Capitolo 80.

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«Quando ho aperto la porta di casa, l'ho visto con un mazzo di rose blu e una sportina bianca.L'ho aperta e ho visto che dentro c'erano i biglietti aereo per Miami» disse Ava, mentre si cambiava per indossare la divisa.

«Davvero?» esclamai. «Ma che carino!» sorrisi, mentre ripiegavo la felpa nell'armadietto.

«Sesso sull'aereo... da provare» borbottò Michela.

Alzai gli occhi al cielo e guardai Ava, il suo viso era completamente rosso nonostante fosse il duecentesimo commento malizioso di Michela su lei e Luke.

«Niente sesso in aereo» borbottò.

«Perché no?» esclamò Michela contrariata.

Risi, «perché ci sono altre persone con te» spiegai.

Michela sorrise maliziosamente, «ed è proprio lì il bello» alzò ed abbassò le sopracciglia ripetutamente.

Scossi la testa divertita e sentii qualcuno bussare alla porta. Guardai Ava e dalla sua espressione immaginai fosse Connor che veniva a chiamarci.

Salutammo Michela e seguimmo Connor per iniziare un nuovo giorno di lavoro.

«Ieri ero sulla spiaggia con Harry e ho visto quel gruppetto di specializzandi che ha sempre da dire qualcosa su di me» iniziai a raccontargli.

Ava si voltò subito verso di me e mi guardò preoccupata, «è successo qualcosa?»

Scossi la testa, «no, ci sono venuti a salutare dopo averci fissati senza ritegno per mezz'ora ed Harry gli ha gentilmente detto di andarsene perché non voleva vederli» sorrisi.

«Me lo farei su ogni superficie se non fosse fidanzato con te» mormorò Connor.

«Ha fatto benissimo» Ava guardò male Connor.

«Parli del diavolo» sussurrò Con, guardando avanti a sé.

C'erano gli stessi ragazzi che erano ieri sulla spiaggia, mentre parlottolavano tra di loro. Eravamo alle loro spalle, quindi non ci avevano ancora visti per cui feci segno ad Ava e Connor di fare piano, così da sentire cosa stavano dicendo.

«È ridicola, davvero... dovevate vedere ieri come faceva il tira e molla con il dottore» sbuffò una ragazza, la stessa che avevo visto il giorno prima allo stand dello zucchero filato.

«In che senso?» uno rise.

«Non sappiamo cosa si stessero dicendo, ma lei si allontanava e si aspettava pure che il dottore la seguisse come un cagnolino» aggiunse.

«Thys» mormorò Ava, toccandomi la spalla, ma non la ascoltai. Ero concentrata su cosa si stessero dicendo quel gruppo di deficienti.

«Si fa anche pretendere» un altro scoppiò a ridere.

«Ecco, troppo bella che è poi!» esclamò l'altra retoricamente. Vidi Connor avanzare verso di loro, ma lo bloccai per il polso e lo trascinai di nuovo accanto a me.

Volevo vedere fin dove sarebbero arrivati.

«Cosa succ-» sentii dire dietro di me. Quando mi voltai, vidi Connor con una mano sulla bocca di Michela per farla stare zitta.

«Cosa succede?» sussurrò.

Indicai con la testa i ragazzi e lei subito capì.

«Vi hanno visti?» chiede un ragazzo.

«Lei sin dall'inizio non la smetteva di lanciarci occhiatacce, tipo i cani che fanno pipì per marcare il territorio» ridacchiò.

«È davvero ridicola... poi sulla spiaggia si spiccicava addosso a lui e non lo lasciava parlare con noi» uno alzò gli occhi al cielo.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora