CAPITOLO 89

1.9K 85 75
                                        

Pov Lele

Mi ero appena svegliato, ero ancora abbracciato a Diego, che per farmi stare tranquillo mi ha stretto tutta la notte, non è cambiato di una virgola, lo faceva sempre anche quando eravamo bambini, soprattutto nelle sere di temporale, si faceva accompagnare a casa mia e dormiva con me stringendomi, mi ha sempre aiutato con le mie paure, mi ha sempre fatto sentire protetto e speciale è proprio il fratello che non ho avuto.

Era sveglio anche lui, penso anche da un bel po' visto che è uno abbastanza mattiniero, ma pur di non svegliarmi e lasciarmi solo è rimasto a letto con me.
Mi spiace il modo in cui stanotte mi sono precipitato qui, ma non sapevo dove altro andare, mi sono spaventato.

D:"Ehi buongiorno cucciolone. Come va?"

L:"Buongiorno, sinceramente non lo so, ma non voglio che Tommaso si avvicini, mi fa paura"

D:"Tranquillo non si avvicinerà, perché se ci prova gli tiro una stecca n'bocca che sa ricorda pe tutta la vita"

Era sempre stato così, anche da piccoli, ha preso a pugni un sacco di ragazzini solo perché mi prendevano in giro, molto spesso si è ritrovato anche in alcune risse, perché nessuno doveva toccarmi o insultarmi, non so cosa ho fatto nella vita per meritarmi un amico come lui, ma ringrazio il cielo per averlo incontrato.

D:"Dai su datti una sistemata e andiamo a fare colazione che c'ho fame"

Entrai in bagno, volevo fare una doccia, magari riuscivo a togliermi quella sensazione di repulsione che provavo e magari l'acqua avrebbe portato via la sensazione dei suoi baci e delle sue mani sul mio corpo.
Mi guardai allo specchio e avevo i suoi segni abbastanza evidenti e viola sul collo, scoppai a piangere, mi sentivo sporco e uno schifo, un conato di vomito mi fece piegare con la testa nel gabinetto e rigettati anche l'anima, ripulii tutto ed entrai in doccia.

Una volta finito raggiunsi Diego che mi aspettava seduto sul letto anche lui già vestito e pronto per scendere di sotto.

D:"Ma quanto tempo ci hai messo"

L:"Mi dispiace, ma sono crollato vedendo questi segni che mi ha lasciato e mi è venuta la nausea"

Mi guardò comprensivo e mi lasciò un bacio tra i capelli, poi portandomi un braccio sulle spalle mi fece scendere in cucina per fare colazione, ma la mattinata non poteva che andare peggio, in cucina c'erano anche Martina e Tancredi, quest'ultimo puntò lo sguardo nel mio, mi stava osservando come a leggermi dentro, lui già sapeva che ci fosse qualcosa che non andava senza che io parlassi e me lo stava comunicando così.

Diego poi si avvicinò a Gian che era anche lui seduto a fare colazione e dopo avergli lasciato un bacio a stampo gli sussurrò qualcosa all'orecchio che fece girare Gian verso di me con uno sguardo disgustato e triste.

G:"COSAA?"

D:"Shh non strillare"

G:"Lele...."

Feci segno di no a Gian, di non parlare e non dire niente di ciò che era accaduto stanotte, non adesso con Tanc qui, avrebbe potuto fare una stronzata, lo conosco bene, intanto però proprio lui ci osservava confuso e anche un pizzico arrabbiato per non coinvolgerlo in questa conversazione tacita.

Poi puntò lo sguardo su di me, fissava un punto sul mio collo e il suo sguardo sembrava bruciarmi addosso, mi ricordai dei segni che avevo e mi tirai su il cappuccio per coprirli, nel suo sguardo c'era rabbia e delusione, starà pensando sicuramente che ci sono andato a letto con quello, ma non è così non ho lasciato a nessuno il privilegio di quell'intimità se non a lui, che è sempre stato l'unico.
Si alzò di scatto e andò verso il frigo, ormai risolveva tutto così, prendeva da bere ed usciva in giardino ad ubriacarsi, come se l'alcol potesse portare via ogni cosa, ma stavolta venne fermato da Martina.

MESSI A NUDO ~TANKELE~🌈💕🍓🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora