33 capitolo

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Ho pensato per tanto tempo a quella lettera. Sapevo che quelle parole erano vere, erano sentite ma tutto ciò che volevo era dimenticare. Nonostante fossero le parole più belle che io avessi mai sentito, nonostante fossero le parole che chiunque avrebbe voluto sentirsele dire, io volevo dimenticare, tornare indietro nel tempo come minimo di una decina d'anni.
Essere quello che sono, non sempre riesco a definirmi, non era poi così male. Potevo fare tante cose, avevo poteri, ero forte e potevo difendermi da chiunque eppure non avevo salvato la mia migliore amica. Ho conosciuto persone che mi hanno mentito, i miei genitori mi hanno mentito. E nonostante tutto il mio potere sentivo di non valere davvero nulla, che tutto questo potere, in fondo, non mi serve perché non lo so usare.

In facoltà, Jake non faceva altro che stuzzicarmi. Aveva compreso il mio stato d'animo e lui cercava di captare ciò che la mia mente pensava ma non avevo tanta voglia di essere capita in quel momento non da lui..forse Jackson ma non in quel momento stava sicuramente lavorando l'avrei visto la sera per una cena soli io e lui. Jake per fortuna aveva un importante allenamento per il lacrosse così avrei avuto il tempo di parlare con Jackson. Avrei voluto dirli ciò che ero.

All'improvviso però ebbi la sensazione di avvertire la presenza di Chris dietro di noi, mi girai ma non c'era nessuno. Così mi voltai verso Jake e vidi il suo sguardo. Era pallido, irato e le sue mani erano chiuse in un pugno.

<<Jake! Tutto ok? Che hai?>>
<<quel tipo ci sta guardando, che ci fa qui? Perché è tornato?>> dirigo il mio sguardo nel campetto di fronte ai tavolini dov'eravamo seduti e c'era proprio lui, Chris, con la divisa di Lacrosse. Quindi era davvero tornato, era davvero intenzionato a rimanere?
<<Ok Jake ma lascialo perdere non sta guardando noi>>
<<Non sta guardando noi, infatti, sta guardando te!>>
<<Ma no sta tranquillo dai su torniamo in classe>> dissi prendendolo per il braccio e trascinandolo via.

Durante la lezione di economia, con la scusa di andare alla toilette, mi avvicinai a Jasmine che parlava con delle amiche. Lei mi guardò ma non proferì parola fino a quando non lo feci io
<<che cosa ha deciso tuo fratello? Vuole tormentarmi la vita?>>
<<non so cosa intendi, cosa c'entra mio fratello ora?>>
<<Mi ha fermata nel bosco e adesso è tornato e continua a guardami>>
<<Non sarà certo tornato per te, il tuo ragazzo può stare tranquillo>>
<<no fammi capire, hai origliato?>>
<<No fammi capire tu Elizabeth perché non ti capisco, non ti riconosco più, prima eri la persona più gentile al mondo, la persona con cui tutti avrebbero voluto parlare..>>
<<Oooh ed è per questo che tutti mi mentono>>
<<Ti hanno mentito perché era inevitabile, non tutti hanno la forza di mettere in pericolo le persone che amano. Tu non sai nemmeno che significa convivere con questo fardello di essere un vampiro. Non sai cosa significa sentire il battito del cuore di una persona a metri di distanza, non sai cosa significa sopravvivere ai propri familiari, vederli invecchiare e non poter fare niente per evitarlo. Non sai proprio niente, Elizabeth. E se noi abbiamo fatto quello che abbiamo fatto, compreso i tuoi genitori non puoi farcene una colpa. Scusaci se ti abbiamo salvata la vita più volte, e scusa se rischio di perdere mio fratello a causa tua>>
<<aspetta cosa? Che cosa vuoi dire>>
<<niente!>> rimasi perplessa al sentire le sue parole ma non potevo evitare di chiedere. Così sospirai, mi calmai e ripresi
<<Jasmine>> disi prendendole la mano
<<perdona il mio egoismo, hai ragione io non so cosa significa essere un vampiro, non so cosa sono io stessa e non posso capire gli altri ma cosa c'entra ora Chris? Che succede?>>
<<niente scusami ho parlato troppo come sempre. Adesso devo andare>> non ebbi tempo di rispondere che sparì.

Alla cena con Jackson ero un po assente e lui se ne accorse. Come poteva non farlo avevo una faccia che diceva tutto.
<<ehi, piccola che hai? Sei silenziosa stasera. Problemi con Jake?>>
<<Si..cioè no, diciamo di no. Non è questo è che..>> mi guardò sorridendo
<<è che è tornata una certa persona che ti ha messo in crisi!>>
<<che cosa? Come lo sai?>>
<<sai, io so sempre tutto!>> rise di gusto.
<<No è che ogni tanto mi sento con..Jasmine, sai, dopo la morte di Nat, tu eri andata via, Chris era partito e lei era sola abbiamo allacciato i rapporti. Ma niente di che ogni tanto ci scriviamo e lei era preoccupata per te, è una brava ragazza. Ma tranquilla io non ho proferito parola. Ho solo detto che abbiamo bisogno di tempo un po' tutti e che doveva lasciarti stare>>.
Va bene, ok non potevo dire nulla, non più, non dopo che ho lasciato tutti e me ne sono andata
<<Hai ragione sono stata una vigliacca, son andata via e ho lasciato tutti qui senza pensare a come potevate esservi sentiti voi>>
Mi abbracciò senza dire nulla e così chiacchierando seduti sul tappeto della cucina ci addormentammo.

Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora