CAPITOLO 65

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Pov Lele

Mi svegliai in piena notte per dei rumori nella stanza, e aprendo gli occhi capii che erano i singhiozzi di Tanche che stava piangendo.

Che cosa gli prende, siamo tornati da casa dei nostri ed eravamo entrambi così felici, era andato tutto alla grande, credevo fosse tutto apposto non lo avevo nemmeno mai visto così tanto felice e radioso come quando siamo tornati da casa sua.
E se si fosse pentito di aver ufficializzato la cosa? Se per lui fosse stato un passo troppo grande? Devo smetterla di andare in paranoia è stato lui a chiedermi di parlare di noi alle nostre famiglie.

Mi tirai leggermente su appoggiandomi su un gomito, lui era girato di spalle che tentava di soffocare i singhiozzi del pianto nel cuscino, gli accarezzai dolcemente la testa.

L:"Piccolo, che succede mh?"

T:"Scusa Lè non volevo svegliarti"

Sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, era strano vederlo piangere, non lo faceva mai e la cosa mi preoccupava, appoggiai il viso sulla sua spalla per permettermi di osservarlo e capire ma proprio non riuscivo a darmi una spiegazione.

L:"Ti va di dirmi cos'è che ti fa piangere tanto?"

T:"I-io.... la verità è.. è che non ne ho idea"

L:"Ti va di provare a spiegarmi a modo tuo senza fretta"

Parlavo con tutta la dolcezza che possedevo, lo conosco e in quelle rare occasioni in cui mi e capitato di vederlo in queste condizioni avevo capito che in questi casi avesse bisogno di dolcezza, che non facendolo sentire sotto pressione o obbligato a parlare si sarebbe aperto.

T:"Pensavo.... pensavo a quanto sono fortunato ad avere te, ad avere una famiglia così, ad avere un padre che pur di vedermi felice ha messo da parte tutti i principi che si è costruito per una vita intera"

Lo ascoltavo con attenzione accarezzandogli la testa e dandogli qualche bacio sul braccio scoperto, era scoppiato dopo aver accumulato per tutta la giornata stress ed emozioni forti, l'ho capito che per tutto il giorno ha tentato di mostrarsi il più tranquillo possibile, per non farmi agitare più di quello che già non fossi, sono stato egoista offuscato dall'ansia, non badando che potesse essere in ansia anche lui.

T:"Ho cominciato a piangere e non riesco a smettere..... ma piango perché sono troppo felice, non sono mai stato così felice in vita mia, è un'emozione che mi scombussola, ho paura che tutta questa felicità mi venga portata via, che tu mi venga portato via"

L:"Amore mio, questa felicità la meriti per tutti gli sforzi che hai fatto fino ad ora, io non me ne andrò, sono qui, sarò qui, mi troverai sempre qui accanto a te, nessuno può dividermi da te dovrebbero ammazzarmi per farlo"

La mia era una promessa, che non sapevo ancora non sarei stato in grado di mantenere al 100%.
Lo vidi girarsi a guardarmi, aveva gli occhi gonfi e le guance rosse per il pianto, la fioca luce della luna che entrava dalla finestra mi dava la giusta luce che serviva per osservare i suoi lineamenti, gli asciugai le lacrime con il pollice e poi in un gesto distratto gli accarezzai le carnose labbra che erano sempre distrutte dal freddo e dai miei e i suoi morsi.

Lo sentii darmi un bacio incerto sul dito che avevo sulle sue labbra, mi sporsi verso di lui facendo combaciare le nostre labbra, mi strinse la maglietta nelle sue mani come avesse paura che sciogliessi quel contatto.

L:"Ehi tranquillo sono qui non vado da nessuna parte"

Mi sistemai meglio vicino a lui abbracciandolo da dietro, avvicinandolo al mio petto, facendo intrecciare le nostre mani sul suo ventre, lo sentii respirare più profondamente dopo un po' segno che si era addormentato, così tornai a dormire anche io.

MESSI A NUDO ~TANKELE~🌈💕🍓🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora