Capitolo 64.

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Amethyst's POV

«Non l'ho mai detto a nessuno, soprattutto perché a nessuno è mai importato del perché fossi così freddo e maleducato tutto il tempo e con chiunque» iniziò a dire, tenendo lo sguardo basso e estremamente vulnerabile.

Cosa doveva dirmi? Sembrava davvero qualcosa di serio.

«Nessuno prova mai a capire il perché la gente si comporti in un modo, si basano sulle apparenze perché così è più semplice giudicare» concordai con il suo pensiero.

«Esatto» alzò un lato della bocca, «ecco perché tu meriti di sapere, perché tu non mi hai mai giudicato e provi sempre a capirmi, nonostante provi in tutti i modi ad allontanarti» mi baciò la guancia.

«Sono qui per ascoltarti, qualsiasi cosa tu abbia me ne puoi sempre parlare» gli dissi, passando il pollice sul suo zigomo.

«Non lo sa nessuno, Thys. Nemmeno i miei genitori, solo Logan» sospirò.

«D'accordo» mi spaventai leggermente.

«Quando ero all'università ero fidanzato con una ragazza, siamo stati insieme per tre anni ed eravamo molto innamorati. Sai, è stata la prima ragazza che mi sia mai veramente piaciuta, quindi, mi sono legato a lei completamente» iniziò e già sentii il cuore battere forte nel cuore.

«Vai avanti» accarezzai la sua guancia.

«Era davvero tutto per me, non riuscivo a fare niente senza di lei, letteralmente niente... non riuscivo a studiare senza che lei mi indicasse cosa fare, non riuscivo a decidere cosa mangiare senza che lei me lo consigliasse, non riuscivo a vestirmi senza che lei mi dicesse quali colori abbinare, cose così... mi sentivo un incapace e forse lo ero davvero.

Non ho mai capito se fossi io il rimbambito o fosse lei a manipolarmi, sta di fatto che il giorno prima della laurea dovevamo vederci, ma non mi rispondeva al telefono né si presentò al campus. Non ebbi sue notizie per tre giorni e, nonostante non volessi, mi laureai senza di lei, perché i miei genitori mi obbligarono. E fecero bene.

Passai le due settimane successive alla laurea senza parlare con nessuno, non riuscivo nemmeno a parlare senza di lei al mio fianco e il fatto che era sparita, mi annullava anche quelle poche azioni che riuscivo a fare da solo. Pensai che fosse scappata per l'ansia di dover affrontare la laurea, o forse era stanca di farmi da babysitter dato che più che stare con me, badava a me e al mio essere un bamboccio. Dopo altri cinque giorni, la polizia mi chiamò e mi dissero di raggiungerli in questura.

Appena arrivai lì, mi dissero che l'avevano trovata. Ero felicissimo, non potevo credere che stesse bene e finalmente l'avrei rivista» prese fiato, «ma mi dissero che avevano trovato il suo corpo, quasi senza vita, nella cantina di sua zia dove trascorreva sempre le sue giornate "no", dove voleva scappare da me e da tutti» vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime. «Era in overdose, Thys. Ed io non mi ero mai accorto che ne facesse uso» nascose la testa nel mio collo.

«Harry, mi dispiace» mormorai e sentii le mie guance bagnarsi delle mie lacrime.

«Ti prego non piangere, mi spezzi il cuore» mormorò e appoggiò la fronte sulla mia, «è per questo che non volevo legarmi a te, perché non volevo che ritornassi ad annientarmi per una ragazza» sussurrò. «Quando ho saputo che fosse in ospedale sono corso da lei e andai a trovarla ogni singolo giorno, anche se lei era in coma e non poteva vedermi. Finalmente un giorno si svegliò e le prime parole che mi disse furono "va via, sparisci", ancor prima che io le dicessi quanto fossi contento che stesse bene. Ti rendi conto con qualche cattiveria?

Ero lì per lei, invece di trovarmi un lavoro e costruirmi un futuro. Ero stato accanto a lei ogni singolo giorno e ricevere quelle parole non appena si svegliò furono un colpo. Fui allontanato dall'ospedale e mi fu vietato di avvicinarmi a lei, ancora non so il perché dato che non le ho mai fatto del male e mai gliene avrei fatto... da quel momento non riuscii più a fare niente, nemmeno ad attraversare la strada da solo. Ho visto psicologi su psicologi, ma capii che nessuno mi avrebbe mai aiutato se non fossi partito da me. Così trovai la mia forza e alzai un muro di difesa dalle altre persone.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora