Capitolo 91.

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UN ANNO E MEZZO DOPO

«Harry, dannazione, mi hai fatto venire un infarto!» urlai irrompendo nel suo ufficio.

«Perché?» alzò lo sguardo su di me, per poi riportarlo su Yiddish.

«Perché ero andata al nido a prenderli e non li ho trovati» sospirai e mi avvicinai a lui, seduto per terra con i bambini mentre giocava con loro e baciai le testoline dei bambini.

«A me niente?» mormorò facendomi ridere.

«No, così impari a non avvisarmi quando li vai a prendere» sorrisi maliziosamente e lui mi guardò con altrettanto sguardo.

«Perché dopo non mi dai una lezione?» sussurrò.

«Credimi, sarà molto punitiva» sorrisi e presi in braccio Julian, «voi due stasera dormite e non fate storie» dissi ai bambini, scherzando e Harry rise.

«Vostra madre è una maestra cattiva, quindi per evitare che se la prenda anche con voi è meglio se dormite» si alzò in piedi con Yiddish tra le braccia e le borse piene di giochi.

Era dannatamente sexy quando teneva i bambini in braccio.

Alla fine, avevo deciso di tenere il bambino, o meglio, i bambini

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Alla fine, avevo deciso di tenere il bambino, o meglio, i bambini. Non era stata una scelta facile, ma Harry mi era stato accanto per tutto il tempo, senza mettermi pressione o fretta.

La gravidanza era andata bene tutto sommato, solo nausea i primi mesi, ma nulla di grave. Avevo continuato ad andare in ospedale fino al nono mese, fin quando il dottor Learn mi aveva bandita dall'ospedale due settimane prima del parto.

Avevo impiegato quelle due settimane a sistemare casa di Harry per farla diventare casa nostra.

Il giorno del parto, Harry era in sala operatoria e, da come mi raccontò Ava che era con lui, lasciò il paziente aperto e corse via per venire da me, lasciando tutto nelle mani di Ava.

Dopo quel giorno, Harry si era beccato tre giorni di sospensione per comportamento poco opportuno, ma, come diceva sempre, ne era valso la pena. Era stato accanto a me nei momenti più difficili, dove mi sentivo poco adatta a crescere due bambini, e insieme ne eravamo usciti più forti.

Appena uscimmo dal suo ufficio, i ragazzi ci travolsero letteralmente e Michela prese Julian in braccio, mentre Connor praticamente strappò Yiddish dalle braccia di Harry.

Yiddish, a differenza di come credevano tutti, era la fotocopia spiccicata di Harry di quando era bambino, Julian invece aveva i capelli rossi e ancora dovevamo capire da chi avesse preso dato che nessuno dei due aveva in famiglia il gene dei capelli rossi.

Ma si sa che la genetica non è una scienza esatta, quindi avevamo sorvolato.

Yiddish era molto sorridente e giocherellona, le piaceva stare al centro dell'attenzione a differenza di Julian che, invece, era più introverso e amava giocare da solo, un bambino abbastanza autonomo.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora