41 capitolo - Lui

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Mi svegliai che era una mattinata di sole splendente. La primavera era alle porte, sugli alberi cominciarono a fiorire le gemme, la natura ritrovava i suoi ritmi e i suoi colori. Ma non stava arrivando solo la primavera, una grande sciagura poteva incombere su di noi. Chiamammo quanti più aiuti possibili. Tutte le congreghe ci erano vicine, quella di Montreal, quella di Venezia, del Canada e persino quella del New Mexico. Ci raggiunsero qui a Deadwood per studiare il caso dei licantropi e attuare un piano.
Gli animali nel bosco avvertivano la presenza del soprannaturale, stavano impazzendo come il cervo finito sulla macchina di Eli e i cavalli che sfrecciavano fuori dai boschi. Qualcosa li aveva spaventati e dovevamo scoprire ciò che stava succedendo.

Ma detto ciò, su di me incombeva una grande sciagura proprio in un momento meno adeguato. Era venuta a trovarmi un' amica da Venezia, Gwen. Una delle mie più care amiche d'infanzia. Lei è stata la prima a scoprire ciò che ero. E non era spaventata anzi, mi ha aiutato molto. Ma..questa cosa l'ha interpretata male. Abbiamo avuto un flirt che io ho preferito non approfondire. Io ero un vampiro e lei una ragazzina umana. Non era il caso di andare oltre, anche perché io ho continuato ad avere 27 anni ma lei ha continuato a crescere e aveva 15 anni più di me. Lei non si è mai arresa.

<<Sono felice di rivederti, a Venezia non abbiamo avuto modo di approfondire il discorso>> disse Gwen.
<<Vedo che hai preso alla lettera il mio invito. Ci siamo visti neanche un mese fa. Potevi aspettare un po' a venire. Proprio questo non era il momento di venire. A Venezia saresti stata più al sicuro>> dissi
<<sei tu che mi hai invitata, ricordi? E ho preso la palla al balzo. Ero curiosa di conoscere l'America!>>
<<Qui non è l'America. Siamo solo a Deadwood una città sperduta!>> dissi
<<Mi basta stare con te>>
<<Gwen!>> dissi sbuffando
<<Portami a visitare la città, i bar che frequenti, la gente che frequenti, l'università. Dai voglio sapere cosa fai qui se ti sei integrato. Sono anni che non stiamo insieme>>
<<Va bene d'accordo, andiamo!>> dissi prendendola per mano
Andammo in giro per il centro, le feci visitare i posti più belli di Deadwood. Come il luogo dove giacevano un tempo le miniere, luogo ormai andato alla storia per via della corsa all'oro nei primi anni '70 del 1800. Facemmo una lunga passeggiata lungo l'Historic Main Street, strada animata da attori in costume che rievocano i passaggi fondamentali della storia della città e indice assistito ad uno spettacolo teatrale di Trial of Jack McCall, che ripercorre il processo dell'assassino del leggendario eroe della frontiera James Butler Hickok, conosciuto anche come Wild Bill, che venne ucciso mentre giocava a poker al Nuttal and Mann's Saloon.

Infine, dopo una giornata intera tornammo a casa. Era felice e altro non avrei chiesto che vederla contenta e soddisfatta.
<<Mi sei mancato, abbiamo passato una giornata magnifica >>
<<Sono contento, anche per me è stata molto bella>> dissi.
Lei mi si avvicinò, incominciò a sfiorarmi la camicia e all'improvviso mi baciò. Io la allontanai sorpreso. Si mise a ridere
<<Gweeen smettila di adularmi, sai che non si può>>
<<Ma perché? Sei un vampiro, hai il controllo, so che non mi farai del male>>
<<Gwen non è così facile e poi non è quello. Io ti voglio bene, non credi che se avessimo voluto le stesse cose non sarebbe già accaduto?>>
<<Non mi hai mai voluta. Ma io stravedo per te da sempre e lo sai>>
<<Ma io non ti ho mai illusa o meglio, semmai l'ho fatto, dopo ho messo le cose in chiaro. Da umani siamo tutti vulnerabili>>
<<Ma perché non provarci? Cosa abbiamo da perdere?>>
<<Forse niente o forse tutto. Non lo so ma io e te siamo amici.bGwen sei come una sorella, ci siamo cresciuti. Ti proteggerò come ho sempre fatto ma non..>>.
<<si ma te ne sei andato e mi hai lasciata sola senza sapere niente di te>>
<<Abbiamo già affrontato questo discorso, sai com'è andata. Sai che sono dovuto andare via da Venezia. Sono tornato comunque da te quando stavo scappando da Montreal e hai visto quel che ero diventato. Ma non potevo rimanere, ti avrei ucciso altrimenti>>.
Già perché dopo quello che mio padre ci aveva fatto non sapevo che fare e così sono scappato. Come sempre, scappo sempre dai problemi
<<Ma ora non lo farai>>
<<Si che lo farò, lo sai benissimo che lo potrei fare. Anche adesso se mi fai incazzare>>
<<Va bene va bene ma un altro come te ne avrebbe approfittato di questa bellezza, ricordalo>> disse con sguardo assolutamente spregiudicato
<<Adulatrice! Non ti arrendi mai eh?>>
<<Alla fine riuscirò a conquistarti mio caro vampiro>> disse ridendo.
La abbracciai più forte che mai. Sapeva quanto io la amassi anche più di me stesso ma non come avrebbe voluto lei. Lei lo sapeva ma non voleva ammetterlo e avrebbe fatto di tutto per ottenere quello che desiderava.
Ma non ci è mai riuscita men che meno ora che il mio cuore non era più vuoto come una volta. Che il mio cuore non era piu freddo come il ghiaccio. Il mio cuore si era sciolto ora e forse nessuno avrebbe più potuto fargli cambiare forma.

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