
-Grazie- le disse Elvira, una volta che Dominique ebbe attraversato il ritratto della Signora Grassa -Per avermi fatta ballare con lei- aggiunse poi voltandosi verso Rose con un mezzo sorriso.
-Credevo che ti fosse passata la cotta per Domi, che stessi con Jade Parkinson...- mormorò Rose confusa.
Elvira sospirò, rigirandosi un'Ape Frizzola tra le dita e abbassando lo sguardo.
-Con Jade... si è carina ma... non funziona. Non è la stessa cosa, non è paragonabile a Nique- mormorò Elvira. Spostò gli occhi scuri su di lei.
-Tu puoi capirmi bene-
-In che senso?- chiese Rose.
Elvira la studiò per qualche secondo, pensierosa -In effetti le nostre situazioni sono diverse. Io non sono attratta da Jade come tu lo sei da Julian-
Rose spalancò gli occhi, sentendosi rivoltare lo stomaco -Ma che stai dicendo?!- esclamò.
Elvira piegò le labbra in un sorriso -Avreste dovuto vedervi quando ballavate, ero sicura che avresti preso fuoco tra le sue braccia come una fenice- le fece un occhiolino, e Rose arrossì sentendosi bruciare la faccia dall'imbarazzo.
-Elvira, io amo Scorpius- disse Rose scandendo ogni parola, e guardandola con fermezza.
La ragazza sospirò -Lo so ma... non puoi sforzarti di tenere lontane due calamite, non smetteranno mai di attrarsi-
Rose aggrottò le sopracciglia guardandola, ma Elvira fissava le fiamme crepitare nel camino con un'espressione distante e triste.
- Credo che Dominique non ti sia del tutto indifferente- disse Rose.
Elvira piegò le labbra in un sorriso, spostando gli occhi nei suoi.
-Non voglio sperarlo, mi risparmio una delusione in partenza-
La brasiliana si alzò dal divano striacchiandosi -Mi è venuta voglia di Churros- dichiarò.
Rose lanciò un'occhiata sbalordita alla confezione vuota di Api Frizzole sul divano, e si chiese dove trovasse ancora la forza di mangiare altri dolci.
-Vieni con me nelle cucine?- chiese Elvira.
-Non posso, devo studiare per una verifica di Rune Antiche- sospirò Rose.
-Ci vediamo a cena allora!- esclamò Elvira, dopodiché saltellò verso il ritratto della Signora Grassa, attraversandolo e uscendo dalla Sala Comune.
Rose salì nel Dormitorio per prendere i libri, piuma, pergamene e inchiostro, dopodiché si sistemò al tavolino rotondo sotto la grande vetrata della Sala.
Cercò di concentrarsi sulle rune da tradurre, ma la sua mente viaggiava altrove.
Pensava alle parole di Elvira, e al rapporto che aveva con Julian.
Era cambiato qualcosa tra loro, sì, e Rose pensò che forse lei stessa aveva incoraggiato il ragazzo a pensare che potesse esserci qualcosa di più della semplice amicizia...
Sapeva di dovergli parlare, ma al solo pensiero sentiva annodarsi lo stomaco dalla tensione.
Una parte di lei, la più codarda, pensava che Elvira si sbagliasse e che se Julian avesse davvero provato qualcosa per lei, lo avrebbe già detto.
E infine, un'altra parte di lei aveva paura che Elvira avesse ragione, e che Rose sarebbe finita per perdere Julian.
Restò a guardare fuori dalla vetrata il sole che tramontava, cercando di capire quale fosse la cosa giusta da fare, finché qualcuno non le batté sulla spalla.
Rose sussultò e ruotò il busto appoggiando un braccio allo schienale della sedia.
-Querida- disse Julian con un mezzo sorriso.
La ragazza sgranò gli occhi e si affrettò a distogliere lo sguardo. Notò che la Sala Grande si era riempita, senza che lei se ne accorgesse.
-Hai visto Elvira?- le chiese, appoggiandosi al bordo del tavolino e incrociando le braccia al petto.
Rose si schiarì la gola riprendendo in mano la piuma e fingendosi interessata a continuare il rotolo di Rune Antiche.
-È nelle cucine, aveva voglia di Churros-
Julian ridacchiò -Dovrò farle presente che deve mangiare cibo vero almeno negli orari dei pasti. Vieni? Andiamo in Sala Grande?-
-No- disse subito Rose, di scatto, e si affrettò ad aggiungere -Tu vai pure, io voglio prima finire di studiare-
Era una balla, considerando che non aveva nemmeno iniziato a studiare, ma temeva di non riuscire a stare vicina a Julian senza tradire i suoi pensieri su di lui.
-Come vuoi- rispose scostandosi dal tavolino di Rose, e andandosene.
La ragazza buttò giù qualche altra riga di Rune Antiche, finché la Sala Comune non si svuotò del tutto.
Quando si rese conto di quanto tardi fosse, si affrettò ad attraversare il ritratto della Signora Grassa, sperando di arrivare in tempo almeno per il dolce e che la cena non fosse già finita.
Scese velocemente i sette piani che la dividevano dalla Sala Grande, e rallentò il passo solo quando fu quasi giunta a destinazione.
-Perché non piangi un po'? Potremmo lasciarti andare se piangi-
La voce gelida che pronunciò quella frase fece fermare Rose di colpo, e trattenere il fiato.
Una risata gutturale fece eco alla voce.
-Voi americani! Siete così divertenti!-
Rose riconobbe l'accento bulgaro di Dimitri.
Si appiattì contro il muro e avanzò in punta di piedi, finché non vide tre figure di fronte al ritratto della frutta che portava alle cucine.
Rose si sentì sprofondare lo stomaco.
C'erano Dimitri e Trevor; quest'ultimo teneva per i capelli una ragazza in ginocchio sul pavimento. Capelli del color dello sciroppo d'acero.
Elvira aveva un'espressione rabbiosa, e fissava con rancore Dimitri davanti a sé che le puntava la bacchetta alla gola.
Trevor strinse la presa sui suoi capelli, ma Elvira non emise un lamento.
-Il mio amico qui è maggiorenne sai? Può usare le Maledizioni Senza Perdono- disse Trevor con un ghigno, piegandosi verso l'orecchio di Elvira.
-Piantala di giocare, ragazzino- intervenne Dimitri squadrando duramente Trevor -Uccidiamola e basta, prima che arrivi qualcuno-
-Non arriverà nessuno! Sono tutti in Sala Grande a mangiare!- ribatté Trevor con una smorfia.
Rose strinse i denti dalla rabbia, e prese la bacchetta dalla tunica.
"Dismundo" pensò agitandola, in direzione di Trevor.
Il ragazzo spalancò gli occhi e staccò la presa dai capelli di Elvira.
Rose lo vide iniziare a darsi pacche sulle braccia e sulla tunica in preda al panico,  e si chiese quali orribili visioni stesse avendo.
Ragni? Corvi? Scarafaggi?
Impossibile saperlo, ma dalla sua espressione sembrava essere qualcosa di veramente spaventoso.
-Ei! Che ti prende?- chiese Dimitri guardandolo confuso.
Trevor non rispose e corse via, quasi avesse il diavolo alle calcagna.
Rose si staccò dal muro, e Dimitri la notò indietreggiando di un passo e puntando la bacchetta contro di lei.
-Due contro una ragazza disarmata. Coraggiosi- disse secca Rose -Andiamo Dimitri, pensi di battermi? Perché ci siamo già passati e...-
Rose non fece in tempo a finire la frase.
Dimitri lanciò un lampo rossastro, che  a una distanza così ravvicinata, la colpì in pieno sulla spalla destra.
Rose sentì del fuoco bruciarle la camicia, e quando abbassò lo sguardo vide la pelle della spalla esposta e sanguinante.
-Bastardo- mormorò Rose mettendosi in guardia, e sollevando la bacchetta.
-Ti uccido, stupida ragazz...-
Rose attaccò prima che Dimitri potesse finire di parlare, e il bulgaro evocò un Protego giusto in tempo.
La spalla destra le bruciava come se vi avessero conficcato un coltello, ma Rose la ignorò e continuò a mandare un lampo dietro l'altro mentre Dimitri faceva altrettanto.
-Duello nel corridoio! Duello clandestino nel corridoio! Studenti da punire!- gridò una voce interrompendo il loro duello.
Pix il poltergaist sta fluttuando sopra di loro, nel suo smoking arancione e viola, e gridava quella frase ripetutamente assordando Rose.
Dimitri guardò il poltergaist con rabbia  dopodiché indietreggiò di un passo.
-Non finisce qui!- disse prima di voltarsi.
-Esatto, non finisce qui- disse Rose.
Non gli avrebbe permesso di scappare.
-Incarceramus!-
Una lunga catena argentata spuntò fuori dalla sua bacchetta, e si attorcigliò attorno al busto di Dimitri mentre correva via.
Il bulgaro ricadde a terra, mentre la catena gli bloccava le braccia, e Rose tirò indietro la bacchetta attirando la catena verso di sé.
Trascinò il ragazzo indietro, mentre Pix continuava a fluttuare sopra di lei urlando come un forsennato.
Aveva ormai Dimitri ai suoi piedi, quando il corridoio del piano terra si riempì.
Apparì una folla di studenti e insegnati, capitanati dalla McGranitt e da Erica Skeeter.
La preside sbiancò vedendo la scena, e Rose emise una smorfia quando il flash della macchina fotografica della Skeeter la investì.
-Rosa!-
Elvira si alzò in piedi, tremante come una foglia, e Rose la sostenne per i gomiti mentre la ragazza la guardava con gli occhi pieni di lacrime.
-Non avevo la bacchetta con me, Rosa, non avevo la bacchetta- mormorò Elvira. Sembrava che lo shock l'avesse colpita solo in quel momento.
Abbracciò Rose, tutta tremante, e la ragazza represse un grido di dolore per via della spalla ferita.
-Elvira!- Julian spuntò dalla folla, accanto alla preside che parlava con Pix per farsi raccontare l'accaduto.
Elvira si staccò da Rose e corse verso il fratello abbracciandolo.
Presero a parlare il spagnolo, e Julian cercò di tranquillizzare Elvira accarezzandole la cima della testa.
Mentre li guardava, Rose sentì una mano prenderle il braccio e si voltò alzando la bacchetta.
-Hey! Sono solo io!-
Era Scorpius, e Rose sussultò sospirando poi di sollievo.
-Scusa, sono ancora un po' tesa- mormorò lei.
Il biondo la affiancò, e Rose gli vide spostare i brandelli di tessuto della camicia macchiata di rosso sulla spalla.
-Devi andare in infermeria- le disse Scorpius, osservando la ferita con le sopracciglia aggrottate.
Rose trattenne una smorfia di dolore, e piegò le labbra in un sorriso.
-Puoi sempre strapparti la camicia e fasciarmi le ferite- scherzò lei, Scorpius sollevò lo sguardo nel suo e piegò le labbra in un affascinante sorriso.
-Potrei- rispose Scorpius divertito.
-Signor Bagman! Qualcuno chiami Bagman!- gridò la McGranitt.
Rose la vide avvicinarsi a Dimitri, steso a terra e avvolto dalle catene argentate.
-Sembra che Durmstrang si sia giocata possibilità di continuare il Torneo- commentò la preside, guardando Dimitri con disprezzo.

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