47 capitolo

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Era il giorno della cerimonia. Tutta la famiglia era quasi al completo. Mia nonna Dorothy era arrivata ma non si fece vedere in città perché per il mondo soprannaturale lei era morta e se solo qualcuno l'avesse riconosciuta, li avrebbe condotti direttamente a me.
Il problema sorgeva nel momento in cui le avremmo dovuto spiegare perché mia madre si trovava proprio in un letto a casa degli Smith.
A questo punto era inevitabile dire la verità. Cioè che io e Chris ci conoscevamo, che io avevo scoperto tutto e che lui aveva svuotato il sacco.

Mia zia e mio cugino Miguel arrivarono disperati a casa di Chris, sperando che mia madre fosse ancora viva.
<<Ehi cugina, mi dispiace tanto. Mi dispiace che tu abbia dovuto subire tutto ciò da sola. Senza alcun sostegno da parte nostra. Ma cosa è accaduto. Com'è successo?>>
<<Sta' tranquillo, tu non hai colpe. Nessuno ce le ha qui. L'unica sono io che sono sbagliata. Sono io quella che avrebbe dovuto mettere fine a tutto questo>> gli raccontai cos'era successo e quasi mi mancava il respiro.

Al ché uscii fuori a prendere una boccata d'aria e chi trovo fuori ad aspettarmi? Jackson ed Andrew! Lui era il mio migliore amico e sapeva sempre quando avevo bisogno di lui.
<<Jackson? Che cosa ci fai qui?>>
<<Secondo te?>> fece una pausa e quasi piangendo mi abbracciò forte
<<Jasmine mi ha detto di tua madre. Tesoro mio mi dispiace tantissimo>>
<<Eli, amica mia non immagini quanto mi dispiace. Non mi aspettavo questa brutta notizia>> disse Andrew abbracciandomi
<<Ma scusate cosa vi ha detto Jasmine? Quando?>>
<<ieri sera ci ha chiamati dicendo che tua madre era tra la vita e la morte per via di un infezione e che lei è dovuta partire per cercare un medico che sapesse curarla ma a quanto pare non ha fatto in tempo. Ho provato a chiamarti ma il tuo telefono era spento, sono venuto a casa ma non c'era nessuno e quindi ho immaginato fossi qui!>>
<<Come potevi immaginarlo?>>
<<Non..io non lo so. Visto che è stata Jasmine ad avvisarmi ho pensato fossi qui>> disse impacciato Jackson
<<Ok. Va bene, grazie ragazzi di essere venuti, davvero. Vi ringrazio con il cuore vi voglio bene. Ora vorrei un favore. Mi date una sigaretta?>>
<<Ma Eli, ma..tu non fumi!>>
<<Beh mi sembra un buon momento per iniziare direi!>> dissi sarcastica mentre Andrew mi passava una sigaretta.
In realtà avevo già fumato in passato. Avevamo provato un estate con Natasha così per ridere e scherzare ma poi finì li, in realtà eravamo anche un po' spesso ubriache. Ricordo serate passate intorno ad un falò, a cantare mentre un amico suonava la chitarra.

Andammo al lago. Decidemmo di fare una piccola cerimonia tra familiari.
Arrivata li, Jake mi stava aspettando
<<Jake!>>
<<Eli, ciao..>> mi guardó sorridendo e tentennando mi abbracciò
<<Mi dispiace, condoglianze. Non avrei mai potuto immaginare che potesse succedere una cosa del genere. Mi dispiace tanto. So che non corre buon sangue tra noi e mi pento di ciò che ho fatto ma non potevo non venire>>
<<Grazie Jake. Non immagini quando mi faccia piacere averti qui. Grazie davvero. Sei un amico>> dissi e proseguii il cammino verso la sponda del lago con il braccio di Jake sulla mia spalla e io che piangevo tra le due braccia.

La cerimonia consisteva nel dare fuoco al corpo del defunto su di una barca e contemplarlo fino a che il fuoco non si fosse spento. Per tradizione si dovevano mettere nella barca degli affetti legati a lei, a mia madre.
Mio padre le donò la loro fedina di fidanzamento, mentre papà tenne le fede di matrimonio di mia madre e la appese al collo. Mia zia le donò un peluche, il quale le ricordava i primi anni che ha dovuto insegnare a mia madre come controllare la sua magia esercitandosi proprio con quel peluche.
Io le donai uno dei miei vecchi libri di magia per avevo trovato tra i miei libri e che non sapevo nemmeno di avere, avevo comunque tenuto quello trovato nel baule, nella vecchia casa di Montreal e una dozzina di rose blu come piacevano a lei.

Andò a fuoco la barca così come metà del mio cuore.
Alla fine della cerimonia notai che i genitori di Chris ed Eric sono sempre stati al fianco di mio padre e i mei zii e Miguel un po' vicino a me è un po' vicino a mio padre. Ma Chris non c'era. Allora mi girai intorno e lo vidi su di una collina in lontananza. Parlava con mia nonna ed ad un tratto si avvicinò una ragazza con un velo intorno al capo e degli occhiali neri in viso. Non credevo di conoscerla ma aveva un non so che di familiarità. Quando si avvicinò a Chris lo abbracció con voga. Sarà stata una ragazza della congrega, una come lui, della sua specie. Una vampira insomma.

Dopo la cerimonia mia nonna venne a casa con gli zii, cenò con noi e poi è ripartita per Montreal. Averla qui vicino a me ha fatto riaccendere l'affetto che avevo per lei, mi era mancata. Certo, il rapporto si era freddato dalla mia parte ma ora, sapevo che avevo bisogno anche di lei. E che lei, in fondo, non era mai cambiata e che ha dovuto nascondermi ciò che ero e ciò che lei era per proteggermi. Come fece mia madre. E so che avrei fatto anche io la stessa cosa per mia figlia.

Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora