30 capitolo

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Dopo quel giorno Jasmine non mi ha più fermata. Era sempre con qualche amica e c'era anche Eric, suo fratello. Continuavano a guardarmi, a volte Jasmine mi sorrideva. Avrei tanto voluto ricambiare e magari fare pace ma non ce l'avevo realmente con lei..era più una scusa per non esserle troppo vicino. Starle vicino implicava essere vicino anche a Chris e non volevo. Non potevo. Jake mi amava e io anche credevo di essermi davvero innamorata di lui.
Finalmente la mia vita girava per il meglio. Io e Jake eravamo fidanzati ormai da due mesi e andavamo d'accordo. Lui era gentile e premuroso e oltre a baciarmi non è mai andato oltre. Ha sempre detto che non vorrebbe mai fare qualcosa che io non voglia. Ed è per questo che credo mi sia innamorata di lui, lui sa aspettare, sa cosa voglio e sa rispettare i miei spazi.

Tutto proseguiva per il meglio se non fosse che il giorno del nostro secondo mesiversario ebbi un'altra crisi come quella che abbi quando Chris mi portò in infermeria. Però questa volta con me c'era Jake, eravamo fuori ad un pub, era preoccupato. Naturalmente ho detto che soffrivo di attacchi di panico. Incominciai a tremare, il cuore mi batteva forte, avevo freddo e gli occhi mi bruciavano.
Quando Jake mi toccò vidi sua madre. Lui una madre non ce l'ha mai avuta. È morta quando lo ha dato alla luce e ha vissuto con il padre, il Signor Edward Sanchez che poi si è risposato. E poi vidi me. Non ricordo precisamente cosa vidi ma io c'ero ma lui era arrabbiato.

D'un tratto mi si avvicinano Eric ed un'altra ragazza che mi porse una sedia e mi aiutò a sedermi
<<ragazzi avete bisogno di una mano? Stai bene, Elizabeth?>>
<<Si sta bene grazie! Dai tesoro andiamo ti porto a casa>>
<<No, aspetta Jake, per favore prendimi dell'acqua>> gli dissi cercando di allontanarlo..
<<Elisabeth! Sono Eric ti ricordi di me? Sta tranquilla so cosa ti sta succedeno, fa respiri profondi ed espira piano piano>> disse tenendomi per un braccio, io lo guardai ma non dissi nulla. La fibrillazione incominciava a diminuire ma incominciai a perdere sangue dal naso come già era accaduto. Mi succedeva sempre nei momenti meno opportuni. Più usavo la mia magia più mi sentivo male.
<<Si, so chi sei grazie sto meglio>> dissi cercando di respirare a fondo.
Ricordo che Eric l'ho visto per la prima volta la sera dell'aggressione, il giorno del mio compleanno. E anche quando mi risvegliai, lui era lì ma non ci siamo mai presentati realmente. E poi l'ho rivisto in facoltà. È un tipo di poche parole ma è stato sempre presente.
La ragazza mi porse un fazzoletto per asciugarmi il sangue dal naso, per fortuna feci in tempo prima che arrivasse Jake. Da lì ci alzammo salutai con lo sguardo Eric e Jake mi riportó a casa prima. Insistette a rimanere fino a quando non mi fossi addormentata.

<<Buongiorno mamma>>
<<ciao Eli come stai? Ieri sera sei tornata presto. Jake come sta?>>
<<si, ho avuto un'altra crisi mamma e Jake è stato così gentile da rimanere con me fino a quando non mi fossi addormentata>>
<<un'altra? Ogni quanto vengono?>>
<<dipende. Era da un po'>>
<<si faranno più frequenti ma più leggere vedrai che spariranno>>
<<come hai fatto? Voglio dire..come hai affrontato tutto questo? E con papà? Con nonna?>>
<<Beh nonna è così come la vedi. Non è cattiva, mi ha aiutato molto. Anche se è stata contraria alla mia rinuncia dei poteri, alla fine mi è stata vicino e ha acconsentito. A tuo padre sono stata io a dirlo. È stato molto difficile per me rivelarlo ma non potevo più nasconderlo era diventato un segreto troppo grosso da sopportare e poi..stava cominciando a sospettare ero molto strana ed evitavo il contatto fisico>> sembrava una storia già sentita prima
<<e lui? Come l'ha presa?>>
<<Sai, mi viene da ridere perché in realtà non l'ha presa proprio male. Una sera eravamo in comitiva, non era molto che ci frequentavamo ma molto spesso trovavamo l'occasione per scappare e andare al lago per stare un po' da soli. Una delle tante sere mi baciò, un bacio vero di quelli che tolgono il fiato.. ma io non la presi bene. Voglio dire, ne ero contenta era una delle cose che avrei voluto fare ma..quando mi baciò beh..io incominciai a sobbollire letteralmente emanavo calore che si bruciò. Letteralmente!>> rise di gusto.
<<già ancora ricordo il dolore insopportabile>> disse mio padre entrando nella cucina
<<e poi che hai fatto papà?>>
<<beh inizialmente ho imprecato! Avevo il terrore di toccarla ma lo volevo! E così continuammo a vederci senza baciarci anche se io la riempivo di domande>>
<<si, inizialmente era strano, non so perché ma quella sera andò così..continuammo a vederci i giorni a seguire e quelli dopo ancora. Lui nonostante tutto continuava a farmi mille domande cercando di baciarmi e così gli dissi cosa fossi.. Una strega>>
<<ma perché bruciavi?>>
<<In realtà non c'è un motivo. Ogni essere umano ha un modo tutto suo di reagire, insomma come dire..>>
<<ho capito questione di ormoni!>>.
Ci mettemmo a ridere tutti e tre e mi sentii gioire sentendoci così felici per una volta dopo tanto tempo.
Mio padre poi proseguí il racconto. Inizialmente non credette alla rivelazione di mia madre ma lei le fece vedere ciò che sapeva fare come far fluttuare una foglia, ridurla in cenere o accendere una candela. Lui rimase impressionato da ciò che sapeva fare e non ebbe mai paura. Ma per lei, gli anni passavano e più pesante era il potere da sopportare e da  nascondere agli altri e così decise di rinunciare ai suoi poteri per sempre. O almeno così hanno detto.

Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora