«Salve», annunciai, affacciandomi dal bancone delle accoglienze. «Sono Amethyst Wilson, avrei un appuntamento con il capo dell'ospedale, il dottor Learn» mi rivolsi gentilmente alla signora, che dall’espressione non sembrava essere molto simpatica.
Indossava un camice bianco, tipico degli infermieri e aveva i capelli raccolti in una crocchia alta.
Se avesse avuto il caschetto nero sarebbe stata uguale ad Edna degli Incredibili, stessa espressione simpatica.
«Amethyst Winson» sussurrò scrivendo qualcosa, presunsi il mio nome, a computer.
«Wilson» ripetei, avvicinandomi di più a lei. Mia madre mi diceva sempre di parlare a voce più alta perché nessuno mai mi sentiva, nemmeno le formiche.
Simpatica pure lei.
«Welson» disse, senza degnarmi di uno sguardo e continuando a premere le sue unghie lunghe rosse fuoco sulla tastiera.
Come faceva a farsi il bidet con quelle unghie?
«Wilson!» ripetei, cercando di mantenere la calma, «W I L S O N» feci lo spelling lentamente, beccandomi una sua occhiataccia a cui risposi con un sorriso.
«Wilson» finalmente disse, «il dottor Learn la aspetta nel suo ufficio, prenda l'ascensore e salga al quarto piano, dovrebbe essere la seconda porta sulla destra. Nel caso, legga la targhetta sulla porta» mi diede un foglio ed io la ringraziai, raggiungendo l’ascensore.
Entrai nell’abitacolo e pigiai il bottone con su scritto il numero quattro.
Ero un fascio di nervi, non ero mai stata così nervosa in tutta la mia vita, nemmeno il giorno della laurea. Infatti, non avevo fatto colazione e, come se non bastasse il mio stress di base, ci si era messa anche Yemaly con le sue paternali da “devi fare colazione sennò svieni”.Soffrivo di pressione bassa, svenire era un’abitudine ormai.
Dopo qualche secondo, le porte metalliche si aprirono e mi diedero la visuale su un lungo corridoio bianco. Era tutto abbastanza monotono, gli unici tocchi di colore erano dati dalle porte mogano.
Cercai con lo sguardo il cognome del dottore e bussai alla seconda porta sulla destra, proprio come aveva detto la signora.
«Avanti!» urlò una voce dall'altro capo della stanza.
Aprii la porta lentamente, timorosa e sorrisi. Oltre all'infinità di stupidaggini che diceva mia madre, qualcosa di serio lo diceva ogni tanto. Mi aveva sempre detto di sorridere, perché il sorriso è la miglior arma contro il mondo. “Il mondo è cattivo, devi difenderti Amy!” diceva.
«Salve, dottor Learn» sorrisi entrando del suo ufficio. «Sono Amethyst Wilson, la signora all’entrata mi ha detto di venire qui.»
«Oh certo, dottoressa Wilson! Si segga pure lì» mi indicò una sedia posta dinanzi alla sua scrivania di legno scuro. «Come si sente?» mi sorrise e congiunse le mani sulla pancia, mettendomi estremamente a mio agio.
Mi aspettavo un rude signore che si credeva Dio, invece aveva un viso davvero simpatico.
«Un po' in ansia, ma nulla di esagerato. Mi dia del tu, per favore» sorrisi e strinsi la borsa al petto.
«Va bene, Amethyst. Questa è la tabella dei tuoi turni, per questa settimana sarai affidata al dottor Norman, primario di neurologia, successivamente ad altri primari in modo da poter affrontare tutti i campi ed avere una visuale migliore sulla tua specializzazione. Qual è la tua preferenza?» mi chiese, leggendo alcuni fogli in un documento.
«Mi piacerebbe chirurgia generale» riposi sicura di me.
«Ah, fantastico! Il mio campo» sorrise. «Tornando a neurologia, il dottor Norman potrai trovarlo al primo piano, solitamente a quest'ora fa il giro di visite per cui hai il tempo di indossare la divisa negli spogliatoi e poi cercarlo. Lo riconoscerai sicuramente perché ha sempre una decina di tirocinanti dietro che cercando di imparare quante più cose possibili dalla sua mente assolutamente affascinante. Cerca di approfittarne, esistono pochi medici come lui» si alzò dalla sedia e mi porse la mano, lo imitai.
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Amethyst | H.S. #wattys2022
ChickLitAmethyst Wilson vive a Los Angeles in un appartamento che condivide con la sua migliore amica Yemaly da più di sei anni, da quando lei si è iscritta alla facoltà di medicina e Yemaly a quella di economia. Amethyst sogna di diventare un chirurgo di f...