Capitolo 51.

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Quando il mattino successivo sentii la sveglia suonare, mi girai velocemente per spegnerla così da non svegliare Harry e lasciarlo dormire un altro po'. Aveva il viso rilassato e le mani ai lati della sua testa mentre dormiva a pancia sotto come un bambino, era adorabile e non riuscii a trattenermi dal lasciargli un bacio sulla fronte.

Presi l'intimo pulito dai cassetti, l'assorbente e andai in bagno per fare la doccia, chiudendo piano la porta del bagno e sperando che non si fosse svegliato

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Presi l'intimo pulito dai cassetti, l'assorbente e andai in bagno per fare la doccia, chiudendo piano la porta del bagno e sperando che non si fosse svegliato.

Aveva giornate tremende e infinite, per cui cercavo di essere quanto più possibile il suo rifugio antistress e sicuro, altrimenti a cosa serve avere una persona accanto se non ti senti al sicuro e rilassato?

Quando finii di fare la doccia e lo shampoo, uscii dalla doccia e avvolsi l'asciugamano attorno al mio e corpo e racchiusi i capelli in un altro. Mentre mi asciugavo i capelli, riflettei sul fatto che dovevo tagliarli un po' dato che erano arrivati a metà schiena e non avevano più una forma sensata. Dopo qualche minuto, sentii bussare alla porta del bagno e mi affrettai ad aprire.

«Buongiorno», mormorò, strofinandosi l'occhio con la mano.

«Ti ho svegliato?» gli chiesi e solo in quel momento mi resi conto che fossi quasi nuda sotto l'asciugamano, il quale era piuttosto corto.

«No, non ti preoccupare» mormorò e sentii il suo sguardo bruciare sul mio corpo. Riaccesi il phon, provando a togliermi da quella situazione imbarazzante e lui si riprese schiarendosi la voce. «Preparo il caffè?» domandò ed io annuii, prima che sparisse in cucina.

Ero dannatamente in imbarazzo perché era la prima volta che vedeva qualcosa del mio corpo oltre la pancia.

Arricciai leggermente i capelli e indossai l'intimo con l'assorbente, maledicendomi cento volte per essermi dimenticata i vestiti nella mia stanza.

«Harry?» mormorai, aprendo di poco la porta del bagno per vedere dove fosse finito.

«Si?» urlò dalla cucina.

«Il caffè lo sei andato a prendere chicco chicco dalla pianta?» commentai considerando che erano passati più di quindici minuti da quando era uscito dal bagno.

«No, simpaticona. Stavo preparando delle fette di pane tostato con la marmellata per farti mangiare qualcosa prima della medicina» sentii la sua voce divertita.

«Fai pure come se fossi a casa tua» commentai ridendo, «rimani in cucina, non venire qui» dissi velocemente.

«Perché?» domandò mentre stavo per aprire la porta e lo vidi apparire avanti a me in pochi secondi. Richiusi la porta lasciando intravedere solo la mia testa e lo guardai male.

«Ho lasciato i vestiti nella mia stanza» spiegai.

«Sei nuda, Thys?» sorrise maliziosamente e si avvicinò a me. Dal suo sguardo capii immediatamente che mi stesse prendendo in giro e che volesse soltanto imbarazzarmi, dato che non avrebbe alzato un dito senza il mio consenso. «Vedo la bretella del tuo reggiseno, quindi non sei nuda» commentò, guardando la mia spalla nuda.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora