Capitolo 9.

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Una nuova settimana era iniziata e solo il pensiero che sarei dovuta stare in cardiologia mi metteva una tremenda ansia. Cardiologia era una specializzazione molto interessante e affascinante, ma tremendamente pericolosa perché anche il più piccolo errore commesso durante un'operazione può costare la vita del paziente. Ed io, lavorare con un tipo di responsabilità così grande, non ci pensavo proprio. In più quella mattina fui svegliata dalle urla di Yemaly che provenivano dalla cucina e dal rumore di oggetti che si rompevano. Mi alzai immediatamente, con la paura che stesse succedendo qualcosa e cercai di non dare testate a nessuna porta mentre correvo in cucina.

«Te ne devi andare!» urlò la mia amica.

«Yemaly» corsi accanto a lei e solo in quel momento mi resi conto che Danny fosse dall'altro lato del tavolo con lo sguardo duro e i pugni lungo i fianchi. «Cosa sta succedendo?» domandai, saettando lo sguardo dall'uno all'altro.

«Niente, ritorna a dormire» sbottò Danny.

«Non ti permettere di parlarle così» gli urlò Yemaly contro, «esci!» si avvicinò a lui e lo spinse per la spalla.

«Yem, ti devi calmare e mi devi ascoltare» disse lui, prendendole il viso tra le mani. Non avevo mai visto Yemaly così arrabbiata in tutta la mia vita e capii immediatamente che quella volta Danny avesse sbagliato, e anche di grosso.

«Vattene, Danny» mi avvicinai a loro, «non ti vuole qua e non vuole ascoltart-» la sua spinta mi interruppe e la mia schiena si andò a scontrare contro il bordo della sedia.

«Ma che diamine, Danny» urlò Yemaly, «te ne devi andare entro cinque secondi» lo spinse forte verso la porta.

«Me ne vado, ma non finisce qui Em» sussurrò lui, cercando di afferrarle la mano vanamente dato che lei gliela scacciò.

«Cos'è successo?» le domandai quando gli chiuse la porta contro il viso.

«Guarda» sussurrò e venne accanto a me, mostrandomi un profilo Instagram, «questa ragazza lavora con lui e ieri sera erano insieme in questo bar a Malibù, mentre io controllavo ogni dannati cinque minuti se lui si facesse vivo» sussurrò con gli occhi lucidi.

«Però non sai se è successo qualc-» appena iniziai a pronunciare quella frase Yemaly mi mostrò un'altra foto, dove lei era seduta sul bancone del bar con lui tra le gambe, mentre Danny le baciava il collo.

«Che schifo» sussurrai, «e lui come si è giustificato?» le chiesi, togliendo quella foto dai nostri occhi.

«Non lo ha fatto, ha solo ripetuto ottanta volte di volersi spiegare ma non ha detto una parola. Mi dispiace averti svegliata con le urla, ma volevo che se ne andasse dato che è venuto qui completamente ubriaco da ieri sera, o da stamattina dato che la sua seratona è durata tutta la notte» sbottò.

«Perché è venuto qui?» le chiesi. «Vieni, parliamo in bagno mentre mi preparo» le afferrai la mano e la condussi con me nella mia stanza per prendere l'intimo pulito.

«Ha iniziato a bussare dalle sei e mezza insistentemente ed io ero già sveglia perché non riuscivo a dormire. Stavo perdendo tempo su Instagram e ho visto questa foto dove è stato taggato da questa ragazza. Quando ho sentito il campanello pensavo fossi tu di ritorno da una delle tue passeggiate inquietanti delle sei del mattino-» la interruppi mentre mi toglievo il pigiama e mi infilavo sotto la doccia.

«Non sono inquietanti» alzai gli occhi al cielo e aprii l'acqua.

«Un po' sì» sospirò, «ad ogni modo, quando ho aperto la porta l'ho visto completamente ubriaco, a momenti vomitava sullo zerbino della signora Perth.»

«Se lo merita quella vecchia scorbutica» borbottai, iniziando ad insaponarmi.

«Vero» disse, «è entrato qui e ha cercato di baciarmi, ma aveva persino i residui di rossetto sul collo Thys, mi sono sentita una stretta al petto assurda, come se mi mancasse il fiato. Allora ho collegato tutto e abbiamo iniziato ad urlarci contro, ma non ha accennato a scusarsi né a giustificarsi» sussurrò.

Amethyst | H.S. #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora