13 capitolo

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Quella notte sognai Nat. La mia migliore amica era morta. Era stesa per terra e non si muoveva. Io cercavo di rianimarla ma continuava a non svegliarsi. Poi mi svegliai io, gridando.. ero completamente sudata, respiravo con fatica, volevo parlare ma era come se le parole non mi uscissero e i miei appunti stavano prendendo letteralmente fuoco. Presi una coperta e la buttai sopra. Che cosa era successo? Come potevano prendere fuoco degli appunti così all'improvviso?

I miei erano a lavoro come ogni giorno così decisi di rimanere a casa e di non andare in facoltà. Non mi andava di vedere nessuno. Intorno alle undici suonarono alla porta.
Era Chris, mi stupii della sua visita.

<<Chris? Che cosa ci fai qui?>>
<<scusami..non volevo disturbarti, volevo vederti>>
<<vedermi? Si certo. Sei sparito!! Ero preoccupata ti rendi conto? E adesso vuoi vedermi? Sparisci!>> Ero arrabbiata, cercai di chiudere la porta ma lui me la bloccò.
<<no aspetta..ti prego fammi entrare>> disse con le mani giunte per pregarmi di farlo entrare
<<Chris, è meglio che tu te ne vada>>
<<mi dispiace è che ho avuto dei problemi, è complicato>>
<<senti Chris basta. Tu e Nat mi state nascondendo qualcosa ed è ok. Ma non prendermi in giro. Siamo stati insieme alla pista di ghiaccio ed è stato meraviglioso ed io non ho fatto altro che pensare..come una stupida>> lui mi guardò meravigliato e forse anche un po' soddisfatto
<<se ti faccio schifo dimmelo ma non prendermi in giro. Ci sei e non ci sei. Fai il romanticone del cazzo e poi sparisci>>
<<Eli mi dispiace io non credevo..>>
<<credevo cosa? In questo periodo mi stanno succedendo cose che neanche io so, con Nat le cose vanno male, lei mi evita, tu mi eviti. I miei genitori mi stanno nascondendo delle cose ed io da sola non so come affrontare tutto questo. Vorrei solo capire se stai solo giocando con me>>
<<no, io..io non sto giocando con te. Non ti farei mai del male, io ci tengo a te. Il problema è che sono un disastro. Vorrei solo dimenticare>>.
Lo guardai con perplessità
<<Mi piace starti accanto ma se ti sto accanto combino solo casini>>
<<ma perché che cosa potresti fare di male?>>
<<non voglio che tu conosca la parte più brutta di me>>.
Alle sue parole fu come una doccia fredda. Lui e la sua parte "brutta"..e io cosa avrei dovuto dire? Cosa potrebbe esserci di più brutto che scoprire la vita altrui al solo tocco o di dare fuoco a dei fogli?
<<Non credo tu abbia una parte brutta. E comunque ognuno di noi ritiene di avere  "una parte brutta". Anche io ho una parte brutta ma non credo mi faresti così paura>>.
Mi avvicinai, presi le sue mani, gliele accarezzai e ci guardammo intensamente.
Sentivo il suo respiro avvicinarsi sempre di più al mio viso io pensavo a quanto fossero belli quegli occhi.
Ad un tratto mentre ci stavamo per baciare lui li chiuse, mi allontanò con le braccia e si giró di spalle. Respirava affannosamente e non parlava. Io mi avvicinai, lo toccai sulla spalla ma si scontó
<<No!! scusami forse ho sbagliato a venire, non dovevo. Senti, io.. è meglio che vada>>
<<Chris aspetta!>> Aprì la porta e andò via senza nemmeno avere il tempo di fermarlo.

I giorni passarono e io Chris ci vedevamo ben poco in facoltà e lui cercava di evitarmi. Lo avevo capito.
Lo incontrai nel giardino del campus, lo seguii e in un vicolo vicino ai campetti di Lacrosse lo bloccai da un braccio
<<tu sei uno stronzo! E un imbecille. Perché te ne sei andato senza dire nulla? Non è successo nulla di cui noi non possiamo affrontare il discorso>>.
Cercai di tirargli uno schiaffo ma lui mi bloccò il braccio
<<basta smettila. Non insistere io e te non possiamo stare insieme. Ti risulterò insensibile ma davvero mi dispiace, so solo io quanto ci tenga alla nostra amicizia e a te come donna ma devi starmi lontano. Aveva ragione Natasha>>
<<ma chi ti vuole, sei come tutti gli altri. Non chiamarmi, non cercarmi mai più>>
Me ne andai piangendo sentendomi una stupida. Mi ero innamorata di un uomo che non gli importava di me. Che mi aveva solo usata.
Forse si, aveva ragione Natasha ma io continuavo a chiedermi il perché del suo comportamento. Quando stavamo insieme e ci guardavamo sentivo che c'era qualcosa. I suoi abbracci erano veri.

Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora