8 capitolo

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Mancavano poche settimane al concorso di scultura su ghiaccio e tra i concorrenti uno era più bravo dell'altro, ognuno di loro aveva esperienza e fatto concorsi precedentemente. Temevo davvero di non farcela, io non avevo molta esperienza a parte qualche esercitazione fatta a scuola quando ero più piccola e a volte con mio padre negli stabilimenti. Lui era un campione.

Si poteva scegliere un partner per poter gareggiare insieme.
Il mio partner si chiamava Jake. Un ragazzo odioso, egocentrico e maniacale. Ci allenavamo spesso ma non andavamo mai d'accordo su niente, litigavamo quasi sempre. A due settimane dalla gara che cosa fece? Si fratturò un braccio giocando a Lacrosse. Bene!! Tutte a me succedevano. Non sapevo che cosa fare, era impossibile trovarne un altro e quasi tutti erano occupati ormai.

Ero seduta da sola ad un tavolo della mensa con la testa fra le mani quando mi si sedette affianco Chris
<<nooo ma mi segui? Non sarai mica un serial killer>> dissi scherzando
<<oooh no mi mi hai scoperto!>> rise
<<che ti è successo? Ancora brutti sogni?>>
<<No, cioè si. Aah. No vabbè adesso i sogni non c'entrano nulla. È che ho perso il mio partner per la gara di scultura sul ghiaccio>>
<<Non ci posso credere, Jasmine ha convinto anche te, anche io stavo cercando un partner>>
<<e Jasmine?>>
<<no, ti prego è una schiappa!>>
<<Quindi, sei libero??>>
<<si! Se mi prendi come partner lo vinciamo sicuro questo concorso>> Mi guardó con sguardo di sfida..
<<ooh grazie non so come ringraziarti, davvero>>.
Cercai di abbracciarlo ma poi ricordai che era germofobico e non era il caso visto che ancora questa confidenza non c'era. Non so perché ebbi quell' istinto. Mi tirai indietro con imbarazzo. Anche lui proferì disagio
<<figurati>>.
Forse avrei dovuto chiedere di Jasmine però, magari era gelosa, li vedevo così affiatati
<<ma non sarà mica gelosa Jasmine>>
<<chi??>> Mi guardò ridendo
<<Jasmine, la tua ragazza no?>>
<<cosa?? Ahahah no Jasmine è mia sorella, la amo ma non potrebbe mai essere la mia ragazza. Siamo diversi ma è la mia gemella. Stiamo sempre a litigare>>.
Oddio che ho fatto! Lo guardai con occhi spalancati e poi spostai lo sguardo mettendomi una mano sulla fronte.
<<Oddio che gaffe scusami! Vi ho visto abbracciati e pensavo stesse insieme>>
<<tranquilla non ti preoccupare quando non ci uccidiamo a vicenda ci vogliamo un po' di bene>> disse scherzosamente
Dopo quella figura di merda avrei preferito scappare e mettere la testa sotto la sabbia.
Ci scambiammo i numeri di telefono per aggiornarci ma erano più le volte che volevo mandargli un messaggio per parlare di tutt'altro. Volevo sapere più cose di lui, volevo conoscere tutto di lui.

Ci allenammo per giorni e giorni con lastre di ghiaccio e scalpello nel garage di casa mia. Passavamo quasi tutte le sere insieme e mi accorsi di quanto era simpatico, gentile e molto sensibile. Parlavamo di tutto, aveva un'intelligenza al di sopra della norma.
Ogni tanto mio padre scendeva giù in garage a portarci i caffè e ci guardava mentre lavoravamo. Era un padre molto protettivo direi. Gli ho presentato Chris e inizialmente lo guardava dalla testa ai piedi ma poi..beh poi sono diventati amici e direi anche molto complici visto che non perdevano l'occasione di sfottermi.
Credo che a mio padre piaccia Chris tanto da sfarfallare.

<<Mi piace questo ragazzo c'è qualcosa..>>
<<no papà, no per favore non cominciare a farmi quei discorsi seri>> lo interruppi
<<no..io intendevo che c'è qualcosa di misterioso in lui ma piacevole, non volevo interessarmi alla vita privata di mia figlia. Anche se sei nell'età da ragazzo, ti chiuderei in casa fino ai 40anni minimo>>.
Stava scherzando!! Lo guardai con un ghigno schifato.
<<Ecco appunto vita privata. Però se lo vuoi sapere no papà non è il mio ragazzo, siamo solo amici!>>.

Devo dire che ultimamente più il tempo passava e più mi piaceva stare con Chris e credevo ci fosse molto imbarazzo tra di noi anche solo nello sfiorarsi. Pensavo spesso a lui e rileggevo a volte alcune nostre conversazioni. Cosa poteva essere? No, no non era quello che stavo pensando. Non poteva essere così facile. Come poteva piacergli una come me, goffa e a volte antipatica ad un tipo così perfetto come lui. Lo ammetto!

<<ehi hai promesso di farmi conoscere il tuo partner di ghiaccio>> disse Jackson un giorno mentre mangiavamo seduti alle panchine della mensa.
Ogni tanto veniva a trovarci in facoltà in pausa pranzo per scroccare cibo e magari qualche informazione.
Voleva conoscere Chris ormai era così che lo chiamava: partner di ghiaccio. A volte, in effetti sembrava proprio di ghiaccio, era misterioso ed era difficile avvicinarlo. Non credevo che il mio migliore amico avesse voluto  assicurarsi la mia protezione ma perché ha sentito dirmi che era un figo pazzesco.
<<no e di nuovo no!>>
<<ho capito sei gelosa>>
<<io? Ma cosa dici? E poi sei un uomo. Gay ma un uomo. E lui non credo piacciano gli uomini. Prima o poi lo conoscerai>>.
<<beh non essere così sicura. Tu quando mi hai conosciuto mica sapevi fossi gay>>
<<Prima o poi tu ammetterai che sta cominciando a piacerti o addirittura te ne stia innamorando>>. ripeté Nat.
Li stavo odiando in quel momento, ancora di più perché forse avevano ragione.
Jackson stava per andare via così mi abbracciò proprio mentre passava Chris con dei ragazzi e mi guardò. Mi bloccai a guardarlo a occhi spalancati come fossi stata scoperta a fare qualcosa che non dovevo. Avevo capito che quello sarebbe stato il momento giusto.

<<Chris scusami>> si avvicinò perplesso
<<non dategli la mano è germofobico>> dissi sotto voce
<<Chris ti presento Jackson e Nat>>.
<<Piacere>> dicono entrambi alzando la mano
<<ci ha parlato molto di te. Come vanno le esercitazioni con il ghiaccio?>>
Disse guardandolo con occhi fissi su di lui con voce un pó strozzata dal mio calcio dopo aver detto "ci ha parlato tanto di te".
Chris mi guardava sorridendo.
<<beh..direi bene ci stiamo divertendo!>>
<<bene! Spero vinciate. Ve lo meritare dopo aver passato settimane ad esercitarvi>>.
<<lo spero anche io>>
<<bene, ciao ragazzi io vado a lavoro>> disse Jackson e così andò via squadrandolo dalla testa ai piedi. Anche Nat che aveva lezione andò via. Io, invece, rimasi al tavolo sola con lui. Per fortuna avevo un buco di un ora.
Neanche andò via che Jackson mi scrisse: "non credevo esistessero degli occhi così. Bella scelta. Tu sai cosa avrei già fatto io vero? Io non perderei altro tempo. E comunque avevi ragione. Non è gay, ti mangiava con gli occhi". Mi misi a ridere

<<Come va?>> Dissi
<<Tutto bene tu?>>>
<<tutto bene. E Jackson..insomma.. è il tuo fidanzato immagino>> mi misi a ridere
<<Oh..si, lui è il mio fidanzato come lo è Jasmine per te>> dissi ridendo e lui mi guardò sbalordito
<<È tuo fratello?>>
<<no no..non è mio fratello e nemmeno il mio fidanzato, lui è molto geloso ma.. è il mio migliore amico>>
<<beh credo che lui non lo sappia e che tu sia qualcosa di più per lui. Ho visto come ti guarda e come ha guardato me>>
<<no fidati a Jackson non piacciono le tipe come me. A Jackson, diciamo che piacciono di più i tipi come te, infatti credo tu abbia fatto colpo>>.
<<ah bene.. è gay>> dice sospirando.
<<Coosa? Ma io..a me piacciono le ragazze>>.
<<bene! Ma credo che lui lo abbia capito>>
<<Oh, ok bene meglio cosi..e tu?>>
<<Logico che mi piacciono gli uomini>>
<<No intendo, sai che a me piacciono le donne no?>> Disse lui incredulo
<<Oh, si adesso che me lo hai detto ne ho avuto la conferma>> dissi accennando un sorriso sarcastico.
Lo guardai per un momento e notai che il colore dei suoi occhi era diverso. Non erano più verdi tendenti all'azzurro ma così chiari di un color miele acceso.
Usava forse le lenti a contatto? Rimanemmo per un po' a fissarci e sentivo il suo respiro affannoso avvicinarsi sempre di più. D'un tratto lui abbassó lo sguardo verso le mie labbra proprio mentre io le stavo mordendo. Distolsi lo sguardo e ruppi il silenzio dicendo
<<Hai degli occhi diversi oggi>>. Lui chiuse gli occhi per un momento e li riaprí scuotendo la testa
<<Eeh si i miei occhi cambiano in base alla luce. Sono cangianti>>
<<Non avevo mai visto degli occhi cosii..insomma..occhi cangianti, sono bellissimi>>
<<grazie anche i tuoi non sono niente male. Color nutella>>. Lo guardai male e poi ci mettemmo a ridere. Lui smise di colpo e mi riguardó serio
<<a me piace la Nutella ne vado pazzo>>.
E fu così che ne avevo avuto la conferma. Mi stavo innamorando. O forse lo ero già. Mi piaceva il suo modo di fare complimenti, in suo modo di guardarmi.

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