46 capitolo - Lui

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Il proverbio che diceva che il treno passa una sola volta nella vita, era reale! Perché il tempo passa per tutti; e a volte, il tempo per fare ciò che desideri o il solo pensare di dire ad una persona che le vuoi bene dura solo un attimo.

La mamma di Elizabeth non c'era più. La sua anima si era spenta per sempre. E io ero impotente. Non potevo fare più niente se non stare vicino alla donna che amavo. Quando le convulsioni finirono e la sua vita si spense, il padre di Eli si buttò sul corpo della moglie, Eli incominció ad agitarsi e a piangere. La presi e la strinsi forte tra le mie braccia. Lei voleva divincolarsi ma poi si è lasciata abbracciare.
Intanto i miei genitori arrivarono e si trovarono a fatto compiuto. Erano affranti per non essere riusciti a trovare quel farabutto. Ma gli spiegai che non sarebbe servito a nulla perché aveva l'argento ormai in circolo e non l'avremmo potuta salvare. Sapevo che non avrei dovuto ma ascoltai la conversazione tra Eli e sua madre.
Mentre eravamo tutti insieme nel salone per bere una cosa calda e organizzare la cerimonia, Eli si alzò di scatto e si divincolò nella sua stanza per evitare immagino, di farsi vedere da sul padre. Ma avevo capito che stava per piangere.

<<Eli, posso?>> non rispose
<<Eli, per favore>>
<<Chris va via!>> entrai e lei piangeva abbracciata ad un cuscino stesa sul letto
<<ehi, ehi piccola>> mi avvicinai, mi stesi affianco a lei e l' abbracciai
<<Ehi, andiamo a fare un giro eh? Che ne dici?>>
<<No!>> gridò lei
<<va via non voglio vedere e parlare con nessuno>>
<<Ehi io ti capisco..so cosa stai passando. Adesso sei arrabbiata, ti senti vuota e impotente>> si alzò e si mise seduta su un lato del letto.
Misi le mie mani sulle sue guance rosse e piene di lacrime
<<una cosa che potrai fare è stare vicino a tuo padre, piangere con lui se ti farà stare meglio. Ha bisogno di te adesso e tu di lui. E io non ti lascerò. Anche se mi cacci io non ti lascio>> mi guardó con gli occhi pieni di lacrime e mi abbracciò forte singhiozzando.
<<Chris, devi lasciarmi andare. Voglio stare da sola. E tu devi starmi lontano>>
<<No! Se vuoi ti lascio sola ma rimarrò comunque fuori dalla porta. Non sei sola. Hai capito?>> lei guardava un punto fisso sul pavimento, le alzai la testa
<<guardami! Tu non sei sola. Io ci sarò sempre per te anche se tu mi odi, io non ti lascerò mai più sola. Dimmi che hai capito>>
<<No Chris, sei tu che non hai capito un cazzo! Devi starmi lontano. Io e te..>> fece una pausa
<<Io e te non siamo più amici. Adesso porterò mia madre a casa e tu e io non ci vedremo mai più. Non puoi più starmi vicino>>
<<Eli no, perché? Tu adesso vedi tutto nero, hai paura, credi di voler stare da sola, che tutto ciò che una persona può fare non sanerà il tuo cuore spezzato. Tu adesso credi di voler stare da sola ma in realtà..>> mi interruppe gridando <<in realtà non hai capito nulla..in realtà devi starmi lontano perché potresti morire come è morta la mia migliore amica e come è morta mia madre. Potresti morire anche tu e io non voglio nessun altro sulla coscienza>>
<<Eli, sono un vampiro, so cavarmela da solo. Ma non mi importa. Io voglio starti accanto.
Quando si perde un genitore, è preferibile sempre che ci sia qualcuno al tuo fianco. Ti ho promesso che non ti avrei abbandonata più e che non me ne sarei andato>>
<<ma adesso sono io che ti abbandono!>>
<<Va bene, d'accordo. Ma capirai che avrai bisogno di qualcuno al tuo fianco, che sia io o qualcun' altro, non rimarrai sola!>> dissi ma lei si alzò e se ne andò sbattendo la porta alle sue spalle.

<<Ehi piccola..>> disse il padre di Eli
<<andiamo a cambiarci, faremo qui la veglia e domattina andremo al lago>>
<<No papà ti prego, portiamola a casa, per favore. Non voglio più stare qui>>
<<Eli, potete stare qui quanto volete, non ti devi preoccupare. Qui casa è grande e non dovete stressarvi a sistemare il tutto, possiamo accogliere qui tutte le persone che vorranno venire ad omaggiare tua madre>> disse Eric.
Lei non aveva nemmeno la forza di contraddirlo che si limitò ad annuire, rivolgendomi uno sguardo di resa.
Tornarono a casa a cambiarsi e io rimasi nella stanza dove giaceva inerme la Sig.ra Montgomery a contemplare il suo corpo. A farmi mille domande su cosa e come possa essere successo tutto ciò. E soprattutto, domande su come io non fossi riuscito a salvarla. E così continuò tutta la notte a pensare a lei, ad Eli e a ciò che avrei potuto fare per lei.

Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora