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Scorpius si domandò più volte dove i due professori li stessero portando a quell'ora della notte.
Avevano superato la capanna di Hagrid e continuato a camminare tra le colline, illuminati dai Lumos prodotti dalle loro bacchette.
Rose gli camminava affianco stringendosi nelle spalle dal freddo, e Scorpius avrebbe voluto avere una giacca da darle... poi però si ricordò che effettivamente la sua giacca l'aveva già lei.
Gliel'aveva lasciata quella notte sulla torre di Astronomia, la notte del loro primo bacio.
Un senso di orgoglio gli gonfiò il petto e Scorpius non poté fare a meno di sorridere.
L'avrebbe baciata di nuovo, davanti ai due gargoyle che presidiavano l'ufficio della preside, se il professore di Incantesimi non li avesse interrotti.
-Eccoci- disse Vitious, e Scorpius tornò alla realtà guardandosi attorno.
Erano esattamente nel bel mezzo del nulla.
Davanti a loro si stagliava un'enorme collina nerastra, illuminata di un pallido argento dalla falce di luna che brillava in cielo.
Scorpius si voltò vedendo il castello alle sue spalle grande quanto un'arancia, e si chiese per quale motivo avessero fatto tutta quella strada per niente.
L'arena era forse solo un prato?
-Ehm... carina- disse Rose lievemente in imbarazzo, guardandosi attorno confusa.
Scorpius trattenne una risata, ma lo stesso non fece Hagrid.
Il suo enorme petto sobbalzò dal ridere, e anche Vitious si unì a lui.
Il professore di Incantesimi avanzò di un altro passo, e levò in aria la bacchetta.
-Specialis Revelio-
Scorpius spalancò gli occhi dalla sopresa. Davanti a loro era improvvisamente apparsa un'arena gigantesca.
Grande quanto uno stadio, circolare, in un legno nerastro.
A Scorpius ricordò la forma dell'anfiteatro romano che aveva visto nei suoi viaggi in Italia con sua madre: il Colosseo.
-Ci ho lavorato per mesi, sì sì- esclamò Hagrid con fierezza.
-Prego, da questa parte- disse Vitious incamminandosi insieme al mezzo gigante.
Scorpius diede un colpetto sulla spalla a Rose, che era rimasta imbambolata a fissare la costruzione davanti a lei, e si incamminarono seguendo i due insegnanti.
Entrarono da una porticina in legno, e salirono numerose scale finché non sbucarono sulle gradinate di una platea.
Dentro sembrava ancora più grande che dall'esterno, e Scorpius ammirò affascinato gli scalini in legno che avrebbero ospitato centinaia di spettatori.
Guardò in basso e vide uno spiazzo circolare dal pavimento violastro. Era molto più giù rispetto alle gradinate, come fosse scavato nel terreno, e Scorpius pensò che somigliasse esattamente all'arena in cui combattevano i gladiatori.
-Quante persone può contenere?- chiese Rose, la rossa stava ancora guardando gli spalti.
-Tutta la scuola, ovviamente, e anche parenti, amici e insegnanti degli altri concorrenti- spiegò Vitious con tranquillità -Venite- aggiunse scendendo la piccola passerella che correva tra le gradinate.
Lo seguirono e scesero fino al punto più basso, fin dentro l'arena.
-Dall'alto sembrava più piccola- commentò Rose facendo un rapido giro su se stessa per guardarsi attorno.
Scorpius dovette darle ragione, ora guardando in alto vedeva gli spalti lontanissimi e altissimi da loro.
-Questo dovrà essere fatto per salvaguardare gli spettatori- disse Vitious.
Agitò la bacchetta in aria con complicati movimenti, e una cupola semi trasparente chiuse l'arena come una serra, separandola dagli spalti.
-Così non rischiamo che volino incantesimi in giro, provatela se volete. Dovrebbe essere indistruttibile- spiegò il professore.
Scorpius corrugò le sopracciglia pensando a come testarla, quando notò che la rossa si era staccata di un paio di passi da lui.
Puntò la bacchetta in alto alzando la testa, la cascata di riccioli rossi le scese sulla schiena e brillò di un luccichio color sangue alla luce dei Lumos.
-Bombarda Maxima- disse lei con la voce melodica di una fata.
Scorpius trattenne il fiato. Quello era decisamente l'incantesimo che gli sarebbe dovuto venire in mente.
Dalla punta della sua bacchetta partì una piccola scheggia argentata, come di vetro, che volò velocissima contro la cupola trasparente sopra le loro teste.
Il boato fu assordante, Scorpius si coprì le orecchie sentendo il terreno tremare sotto i suoi piedi.
L'esplosione della scheggia contro la cupola aveva provocato una grossa nube di fumo nero, che andò a disperdersi pian piano rivelando la cupola ancora intatta.
-Oh beh... ehm...- Vitious sembrava frastornato, e si risistemò gli occhiali piccoli sul naso adunco -Grazie Weasley, ottima dimostrazione...-
Scorpius notò che anche Hagrid era impressionato, e non poteva dargli torto.
Il Bombarda Maxima era un incantesimo potente, che si imparava solitamente all'ultimo anno.
Scorpius guardò la rossa, che si fissava la punta delle scarpe con uno sguardo innocente, e per un istante pensò che quella ragazza era decisamente in gamba.
Forse più di lui, forse troppo per lui.
-Bene. Vi devo informare che questa non è solo una visita di piacere. Duellerete contro di me, la preside vuole vedere quanto vi siete allenati-
Rose sgranò gli occhi, e Scorpius fece altrettanto. La rossa aveva avuto ragione a quanto pare, volevano metterli alla prova.
-Dovremmo duellare entrambi contro di lei? Nello stesso momento? Due contro uno?- chiese Scorpius corrugando le sopracciglia.
-Sono un campione di duelli, signor Malfoy. Non avrò difficoltà a tenervi testa. Ci vediamo dopo, Rubeus- disse poi voltandosi verso Hagrid, che li salutò con l'enorme mano voltandosi e uscendo dall'arena.
Videro in lontananza solo il Lumos del suo ombrello rosa, dopodiché la figura scura del gigante scomparve tra le gradinate.
-Preparatevi- disse Vitious allontanandosi di qualche passo.
Scorpius notò che i lineamenti di Rose erano deformati dall'ansia, e le si fece più vicino.
-Va tutto bene. C'è lo stesso pavimento imbottito della Stanza Delle Necessità, non preoccuparti- disse lui mettendole una mano sulla spalla.
Rose alzò il viso verso il suo, e la V che le si era creata tra le sopracciglia si distese.
-Dimostragli quanto vali- le sussurrò Scorpius accarezzandole velocemente una guancia, e Rose arrossì sotto la luce delle loro bacchette.
Si misero uno affianco all'altra, e videro a qualche metro da loro il professore già in posizione con la bacchetta alzata.
-A voi la prima mossa- gridò.
Scorpius lanciò uno sguardo a Rose affianco a lui, e la vide rigida e all'erta.
La rossa si mise in posizione, guardava il professore con fermezza e determinazione.
Si mosse fulminea, lanciando un incantesimo non verbale a una velocità che impressionò il biondo. Il lampo rossastro di uno Stupeficium volò verso il piccolo professore, e andò a schiantarsi sullo scudo che aveva creato.
Vitious attaccò, e dalla punta della sua bacchetta apparve un lampo dorato.
Scorpius e Rose invocarono contemporaneamente uno scudo, e dopodiché Scorpius attaccò con un Expelliarmus, e Rose con un Confundus.
Il duello continuò a lungo, con incantesimi e scudi da entrambe le parti.
Scorpius si scostò all'ultimo rotolando a terra per schivare un Pietrificus Totalus, e alzando lo sguardo vide che la rossa non aveva smesso di duellare per un secondo.
Ora stava fronteggiando Vitious, senza nemmeno accorgersi che Scorpius aveva smesso di battersi.
Aveva in faccia l'espressione più seria che le avesse mai visto, e attaccava quasi completamente con incantesimi non verbali.
Scorpius si mise seduto, guardando affascinato il duello tra i due.
La rossa schivava incantesimi con grazia, piroettando come una ballerina, e facendo sì che andassero a colpire la cupola protettiva alle sue spalle.
Lampi colorati volavano tra i due senza interruzione, e Scorpius notò che il professor Vitious sembrava preso in contropiede dalla bravura di Rose.
Scorpius sorrise vedendo che la rossa aveva seguito il suo consiglio: stava dimostrando quanto valeva.
Eseguì incantesimi complessi e potenti, che Scorpius a stento riconobbe.
Pensò che rispetto a come aveva duellato con lui nella Stanza Delle Necessità, ora la rossa stava combattendo per davvero.
Non aveva più dubbi sul perché il Fato avesse scelto lei come campionessa di Hogwarts in quel torneo.
-Ardemonium!- gridò d'un tratto la rossa, agitando la bacchetta nell'aria con un complesso movimento.
Scorpius trattenne il fiato, e vide di sfuggita anche Vitious impallidire.
La bacchetta di Rose creò un enorme serpente di fuoco, che sibilò volando velocemente verso Vitious.
Scorpius pensò che il minuto professore ne sarebbe stato travolto, invece evocò in fretta un tornado d'acqua delle stesse dimensioni del serpente.
Le due magie si scontrarono, riempiendo l'aria attorno a loro di vapore.
Scorpius vedeva Rose stringere i denti dalla concentrazione di reggere quell'incantesimo, piccole gocce di sudore le colarono sulla fronte.
L'effetto del fuoco e dell'acqua insieme era devastante, Scorpius indietreggiò in fretta per paura di esserne colpito.
Nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere per primo, per quanto fosse evidente che la magia che stavano tenendo in piedi fosse complessa.
-Ora basta!- gridò Vitious.
Scorpius lo vide solllevare la bacchetta verso l'alto, con i lineamenti del viso deformati dallo sforzo.
I due getti di elemento opposto seguirono quel movimento, andando a schiantarsi contro la cupola e interrompendo la magia.
-Weasley! Ti rendi conto di ciò che hai fatto!?- esclamò Vitious furioso, avanzando a piccoli passi verso di loro.
Scorpius trovò che vederlo camminare in fretta sulle piccole gambe fosse alquanto spassoso.
Sembrava uno gnomo da giardino arrabbiato.
La rossa stava respirando a grosse boccate l'aria, i capelli erano un groviglio rossiccio. Sembrava stanca, affaticata. Come per confermare i pensieri di Scorpius, la rossa barcollò di un paio di passi all'indietro.
Scorpius si alzò in fretta per prenderla, ma Rose aveva già riacquistato l'equilibrio.
-L'ardemonio! Merlino benedetto! È un incantesimo oscuro!- esclamò Vitious allarmato, gesticolando con le piccole braccia in aria -Si può sapere dove lo hai imparato? Sei stata una sciocca! Avrebbe potuto travolgerti! Potevi perderne il controllo! Merlino! Non azzardarti a usarlo nel torneo, o Hogwarts si farà la reputazione di insegnare la magia oscura ai suoi studenti! L'hai imparato a Ilvermorny?!- le chiese Vitious furioso, sembrava fuori di sé.
-No... me l'ha insegnato una persona...- mormorò Rose, il suo sguardo azzurrino si perse nel vuoto e un lampo di dolore le illuminò gli occhi.
Scorpius ebbe la certezza che stesse pensando a Thomas. Di sicuro glielo aveva insegnato lui.
-Dimenticati di conoscerlo!- sbottò Vitious -Torniamo al castello, forza- disse poi squadrandoli, e dirigendosi verso l'uscita che aveva preso Hagrid.
-Hey- le disse Scorpius dopo un po' che camminavano dietro a Vitious.
La rossa sembrava turbata e pensierosa.
-Hai duellato in modo eccezionale- le mise una mano sulla spalla per tranquillizzarla.
-Ho rovinato tutto con l'ultimo incantesimo, Vitious è furioso con me- mormorò lei con tono triste.
Scorpius guardò di sfuggita il piccolo professore camminare qualche metro davanti a loro.
-Credo che Vitious sia solo arrabbiato perché gli hai tenuto testa da sola-
Rose alzò lo sguardo sorpresa.
-Scorpius, ho usato un incantesimo oscuro- gli ricordò lei, e una ruga di preoccupazione le spuntò tra le sopracciglia.
-Non pensarci più, è acqua passata- disse Scorpius avvicinandosele ancora di più e posandole un leggero bacio sui capelli.
Vide Rose arrossire e stendere le spalle contratte dalla tensione, mentre sulle labbra le spuntava un sorriso.
Il suo sorriso contagiò anche il biondo, che si sentì nascere uno sfarfallio nel petto dalla soddisfazione di vedere l'effetto che faceva su Rose.
Il professore di Incantesimi li accompagnò fino alla torre est del castello, e si ritrovarono davanti al ritratto della Signora Grassa che sonnecchiava appoggiata a una colonna del dipinto.
Scorpius guardò Rose, e la rossa abbassò gli occhi azzurri sul professore di Incantesimi strategicamente messo tra loro due a guardarli arcigno.
-Beh... ci vediamo domani- disse lei alzando lo sguardo verso Scorpius, e trattenendo un sorriso.
Scorpius ridacchiò -A domani-
Restò a guardarla sparire oltre il ritratto, e si incamminò con Vitious verso i sotterranei.
-Le relazioni tra compagni di duello non portano mai a nulla di buono, signor Malfoy- gli ricordò lui, una volta che fu sull'uscio del ritratto di Adamo ed Eva che copriva la sua sala comune.
Scorpius sentì il sapore amarognolo della rabbia ribollirgli in gola.
Non solo quel professore li aveva scortati come una guardia del corpo, aveva interrotto un loro quasi bacio, e polverizzato la possibilità di una seconda possibilità.
Ma gli stava addirittura ripetendo quella ridicola frase.
-Tolga pure punti alla mia casa se vuole- disse Scorpius abbassando la testa verso di lui, e guardandolo truce -Ma ciò che c'è o non c'è tra me e Rose non è affatto affar suo. Buonanotte- dopodiché entrò nella sala comune, senza aspettare la risposta del professor Vitious.

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