Capitolo 89.

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Ava's POV

Finalmente un po' di pausa.

Con l'avanzare della specializzazione ci stavano massacrando, avevamo turni infernali e nemmeno cinque minuti di calma. Ma andava bene così perché finalmente stavo mettendo in pratica tutto quello che avevo imparato in tanti anni di studi.

Aprii la porta dello spogliatoio con l'intento di chiamare Luke, ma notai Amethyst di spalle.

«Thys!» esclamai contenta di vederla. Ultimamente non passavamo nemmeno due minuti insieme e mi mancava davvero tanto stare con lei. Era riuscita a capire i miei dilemmi interiori sin dai primi momenti di conoscenza e non mi era mai capitato di avere un'amica come lei. Rispettosa dei limiti altrui, gentile, altruista e con la paura di creare scompigli, nonostante tutto il gruppo specializzandi ce l'avesse con lei.

Sorrisi e mi avvicinai a lei, ma appena si voltò verso di me, il sorriso mi morì sul volto.

Aveva gli occhi completamente rossi, le guance bagnate dalle lacrime che scorrevano ancora veloci.

Feci un passo verso di lei, sentendo il cuore salirmi in gola alla vista di lei così distrutta.

«Cosa succed-» iniziai a chiedere, ma quando abbassai lo sguardo sulle sue mani, le parole si bloccarono sulla lingua.

Stava stringendo un test di gravidanza e le sue mani tremavano all'impazzata.

Alzai gli occhi su di lei e la guardai immobile, non sapendo cosa dire per la prima volta in vita mia.

Continuavamo a guardarci senza parlare, immobili, in piedi allo spogliatoio femminile.

Ero brava a consolare le persone, ma quella situazione mi mise in grave crisi.

Solo quando entrò Michela, ci sbloccammo.

«BELLISSIME» urlò allegra, sbattendo la porta alle sue spalle.

Appena venne accanto a me, però, capì tutto e il suo entusiasmo si spense in un attimo. Vide lo stick tra le mani di Amethyst e poi le nostre espressioni allibite.

Guardò me, poi lo stick e infine Amethyst.

«Thys, sei...» nemmeno lei riusciva a parlare. Michela che non riusciva a parlare, poi...

Amethyst si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, lasciando altre lacrime cadere lungo le sue guance.

Annuì lentamente, quasi impercettibilmente ed io mi appoggiai una mano sulla fronte senza volerlo.

«Cazzo» sussurrò Michela, abbassandosi sulle ginocchia. Si passò una mano tra i capelli e guardò per terra.

«Cosa devo fare?» sussurrò Thys, con la voce totalmente rotta dal pianto.

La guardai mentre tremava tutta, era terrorizzata.

Mi si spezzò il cuore a vederla in quella condizione, era sempre stata forte e sorridente e non sapevo come comportarmi.

Mi avvicinai a lei e la strinsi tra le mie braccia. Afferrai lo stick dalle mani e lo allungai a Michela.

«Harry lo sa?» per la prima volta lo chiamai con il suo nome e mi sembrò così strano.

Scosse la testa sulla mia spalla e fece su con il naso, «l'ho fatto ora» sussurrò.

Strinse forte le braccia attorno a me ed io le accarezzai i capelli delicatamente. Chiusi gli occhi a mia volta e sentii alcune lacrime scorrere lungo le mie guance, sentendo il suo dolore e facendolo mio.

«Cosa vuoi fare tesoro?» le chiese Michela.

«Non lo so» rispose, staccandosi di poco da me e asciugandosi le lacrime.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora