14 capitolo

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Arrivò il mio 19esimo compleanno. Erano ormai 5 anni che mia nonna non c'era più e che non festeggiavo il compleanno. Men che meno quest'anno. Ma quella sera mi ritrovai davanti alla porta Nat, Dave, Jackson, Andrew e Jake. Mi fecero una sorpresa con delle pizze e dei pancake.

<<Eli ti posso parlare?>> Disse Nat
<<se è per scusarti stai tranquilla, avevi ragione>>
<<si emh scusami in questo periodo ti ho trascurata e ho esagerato con i toni. Mi dispiace non volevo e scusami se non ho creduto e rispettato l'amore che provi per..>>
<<non me lo nominare per favore! Avevi ragione, mi ha umiliata, mi sono sentita offesa, sedotta ed abbandonata>>
<<che cosa è successo?>>
<<Ci siamo quasi baciati. Credevo che lui provasse qualcosa. Ecco hai presente quando senti un qualcosa?>> Lei annuì
<<Io sentivo che lui mi voleva, mi desiderava invece poi si è allontanato e se n'è andato. E adesso mi sento uno schifo>>
<<Eli mi dispiace davvero, vedrai che si sistemerà tutto e nonostante ciò che penso vedrai che lui sicuramente ti spiegherà il perché del suo comportamento. Però ricorda che nonostante tutto, io sono tua amica, che tutto quello che ho detto o fatto è per te perché ti voglio bene non voglio vederti soffrire>>
<<lo so, sono contenta che sei qui>>
La abbracciai forte.
<<ti voglio bene sorellina>> mi disse ricambiando l'abbraccio
<<era da tempo che non mi chiamavi sorellina. Anche io ti voglio bene>>.
Per fortuna tra noi era tutto chiarito e mi sentivo più sollevata. Avevo ritrovato la mia migliore amica. Nonostante tutto mi stava pesando la sua lontananza.

Dopo cena andammo a bere qualcosa al Saloon di Wild Bill, il pistolero più famoso degli Stati Uniti. Io presi un old fashioned, volevo dimenticare anche se in realtà reggevo molto bene l'alcol.
Continuammo la serata a ridere e scherzare, a bere cicchetti. Gli uomini giovavano a biliardo e io e Nat a sfidarci a tiro al bersaglio. Naturalmente vinsi io perchè immaginai la faccia di Chris al posto del bersaglio. Quindi dopo quello che era successo mi ha aiutato molto.

La musica nel locale era a palla ma ad un tratto sentimmo dei rumori forti e vedemmo la porta del Saloon scaraventarsi per aria. Tutti incominciarono a gridare e io e gli altri ci nascondemmo dietro il biliardo. Vidi gente correre a destra e sinistra e sentii i pezzi di legno dei tavoli e delle sedie rompersi uno ad uno. Provammo a scappare verso la piazza di fronte ma ci fermammo a qualche metro più avanti del bar perché avevamo perso Jake e Dave tra la folla. Nat mi prese per mano
<<vieni corri, dobbiamo andare>>
<<Nat no è pericoloso dove vai?>>.
D'un tratto ci troviamo davanti a noi un abominio.
Un uomo se così si può chiamare con un viso pallido e rugoso, canini lunghi e appuntiti ed aveva una forza e una velocità sovrumana. I movimenti sembravano gli stessi di quell'uomo che aveva scaraventato Antoine dopo esserci baciati. Cercammo di scappare ma lui ci raggiunse era troppo veloce così Nat prese un pezzo di legno e glielo lanció addosso trafiggendogli il petto. Riuscimmo così a scappare nel bosco. Inciampai in una radice di qualche albero morto e incominciai a vedere tutto nero.
Quell'uomo ci raggiunse e io cercai di difendere Nat ma lui non osava avvicinarsi a me. Così d'un tratto gridando sentii un fuoco pervadere il mio corpo, d'istinto portai con forza le mie braccia in avanti, lo colpii e lo scaraventai su di un tronco. Nel frattempo cominciò ad uscire sangue dal naso.
Ma come ho fatto? Com'è possibile che io abbia potuto fare qualcosa del genere?
Presi Nat che mi guardò sbalordita, poi mi strinse la mano e mi sorrise facendo un accenno con il capo. Corremmo verso la casetta di legno cercai di allontanarlo ma mentre lo scaraventavo lontano da noi, quell'uomo prese per un braccio Nat e la spinse così tanto che la fece cadere su di un sasso più lontano da noi.

<<nooooo Naaaat!!!>> La vidi li a terra inerme. Non si muoveva e perdeva sangue da tutte le parti. Lui mi prese e mi tappó la bocca.
<<adesso sta zitta dolcezza e ascoltami. Non fiatare altrimenti assaggerò il sangue che sento scorrere nelle tue vene. Sento già il sapore in bocca. Ascolto i battiti del tuo cuore tremante, potrei metterci un secondo a strappartelo>>. Ero terrorizzata. Nat era sicuramente morta dopo quella caduta. Come nel sogno, la mia migliore amica era morta. L'odore fetido di quell'uomo era familiare e anche la voce quando mi ha chiamata dolcezza. Era buio e all'inizio non avevo capito chi fosse. Poi ne ho avuto la conferma, era Antoine che mi chiamava così.
<<chi sei? Che cosa vuoi da me?>> feci finta di non aver capito chi fosse
<<vorrei ucciderti. Sei un essere troppo scomodo. Ma non posso mi servi viva per adesso. Non mi riconosci vero dolcezza?>>.
Ero come pietrificata. Allora era davvero lui. Era Antoine!
<<Antoine? Che cosa vuoi da me? Che cosa sei? Lasciami in pace hai ucciso la mia amica>>
<<già sono proprio io. Vuoi che ti rinfreschi la memoria? Cosa vuoi che me ne frega della tua amichetta. Era da molto che non sentivo la tua voce al telefono sai è molto eccitante>>.
Lo guardai con occhi spalancati. Era lui che mi chiamava la notte. Era lui che mi seguiva nei boschi.
Mi prese per un braccio e mi girò verso di lui cercando di baciarmi
<<lasciami, mi fai schifo sei un mostro!>> Cercai di liberarmi ma era troppo forte
<<allora non sai niente vero? Non sono l'unico in città. Molte persone vicino a te sono come me vuoi che ti dica chi sono? O forse no tanto non li rivedrai mai più!>>
Mi bloccò con le sue braccia con molta forza, mi leccò il collo con la sua putrida e schifosa lingua e cercò di mordermi.
<<lasciamiiii>> gridai dimenandomi. L
Cercai di fare qualcosa con tutta la forza che avevo. Così misi le mie mani sulle sue, gridai e..le sue mani stavano per andare a fuoco. Avevo lasciato le impronte delle mie mani sulle sue. Non riuscivo a spiegarmi tutte queste mie capacità. Nonostante ciò lui era ancora attaccato stretto a me.
Così chiusi gli occhi ma ad un tratto mi sentii libera dalla sua presa, qualcuno lo scaraventò sull'albero e nell'allontanarlo da me mi graffiò la gola. Sentii come un ringhio cavernoso. Riaprí gli occhi e vidi davanti a me un uomo, con occhi rossi fuoco, pieni di rabbia e denti aguzzi. Lo guardai con terrore poi tornò in se.

Era Chris.
Chris era come lui, come Antoine. O almeno simile solo che Antoine inquietava più terrore. Non potevo credere ai miei occhi. Era pieno di rabbia, i canini lunghi e aguzzi che gli uscivano dalla bocca, gli occhi erano pieni di sangue e il suo sguardo pieno di lacrime.
<<scappa!! Scappaaaaa!>> disse Chris con affare minaccioso. Altre 3 persone combattevano con Il mostro. Erano Jasmine e altri due uomini. Anche loro come Chris e come Antoine. Lo scaraventarono da una parte all'altra ma lui era molto forte riuscirono comunque ad allontanarlo da me.
Fu una scena straziante e disgustosa. Mi avvicinai a Nat e la chiamai. Gridavo ma lei non rispondeva d'un tratto mi incominció a girare la testa, vidi tutto nero e mi accasciai svenendo al fianco della mia migliore amica. Vidi che un uomo sconosciuto prese in braccio Nat cercando di svegliarla.
Stavo morendo forse. Io e Nat eravamo morte insieme quella sera.

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