CAPITOLO 87

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Pov Gian

È una settimana e mezza che ormai ci siamo spostati in una villa gigantesca, siamo con tutti i nostri amici ed è una festa continua, ma io sono un po' preoccupato per Tancredi, si è lasciato completamente andare, come se non gli fregasse più niente, beve e fuma ogni giorno, ma il problema è in che quantità lo fa, beve fino a collassare e ho perso il conto di quante volte l'ho recuperato dal giardino e portato in camera perché si era addormentato lì, sta tutto il tempo da solo.

Ho già visto in passato Tanc in questo stato e sono riuscito ad aiutarlo, ma stavolta sembra più difficile di allora, dormo con lui perché non me la sento di lasciarlo solo durante la notte, molto spesso si sveglia per sbrattare le quantità indicibili di alcol che ingurgita durante il giorno e spesso capita che si svegli in preda al panico durante la notte strillando.

Per quel che riguarda Lele, non lo capisco, non lo riconosco più è diventato uno stronzo, nemmeno Diego sa in che maniera prenderlo è sempre nervoso almeno con noi, perchè con gli altri sembra il solito dolce Lele, abbiamo provato anche a parlargli di Tanc, ma ogni volta la reazione è sempre uguale, ti comincia ad urlare contro e non ti fa parlare, quindi abbiamo capito che questa è una questione che devono risolversi da soli, anche se Tancredi nelle condizioni in cui sta non sembra intenzionato a provarci più.

D:"Buongiorno amore, come sta Tanc stamattina?"

Ed eccolo il mio magnifico ragazzo che si è appena svegliato ed ha una faccia da bimbo assonnato, gli lascio un bacio a stampo, ultimamente non passiamo tanto tempo insieme, sto cercando appunto di occuparmi di Tanc, ma lui è stato comprensivo, è stato infatti proprio lui a dirmi 'Ha bisogno di te adesso, non preoccuparti per noi, siamo una famiglia lo dobbiamo aiutare'.

G:"L'ho lasciato di sopra, dormiva ancora, anzi meglio che vada a controllare"

Salgo di sopra e nemmeno il tempo di entrare in camera che lo sento nel bagno a vomitare come ormai ogni mattina, entro e mi accovaccio vicino a lui accarezzandogli la schiena, è ridotto uno straccio, è molto pallido ed ha delle occhiaie terribili dato che di notte dorme veramente poco.

G:"Va tutto bene, adesso passa sono qui"

Quando ormai non ha più nulla in corpo da vomitare, si lascia cadere sedendosi a terra, con occhi lucidi per lo sforzo, mi siedo davanti a lui e gli accarezzò una guancia, mi fa molta tenerezza sembra così piccolo e fragile.

T:"Io non ce la faccio più Gian non ne posso più"

Lo abbraccio stando attento a non fargli male, ho la costante paura di poterlo spezzare per quanto è debole ultimamente, si lascia andare e comincia a piangere sulla mia spalla singhiozzando.

G:"Invece si che ce la farai, sei forte Tancredi, lo sei sempre stato. E se non ce la fai da solo, aggrappati a me con tutte le forze che hai, perchè sarò io a tirarti fuori da questo inferno, insieme ce l'abbiamo sempre fatta"

Continua a piangere stringendo le mani alla mia maglietta, che bagna con le sue lacrime, ma non mi importa, voglio che mi senta, che sappia che io non lo lascio da solo.

G:"Su impiedi e ora della doccia mattutina"

Ormai è una routine, per farlo riprendere almeno un po' lo aiuto a spogliarsi e lo ficco sotto il getto freddo della doccia, da solo non potrebbe riuscirci, per via dei capogiri dovuti al troppo alcol, ogni volta dopo averlo ripreso in questo modo sembra sentirsi meglio, solo che come mette piede di sotto si precipita al frigo e tira fuori la prima cosa alcolica che ha davanti e comincia a bere, lo lascio fare perché mi ha minacciato quando ho provato a impedirgli di bere che se glie lo avessi impedito si sarebbe ammazzato.

MESSI A NUDO ~TANKELE~🌈💕🍓🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora