Dopo poco la cerimonia, la nonna di Elisabeth con alcuni membri della Congrega venuti anche loro ad omaggiare Sign. Montgomery, tornarono a Montreal. Le avrei dovuto dare spiegazioni di li a poco, anzi mi meravigliai del fatto che non mi aveva ancora decapitato o trasformato in un topo di fogna.
Erano le 10 di sera di un giorno d'estate, guardavo la luna calante fuori dalla finestra, guardavo le stelle e pensavo a Eli. Come si starà sentendo ora? Si sarebbe sentita sola.. aveva bisogno di qualcuno al suo fianco, di qualcuno che la aiutasse a non perdere la testa. Mi vennero in mente dei ricordi che avrei dovuto cancellare dalla mia mente.
Io l'avrei voluto avere qualcuno che mi avesse aiutato nei miei momenti più bui. È difficile perdere un genitore, nessuno può capire come ci si senta e io lo ricordo, so come ci si sente a perdere una madre. Solo Dio sapeva quanto avrei voluto dimenticare ma la mia condizione non me lo permetteva. Avrei potuto aiutare Elizabeth magari ma anche lei, essendo una strega, era immune alla compulsione. Decisi di andare da lei.La luce della sua stanza era accesa, presi qualche sassolino da terra e feci come nei film, ne scaraventai uno contro la sua finestra.
<<Eliii>> sussurrai a bassa voce per non farmi sentire dal padre
<<sono io, sono Chris!>>
<<Chris!? Che ci fai qui?>>
<<Ti va di scendere? Voglio portarti in un posto!>>
<<Ma è notte, Chris, dai non mi va e poi.. dove vorresti andare? >>
<<E allora? Hai per caso paura del buio? Scendi altrimenti vengo io su!>>
<<No, ok va bene, dammi due minuti!>>
Scese dopo qualche minuto interminabile ed era bellissima, come sempre ma aveva gli occhi come di una che aveva appena finito di piangere e che ha cercato di non darlo a vedere
<<Ciao!>> disse triste e con un pizzico di tenerezza
<<Ehi>> dissi alzandole il viso per guardarla negli occhi
<<non devi nasconderti da me>> mi avvicinai e la abbracciai forte
<<per qualsiasi cosa ci sono, puoi chiamarmi quando vuoi anche nel cuore della notte e potremmo parlare per ore. Tanto sono un vampiro, non mi si vedranno le occhiaie>>. Sorrise di gusto
<<Allora, dove volevi portarmi?>>
Le porsi la mia mano e la caricai sulla mia spalla <<ma che..>> cercò di dire
<<shh! Fidati per una volta>>.
Corsi alla velocità da vampiro e la portai sulla montagna più alta della città dove la vista era meravigliosa.
<<Oddio, la prossima volta facciamocela a piedi eh, che ne dici. Ho il volta stomaco>> disse disgustata. Mi misi a ridere.
<Wow, non ero mai stata qui. È..é un posto meraviglioso. Come l'hai scoperto?>>
Da lì su si vedeva tutta la città dall'alto. Le luci marcavano nel dettaglio i punti più belli della città. Si intravedeva il ruscello in mezzo al bosco, il pub dove ci incontrammo la prima volta. Persino la nostra facoltà si intravedeva. Almeno io riuscivo a vederla.
Ci sedemmo per terra
<<Bello eh? Nessun umano riuscirebbe ad arrivare fin qui su ma tu dovevi vederlo. È il mio posto preferito e molto spesso venivo qui prima di conoscere te. Qui puoi essere libera, senti solo il silenzio della città>>
<<Perché prima di conoscere me? E adesso?>>
<<Adesso ho un altro posto dove andare quando voglio stare solo. Ti sembrerà strano ma molto spesso vado a sedermi sul grande masso vicino alla casetta sull'albero>> si girò e mi guardò stupefatta facendo intuire un po' di perplessità
<<Perché so che è un posto che a te piace è un modo per sentirti vicina. Adesso tu sai il mio quando vorrai venire basta che me lo dici e io ti ci porterò>>Mise la sua mano sulla mia e appoggiò la testa sulla mia spalla
<<Grazie Chris! Grazie per tutto quello che stai facendo per me e per la mia famiglia ma non..non devi compiacermi. Ti ho perdonato>>
<<Lo so, ma non lo faccio per quello. Lo faccio per sentirmi bene io e perché desidero che tu stia bene>>
<<Chris è tutto così bello e questa serata non la dimenticherò mai..perdonami ma vorrei tornare a casa>>
<<Va bene andiamo>>Arrivati sulla strada non lontano da casa sua lei mi abbracciò e la sentii singhiozzare
<<Ehi ma tu stai piangendo. Perdonami, perdonami ho detto o fatto qualcosa che non avrei dovuto?>>
<<No Chris. No, è tutto così perfetto. Tu non c'entri nulla. Mi odierai per questo ma preferirei che mi odiassi che vederti morto>>
<Cosa vuoi dire?>>
<<Chris ho deciso di andarmene, questa è l'ultima volta che ci vediamo>>
<<Elizabeth ma che cosa stai dicendo?>> dissi prendendo il suo viso tra le mani. Lei si aggrappò alle mie braccia e disse
<<per favore devi lasciami andare, devi starmi lontano>>
<<Non posso! Come puoi chiedermi una cosa del genere?>>
<<Si che puoi, la tua missione è finita. Te lo dico io!>>
<<Non posso! Guardami,io.. tu..tu non sei una missione per me! Sei tutt'altro, Eli ti prego io non riesco a starti lontano>>
<<Perdonami, ma lo faccio per te>> disse piangendo.
Mi si avvicinò mi diede un bacio sulla guancia <<paralisys!>> disse ed andò via
Cercai di fermarla ma ero completamente paralizzato. Fermo li senza potermi muovere.
Cercai di muovermi un po' e sentii a mala pena le dita dei piedi muoversi. Dopo minuti la paralisi sparì. Fui costretto a tornare a casa senza poterla fermare. Era sicuramente arrivata già a casa. L'avrei fatta sbollire per un po'.
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Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]
FantasíaElizabeth Montgomery, quasi 19enne, estroversa ed intelligente, a volte sexy, frequenta, inizialmente, la scuola superiore a Deadwood. Poi si trasferisce all'università di Ràpid City. Figlia di genitori colti e benestanti lega subito con le persone...