Prima di tornare a casa, passai a fare la spesa dato che Yemaly mi aveva mandato una lista lunga quanto L'Overseas Highway. Appena arrivai a casa, con quattro buste e la borsa tra le braccia, notai che la porta fosse aperta e mi stupii dato che Yemaly non era solita farlo.
«Em?» la chiamai, appoggiando le borse sulla tavola con grandi difficoltà. Notai che ci fosse una giacca appoggiata sulla sedia e un telefono sul tavolo, che non era quello di Yemaly. Forse era qualche suo collega. Iniziai a mettere a posto la spesa e dopo poco la porta della stanza di Yemaly si aprì, rivelando un ragazzo alle sue spalle mentre ridevano animatamente.
«Hei, Thys» mi sorrise e notai finalmente lo sguardo felice. Uno sguardo che non aveva da un po', segno che stava definitivamente dimenticando quell'ameba di Danny.
«Hei» mormorai, cercando di comunicare con gli occhi chi diamine fosse il ragazzo alle sue spalle.
«Lui è Lorenzo, lavora con me» me lo presentò ed io gli strinsi la mano, capendo che si trattasse di quel ragazzo di cui mi aveva abbondantemente parlato notte e giorno.
«È un piacere conoscerti, Yemaly mi parla sempre di te» mi sorrise.
«Male, suppongo» scherzai.
«Malissimo» lui mi diede corda ridendo e Yemaly lo guardò imbarazzata.
«Dovete uscire o restate a cena? Yemaly mi ha fatto svaligiare il supermercato» alzai gli occhi al cielo e Lorenzo rise.
«Mi dispiace dover rifiutare, però avevo già prenotato in questo locale» mi guardò dispiaciuto.
«Andate pure» sorrisi.
«Vuoi venire con noi?» mi chiese gentilmente.
«Oh, no grazie mille sei davvero gentile» declinai.
«Ci vediamo dopo» Yemaly mi diede un bacio sulla guancia e uscirono, lasciandomi sola nei miei pensieri.
Alla fine, optai per cucinare della carne con pomodorini mentre guardavo una puntata di Agents of Shield, sbavando dietro Daisy e sognando un amore come quello di Fitz e Jemma.
***
La settimana in pediatria era finita, per la gioia dei pazienti nel non dover rivedere Michela e i suoi continui sbuffi. Mi faceva ridere il suo comportamento perché pediatria era nella sua top tre di specializzazioni da intraprendere ma, nonostante ciò, odiava i bambini. Non l'avrei mai capita.
Raggiunsi velocemente il piano dove si trovava l'ufficio del dottor Learn e entrai con gli altri per sapere a quale reparto saremo stati assegnati la settimana successiva.
«Allora, vediamo un po' dove devo assegnarvi ragazzi» il dottor Learn sorrise, «dunque, Everleigh in pediatria, Ava e Connor in cardiologia, Luke ed Amethyst in dermatologia, Case e Michela in malattie infettive e Anne in oncologia» lesse un foglio ed io sbuffa internamente. Speravo di essere assegnata a chirurgia, ma forse era ancora presto.
«Perfetto» Ava sorrise.
«Anne, si ricordi della mascherina quando entra in reparto. Se accusa febbre o raffreddore, non venga proprio in ospedale. Sono pazienti fragili e dobbiamo tutelarli» spiegò.
«D'accordo» Anne annuì.
«Bene, allora questa è l'ultima settimana, poi iniziano gli esami. State andando benissimo, continuate così e arriverete molto in alto. Sono profondamente orgoglioso» ci sorrise calorosamente e ci congedò.
«È il nonno che tutti vorrebbero» commentò Michela quando entrammo in ascensore.
«Nonno? Quanti anni ha?» chiesi.
«Non saprei, credo un sessanta» disse Connor.
«Mio padre ha sessant'anni» Anne rise.
«Penso i padri di tutti» commentai.
«Allora è il nostro daddy» Connor sorrise.
«Per carità, voglio rimanere sola a vita» Michela storse il naso disgustata e ci separammo per i rispettivi reparti.
«Finalmente è l'ultimo giorno che ti vedo!» il dottor Green si avvicinò a Michela con un grande sorriso scherzoso e Michela gli alzò il medio in risposta.
«Non è simpatico, lo sa?» lo guardò male.
«Detto da te è un complimento» sorrise e poi si voltò verso di me, «dove siete state assegnate? Anche tu cambi?»
«Sì, io dermatologia e Michela in malattie infettive» dissi.
«Che schifo» sussurrò Michela.
«Ti fa schifo e odi tutto, si può sapere perché ti sei laureata in medicina?» il dottor Green alzò gli occhi al cielo ed io risi piano.
«Si faccia gli affari suoi» borbottò e andò via, raggiungendo la postazione dove poter prendere i tablet.
«Tu, invece, hai deciso su cosa ti proietterai?» mi chiese.
«Non ancora, sono molto indecisa... penso deciderò una volta finito il primo giro di assegnazioni così avrò visto tutti i reparti» spiegai.
«Ascolta Wilson, mi piacerebbe davvero averti in reparto. Sei molto brava e di cuore, una delle poche dottoresse che io abbia mai conosciuto ad interessarsi prima di come i pazienti stiano emotivamente e poi fisicamente. Siamo tutti bravi a curare i corpi, ma tu curi anche le anime e lo si può vedere da come reagiscono i pazienti quando ti vedono. Sono sempre felici e se loro sono felici lo sono anche io. Pensaci, so che preferisci chirurgia ma... davvero, sarei onorato» mi sorrise e andò via, lasciandomi di stucco alle sue spalle. Non ero abituata a ricevere complimenti di quel tipo, quindi ero molto felice ma anche tremendamente confusa sul cosa fare. Chirurgia era sempre stata la mia prima scelta e le parole del dottor Green mi avevano mandata in confusione più totale.
Decisi di aspettare come sarebbe andata la settimana in chirurgia e poi avrei deciso, senza farmi influenzare dal parere esterno ma solo da quello che sentivo io.
***
«Oh Dio, Thys è stato così dolce!» esclamò e si gettò di pancia sul mio letto, finendo con la testa sul mio seno.
«Mi fa piacere, anche se mi hai ridotto una tetta di due taglie» mormorai dolorante.
«Mi ha portata in questo ristorante messicano e la prima cosa che ho pensato è stata ''oh Dio, se poi mi puzza l'alito?'', ma alla fine ho lasciato perdere e mi sono goduta la serata. Mi ha fatto assaggiare un sacco di pietanze tipiche e abbiamo riso tantissimo» sorrise sognante, «che carino!»
«Che tesoro» sussurrai, «sei contenta?» le chiesi.
«Sì, Thys, finalmente qualcuno con cui parlare di qualsiasi cosa, anche delle formiche per terra. Una persona che non ti apprezza solo fisicamente, ma anche mentalmente è la cosa più bella che esista al mondo» sorrise.
«Il corpo cambia negli anni, è la mente quella che resta» concordai.
«Esatto, è per questo che con Danny non sarebbe mai durata. Lui stava con me solo per il mio corpo, non penso di aver mai parlato con lui in tutti gli anni che siamo stati insieme come ho parlato per quelle tre ore che sono stata insieme a Lorenzo. È stato davvero bello» sospirò.
«Ce l'ha un fratello?» scherzai, facendola ridere.
«No, ha una sorella. Se rivalutassi i tuoi gusti sessuali si potrebbe fare» rise.
«Ma si, non è male avere doppia scelta» commentai.

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Amethyst | H.S. #wattys2022
ChickLitAmethyst Wilson vive a Los Angeles in un appartamento che condivide con la sua migliore amica Yemaly da più di sei anni, da quando lei si è iscritta alla facoltà di medicina e Yemaly a quella di economia. Amethyst sogna di diventare un chirurgo di f...