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-Lui vive dentro me, ricordandomi ogni giorno ciò che ho fatto- finì Rose in un sussurro, abbassando la testa.
I riccioli rossi le ricaddero davanti alle spalle coprendole gran parte del viso, e Scorpius si chiese se Rose stesse piangendo.
Non riusciva a credere alle sue orecchie, guardava incredulo la ragazza davanti a lui senza dire una parola.
Aveva immaginato molti scenari di quella storia, dove Thomas l'avesse tradita o spezzato il suo cuore, oppure che si fosse fatto male in un duello.
Mai avrebbe potuto pensare che era morto, e che fosse stata Rose a ucciderlo.
Scorpius richiuse le labbra, e prense un profondo respiro mentre il groviglio che aveva al posto dello stomaco si attenuava.
Era di questo che Albus parlava, quando gli aveva detto che era una cosa grossa... Scorpius non avrebbe mai potuto indovinarlo.
Per un momento si immaginò Rose inginocchiata accanto al corpo senza vita del ragazzo che amava, e Scorpius si sentì terribilmente male anche solo a pensarlo.
Merlino solo sapeva cosa poteva star passando la rossa, quale dolore e sofferenza provasse ogni giorno.
Scorpius non riusciva nemmeno a immaginarlo.
-Puoi... ora puoi dire qualcosa- sussurrò Rose alzando la testa.
Scorpius vide i suoi grandi occhi azzurri guardarlo timorosi, e notò che erano asciutti.
In effetti la rossa aveva pianto molto, per tanto tempo.
Si chiese se ci fosse un limite alle lacrime che una persona poteva versare, e se Rose l'avesse raggiunto.
-È orribile- fu la prima cosa che Scorpius disse, rendendosi subito conto che era la frase peggiore che potesse pronunciare.
Rose sgranò leggermente gli occhi, e abbassò in fretta lo sguardo annuendo.
-Sì, è così. Ho fatto una cosa orribile- disse lei piano, giocherellando con il bottone che chiudeva il polsino della sua camicia.
-No- intervenne Scorpius -Orribile è ciò che ti è successo-
Rose strinse le mani a pugno -Non capisco di cosa stai parlando-
-Certo che non lo capisci, perché tu odi troppo te stessa per permetterti di capire!- sbottò il biondo, con un tono di voce più duro di quanto avrebbe voluto e se ne accorse vedendo la ragazza sussultare.
Le si avvicinò fino a quando non furono uno di fronte all'altra e le loro ginocchia non si toccarono.
-Smettila- le disse prendendole le mani che si tormentavano le unghie, spezzandole tra loro.
Erano incredibilmente fredde, e Scorpius ebbe un brivido quando la toccò.
-Ho le mani sporche di sangue, se chiudo gli occhi riesco a vederle ancora così...- Rose provò a tirarle indietro, ma Scorpius non gliele lasciò.
-Rose, Thomas aveva le mani sporche di sangue, non tu- la ragazza però stava già scuotendo la testa.
-No, ascoltami. Lui ti ha rapita, e rinchiusa per giorni insieme a ragazze innocenti che erano prigioniere da settimane. Lui era il mago che i tuoi genitori cercavano, quello che dovevano arrestare...-
-Esatto!- gridò Rose alzando la testa di scatto -Dovevano arrestarlo! Doveva finire ad Azkaban, non morto! Io l'ho ucciso!- il labbro inferiore le tremava, e la disperazione sul suo viso fece provare di nuovo a Scorpius l'impulso di abbracciarla, e dirle che sarebbe andato tutto bene.
Assecondò quel desiderio e si slanciò in avanti stringendola a sé, prima che Rose potesse protestare o scostarsi.
-Va tutto bene, è stato solo un incidente- le sussurrò accarezzandole la schiena, e appoggiò il viso alla sua spalla sentendo il profumo di fragole dei suoi capelli.
Rose tremava leggermente, ma si aggrappò lo stesso a lui.
-Sono un'assassina, stai abbracciando un mostro!- cercò di scostarsi, ma Scorpius la tenne ancora più stretta.
-No, non lo sei: un assassino è chi uccide e prova piacere nel farlo. Smettila di dire assurdità, tu non potresti mai essere un mostro- disse Scorpius chiudendo gli occhi.
Pensò che Rose, rannicchiata sul suo petto, fosse perfetta.
Come se fosse della grandezza giusta e colmasse perfettamente lo spazio tra le sue braccia.
Aveva abbracciato altre persone in vita sua, ma nessuno si incastrava con lui bene come Rose Weasley.
-Tu dovresti... non dovresti più guardarmi...- sussurrò Rose -...ora che sai cosa ho fatto...-
-Cosa?- chiese Scorpius spostandosi di colpo, e prendendo la rossa per le spalle in modo da poterla vedere bene in faccia.
Rose aveva gli occhi chiusi e le guance arrossate.
-Non... non stai reagendo in modo normale e...-
-È questo che pensi?- chiese Scorpius interrompendola  -Per l'amor del cielo, guardami- aggiunse mettendole una mano sulla guancia e trovandola umida di lacrime. Quando Rose aprì gli occhi, così grandi e sinceri davanti ai suoi, Scorpius dovette resistere all'impulso di baciarla in quel preciso istante.
-Pensavi che ti avrei odiata? Credevi che una volta che mi avresti detto la tua storia, io non avrei più voluto avere a che fare con te?- chiese incredulo, e Rose sostenne il suo sguardo annuendo.
-Merlino! Per questo mi hai parlato di Thomas... volevi che ti stessi lontano vero? Perché?-
Rose distolse lo sguardo e strinse le labbra, il silenzio che seguì fece capire a Scorpius che non avrebbe ottenuto una risposta da lei.
-So che Rose Weasley è molte cose...- disse Scorpius dopo un po' facendo correre il pollice sullo zigomo della ragazza -...è introversa, è una pessima pozionista, è incredibilmente forte (e ora so quanto), è sonnambula, è una giocatrice di Quiddich straordinaria ed è la ragazza più bella che io abbia mai visto ma... non credevo che Rose Weasley fosse una stupida- la ragazza spalancò la bocca a quelle parole, guardando Scorpius offesa.
-Sì, lo sei a quanto pare. Perché solo un'idiota potrebbe pensare di riuscire ad allontanarmi in questo modo- Scorpius sorrise -Io ti ammiro, Rose. Hai vissuto una cosa orribile, eppure sei ancora intera. E anche quando stai cadendo a pezzi, poi li raccogli uno ad uno e affronti la tua vita a testa alta. Mia madre diceva sempre che le persone migliori, quelle belle veramente, sono quelle che hanno il passato più difficile e tormentato, sono quelle che nonostante tutto non mollano e vanno avanti.
Sono combattenti.
Anche mia madre lo era e visse gli ultimi anni consumata dal cancro, ma senza mai smettere di sorridere o dipingere. Quando morì guardandomi e stringendomi la mano, lo fece con un sorriso- Rose sgranò gli occhi e trattenne il fiato sentendo quelle parole -Le persone che amiamo non ci lasciano mai del tutto, io stesso vedevo e sentivo mia madre in ogni stanza del Maniero...  ma le persone che ci hanno amato, e se ne sono andate, di certo vogliono che il meglio per noi. Vogliono la nostra felicità. Thomas non potrebbe mai darti dell'assassina, perché non lo sei e perché ti amava. Di certo vorrebbe vederti felice, e non tormentata. Non lo pensi anche tu?-
Rose perse lo sguardo nel vuoto per un secondo, e alzò una mano spostando uno dei riccioli di Scorpius dalla sua fronte.
Il biondo sentì lo stomaco fare una capriola per quel tocco delicato e inaspettato.
-Io ero felice con lui- ammise Rose.
Scorpius prese un respiro, e tolse la mano che le teneva la guancia portandola tra i capelli di lei, e sistemandoli dietro a un orecchio.
