CAPITOLO 90

2.4K 85 427
                                        

Pov Tanc

Siamo arrivati all'ospedale, per tutto il tragitto nessuno di noi due ha aperto più bocca, c'era un leggero imbarazzo, con il suo aiuto scesi dalla macchina, mi sorreggeva dalla vita e io mi tenevo con un braccio sul suo collo, zoppicando entrammo al pronto soccorso, dove ci accolse un'infermiera dietro la scrivania.

L:"Abbiamo bisogno di aiuto, forse ha una gamba rotta"

I:"Arrivo subito con una sedia a rotelle, nel frattempo mi serve la sua tessera sanitaria"

L'infermiera sparì nel lungo corridoio, sentivo ogni tanto delle fitte nella gamba un po' dolorose, ma cercavo di fingere che andasse tutto bene, per non far agitare Lele ulteriormente, si girò a guardarmi, i suoi occhi mi erano mancati così tanto.

L:"Ho bisogno del tuo portafoglio, ce l'hai si la tessera sanitaria dietro?"

T:"Si è insieme a tutti gli altri documenti, il portafoglio è nella tasca dietro dei jeans"

Con un po' di titubanza, infilò la mano nella tasca posteriore dei miei jeans, prese il portafoglio, con un po' di difficoltà dato che stava usando una mano sola perché con l'altra sorregeva me estrasse la tessera da dare all'infermiera, aspettammo li in silenzio per qualche altro minuto, poi ritornò la donna di prima che insieme a Lele mi aiutò a sedermi sulla sedia a rotelle, poi Lele mostrò i miei documenti, la donna digitò qualcosa al computer.

I:"Signor Galli data di nascita?"

T:" 5 agosto 1999"

Dopo che la donna mi registrò, mi accompagnò in un reparto insieme a Lele che non lasciava un secondo la mia mano, ci fermammo in un corridoio dove c'erano molte altre persone, prevedo una lunga giornata.

I:"Purtoppo ci sarà un po' di attesa, il suo caso non è un codice rosso, quindi dovrete aspettare che tocchi a voi"

L:"Cioè mi faccia capire, dobbiamo aspettare per vedere se ha o no il piede rotto? Ma non lo vede che non riesce nemmeno a camminare"

I:"Le consiglio di mettersi comodo, queste sono le modalità"

Lele stava per replicare, ma gli accarezzai il dorso della mano e si tranquillizzò, sbuffai pensando che dovremmo aspettare un bel po' qui in questo corridoio, dove c'era quell'orribile odore che caratterizza gli ospedali, l'infermiera se ne andò lasciandoci lì in attesa, Lele si lasciò cadere sulla sedia accanto alla mia, continuando però a mantenere il contatto con le nostre mani intrecciate, come se non volesse lasciarmi andare.

L:"Ti fa molto male la gamba?"

T:"Tranquillo è sopportabile"

Non è vero non era sopportabile, mi faceva un male cane, la sentivo calda come se stesse andando a fuoco e sentivo anche come picchiettare ripetutamente nel muscolo, ma se avessi detto la verità lo avrei fatto preoccupare e già prima stava per fare una scenata con l'infermiera.

L:"Mi dispiace per quello che ti ha fatto Tommaso, è tutta colpa mia, come al solito"

T:"Non dire così Lele, non è colpa tua se quello è uno stronzo"

L:" Ma perché avete cominciato a picchiarvi? Ti sarebbe potuto venire un attacco di panico e lo sai bene"

T:"Non è il caso di parlarne adesso, non è il luogo adatto"

Sbuffò lasciandosi cadere all'indietro sulla sedia e appoggiando la schiena al muro, mi guardava come se si sentisse in colpa per questo, ma lui non c'entrava niente, sono stato io a perdere il controllo e a saltare addosso a Tommaso, che sinceramente si meritava da tempo due pugni da parte mia, mi aveva provocato e io ho ceduto alle sue provocazioni, se adesso mi trovo in ospedale con un piede forse rotto è solo colpa del mio carattere impulsivo.

MESSI A NUDO ~TANKELE~🌈💕🍓🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora