Ero nella stanza dove pochi giorni prima aveva dormito Gwen. Guardavo il suo corpo inerme e mi sarei dato fuoco per il senso di colpa che avevo. La dovevo proteggere e non lo avevo fatto. Lei era qui per me, era tutta colpa mia!
<<Ehi, fratello!>> disse Jasmine dandomi una pacca sulla spalla
<<Mi dispiace. Non dovevate venire e noi non dovevamo essere lì>>
<<Che cosa è successo?>>
<<Eravamo in aeroporto, vicino al bar. Gwen mi ha detto che sarebbe andata alla toilette e l'ho seguita ma ad un tratto, all'interno dei bagni ci hanno accerchiati. Lei l'hanno narcotizzata, io ho cercato di liberarla, ho combattuto ma erano troppi, mi hanno iniettato la verbena e mi sono svegliata li, in quel posto. Gwen era già ferita, è stata lei a dirmi che l'avevano morsa. Aveva capito ciò che le stava succedendo ed è stata forte fino alla fine>>
<<Ma perché lei cazzo, non c'entrava nulla. Perché voi!>>
<<Non lo so ma..niente..non lo so>>
<<Che cosa Jasmine!?>>
<<Mentre erano fuori dal capannone, ho sentito che uno di loro diceva che dovevano farla pagare a qualcuno per quello che avevano fatto. Che se non ci sarebbero riusciti con Elizabeth lo avrebbero fatto con noi, tutti noi, così che lei fosse rimasta sola e preda più facile>>
<<Scusami, ma quanti erano? Nick ha detto che sono rimasti 2 beta e l'alpha!>>
<<Chris non so quanti erano, ero sotto verbena ma sono sicura che non erano 3>> disse Jasmine guardandomi con sospetto
<<Sta ricreando l'esercito! Sta creando altri beta!? Dobbiamo andare via da qui, tutti e subito!>>
Ad un tratto bussarono alla porta, era Nick.
<<Scusate, il padre di Elizabeth è qui. Però scusami Chris, se mi permetto, forse è il caso di portarli da un altra parte>>
<<Si lo so perfettamente, so dove portarli>>.
Dovevo farlo. Non potevamo rimanere più li. Io avrei dovuto prendere una decisione. Portare Gwen a Venezia, a casa dai suoi genitori o darla per scomparsa. Sono sicuro che avrebbe appoggiato la mia decisione, non potevo metterci tutti a repentaglio ma mi sarei sentito il colpa per il resto della mia lunga vita se non avessi portato il corpo dalla sua famiglia.
<<Chris!>> ci interruppe Eli.
<<Scusami, ho bisogno di parlarti. In privato!>> Annuii.Andammo nella mia stanza ed Eli chiuse la porta
<<Senti, io ho preso una decisione. Mi allontanerò da qui. Qualcuno dovrà portare via mio padre. Portatelo a Montréal da mia nonna, li sarà al sicuro>>
<<E tu? Perché solo lui dove andrai tu?>>
<<Questo non lo so, ma mio padre deve stare lontano da me, per adesso. Eric mi accompagnerà da qualche parte, tu rimarrai qui con Gwen>>
<<So io dove potresti andare, in un posto che nessuno conosce. È la mia casa di Gasglow, nel Montana. È una baita sperduta nel bosco. Li starai al sicuro. Andiamo!>>
<<No Chris forse non hai capito. Ci andrò senza di te. Mi accompagnano Eric e Nick>>
<<Perché? Perché mi tagli fuori? Perché adesso? Devo poterti..>>
<<Chris, no! Non dire che devi proteggermi smettila di farlo. Basta!>> sissi alzando il mio tono della voce
<<non sopravvivrai lo vuoi capire?>>
<<Eli, ok va bene io intendevo poterti aiutare in qualche modo, non puoi chiedermi di restarne fuori>> dissi e lei mi si avvicinò.
Mi prese le mani, me le strinse forte e disse quelle parole che mi strinsero forte il cuore <<Chris, mi aiuterai restandone fuori non vorrei lasciarti proprio in questo momento ma devi pensare a Gwen adesso, io andrò lì con loro, intanto Nick farà sorvegliare la zona dai suoi e altri sono già in marcia per dare la caccia a Marcus>>
<<Sono tanti Eli, io non..non posso perdere anche te. Ho perso tanto nella mia vita. Io ho bisogno che tu rimanga viva>> dissi guardando altrove tranne che i suoi occhi.
Lei lasciò le mie mani e mise le sue sul mio petto
<<Chris, anche io non posso perderti. È più probabile che facciano del male a te che a me e questo non posso permetterlo. Io ho bisogno che tu rimanga vivo>> la guardai annuendo un piccolo sorriso.
Stava per spostarsi ma d'istinto ho bloccato le sue braccia dai polsi e i nostri sguardi all'improvviso si sono scontrati per secondi interminabili come un impeto in lotta con se stesso
<<Resta viva ti prego!>> dissi allentando la presa.
Lei si liberò, pensai che se ne sarebbe andata e invece mi abbracciò, mi abbracciò così forte da sentire il suo cuore battere forte sul mio petto. Era come in fibrillazione.
<<Anche tu ti prego!>> Mi sussurrò all'orecchio. Mi baciò indecisa sulla guancia quasi vicino alle labbra e se ne andò.<<Nick!>> dissi seguendolo nel corridoio
<<Dimmi amico!>>
<<Mi raccomando, badate a lei, non lasciatela mai sola e mi raccomando, lei è off limits per te>>
<<Ehi amico, sta tranquillo tanto lei non è facile da corrompere>>
<<Ah perché ci hai già provato, Nick?>>
<<Beh..no provato no, doveva essere solo un caffè ma ha declinato l'invito più e più volte. Credo sia innamorata di uno>>
<<Già, ha un ragazzo>>
<<Si, sicuramente ce l'avrà ma quello di cui è innamorata sei tu, è palese..e tu di lei>>
<<Ma dai! Siamo solo amici>>
<<Si questo si ma ciò non esclude che sia innamorata di te. È terrorizzata che tu ti faccia del male>>
<<Vedo che hai capito molto in una chiacchierata di 5 minuti>> dissi stizzato
<<Sai che capisco le donne, quello che non le capisce sei te!>> disse sogghignando
<<Stupido! Dai andiamo vi scorto almeno fino al confine non sono tranquillo. E ho un piano>>
<<Amico, forza andrà tutto bene sarà al sicuro. Vedrai che si sistemerà tutto e quelli la pagheranno>>
<<Oh sì certo, sarò io personalmente a fargliela pagare. Ma io mi riferivo a te!>> dissi ridendo.
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Chosen - La Prescelta [COMPLETATA]
FantasíaElizabeth Montgomery, quasi 19enne, estroversa ed intelligente, a volte sexy, frequenta, inizialmente, la scuola superiore a Deadwood. Poi si trasferisce all'università di Ràpid City. Figlia di genitori colti e benestanti lega subito con le persone...