-Devi permetterti di essere felice con qualcun altro-
Gli occhi di Rose tornarono nei suoi, e Scorpius vide un po' della disperazione svanire da quelle iridi azzurre.
-Tu... tu puoi permettermi di renderti felice- aggiunse Scorpius piano.
Non era mai stato da lui parlare in quel modo, non aveva mai detto nulla del genere a una ragazza prima... ma gli occhi di Rose, ogni volta che lo guardavano, gli facevano dimenticare chi era.
Ora ne aveva la certezza, mentre osservava la sua pelle candida e provava il desiderio incontrollabile di baciarla, Scorpius aveva la certezza di essere alla mercé di quella ragazza.
Sentiva che avrebbe potuto fare o dire qualsiasi cosa per lei, e toccare la sua pelle era come un bisogno... quella situazione lo incuriosiva e lo spaventava terribilmente.
-No, non posso- disse Rose spezzando quel momento -Non posso! Non potrei sopportare che ti succedesse qualcosa, o che duellassimo e tu... non posso viverlo di nuovo...-
-Rose- disse Scorpius prendendo con due mani il viso che la ragazza cercava di abbassare, e riportandolo alla sua altezza -Rose io non sono Thomas, non mi succederà niente. Non mi perderai, te lo prometto... credimi, non mi succederà niente di brutto- Scorpius la guardò con fermezza, cercando di convincerla delle sue parole.
Non poteva lasciare che quella ragazza lo tenesse ancora lontano, non poteva permettere che scappasse ancora da lui.
-Io... forse non sono pronta a questo...- mormorò Rose dispiaciuta -Non voglio farti perdere tempo, Scorpius... per Godric! Perché non ci provi con una ragazza normale?- la rossa strinse gli occhi arriciando le labbra in un'espressione corrucciata che fece molta tenerezza al biondo.
-Tu sei normale. Ti prometto che ci andremo piano, che non ti farò mai soffrire io... dammi una possibilità, ti prego- Scorpius si stupì di quelle parole, non aveva mai dovuto pregare nessuno in vita sua... ma quella volta ne valeva la pena.
-E se non ti dessi una possibilità?- chiese Rose inarcando un sopracciglio.
Scorpius sorrise soddisfatto da quella risposta: amava le sfide, ed era una novità che una ragazza si facesse desiderare da lui.
-Allora ti starò alle costole e con il fiato sul collo finché non me la concederai- rispose sicuro di se, e ridacchiò immaginandosi la scena.
-Prima o poi ti stancheresti di rincorrermi a vuoto- disse prontamente Rose con un ghigno, e Scorpius si stupì.
Dal suo sguardo divertito, sembrava proprio che quella ragazza gli stesse proponendo una sfida.
-Possiamo uscire a Hogsmeade questo weekend, per un semplice appuntamento. Del resto ci siamo già baciati, non vedo perché no- propose Scorpius sicuro di sé.
Vide Rose abbassare lo sguardo sulle sue labbra e le guance le si tinsero di  rosa, forse al ricordo del bacio sulla torre di Astronomia.
-No- rispose lei, facendogli un occhiolino e alzandosi da terra.
Scorpius si alzò a sua volta, vedendola raccogliere la bacchetta e dirigersi verso il portone della Stanza Delle Necessità.
-Prima o poi accetterai- le gridò dietro Scorpius, quando la ragazza aprì una delle due ante del portone nero.
Rose si fermò voltandosi verso di lui, con un sorriso di sfida che il biondo non le aveva mai visto prima.
-Non esserne così sicuro- rispose lei.
Si portò la cascata di capelli color fuoco dietro alle spalle, e a testa alta uscì dalla Stanza Delle Necessità lanciando un ultimo sguardo divertito al biondo.
Scorpius osservò il portone chiudersi, senza riuscire a trattenere un sorriso.
Pensò che fosse un vero peccato che Rose non si rendesse conto di quanto Scorpius era invaghito di lei, perché se lo avesse saputo... avrebbe saputo anche che il biondo non si sarebbe mai  arreso.

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